CAPITOLO | 23
Mi sono svegliata presto non essendo riuscita più a chiudere occhio.
Troppi pensieri, troppe preoccupazioni, tutto troppo. Avrei tanto bisogno di staccare la spina.
Papà e Abigail, dopo aver fatto colazione, sono andati a fare un giro in centro mentre io sono qui sul divano in attesa che Matthew si faccia vivo.
L'ho sentito prima uscire dalla camera, molto probabilmente sarà andato in bagno. Il mio istinto è stato quello di correre da lui per vedere le sue condizioni, ma poi mi sono convinta che ha bisogno dei suoi spazi. Se necessita di aiuto io sono comunque pronta.
Sento il cigolio delle scale sotto il suo peso.
Mi volto e lo vedo dolorante mentre si regge dal corrimano.
Lentamente raggiunge la cucina non accorgendosi di me.
Inevitabilmente lo seguo attirando la sua attenzione.
Non è solare, non mostra il minimo segno di interesse, si volta nuovamente iniziando a cercare tra le tisane rilassanti qualcosa che possa fare al caso suo.
"Stai meglio? Posso fare qualcosa per te?" Cerco di rendermi utile, non riesco proprio a starmene con le mani in mano.
"Assolutamente Brook, per favore torna in salotto" mi pone davanti una richiesta che non posso esaudire. Non me ne vado! Non mi importa se non vuole parlare ma io voglio stargli accanto.
Smette di fare quello che fa, il cucchiaino cade nel lavandino rompendo quel silenzio assordante. Poggia le mani sul marmo continuando a darmi le spalle.
"Brook, per favore va via" dice lentamente, aumentando la mia preoccupazione.
"Perché fai così ora?" Chiedo imperterrita avvicinandomi.
"Ti avevo supplicato di non fare domande. Non voglio che tu mi veda ancora in queste condizioni. Te lo chiedo un'ultima volta, va di là".
"Perché non vuoi che ti aiuti? Perché mi stai rifiutando? Perché lo fanno tutti? Cos'ho che non va? Insomma cerco di dare sempre il mio meglio" la voce inizia a tremare nella confusione.
Si volta completamente verso di me e il suo sguardo si addolcisce.
"Non hai niente che non va, è un tuo pensiero questo. So che stai male nel vedermi così, te lo stavo chiedendo per te" mi sorride per quel che può.
Allunga le braccia tirandomi al suo petto.
"Non potrei mai rifiutarti. Non pensarlo più per favore" dice a bassa voce.
Mi stacco guardandolo negli occhi.
Mi perdo nei suoi intensi, dicono tutto e non dicono niente. Mi confondono e mi rassicurano. Sono il paradosso più bello che abbia mai visto.
Si avvicina al mio viso per farsi sentire.
"Ora che sai perché te lo chiedo, potresti andare di là?" Annuisco staccandomi completamente.
"Ah, potresti andare ad aprire la porta? Zayn è qui fuori che aspetta" alle sue parole mi blocco, ma non lo do a vedere.
Inveire contro Malik davanti a mio fratello sarebbe troppo rischioso, potrebbe dire qualcosa di scomodo.
Vado ad aprire frettolosamente la porta e senza aspettare e assicurarmi che entri, giro i tacchi e ritorno in cucina.
Sotto lo sguardo di Matt mi metto a frugare nella dispensa alla ricerca di cibo per passare il tempo. Inizio a prendere tutto ciò che di buono mi si para davanti.
Intanto Malik fa il suo ingresso e saluta mio fratello che, dopo aver ricambiato, rivolge la sua attenzione a me.
"Non credi tu stia esagerando? Quella roba non ti fa bene" ah, mio fratello e i suoi discorsi da dietologo mancato!
"Faccio come mi pare, non ho alcun piano alimentare da seguire" dico voltandomi e incrociando lo sguardo del moro che con disinvoltura fa finta di non prestare attenzione.
"Professore non dici niente?" Matt si rivolge a Malik dopo aver visto la quantità di snack tra le mie braccia, perché sì, le mani non bastano.
