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CAPITOLO | 18

Dopo aver cenato in religioso silenzio ci siamo messi sul divano a guardare un'insulso talk show sulla teoria del nulla.

Sono ancora in pensiero per domani. In realtà credo che io debba ancora elaborare il tutto. Non l'ho mai vista se non in foto. Sembra essere una bella donna,ma niente di più.

Sono in conflitto con me stessa. Ho accettato per mio padre. So che ne varrà la pena vederlo felice. Gliel'ho letto negli occhi,era estasiato all'idea di rivederla e passare due giorni assieme a lei. Ne ha parlato come se fosse stata una sua parte integrante e come se quando lo lasciò si fosse portata con se un pezzo di lui.
Ora le serve lei per completarlo.

Questo riempie il mio cuore di gioia anche se l'altra metà di me è propensa all'apatia. Non vuole conoscerla,non vuole vivere quell'orrenda sensazione dell'affezionarsi a qualcuno così tanto fino ad avere il terrore di perderlo.

E poi ripenso a tutto il male che mi sono tenuta dentro. Il vuoto. Un vuoto.

Forse si è portata via anche un pezzo di me. Potrebbe completarmi come potrebbe distruggermi,annientarmi. In soli due giorni.

Ho paura,sono spaventata all'idea che lei potrebbe portarmi via con se. Io voglio restare qui,mi trovo così bene,così al sicuro.

Spero sia una donna ragionevole e compassionevole,anche se ne dubito fortemente dopo ciò che ha fatto.

Sono stanca di fare tutti questi ragionamenti ed è così che mi desto dai miei pensieri.

Noto Zayn fissare lo schermo della TV accesa mentre Matt è già sulle scale.

"Io vado a dormire. Mi raccomando non fate casino voi due" si affretta a dire quest'ultimo prima di dirigersi al piano superiore.

Presa da un impeto voglioso di dolcezza mi avvicino al moro che nel frattempo non mi degna della sua attenzione.

Non so da dove possa essere uscita tutta questa sfrontatezza,ma credo proprio di averne bisogno.

Circondo la sua vita con le braccia e successivamente poggio la testa nell'incavo tra il suo collo e la spalla.

Rimane sorpreso dal gesto quasi quanto me. Si irrigidisce senza provare a creare alcun contatto nonostante io non desista.

Dopo secondi interminabili sento i suoi nervi distendersi. Sospira sommessamente prima di circondare la mia vita.

Le sue mani passano sotto le mie gambe facendomi così accomodare su di lui. Sembro quasi una bambina in braccio al padre,ma la storia di una coppia di amici suona meglio.

Anche se in realtà non siamo amici,siamo molto probabilmente...conoscenti/alunna/professore.

Lascio andare completamente il mio peso su di lui. La sua mano si poggia delicatamente sulla mia guancia per spostare alcuni ciuffi di capelli sfuggiti alla coda di cavallo che avevo precedentemente fatto per comodità.

"Cos'hai?" Soffia sul mio viso guardandomi negli occhi.

"Bisogno di coccole" mi lascio sfuggire per poi pentirmene. Diamine,che figura!

Sorride sornione prima di iniziare a tracciare linee immaginarie sulla mia schiena,mentre con l'altro braccio mi tiene stretta a se.

Il suo viso si nasconde nell'incavo del mio collo e poi scopro l'inimmaginabile.
Le sue labbra a contatto con la mia pelle scoperta mandano in tilt le sinapsi del mio sistema nervoso.

Il suo respiro caldo mi fa venire la pelle d'oca aggiunto ai suoi leggeri e soffici baci sul collo.

Non avevo mai sperimentato una cosa del genere. Non ho mai avuto contatti di questo tipo con un ragazzo. E per quanto possa essere imbarazzante questo momento lo trovo rilassante.

Il contatto è talmente bello e indescrivibile che mi viene quasi spontaneo ruotare gli occhi dalla libidine.

