CAPITOLO 28
CAPITOLO 28
"I-Ilhoon?"
Basta sentire il suo nome ed Ilhoon smette di cantare, togliendosi immediatamente le cuffie.
'Oh no. C'è qualcuno?' pensa girandosi di scatto per scoprire da dove proviene quella voce.
Yun esce dal suo nascondiglio, ma appena lo fa s'impietrisce.
'È d-davvero Ilhoon oppure ho le a-allucinazioni?' pensa tremando, un po' per l'entusiasmo, un po' per la paura. Paura di sbagliarsi e ritrovarsi davanti un completo sconosciuto che, chissà, potrebbe farle del male.
Situazione perfetta per incontrare il proprio ultimate.
"N-Non sono Ilhoon." dice Ilhoon coprendosi in fretta la faccia con la sciarpa.
"Oh. Se è cosí. Scusami.." sospira Yun risedendosi sul sasso, dopo essersi assicurata del fatto che ha troppo la voce ed il viso da bambino per essere un pervertito.
"... per un attimo ho sperato in qualcosa di bello durante questa giornata." mormora, piegando le gambe e poggiando la sua testa sulle ginocchia.
"C-Che hai? Qualcosa non va?" chiede Ilhoon cambiando voce, rendendola più acuta.
Poco fa aveva intenzione di andarsene, scappare via, ma ora sente il dovere di restare con questa ragazza. Chiunque essa sia.
"C'è una cosa che mi è stata detta stamattina e fa tanto.. tanto.. tanto.. male qui." spiega Yun indicando il suo petto e guardando un punto imprecisato tra gli alberi.
"Cosa?" chiede Ilhoon, diventando tutto d'un tratto curioso e protettivo nei suoi confronti.
Yun, senza volere, inizia a piangere. Per poi raccontare i fatti ad Ilhoon, come se lui conoscesse la sua vita.
"L-Leo ha una malattia.. incurabile.
Forse, un giorno se ne andrà." dopo averlo detto, Yun smette di parlare ingrandendo gli occhi. 'Perchè ho detto cosí?' chiede a se stessa.
Poi, peró, decide di continuare per non lasciarlo sulle spine.
"..so che R-RiAn non sopporterá l'idea ed ho paura. Ho paura di cosa potrebbe succedere.. RiAn potrebbe anche.. p-potrebbe anche.." un brivido percorre la schiena di Yun che per un attimo diventa vittima di un profondo senso di colpa, smettendo di parlare ma rendendo ovvio il continuo.
'RiAn?' pensa Ilhoon cercando di ricordare dove ha già sentito quel nome.
Poi lentamente fa dei passi e si avvicina a Yun per darle delle leggere pacche sulla schiena.
Lei continua a piangere, in silenzio, sentendosi un po' meglio grazie al ragazzo che invece di andarsene è rimasto al suo fianco a consolarla.
"Grazie, signore." dice con gli occhi appannati dopo una lunga attesa, fingendo di sorridere ed asciugandosi quella che per lei è l'ultima lacrima, non vuole piú piangere.
"S-Signore? Ma no! Chiamami Ilh---.. Chiamami T-Tao. Io sono Tao." dice Ilhoon porgendole la mano.
"Io mi chiamo Yun." -Yun
La mano di Ilhoon è soffice e delicata. Nessun essere vivente ha mai avuto l'opportunità di stringergliela. Ma Yun, quell'ingrata di Yun, l'ha appena fatto.
C'è riuscita: ha appena incontrato Ilhoon, ci ha parlato ed ha sentito la sua pelle sulla sua pelle.
Inconsapevolmente, peró.
~
[Leo's House]
Leo sta ripassando filosofia, dato che domani c'è il compito in classe. Concentrato al massimo, con i gomiti poggiati sulla scrivania, è intento a leggere e rileggere le infinite pagine del libro.
*TOC TOC*
Qualcuno bussa alla porta.
"Avanti" dice Leo senza staccare gli occhi dal libro.
"Leo, ti ho portato la merenda." entra Eunsoo con un vassoio in mano.
Leo la ringrazia mentre posa il vassoio accanto ai suoi libri.
Eunsoo esce dalla stanza; ma dopo dieci minuti circa, ci rientra per la soddisfazione di vedere il proprio figlio studiare.
Si mette ad osservare la sua marea di libri, sorridendo, e dopo un po' le viene in mente l'idea di curiosare nel suo diario.
Leo non se ne accorge neanche perchè vuole finire subito filosofia, per poter riposare un po' e parlare con RiAn.