Lui scuote semplicemente le spalle sorvolando sulla situazione attuale.
"È libera di fare ciò che vuole. Fa sempre ciò che vuole" si permette di aggiungere a bassa voce, facendo riferimento alla mia iniziativa di oggi nel non voler fare lezione.
Scocciata mi avvicino al tavolo attorno al quale sono seduti.
"Senti ti avverto, digli pure che mi sono rifiutata di fare lezione perché non mi hai voluto dire cosa tramate. Non c'è bisogno che la tiriamo per le lunghe o che tu alluda a questa cosa cercando di infastidirmi" adirata lo punto con gli occhi.
Mio fratello mi guarda male, mentre lui se la ride. Quel sorriso beffardo e derisorio che potrebbe farmi venire una crisi di nervi anche in uno dei momenti più tranquilli.
"Hai fatto tutto da sola, non ho bisogno di fare la spia. Non sono più un ragazzino, Brooklyn. Detto ciò ti chiedo di togliere il disturbo, dato che dovrei parlare con tuo fratello, di altro" rimarca sull'ultima parola.
"Io tolgo il disturbo solo perché me lo ha gentilmente chiesto mio fratello prima, non perché me lo dici tu. Soprattutto se mi dai ordini in casa mia, non siamo a scuola mio caro professor Malik" dico mentre vedo Matt sbuffare per l'ennesima volta.
"Come vuole signorina Hill" mi fa cenno verso il salotto.
Che nervi! E Matthew che non fa niente per difendermi, non li sopporto.
Mi avvio così velocemente sul divano. Accendo la TV e inizio ad ingozzarmi del più e del meno.
Non so come fare con lui.
Eppure, inevitabilmente ripenso a tutto. Ripenso a quanto possa cambiare una persona in base alle situazioni.
Mi ha raccontato di suo fratello, di sua cognata e suo nipote. Ha pianto davanti ai miei occhi. Ho avuto modo di sentire l'odore della sua pelle, delle sue labbra sulla mia pelle. E ancora non capisco perché si ostini a cambiare repentinamente umore.
Non riesco a stargli dietro. È difficile capirlo. Per quanto io sia dotata di un'intelligenza superiore alla media, a detta dei miei professori, lui mi frega sempre. Fa quello che fa perché lo vuole fare e perché pensa sia giusto farlo.
La sua razionalità prevale talmente tanto sulla sua umanità che lo porta a questo. Non credo sia giusto nascondere il proprio 'mood' celandolo dietro a bugie e falsità, ma non credo neanche sia giusto non porsi dei filtri.
Mi piace il fatto che sia schietto e sincero, ma poi bisogna vedere chi si trova davanti. Bisogna calibrare il peso di quello che si dice in base alle persone con cui si parla.
Eppure non è cattivo, cerca solo di far valere ciò che ritiene giusto. Il problema è che non può avere ragione sempre lui, anche se girandoci e rigirandoci con le parole riesce a convincerti di questo.
Il sunto di tutto ciò? Io ho sbagliato nei suoi confronti e dovrei chiedergli scusa.
Ma non se ne parla neanche. Anche lui ha sbagliato a...
A? In effetti lui ha espresso delle motivazioni per lo più valide. Mentre io? Io, beh, forse ho agito da persona poco matura, lo ammetto, ma ciò non vuol dire che debba necessariamente chiarire con lui.
Li sento parlare a bassa voce. Alla fine decido di attendere che finiscano, senza accendere la TV. Contemplo per circa un'ora il muro davanti a me quando sento i loro passi avvicinarsi.
Zayn si siede sull'altro divano, mente Matthew si stende sul mio poggiando la testa sulle mie gambe.
Prendo la coperta che teniamo sempre sullo schienale e lo copro per bene.
Chiude gli occhi stanco e nel frattempo si sistema.
Il moro, senza degnarmi di uno sguardo, accende la TV con la massima naturalezza.
Sfioro la fronte di Matt con le dita e scotta.
"Hai la febbre, stavolta è più forte. Sei bollente!".