I suoi baci continuano soffici e delicati fino a tracciare il contorno della mia mascella. Uno sul mento,uno sul naso e uno sulla tempia.

Tutto avviene molto lentamente.
Passa il pollice sul mio labbro inferiore togliendolo dalla presa dei miei denti e poi continua fino tirare in dietro tutti i miei capelli.
Per un'attimo una vaga e strana sensazione si è impossessata di me,ma l'ho mandata via subito. Sarebbe stato surreale e impensabile.

"Non so come sarà vederla per la prima volta e conviverci per due giorni senza cadere in depressione" le parole escono irrefrenabili dalla mia bocca quando i pensieri diventano imminenti.

"Tua madre intendi?" Interrompe la sua dolce tortura per parlare e quasi mi pento di averlo fatto smettere.

Annuisco guardando altrove.

"Non preoccuparti Brook,avrai una grande opportunità. Cerca di non sprecarla,goditela finché puoi,come si suol dire 'meglio tardi che mai'. Togliti dalla testa tutti i limiti e le paranoie,ti impediranno di vivertela al massimo. Una madre non è per sempre e se lei ha preso questa decisione,indirettamente, sta ammettendo la sua colpa. Fa' si che ne valga la pena. Me lo prometti?".

Sospiro cercando di ragionare. Certo non la perdonerò in una settimana,ma sicuramente farò la mia parte.

"Te lo prometto,Zayn".

"Mmm...brava Piccola".

Lascia una miriade di baci sulla mia guancia prima di scostare le mie gambe dalle sue.
Si alza in piedi e si infila la giacca di pelle.

"Per me è giunta l'ora di andarmene. Devo correggere un sacco di test teorici di ammissione per il corso di pesistica della scuola. Sai,i soliti e inutili corsi facoltativi".

"Ti accompagno alla porta" dico infilando le ciabatte al volo.

Una volta sulla soglia si ferma voltandosi.

"Allora buona notte,Brooklyn".
"Buonanotte,Zayn".

Afferra la mia mano facendo intrecciare le nostre dita. È tutto così nuovo e strano per me,anche se il suo sguardo mi mette a mio agio.

"Fai la brava e mi raccomando,vivitela finché puoi" noto una nota malinconica nelle sue parole,ma lascio perdere. Molto probabilmente farà riferimento alla storia di suo fratello.

"Certo!".

Detto ciò scioglie le nostre dita e mesto si dirige verso la sua auto. Una volta scomparso dietro l'angolo rientro in casa assicurandomi che la porta sia ben chiusa.

Sono psicologicamente esausta e ho davvero bisogno di riposo.

Vado in camera mia dove infilo velocemente il pigiama e mi metto sotto le coperte.

Il pensiero di incontrare Abigail mi spaventa,ma ciò che mi fa sorridere come un'ebete è qualcos'altro.

Quell'uomo mi farà impazzire.

Penso alle sue carezze,alle sue labbra sulla mia pelle e alle sue parole. I suoi continui e confusi sbalzi d'umore. Al nostro momento speciale questa sera.

Ed è così che sogno capelli morbidi e scuri,occhi profondi e screziati dall'oro e la voce più ammaliante e rilassante che abbia mai sentito.

***
È giunta già l'alba.

Uno solo è il pensiero fisso che mi attanaglia l'anima,il cuore e la mente.

Abigail Samantha Brown,nonché la mia ipotetica madre biologica.

Mi preparo e mi vesto velocemente impaziente che tutto questo finisca.

Scendo in cucina dove trovo solo Matt seduto a fare colazione.

"Buongiorno" mi siedo accanto a lui.
"Buongiorno bimba" risponde dandomi un bacio sulla guancia.

"Allora,dov'è papà?".
"È andato in aeroporto a prenderla,a quest'ora saranno già di ritorno" dice con nonchalance.

Questa sua stucchevole pacatezza e calma mi mette ansia,non è da lui. Ha i nervi tesi e guarda un punto fisso davanti a se.

Lo lascio comunque rimarginare tra i suoi pensieri senza disturbarlo nuovamente.

