Capitolo 47
Guardo e riguardo per interminabili secondi la fotografia che ritrae, accanto all'ingresso della villa dei Baudry-Aube, Lenore avvinghiata al collo di Andrew e con le labbra a pochi centimetri dal suo volto. Non posso vedere il viso perché voltato di spalle, con le mani appoggiate alle spalle di lei. Non può essere vero. Non la sta veramente baciando.
<<Non è vero>> do voce ai miei pensieri senza rendermene nemmeno conto. I miei amici mi guardano in silenzio mentre fisso pietrificata le immagini davanti a me. La vista si appanna e sono costretta a eliminare prontamente le lacrime che da lì a poco non avrebbero più smesso di cadere. Andrew non mi farebbe mai una cosa del genere. Io lo conosco e lo so <<Lui mi ama>> ripeto più a me stessa che a loro. Pat mi abbraccia e libero un pianto sulla sua spalla.
<<Tesoro è un articolo di gossip. Sai come sono fatti i giornalisti... Scriverebbero qualsiasi cosa pur di vendere qualche copia in più>>cerca di rassicurarmi Melinda. Riprendo la schermata e leggo nuovamente il titolo: "Andrew Foster e Lenore Baudry-Aube, è di nuovo amore?".
<<Dimmi cosa dice, non riesco a leggerlo>> tra le braccia del mio amico, porgo il cellulare a Melinda che inizia a leggere l'articolo.
<<"Pare che-">> si interrompe <<sei sicura? Parla anche di te...>> rimango perplessa. Ma che diavolo?! Come fanno a sapere della nostra storia? Riprendo il telefono dalle sue mani e leggo quanto scritto: "Pare che la babysitter sia ormai un lontano ricordo. Nelle ultime settimane si vocifera della simpatia tra il miliardario inglese e la studentessa universitaria Victoria Young, che per un tempo ha prestato servizio come tata alla figlia di Foster. Ma rimasti fuori dalla villa di lei, il Magnate di Chicago non ha resistito a buttarsi fra le braccia della storica ex. Al momento non abbiamo altri dettagli se non la storia della modella poche ore dopo l'accaduto. Un video dove la bellissima Lenore sfoggia un euforico sorriso toccandosi al collo la collana di diamanti regalata in passato dall'ex fidanzato, dal valore di due milioni di dollari.
Il ritorno di fiamma non è stato confermato, e speriamo presto ciò accada. Per altre informazioni..." alla fine di quelle parole poso sul divano il cellulare e rimango in silenzio. Tutto fino a ieri era perfetto. Ero per una volta felice e soddisfatta della mia vita, di quello che stavo raggiungendo. Tra due giorni ci sarà la mia laurea, pronunceranno il mio nome davanti a centinaia di persone, e tutti mi conosceranno come la scappatella di Andrew Foster, forse anche come una raccomandata. Tutte le mie certezze, il mio orgoglio... distrutti da uno stupido articolo.
Vengo distratta dal mio telefono vibrare, è Andrew. Muoio dalla voglia di rispondergli e urlargli contro, chiedergli spiegazioni, ma è una cosa che devo fare faccia a faccia. In fretta, prendo in prestito una maglietta e dei jeans da Melinda e mi faccio accompagnare dai miei amici alla Foster Enterprises.
L'aria che si respira qui dentro è più pesante del solito, e c'è stranamente molto meno baccano. Forse questo è anche dovuto al silenzio della gente al mio passaggio. Mi affretto a prendere l'ascensore e nessuno si permette di fermarmi o anche solo rivolgermi la parola. Appena le porte si aprono il silenzio viene interrotto dalle urla di Andrew infondo al corridoio, a diversi metri di distanza.
<<Voglio sapere il nome del cazzo di fotografo alle mie spalle. Sono stato chiaro? In caso contrario reputati licenziato. E per quanto riguarda te>> indica con un dito una ragazza <<prepara immediatamente una smentita, e una conferenza stampa>> fa una pausa per riprendere fiato. Cavolo mi mette il terrore, non lo avevo mai visto così arrabbiato in vita mia. D'un tratto sento le porte spalancarsi e passi pesanti venire in questa direzione <<Veronica! Dove diavolo sei?!>> vedo la sua segretaria fare un respiro profondo prima di dover affrontare il suo capo. Nessuno dei due sembra essersi accorto di me in un angolino, fra due piante verdi.
<<E-eccomi signore>> balbetta impaurita. Stringe fra le mani un blocco per prendere appunti.
<<Hai chiamato i miei avvocati?>> lei scuote la testa terrorizzata.
<<Parlano della mia fidanzata in un articolo, non rispettando la sua privacy, e tu non chiami i miei avvocati?>> fa una pausa infuriato <<Per cosa cazzo ti pago a fare?>> Andrew usa questo linguaggio solo quando è paurosamente arrabbiato. Come ora.
<<Lo farò subito signore>> dice tutto d'un fiato.
