CAPITOLO | 13
"Non bere quella cioccolata non ti porterà a risolvere qualcosa. Quindi bevila prima che si raffreddi" mi incoraggia portando la tazza fumante dinanzi le mie labbra.
Titubante la accetto,quasi a voler nascondere il mio viso sporco di mascara in esso. Zayn mi ha portato le salviettine struccanti dell'altra volta,le quali ancora mi chiedo la provenienza,ma non ho voglia di alzarmi per andare in bagno. Anche perché ho ancora mal di testa.
"Va meglio ora?" Chiede spostandomi una ciocca di capelli. Tutto ciò è imbarazzante.
"Ho ancora mal di testa e comunque potrebbe andare meglio in generale" sbuffo finendo di bere silenziosamente la mia cioccolata.
Mi leva la tazza dalle mani per poi poggiarla sul tavolino.
"Seguimi" dice prima di pormi una mano.
"Perché? Dove andiamo?" Guardo incerta il suo braccio teso.
"Seguimi e basta".
Come al solito il suo tono perentorio non ammette vie di scampo.
Afferro decisa la sua mano scossa da un brivido di coraggio. Tanto peggio di così non può andare.
Una volta salite le scale mi conduce in fondo al lungo corridoio,dopodiché apre una porta scorrevole incastonata nel muro. Nessuno ci farebbe mai caso. Un po' di timore si insinua nei meandri oscuri della mia mente,insomma,perché mai dovrebbe farmi del male? Giusto?
Mi stupisco ancora di più quando una scalinata nera mi si pone davanti. Tirata dalla sua forza assolutamente non paragonabile alla mia,mi lascio guidare. I gradini sono neri e sembrano essere in marmo lucido. Si susseguono uno dopo l'altro e sembrano non finire mai.
Uno,due,tre.
Un ultimo passo.
Ed ecco che ciò che sembra essere una mansarda ci circonda. Le pareti sono gialle,un giallo radiante,vivo,brillante.
Mensole piene di giochi,CD e videogiochi. Un muro completamente ricoperto da chitarre,delle vere chitarre. Saranno più o meno una cinquantina di chitarre. Per non parlare della vastità di casse,mixer e microfoni. Una meravigliosa "La Pikasso" spicca al centro della stanza di fianco ad un'impianto di registrazione.
Ma i miei occhi si soffermano su uno strabiliante "Steinway" a coda. Il sogno proibito di chiunque sia appassionato al mondo della musica.
"Puoi chiudere la bocca ora" il moro si prende gioco di me sedendosi sullo sgabello del piano.
"Zayn hai idea di cosa i miei occhi abbiano appena visto? È il sogno irrealizzabile di tutti i poveracci come me che hanno studiato canto in un quartiere quasi dimenticato di Londra" mi siedo di fianco a lui senza curarmi della mia poca delicatezza.
"Insomma,Uno Steinway! Zayn! Mi manca l'aria,potevi avvisarmi?!".
La sua risata risuona nella stanza enorme.
Con ciò ne approfitto per sfiorare questa maestosa opera d'arte. Allungo il braccio per togliere un po' di polvere quando lui mi ferma.
"Non siamo qui per questo" i suoi occhi saettano su uno scatolone ai suoi piedi.
Lo afferra per poi aprirlo. Sembra essere agitato,i suoi movimenti sembrano essere impicciati e non capisco il motivo di questo suo repentino cambio di umore.
Anche se potrei abituarmici.
Non capisco.
Estrae dei vecchi fascicoli,album fotografici e un cofanetto.
"Tutto ciò che vedi qui dentro è suo".
Mi porge una foto indicandomi un ragazzo.
Alto,ciuffo moro,tratti somatici del viso perfettamente simmetrici e scolpiti. Due occhi color smeraldo,brillanti e pieni di luce. Un sorriso vivo e smagliante.
"Chi è lui?" chiedo accarezzando i bordi della foto per togliere i residui di polvere.
"Era mio fratello." Secco,deciso.
"Perchè 'era'?".
Silenzio.
Solo il rumore dei suoi passi allontanarsi. Aah,non potevo stare zitta?!
"Zayn,aspetta".
Lo tiro per il polso facendolo voltare,ma il suo sguardo vaga altrove.
"Credo tu debba tornare a casa,Brooklyn" svincolandosi dalla mia presa inizia a scendere le scale.
Lo seguo prima che mi lasci in questo covo nascosto.
Perchè deve essere sempre così difficile? D'ora in avanti imparerò a calibrare ciò che dico.
Sapevo fosse lunatico,ma non così irascibile.
Credo di aver toccato un tasto dolente,me ne prendo tutte le responsabilità,ma allora perché mi ha portato lì dentro?
Insomma,non può lanciare la pietra per poi tirare indietro il braccio.
Lo inseguo finché non si siede sul divano, affranto prendendosi la testa fra le mani.