Fatto sta che il tempo sembra passare più lentamente del dovuto. Il ticchettio dell'orologio mi mette ansia e nervosismo,anche se non oso fare niente.

Penso a come l'arrivo di questa donna potrà scombussolare tutto. Soprattutto ora che ho scoperto dei sentimenti clandestini di mio padre.

Matt non aiuta per niente,continua a picchiettare le dita sul tavolo a ritmo di orologio. Non sta fermo,è fin troppo nervoso . I muscoli delle sue braccia sono particolarmente tesi e in evidenza.

La circostanza che sto vivendo mi mette ansia e tensione. Più il tempo passa e più questi sentimenti accrescono,se fosse stato umanamente possibile sarei già esplosa.

"Basta!" Urlo.
"Basta!" Urla.

La serratura della porta scatta.

3...

2...

1.

Panico.

"Ragazzi,siamo arrivati" mio padre urla per farsi sentire.

Non ci posso credere,sta per succedere.

Lui compare sulla soglia della porta della cucina carico di valigie e con un sorriso meraviglioso in volto. Non vedo lei.

Sento la porta d'entrata chiudersi e poi dei lievi passi avvicinarsi.

Scorgo dietro la figura alta e possente di mio padre un'altra sagoma. Più si avvicina e più riesco a catturare dettagli.

Una donna alta e slanciata si presenta di fianco a mio padre che nonostante ciò la supera di gran lunga.

Ha un fisico mozzafiato e un viso,oserei dire,serafico. Occhi scuri,grandi e penetranti;labbra carnose;naso scolpito,sembra essere stato disegnato a pennello;capelli neri e mossi.

Ora capisco perché mio padre è rimasto intrappolato nella sua ragnatela. Sembra essere una dea greca, la perfezione.

Mi desto dalle mie osservazioni e mi presto a fare attenzione al suo comportamento.
Non accenna a dire neanche una parola,non un accenno a respirare.

È composta e statuaria,una modella. Nessuna espressione alberga sul suo volto se non l'ombra di una lacrima. Scende piano sulla sua guancia e solitaria bagna le sue labbra. I suoi occhi ci scrutano attentamente e in modo sveglio e nonostante cerchi di controllarsi,le sue emozioni regnano sovrane.

Altre lacrime si susseguono,quando il suo petto inizia a seguire il respiro irregolare.

Fa un passo indietro.

Poi un altro.

E un altro ancora.

"Non ce la faccio" sussurra prima di voltarsi.

Non ci credo! Sta scappando di nuovo.

Il sorriso di papà si spegne quando realizza che lentamente sta andando via,ma non si abbatte. L'afferra per il polso facendola voltare e poi l'abbraccia senza pensarci due volte.

Il respiro di lui è affannato mentre sussurra qualcosa nel suo orecchio,qualcosa di presumibilmente dolce.

La sua grande mano fa su e giù per la sua schiena mentre con l'altra tiene la testa di lei appoggiata saldamente al suo petto.

Al pianto si uniscono dei singhiozzi strazianti,non avevo mai sentito qualcuno piangere così. Sembra un qualcosa di liberatorio,pieno di afflizione e disperazione.

Le mani di lei stringono la camicia di lui. Sembrano essere una cosa sola.
Lui continua a prendersi cura di lei con gesti e parole,mentre lei sembra essere attaccata alla sua ancora,il suo porto sicuro.

Nonostante ciò non si calma.
Un groppo si fa sempre più pesante in gola,non capisco,mi ero ripromessa di non piangere per questa donna che nonostante abbia ignorato la mia persona in tutti questi anni,mi ha fatto soffrire più di chiunque altro.

Matt è paralizzato dinnanzi alla scena,il suo volto non fa trasudare alcun tipo di emozione al contrario dei suoi muscoli perennemente in tensione. Si sta trattenendo dal non scoppiare anche lui,non so quanto reggerà ancora nel ruolo dell'apatico.