"Infatti ho un mal di testa tremendo, ti prego prendi un altra coperta" mi supplica aprendo gli occhi lucidi dati dalla sua temperatura corporea.
Mi alzo e vado a prendere il piumone invernale, un'altra coperta e un cuscino.
Sistemo il piumone per bene facendo attenzione a coprirgli bene i piedi.
Sistemo il cuscino sotto la sua testa e sposto i capelli dalla sua fronte. Vi lascio un bacio e vado ad accomodarmi di fianco a Zayn che continua a rivolgere la sua attenzione sullo schermo acceso.
Nel mentre sistemo la coperta precedentemente presa sulle mie gambe.
Arriva presto l'ora di pranzo, ma non ho per niente fame dopo lo snack abbondante di questa mattina; per Matthew meglio saltare e poi sta ancora dormendo.
Azzardo così una mossa rischiosa.
"Hai fame? Ti preparo qualcosa" Chiedo rivolgendomi al moro.
Lui con ancora lo sguardo fisso davanti a se scuote la testa.
"Sicuro?" Ritento.
"Sicuro" è il massimo che esce dalla sua bocca.
Okay che me la sono cercata e che è arrabbiato, ma potrebbe almeno guardarmi negli occhi.
Perché sono fatta così? Sono combattuta tra la me che vuole cedere e il mio ferreo orgoglio di non dimostrare quanto a me stia scomoda questa situazione.
Mi soffermo a pensare guardando il suo profilo perfetto e nonostante ciò non si scompone.
Oh, chi se ne frega!
Mi avvicino e cingo la sua vita con le braccia per poi nascondere la testa nel suo petto.
Lo sento irrigidirsi e stare fermo.
Abbracciami anche tu, idiota! Vorrei urlare, ma temo che io abbia appena fatto una pessima figura.
E prima che possa staccarmi sento i suoi muscoli rilassarsi e le sue braccia cingere il mio corpo inondandomi con il suo calore e il suo profumo.
Con una mano prende delicatamente il mio mento facendo incrociare i nostri sguardi. Non parla, così mi appresto a farlo io.
"Forse ho esagerato" dico rammaricata.
"Per quanto mi costi ammetterlo, forse ho esagerato anche io a dire alcune cose" dichiara accennando un sorriso che prontamente ricambio.
Poggio così nuovamente la mia testa sul suo petto e lui inizia a fare una cosa che sa che mi fa sciogliere.
Infila le dita tra i miei capelli e inizia a massaggiare la cute. Questa cosa mi manda in palla, entro automaticamente in uno stato di trance.
Le sue dita scendono fino a massaggiare il collo e poi risalgono.
"Ti piace?" Chiede suadente.
Mi lascio così sfuggire un gemito di piacere. E subito dopo essermene resa conto mi nascondo ancora di più dall'imbarazzo. Sento così la sua risata silente data dal movimento del suo petto.
Continua così mentre con l'altra mano inizia a farmi i grattini sulla schiena ed è così che lentamente mi addormento, senza neanche provare a contrastare il sonno, soprattutto dopo la nottata passata a pensare anziché a dormire.
***
"Sveglia piccioncini" sento una voce e subito dopo qualcosa arrivarmi addosso.
Apro gli occhi di scatto e mi accorgo che è stato Matt dall'altro divano a lasciarci un cuscino.
"Taci Matthew!" Ordina il moro con voce impastata, ed è qui che mi accorgo di essere sdraiata al suo fianco e ancorata al suo petto.
Stordita e ancora assuefatta dalla stanchezza, chiudo nuovamente gli occhi mentre Malik mi stringe ancora di più facendo intrecciare le nostre gambe.
Non voglio immaginare la faccia di mio fratello in questo momento, ma avrà di sicuro gli occhi strabuzzati e la mandibola a terra.
"Che due facce toste! Non avete neanche un minimo di sensibilità. Fatemi capire, io ora dovrei starmene qui a fissare voi due sdraiati e appiccicati?" Chiede retorico senza ricevere alcuna risposta.