Eunsoo apre il diario e comincia a sfogliarlo.
Il solito diario da liceali.
Compiti su compiti, barzelette noiosissime scritte dagli autori e i giorni su cui mettere le crocette durante la spiegazione dell'insegnante.
Una pagina, peró, cattura la sua attenzione.
Una scritta, piú che altro, difficilmente visibile.
Non puó sbagliarsi: è davvero la scrittura di Leo.
'RiAn, mi hai regalato il per sempre nei miei giorni contati.'
Quella frase agghiacciante, scritta da Leo sotto i compiti di Matematica, fa cadere il diario dalle mani di Eunsoo.
"Mamma?" dice Leo agitando la mano sotto il naso di sua madre che sembra non aver intenzione di muoversi.
Eunsoo esita un po', ma poi..
"Leo.. Gliel'hai già detto a R-RiAn?" chiede con un filo di voce.
Quella domanda sorprende Leo che ha subito capito cosa intende.
"Perchè mi chiedi questo, mamma?" chiede in tono freddo.
"Questo sarebbe un no?" sospira Eunsoo.
Leo non le risponde e lascia cadere lo sguardo verso il pavimento.
Eunsoo lo guarda con gli occhi pieni di tristezza e prende l'iniziativa di lasciare la stanza, lasciarlo da solo, senza dire una parola. Come se la loro conversazione non ci fosse mai stata.
Leo torna alla realtà grazie ad un respiro profondo, solo che ha perso la voglia di studiare.
Continua a leggere le frasi sul libro senza capirci niente.
Presto sente di nuovo bussare alla porta.
*TOC TOC*
'Non avanti' pensa solamente, senza dirlo ad alta voce.
Non vuole nessuno nella sua stanza in questo momento. Preferisce restare solo; come ha sempre fatto, in fondo.
Ah no, come ha sempre fatto prima di conoscere la sua salsiccia.
Lei lo ha cambiato tantissimo. Prima, ad esempio, nessuno riusciva a farlo sorridere cosí facilmente. Ora, invece, basta un semplice aegyo o atto di gelosia da parte di RiAn.
Ha sempre preferito non avere amici per non farli soffrire. Per andarsene senza che nessuno sentisse la sua mancanza. Solo Hongbin, Ravi, Ken, N & Hyuk sono sempre stati i suoi amici. Sono particolari, diversi dagli altri, dei disagiati che Leo ha sempre stimato ma mai dimostrato abbastanza.
Poi un giorno è arrivata RiAn.
La coraggiosa RiAn che ha osato a tanto, nessuna ragazza ha mai avuto il coraggio di farlo, ad amarlo cosí com'è.
Forse Leo dovrebbe provare odio per lei perchè gli ha fatto conoscere un altro mondo, o semplicemente per il fatto che lo ama, facendolo sentire in colpa.
Peró non è cosí. Anche Leo ama RiAn e sa bene che sará la sua prima e unica ragazza e che, magari, lo sarebbe stata anche se avesse avuto la possibilità di vivere per piú tempo.
"Posso entrare?" sente dire, dopo un po', da una voce piccola e docile; accorgendosi che non si tratta di Eunsoo.
Si volta e vede mezza testa di RiAn affacciata alla porta.
"RiAn? C-Che ci fai qui?" chiede Leo alzandosi in piedi, sorpreso di vederla.
"Vengo a studiare con te!" risponde RiAn mostrandogli due quaderni. Uno di chimica e l'altro di biologia.
Leo la guarda in attesa di spiegazioni.
"Quel ragazzo mi ha detto che hai saltato le ultime due lezioni" spiega lei, guardandolo male.
"E tu parli con altri ragazzi?" chiede Leo per cambiare discorso. In realtà è rimasto in infermeria, ma non vuole che RiAn lo sappia.
"Questi sono i miei appunti. Stiamo allo stesso punto, no?" dice RiAn, ignorando la sua domanda ed avvicinandosi a lui con cautela per paura di rompere o fare qualcosa di sbagliato.
Leo li prende annuendo e le rivolge le spalle per posarli sulla scrivania, accanto agli altri quaderni.
RiAn non ci pensa due volte, fa due passi in avanti e lo abbraccia da dietro.
"Perchè hai saltato le ultime due ore, pomodoro? Sei andato da qualche altra parte senza di me?" chiede in tono dolce ed affettuoso.