"Non fare così,perdonami" sussurro poggiando una mano sulla sua spalla.
Sospira scuotendo la testa.
La mia mano vaga accarezzando la sua schiena. I suoi nervi si distendono mentre incomincia a respirare regolarmente.
"Scusa".
"Non devi scusarti,Zayn".
"No,scusami. A volte non riesco a gestire le mie emozioni. Mi succede spesso,soprattutto se si parla di mio fratello".
"Capisco,ora però stai tranquillo".
Il silenzio incombe nell'accogliente salone.
Un silenzio misterioso.
"È morto. Me lo hanno portato via sotto i miei occhi. Ero lì. Non sono riuscito a fare niente. A volte mi sento in colpa,ma poi mi rendo conto che non avevo la forza necessaria per fare nien-".
"Non devi raccontarmelo per forza" lo interrompo. In realtà sono io che non voglio stare ad ascoltare. Scoppierei sicuramente a piangere e singhiozzare. Questo è quel tipo di argomento che tocca più di tutto la mia sensibilità.
Forse anche perché mia madre è come se fosse morta.
"Non é questo il punto,Brooklyn. So che posso sembrare strano,ma te l'ho voluto dire per farti capire il valore della famiglia. Lui era la mia famiglia. La vita è come un granello di sabbia di fronte ad un mare in tempesta. Niente. La vita è un soffio,un battito di ciglia. Non puoi stare ad aspettare che sia tuo fratello a chiederti scusa per primo o a fare la prima mossa. Se mai dovesse succedere qualcosa avrai sulla coscienza un peso troppo grande che ti porterai dietro per tutta la vita. Quindi promettimi una cosa!".
"Cosa?".
"Appena arrivi a casa dovrai chiarire con Matt e con tuo padre".
Non mi resta altro che essere accondiscendente.
"Te lo prometto".
L'aria che ci circonda è più leggera,soprattutto ora che un piccolo sorriso si fa spazio sul suo volto.
Noto che sta cercando segretamente di asciugare una piccola lacrima intento in un escamotage per niente funzionale.
Le mie dita finiscono nei suoi capelli con l'intenzione di farlo rilassare e mi stupisco della mia audacia temporanea.
Chiude gli occhi per poi appoggiare completamente la testa sulla mia mano.
Mi scappa un sorriso,sembra un bambino,un bambino davvero adorabile. Anche se non devo farmi abbindolare da questa sua faccia da angelo.
So che nasconde qualcosa di grande,ma devo capire cosa. È troppo misterioso per essere semplicemente Zayn Malik,il professore di educazione fisica del paese.
Approfondirò quando avrò tempo,ora sto semplicemente in allerta.
È tutto un caos,con lui succede tutto troppo in fretta,mi sento confusa. Devo mettere in ordine i fatti.
La seguente ora assieme la passiamo così. Lui sdraiato sul divano e le mie mani nei suoi capelli.
Si è addormentato da un po' e poco ci manca che mi addormenti pure io.
***
Sono davanti casa mia. Sono cinque minuti che rifletto riguardo all'entrare in casa o meno. Zayn mi ha riaccompagnata e si è anche curato di farmi saziare svaligiando il McDrive.
Ma il punto non è questo. Matt é in casa,lo deduco dalla macchina parcheggiata al solito posto.
Voglio davvero chiarire con lui,mi manca tanto il suo lato iperprotettivo in effetti,me ne rendo conto ora che non mi pressa più. Come a farmi un dispetto.
Vorrei chiarire anche con mio padre se magari smettesse di dare tutte le sue attenzioni a Julia. Certo,è giusto per lui svagare e farsi una nuova vita,ma ciò non vuol dire trascurare noi.
Inoltre devo ricordarmi di chiamare Harry,dobbiamo parlare di un po' di cose.
Tutta questa tensione viene interrotta dalla porta che si spalanca.
Matt in tuta presumo stia andando in palestra come al solito.
"Fammi passare!" Sbotta cercando di sorpassarmi.
"Dobbiamo parlare,non mi muovo da qui!".
"Tu sei completamente pazza. Io e te non abbiamo niente da dirci".
"Si,invece abbiamo molto di cui discutere".
"Brooklyn,mi stai facendo solo perdere tempo. Spostati prima che debba farlo io con la forza!".
"No! Dobbiamo chiarire".
Le mie braccia avvolgono la sua vita in una morsa stretta e serrante.
"Ti prego abbracciami" sospiro con la testa poggiata sul suo petto.
Respiro.
Calma.
Dopo lunghi e snervanti secondi,le sue grandi braccia sono intorno a me. Mi da un bacio sulla fronte.
"Entriamo, fa troppo freddo qui fuori".
Una volta in camera sua mi infilo sotto le coperte mentre aspetto che si cambi.
Si aggiunge a me poggiando la testa allo schienale.
"Allora? Cos'hai da dirmi?".