Sento qualcosa di più grosso arrivarmi addosso e subito dopo il moro ringhiare.
"Diamine, Zayn staccati!" Dice nuovamente Matt. Lo sto odiando, seriamente.
Zayn si stacca cosí alzandosi.
Apro gli occhi e mi metto seduta lentamente strofinando gli occhi.
"Matthew ringrazia la febbre che hai, altrimenti a quest'ora le avresti prese di santa ragione" lo minaccia per poi dargli uno schiaffo sul collo.
"E comunque vado in bagno" annuncia prima che mio fratello possa restituirglielo.
"Questa me la segno Malik" lo minaccia bonariamente mio fratello che se ne sta immobile sul divano come se gli avessero risucchiato tutte le energie.
Poi magicamente si ricorda e rivolge la sua attenzione completamente su di me.
"Ma non avevate litigato?" Chiede accigliato.
A mia difesa scuoto le spalle e mi siedo sul bordo del suo.
Tocco così la sua fronte che scotta ancora mentre continua comunque a guardarmi male, non ditemi che se l'è davvero presa.
"Nel caso dovesse succedere qualcosa tra voi due, io non voglio saperne vi avverto" continua imperterrito.
Alzo gli occhi al cielo sbuffando.
"Cosa dovrebbe mai succedere? Ci hai visti? Un giorno litighiamo e l'altro pure, sta tranquillo" lo rassicuro.
Guardo l'ora e sono ancora le 2 del pomeriggio.
Sento dei passi avvicinarsi, segno che Zayn abbia fatto.
"Ragazzi, io devo andare a casa. Rachele mi sta aspettando perché deve darmi una cosa" dice mentre infila la giacca.
Okay, okay lo ammetto. Non voglio che se ne vada.
"Brook vieni con me?" Chiede forse accorgendosi della mia espressione. È così evidente?
Matt sospira affranto "la riporti a casa tu però, io non ho intenzione di alzarmi da qui" prosegue.
"Certo, andiamo piccola" ghigna Malik sapendo di aver fatto centro.
"Mi sto per alzare, moro" gli punta il dito Matthew.
Usciamo così da casa mia per dirigerci verso la sua macchina.
"Ti diverte istigarlo?" Chiedo ridendo.
"Un sacco, soprattutto quando si parla di te, sei il suo tallone di Achille" ride anche lui.
"Mi stai usando quindi?" Indignata lo spintono, ma accorgendosene mi afferra per il braccio e mi fa aderire tra la macchina e il suo corpo.
"Vediamo ora quanto riesci a fare la spiritosa, Hill" mi deride tenendomi per i polsi.
"Ehi voi due! Filate in macchina" Matthew affacciato dalla finestra ci minaccia con un cuscino in mano.
Al che scoppiamo a ridere. Zayn non ancora contento tira lievemente in dietro i miei capelli per poi lasciare un lungo bacio sul mio collo.
"Malik sei morto!" Urla per farsi sentire.
"Sali in macchina bambola, altrimenti le prendo per davvero" dice ridendo e staccandosi per salire sull'autovettura.
Ancora stordita dal contatto delle sue labbra salgo e mi allaccio la cintura. Direzione casa Malik.
***
Rachele è appena andata via quando finalmente mi metto comoda sul divano del salotto e aspetto che lui mi raggiunga.
Sento le sue mani che mi tirano indietro i capelli e subito dopo la sua bocca che si accosta alla mia guancia lasciandoci dei teneri baci.
Allungo la mano e mentre lui continua con le sue dolci effusioni, la passo tra i suoi capelli facendo in modo che le mie dita possano giocare con alcune ciocche.
Tutto ciò per quanto possa sembrare irreale, lo trovo molto dolce.
Sono continuamente percossa da brividi di piacere che affievolano anche la mia mente, penso sia quasi un toccasana per i nervi.
"Come mai tutta questa premura?" Mi azzardo a chiedere facendolo staccare.