"Già, sono stato tutto il tempo a parlare con una." risponde Leo dando un'occhiata al quaderno di biologia di RiAn. Ha ragione, è proprio questo ció che hanno fatto in sua assenza oggi in classe. Argomento di cui si era avantaggiato in passato, per fortuna.
RiAn ingrandisce gli occhi.
"C-Cosa?!" chiede mentre lentamente scioglie l'abbraccio che la lega a Leo.
Leo sorride sotto i baffi.
"Sei gelosa?" chiede in tono dispettoso, voltandosi per vedere la sua faccia.
RiAn evita lo sguardo e fa il broncio.
"Non sono gelosa." mente
"E allora dove stai andando?" chiede Leo non appena RiAn gli rivolge le spalle.
"Tutto ció che dovevo fare l'ho fatto. Torno a casa." dice RiAn in tono freddo e deciso, come se chiedesse 'non è ovvio?'
Leo sorride e circonda i suoi fianchi con le braccia.
"Vieni qua." sussurra tirandola verso di lui ed inciampando, motivo per cui ora si ritrovano abbracciati e sdraiati sul letto.
"Hmm. Sono arrabbiata." borbotta RiAn evitando il suo sguardo.
Leo prende il suo mento e lo gira verso di lui dandole un bacio.
RiAn non risponde al suo bacio, ma appena Leo allontana il viso dal suo, se ne pente.
"Ora sei ancora arrabbiata?" chiede Leo mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
RiAn annuisce ed incrocia le braccia.
"Scherzavo, non stavo con nessuna ragazza, ora mi aiuti a studiare?" dice Leo allungando il braccio per prendere il quaderno di fisica di RiAn.
RiAn si sbriga a dargli un bacio sulla guancia ed afferra subito il quaderno dalle sue mani, sedendosi a gambe incrociate accanto a lui.
"Allora.. questo è un vettore.. per fare la somma devi.." comincia a spiegare grazie agli appunti che ha copiato da Yun, descrivendo ogni singola figura da lei disegnata.
Leo la ascolta attentamente, anche se dopo un po' la sua concentrazione va dritta nei suoi occhi. Quegli occhi profondi, cosí perfetti, sorridenti a modo suo. Riuscirà mai a sopportare che un giorno da quegli occhi usciranno delle lacrime per colpa sua?
"...hai capito?" chiede RiAn alla fine del discorso.
Leo annuisce.
"Allora rispiegami tutto." dice RiAn sorridendo maliziosamente.
Leo inarca il sopracciglio, ma sembra che il suo gesto non abbia effetto, perció è costretto a rispiegare tutto.
"Allora.. questo è un vettore.. sommato a questo diventa quest'altro perchè.." -Leo
~
[Il giorno dopo]
Haneul esce di casa, subito dopo aver dato il buongiorno a Ken.
'Beato lui che ha scuola sottocasa.' pensa mentre con la coda dell'occhio vede passare un autobus.
Le viene un'improvvisa voglia di urlare, ma poi si accorge che è ancora troppo presto e che, comunque sia, deve aspettare Yun e vedere come sta.
In quel preciso istante sente dei passi provenire da lontano.
'È Yun.' pensa senza neanche voltarsi dato che la riconosce anche e solamente grazie al suono dei suoi passi.
"Bella Haneul!" la saluta Yun sorridendo e poggiando un braccio sulle sue spalle.
Haneul la guarda dritta negli occhi per vedere se è veramente lei, sorpresa dal suo strano comportamento.
"Yun? Sei tu?" chiede disorientata.
Yun annuisce con la testa.
"Che hai? Sei strana.." -Yun
"Io strana? Forse tu! C-Cioè.. ieri sembravi posseduta ma ora.. sei.. l'esatto contrario?" -Haneul
"Ah ieri.. sono successe tante cose.." dice Yun sommersa nei suoi pensieri, pensando a tutti i fatti accaduti ieri. Sia quelli felici che quelli tristi.
"Cos'è successo ieri?" chiede Haneul grattandosi la nuca.
"Ieri il destino mi ha fatto conoscere Tao." dice Yun sorridendo da ebete.
"T-Tao?" chiede Haneul ancora piú sorpresa di prima.
"Esatto." -Yun
"Yah! Sei fidanzata eh!" dice Haneul dandole una botta in testa.
Yun si scansa, non riuscendo comunque ad evitare la botta.
"Ahii! So che ho già Hun, non serve ricordarmelo. Volevo presentarlo a te, infatti." spiega guardandola in malo modo.
