Dorothy's POV:

- John...? - chiedo io, rispondendo al telefono. Sono sorpresa, insomma, mai mi sarei aspettata una sua telefonata, stavo cercando di dimenticarlo e continuare la mia vita, ma questo non mi aiuta di certo.

- Ehi...Dorothy... - risponde lui, in preda all'agitazione.

- Come mai questa chiamata improvvisa? È successo qualcosa? - chiedo io, preoccupata.

- No...ma perché ogni volta che chiamo mi dovete sempre chiedere se è successo qualcosa? Sto benissimo, ho chiamato solo per sapere come stavi... - risponde, leggermente alterato, e io mi accorgo di essere partita con il piede sbagliato.

- S-sto...bene - balbetto io, mentendo. Lo sento sorridere dall'altro capo del telefono.

- Allora, la pesante litigata con tua madre si è rivelata una delle tipiche litigate madre-figlia, mh? - chiede, e io mi mordo il labbro.

- S-sì... - approvo. Non potevo raccontargli tutto quello che era realmente successo. E poi non sono affari suoi. È fuori da questa questione, e ci deve rimanere.

- Com'è finita poi con questo Greg? - domanda, sempre più invadente. Non lo riconosco più, non mi ha mai fatto tutte queste domande.

- ...L-lui e mia madre si sono lasciati...ora non abbiamo più sue notizie - continuo a mentire io.

- Bene...che hai? Sei di poche parole oggi...se disturbo ti lascio, eh - mormora lui, intuendo che qualcosa non andava.

- Oh, no non è per quello, è che... -

- Ehi tu...sgualdrinella! - abbaia una voce dietro di me.

Mi pietrifico all'istante.

- Sì, sto parlando con te...avanti, voltati! Mostrami la tua faccia di merda! - esclama la voce misteriosa, che di misterioso ha ben poco, dal momento in cui la riconosco.

Non può essere.

Mi volto lentamente, per poi rimanere senza fiato nel momento in cui mi accorgo di chi ho davanti.

È lui, è Robert.

- Ehi...che ci fai tu qui? - riesco a dire io, con non so quale coraggio.

- Che ci fai tu qui...ti ho appena vista che stavi facendo la troietta con uno prima... - risponde lui, avvicinandosi minaccioso.

- Dorothy? Che sta succedendo? - sento dire da John. Appena vede che sto telefonando, Robert si allarma.

- Aspetta...con chi stai parlando? - chiede, preoccupato.

- Non ti riguarda... - dico io in tono di sfida, avvicinandomi al motorino.

- Riattacca subito - mi ordina lui, con gli occhi fuori dalle orbite.

- No - rispondo, decisa.

Faccio per saltare sul motorino, ma non faccio in tempo a metterlo in moto che Robert mi tira per i capelli e mi sbatte al muro affianco, afferrandomi il collo con due mani, intento a strozzarmi.
In quest'azione rapida, il cellulare mi cade dalle mani e riesco a sentire solo la voce di John che grida il mio nome, spaventato e impotente.

- John! Aiutami, chiama la polizia! - riesco a dire io, con un filo di voce.

Robert si volta e cerca di avvicinare il telefono con un piede, ma mentre fa questo la sua presa si allenta, e io ho modo di liberarmi sferrandogli un calcio in pieno stomaco, mettendolo KO.

Corro dal motorino, riesco a metterlo in moto e senza mettermi il casco, riesco a scappare.

Non faccio molta strada, ma ne faccio a sufficienza da potermi rilassare per il scampato pericolo.

Cosa che non dovevo fare, perché dal nulla, compare la sagoma di Robert, e per evitarlo sterzo brutalmente, perdendo il controllo del mezzo e finendo a terra, battendo la testa libera dal casco.