La mora si stacca da mio padre e singhiozzando si avvicina lentamente.

"Scusatemi! Vi chiedo umilmente perdono. Sono indegna,ne sono consapevole. Vi chiedo un'unica e sola possibilità,nient'altro".
Singhiozza tra una parola e l'altra. Il suo sguardo intenso mi mette in soggezione nonostante la sua palese sofferenza.

Trattengo le lacrime e mando giù il groppo in gola.

Faccio un passo avanti andandole in contro,ma Matthew mi precede.

Abbraccia la donna esplodendo del tutto. Lui l'aveva già vista in passato,io ho sempre rifiutato. E forse ora inizio a pentirmene.

Matt la stringe facendola scomparire nel suo abbraccio e attenuando il suo pianto.

Anche il loro momento purtroppo finisce troppo presto.

Sono a pochi passi dalla donna e l'imbarazzo è immenso. Non l'avevo mai vista prima d'ora se non in foto.

Insomma,l'ho odiata per tutti questi anni per la sua mancanza,non so come potrei perdonarla proprio ora. Mi ci vorrà del tempo.

"Io ti do quest'opportunità e sta a te decidere se sprecarla o meno. Ma sappi che dovremo ricominciare da capo" metto in chiaro prima che si avvicini di più.

"Tutto quello che vuoi,Brook".
Detto ciò si fionda su di me abbracciandomi e incastrandomi in una morsa stretta.

Non ricambio subito l'abbraccio,un forte imbarazzo si impossessa di me. In fin dei conti non la conosco per niente ed è una cosa davvero triste.

Ha avuto davvero un gran coraggio a fare quello che ha fatto e un po' l'ammiro per questo,poiché mi da motivo di credere alla sua buona fede.

Si stacca e si dirige verso mio padre non prima di aver lasciato una soffice carezza sul mio volto. Chiudo gli occhi per quei pochi attimi e per un millesimo di secondo mi godo la sensazione del suo tocco. Per poco mi sento completa,mi sento come un'adolescente che ha sempre avuto una madre. Sento il famoso legame invisibile.

Mi riempie di gioia questa cosa,ma mi contengo e non lo do a vedere.

"Allora ragazzi,accompagno Abigail a fare il giro della casa e poi mangeremo tutti assieme" esclama mio padre euforico prima di trascinarla via con se.

Lo vedo finalmente felice e ne sono davvero entusiasta.

Mi volto verso Matt che è intento a soffiarsi il naso.

"Allora,come ti sembra?" Chiede sedendosi al mio fianco.

"È bella,davvero molto bella" ammetto giocando nervosamente con le dita delle sue mani.

"Sai,le somigli molto" sussurra al mio orecchio per poi darmi un lieve bacio alla base del collo.

Sarebbe davvero un sogno essere davvero bella come lei,ma non è questo il punto.

"Voglio provarci. Voglio sfidare e provare a me stessa che per tutti questi anni ho sbagliato di grosso a non voler instaurare alcun tipo di rapporto con lei" ammetto ad alta voce.

"Credimi,è la scelta migliore che tu abbia potuto prendere" sostiene le mie affermazioni.

Ci guardiamo e sorridiamo,così attendiamo l'imminente ritorno dei due.

Nel frattempo penso e ripenso.
Mi sdraio sul divano e mi rendo conto di tutto ciò che sta accadendo.

Il ritorno di Harry.
Il mio primo bacio.
Confessioni.
Nuovo professore.
Zayn.
Matthew e le ferite che coincidono con quelle di Zayn.
Mio padre che ha mentito su Julia per tutto questo tempo.
L'arrivo imminente di Abigail e le confessioni sentimentali di mio padre.
Il nuovo inizio.
Una nuova alba.

Non vedo l'ora di iniziare questa sfida con me stessa. Non mi tirerò indietro e cercherò di andarle incontro per quanto la mia dignità morale me lo permette.

Se questi due giorni fileranno lisci,credo che mio padre abbia intenzione di farla di rimanere.