"Ma io ho già Ken.." risponde Haneul spontaneamente.
Yun si accarezza la testa, ma dopo aver analizzato per bene le parole di Haneul ingrandisce gli occhi.
"EEEEH?" chiede, sorridendo maliziosamente come la professoressa d'inglese quando chiede qualcosa ed è convinta che lo studente sappia la risposta.
Haneul evita lo sguardo, in imbarazzo.
"È a-arrivato l'autobus." -Haneul
~
RiAn's POV
Oggi papà ha deciso di accompagnarmi a scuola all'ultimo momento, perció non ho potuto avvisare Leo che evidentemente sta ancora dormendo.
Conclusioni? Sono le sette e dodici e papà sta già parcheggiando l'auto nel retro della scuola.
Uhuh che faccio qui da sola per piú di mezz'ora? E se chiamassi Leo per chiedergli di venire prima? Hmm, meglio di no.
Prima gli mando un messaggio e poi mi siedo nel solito posto in cui c'è il Wi-Fi ad aspettare gli altri. Secondo me, arriverá prima Jin.
E pensare che prima venivo sempre a quest'ora.
L'ho fatto tipo per tre anni di seguito dato che mi piaceva Chen alla follia e lui arrivava sempre a scuola verso le sette per allenarsi.
Oh.. a proposito di Chen. Eccolo lí al campo da basket che palleggia. Non si smentisce mai.
Dev'essere proprio matto. Dove la trova la voglia di giocare a basket persino di prima mattina?
Forse è per questo che mi piaceva. È un ragazzo particolare.
Ma vabbè. Ora ho e mi basta Leo, il mio bellissimo Leo. Il mio simpaticissimo pomodoro.
Anche se devo ammettere che 'simpaticissimo' è una grande parola. Ma perfetto per me.
Lo amo.
All'improvviso intravedo LuHan che cammina verso il bar.
Lo saluto con la mano, tutta convinta che lui mi avesse appena vista; ma in realtà non l'ha fatto ed ora sta continuando a camminare per i fatti suoi.
Abbasso subito la mano per evitare brutte figure e gli lancio una smorfia.
Perfetto, posso passare il mio tempo con lui. In fondo è da tanto che non parliamo. Posso fargli i dispetti e chiedergli di offrirmi, tanto so che Lulú mi vuole bene.
Entro nel bar e lo trovo seduto sul tavolo accanto alla finestra.
Sta sempre lí ora che ci penso. Cosa ci troverá di cosí tanto emozionante nel star seduto lí?
Mi siedo sulla sedia di fronte alla sua.
"Annyeong Lulú!" dico piena di allegria.
A volte me ne esce troppa di allegria, ma io neanche me ne accorgo.
"Buongiorno AnAn" dice lui a voce molto più bassa della mia, facendomi la linguaccia.
È carino questo tipo.
Non so, dall'inizio ho sempre pensato che LuHan e Yun formassero una bella coppia.
Lui dolce e carino, lei imbranata e goffa.
Solo che Yun si é fidanzata con Sehun. L'amore gioca brutti scherzi.. Non pensavo che prima o poi se lo sarebbe filato.
Aspettate un attimo.
Ingrandisco gli occhi appena vedo il mio riflesso sul vetro della finestra.
"Come mi hai chiamato?!" chiedo a quest'essere davanti a me che ora sta trattenendo le risate.
"AnAn.. che c'è? Non ti piace?" dice divertito.
Sta ridendo questo disagiato. È proprio come Yun quando si tratta di sminuirmi.
"Yah! Mi ricorda l'ananas! Non puoi chiamarmi cosí!" mi lamento facendo il broncio.
"Perché fai il broncio, AnAn?" chiede lui alzando entrambi le sopracciglia.
Sbuffo e poggio la testa sulle mie braccia incrociate.
"Ho sonno." borbotto
"Dormi, ti sveglio io." -LuHan
"Ed io dovrei fidarmi di te?" lo indico in modo minaccioso. Non posso fidarmi di uno che mi ha chiamata AnAn e che continua a farlo senza scrupoli.
Lui annuisce prendendomi il braccio e posiziandolo come prima, sul tavolo.
Delicatamente fa sí che la mia testa si poggi nuovamente sulle mie braccia, poi mi fa pat-pat sulla testa.
Ehi questo è il mio pat-pat! Solo io ho il diritto di farlo a Jin..
Pian piano mi addormento grazie ai suoi continui pat-pat. Non sapevo fossero cosí rilassanti.
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