"Che se il problema è Harry possiamo trovare una soluzione".
Si passa una mano sul volto prima di iniziare a parlare.
"Senti Brook,ci ho pensato e ripensato in questi giorni. Non posso pretendere di prevalere sui tuoi sentimenti. La mia é solo una preoccupazione,un pensiero in più che nonostante tutto continuerà a ronzarmi in testa. Okay,forse ho sbagliato modo e ti chiedo scusa se ho infierito,ma è così a prescindere dal modo. Non mi fido di Harry,in realtà ho sempre pensato che tramasse qualcosa,ma se è lui ciò che vuoi non ti metterò i bastoni tra le ruote. Sappi solo che se succederà qualcosa io non ci sarò ad aspettarti a braccia aperte. Non sarai giustificata soprattutto da ora in poi poiché ne stiamo parlando seriamente. Prendi del tempo,studiatelo bene e intanto cerca di farti passare questa forte "cotta liceale".
Sapere che mio fratello non condivide questo mio sentimento più o meno forte nei confronti di una persona che ha costituito una parte fondamentale della mia vita,mi mette in difficoltà.
Devo ammettere che,sì,mi da fastidio sapere che mio fratello pensi queste cose di Harry. In effetti devo cercare di fare chiarezza in me il più presto possibile prima che qualcuno in questo giro possa rimanere ferito.
"Cercherò di fare chiarezza il prima possibile,Matt. Te lo prometto".
Sorride. Finalmente dopo giorni.
"Vieni qui,bimba".
Mi lascia un bacio sulla punta del naso e altri due sul collo.
"Aspetta,ma papà?" sovvengo dal mio stato di trance.
"Mi chiama da due giorni ma continuo a riattaccare. Il suo comportamento si è dimostrato essere infantile. E comunque so che è con quella Julia,non la sopporto e tantomeno in questo momento potrei sopportare lui".
"Matt,è comunque nostro padre e poi sai che può rientrare quando vuole" lo ammonisco anche se risulto essere poco credibile.
Le mie mani giocano con alcune sue ciocche di capelli,potrei stare ore e ore a farlo.
"Nessuno glielo vieta Brook. Deve solo stare alla larga da me e poi poteva avvisarci che sarebbe andato da quella. Non mi piace venirlo a sapere da terzi" sbotta avvicinandomi a lui dalla vita.
"Ha il diritto di farsi una vita,mettiti nei suoi panni. Con due figli a 18 anni e senza un sostegno femminile dall'altra parte".
"Ciò non implica abbandonarci approfittando delle situazioni o mentirci".
"Certo,però se non lo perdoni non vai da nessuna parte".
"Lo farò,ma non oggi".
"Matt! L'unica a dover essere arrabbiata dovrei essere io".
"Appunto! Ancora non percepisco il motivo per cui tu lo stia difendendo nonostante la circostanza che si è venuta a creare".
"Se mi fermassi a guardare le circostanze a quest'ora non sarei qui. Sai quanto non sopporti la superficialità e tu stai dimostrando di esserlo...".
"Aah,ne ho abbastanza! Dobbiamo litigare anche per questo o possiamo occuparcene dopo?".
Sospiro in segno di arresa. Far ragionare Matthew è una vera e propria impresa,richiede un alto tasso di spreco di calorie sia fisiche che mentali.
È testardo, la sua testa ragiona a senso unico e questa cosa mi da sui nervi. Però in fin dei conti se mi mettessi davvero a ragionare con lui dimostrerei di essere peggio. È l'unico prima di Zayn Malik che riesce a tirare fuori il peggio di me.
"Ora sta zitta. Voglio coccolare la mia bimba. Mi sei mancata in questi giorni!".
Poggio stanca la testa sul suo petto muscoloso,scomodo,ma estremamente familiare. La sua mano vaga sulla mia schiena dopo averla infilata sotto la maglia.
Sa che in questo modo riesco ad addormentarmi in maniera rilassata.
Le palpebre si fanno pesanti. Questa giornata sarebbe proprio da cancellare.
Sento solo un rumore proveniente dal piano inferiore e la voce di mio padre urlare un "Ragazzi,sono a casa!" Prima di cadere in balia di un'altra dimensione.
La presa di Matt sul mio corpo aumenta per poi regredire assieme alla realtà.
Sogno o son desta?
Spero di dormire il più a lungo possibile.
***
Buona sera bellissimeee!🌸
Mi scuso infinitamente per l'immenso ritardo ma è stato un periodo così.
Sono talmente stanca di tutto che non ho nemmeno la forza di farvi domande ahah.
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento.
Fatemi sapere con tante stelline e tantissimissimi commenti. Scusatemi ancora,prometto che aggiornerò più spesso come prima.
Mi scuso un'altra volta per il capitolo orribile,mi rifarò,promesso!
Un bacio.
Continuo a 30 commenti💓
-ZJMG✨
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