Non avrebbe di fatto senso restare qui solo per due giorni. C'è bisogno di tempo per instaurare almeno il minimo indispensabile.

Ovviamente dobbiamo anche prendere in considerazione un suo ipotetico trasferimento. Se è sposata o fidanzata o magari ha dei figli non lo so,spero però che possa rimanere in qualunque caso per dimostrare quanto davvero ci tiene.

Anche se presumo non ci siano problemi,dopo quello che ci ha raccontato mio padre non credo ci siano di questi problemi,credo e spero che non abbia avuto relazioni di alcun tipo con nessun uomo in tutti questi anni. Altrimenti sarebbe tutta una farsa.

Ma in realtà lei mi è sembrata davvero pura e sincera,mi baso sulla sua parola e spero che non mi deluda.

***

Abbiamo appena finito di pranzare.
Nonostante il notevole imbarazzo iniziale mio padre è riuscito a mantenere una conversazione per lo meno civile.
Ha insistito talmente tanto che ora ci stiamo dirigendo verso il centro per fare una passeggiata.

Al mio fianco Matthew continua a messaggiare al telefono con qualcuno mentre i due davanti a me sembrano stiano avendo un normale dialogo.

Tra loro non c'è alcun tipo di contatto fisico,solo sguardi carichi di ricordi ed emozioni. Non riesco ad identificare ancora i sentimenti di lei quando quelli di mio padre sono più che palesi. È davvero felice e radiante mentre le illustra le peculiarità del quartiere.

Dato che Matt non mi degna della sua attenzione accelero il passo.

Mi intrufolo tra i due,insomma,prima o poi avrei dovuto instaurare una conversazione.
Mio padre mi guarda interrogativo mentre sul viso di lei si apre un sorriso.

"Allora,chi ha scelto il mio nome?" chiedo seria. Entrambi si guardano.
"Io,ovvio" si pavoneggia lui.
"John! Dì la verità" lo riprende lei.

"Abigail Samantha Brown! Tu hai scelto il nome di Matthew,non potrei mai dimenticarlo!"

"Johnathan Edward Hill! Cosa diamine stai dicendo? Lo sappiamo entrambi che li ho scelti io".

Okay,non volevo iniziassero a litigare.
Bisticciano per altri minuti prima di scoppiare a ridere.

Pfft,adulti! E chi li capisce è bravo!

Riprendiamo la passeggiata,ma questa volta in mezzo ci sto io. Mi ancoro al braccio di papà prima riprendere a camminare.

Così passiamo un pomeriggio stravagante. Visti da fuori potremmo sembrare una famiglia felice,anche se in realtà non so cosa rappresenterà lei d'ora in avanti per noi tre.

Il pomeriggio passa in fretta tra risate e grandi momenti di imbarazzo.

Mi ritrovo in un battito di ciglia sul letto a cercare di prendere sonno,anche se il pensiero del fatto che finalmente abbia visto mia madre non mi fa chiudere occhio.


N/A

Hello Guyyyyys!

Come state?

Eccomi tornata,yeeee.
Non starò a soffermarmi più di tanto,spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto. Se c'è qualcosa che non vi piace nel mio modo di scrivere mi raccomando di farmelo sapere,tutto è ben accetto.

Anywayyyy:

1. Momento Zaylyn, adorooo, voi? Lui è stato dolcissimo,anche se dubito possa mostrare tanto spesso questo suo lato. Non dimenticate il bipolarismo perenne.

2. Tan, tan, taaaaan. Abigail. Cosa ne pensate del fatto che abbia pianto e si sia umiliata davanti a loro? È stata sincera secondo voi?

3. John ritrova l'amore della sua vita. Sclerate con meeeee!!

E niente,questo è quanto. Ripeto,spero vi sia piaciuto.

Aaaah! Dimenticavo.
Sto preparando dei capitoli dedicati a John ed Abigail,potrebbero interessarvi?

Fatemi sapere, mi raccomando.

Love ya'll!!

-ZJMG✨

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