"Ti ho già detto, come ben sai, che faccio ciò che faccio perché sento di farlo. E tu evidentemente mi ispiri questo. Mi rilassi, quando non ti ci metti con il tuo carattere e la tua testardaggine" ammette prima di fare il giro del divano per venirmi di fronte.
Mette uno dei suoi fantastici vinili da collezione nel giradischi facendo partire "Spring Waltz" di Chopin.
Mi fa alzare e con la massima destrezza cinge i miei fianchi aumentando l'imbarazzo.
"Non so ballare" dico impacciata.
"Non ho intenzione di ballare. Rilassati e basta" poggia la sua fronte sulla mia incatenando i nostri occhi e aumentando poi la presa sui fianchi.
"Come faccio a rilassarmi con te che mi guardi così?" mi lascio scappare in un sussurro.
Avvicina le sue labbra al mio orecchio e inizia a parlare piano e lentamente.
"Ora va meglio?" le sue labbra sfiorano la mia pelle facendomi venire la pelle d'oca.
Sento il suo fiato caldo che mi sfiora la superficie cutanea e il suo profumo che mi inebria i sensi. La combo perfetta.
"Rilassati Brook, non farò assolutamente niente che tu non voglia" sussurra nuovamente percependo la tensione dei miei nervi.
Lascia un bacio caldo e bagnato appena sotto l'orecchio per poi soffiarci sopra.
Sento le gambe molli e il fiato corto.
Continua così fino al mio petto leggermente scoperto dalla maglia con scollo a 'V'.
Afferra delicatamente tra i denti un lembo di pelle e mi manda fuori di testa.
Mi lascio così andare tra le sue braccia esalando un respiro.
L'aria diventa pesante e i suoi baci sempre più sensuali e intimi. Io, nonostante l'imbarazzo, mi lascio andare dall'intensità del momento e dal sottofondo musicale.
"Chopin, Nocturne n.20 in chiave minore" mi lascio sfuggire in tono suadente nel nome di grande appassionata.
Potrei aver fatto centro.
Lo sento tendersi.
Mi mette alle strette tra lui e il tavolo facendo aderire completamente il suo corpo al mio.
Le sue mani scendono e si fermano poco più su dei glutei. Lui è così, non ti darà mai la soddisfazione, ti lascia sempre con il fiato a metà.
"Una ragazza che dice una cosa del genere, sei da legare Brooklyn" sussurra al mio orecchio con un intensità maggiore.
La sua voce, il suo calore e la consapevolezza di aver trovato il suo punto debole mi provocano una scossa di brividi maggiore e sono costretta a stringere le gambe.
Ora i nostri nasi si sfiorano e le sue labbra quasi toccano le mie.
Cosa sta succedendo? Possiamo davvero spingerci fino a tanto?
Le sue labbra toccano casualmente le mie e mi sento morire dentro.
Sento le sue mani premere sui mie fianchi e con una leggera pressione mi fa sedere sul tavolo. Si mette così tra le mie gambe.
L'aria è carica, c'è una tensione particolare e io mi lascio sfuggire un gemito distrutta dal piacere che mi sta provocando senza avermi ancora nemmeno baciata.
Le sue labbra sfiorano nuovamente le mie facendomi infuocare e io irrefrenabilmente mi lascio sfuggire un altro gemito.
Concentro così il mio sguardo sulle sue labbra piene, rosee e leggermente socchiuse. Mi viene così un irrefrenabile voglia di baciarlo.
Mi mordo il labbro inferiore trattenendo il forte istinto.
"Non farlo più" Chiede supplicandomi e liberandolo con un dito.
E prima che possa fare qualcosa di irreversibile il telefono squilla.
E ora chi è?
Lo sento imprecare mentre di colpo si stacca e va a rispondere.
E finalmente inizio a respirare affannosamente, solo ora mi rendo conto di aver trattenuto il respiro.
N/A
Ehi bamboleeee.
Cosa ve ne pare?
Eeeeh volevate il bacio eh? Invece no ahahah.
Spero abbiate aprezzato, anche se a me non convince molto.
Alla prossima.
-ZJMG✨
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