<<Cosa aspetti? Vai!>> grida nuovamente. <<E voglio il mio ufficio stampa! Adesso!>> lei corre alla sua scrivania. Lasciandolo solo nel bel mezzo della hall del piano. Si passa una mano fra i capelli e prende il telefono. Dopo poco sento il mio cellulare vibrare. Stacco subito, cosa che faccio anche al secondo tentativo. Lui digrigna i denti e sbatte le mani contro la scrivania vuota di Veronica.
<<Dan!>> passa un uomo in giacca e cravatta con un auricolare all'orecchio che si avvicina ad Andrew.
<<Non mi risponde. Dovete trovarla!>> ordina con tono disperato. Ha il viso stravolto, stanco e amareggiato.
<<Signore stiamo facendo il possibile, a casa dell'amica non c'è nessuno, tantomeno in quella di Pat Millers>> lui spazientito si tocca la fronte.
<<Beh allora continuate a cercarla! Giuro che se le succede qualcosa io->>
<<Stai tranquillo Dan, non vi farà nulla>> sbuco dal mio angolino a braccia conserte guadagnando un sospiro di sollievo da parte di Andrew e dell'uomo affianco a lui <<Puoi dire al tuo esercito di smetterla di cercarmi>> vederlo così preoccupato per me, mi addolcisce. Odio essere così sensibile, vorrei essere furiosa e riempirlo di brutte parole, ma non riesco. Mi limito a rimanere seria e impassibile. Mi deve un bel po' di spiegazioni.
Andrew non esita ad avvicinarsi a me prendendo il mio viso fra le sue mani.
<<Stai bene>> afferma come se si fosse tolto un peso dal cuore. Rimango immobile, nonostante con questa vicinanza vorrei solamente baciarlo e dimenticarmi di tutto <<Niente di tutto quello che hai visto è vero>> si affretta a dire. Io cerco di trattenere le lacrime al pensiero di quell'articolo e di Lenore così vicina e ossessionata da lui.
<<Andrew non dirmi cazzate>> forse ho alzato troppo la voce, guadagnando l'attenzioni di occhi e orecchie indiscrete, ma Andrew non sembra curarsene al momento.
<<Ascoltami, è la verità. Chiedi ad Alan, era lì. Lei si è avvicinata al mio viso per baciarmi, ma avevo le mie mani sulle sue spalle per allontanarla>> prende fiato. Sta sudando freddo e sembra alquanto agitato. Non so cosa dire, voglio credergli ma allo stesso tempo ho paura. Senza dire niente mi sposto nel suo ufficio seguita da Andrew che entrato chiude immediatamente la porta. <<Amore ti prego>> prende fiato un'altra volta <<credimi! Stavo andando via, lei mi aveva inseguito e aveva iniziato a parlare male di te. Allora ho iniziato a discuterci, per difenderti>> non proferisco parola. Ma inizio nuovamente a piangere.<<Scusami, ti prego>> mi implora mortificato. La sua voce rotta mi spezza il cuore. Come posso non credergli?
<<Non volevo dirti quelle cose. Ieri ero teso, arrabbiato, nervoso. Non volevo essere lì, sarei voluto>> fa una pausa <<sarei dovuto, venire via con te. Non è una giustificazione>> alzo lo sguardo verso di lui e perdo il fiato a vedere i suoi occhi lucidi. <<Ti imploro di perdonarmi>> e a quel tratto si inginocchia stringendo forte le sue braccia alla mia vita. A quel punto mi abbasso anche io e prendo il suo viso fra le mani. L'amore che provo per lui mi fa dimenticare tutto il male di queste ultime ore. So che dice la verità, lo conosco bene da poterlo capire senza ulteriori prove. Lo bacio, dolcemente. Una lacrima bagna la mia guancia e mi accorgo non essere mia, ma bensì del mio ragazzo. Interrompo il contatto fra noi per asciugare il suo viso rigato da quella piccola goccia. Lui sorride imbarazzato. Il grande e potente Andrew Foster ha avuto paura di perdermi, nuovamente.
<<Ti amo terribilmente>> mi bacia una volta a stampo <<immensamente> un'altro bacio <<perdutamente>> il terzo <<irrimediabilmente>> al quarto rido soffocata dai suoi piccoli baci.
<<Per sempre>> aggiungo io nel bacio che ben presto si trasforma in qualcosa di più sulla scrivania del mio ex capo. Mi accascia delicatamente sopra e bacia con foga ogni centimetro della mia pelle. Dalle labbra si sposta sulla guancia e successivamente sul collo, che mordicchia delicatamente. Sa molto bene come stuzzicarmi e farmi letteralmente impazzire. Cerco di tapparmi la bocca mordendomi le dita così che nessuno senta nulla, ma Andrew me le toglie prontamente.
<<Voglio sentire ogni tuo singolo sospiro>> sussurra poco distante dalle mie labbra. Io mi mordo il labbro in preda all'eccitazione.
<<Ti voglio Andrew>> lo supplico aggrappandomi al suo collo. Lui risponde assalendo nuovamente le mie labbra che lascia qualche secondo per spogliarmi. Indosso fortunatamente l'intimo di ieri sera, molto eccitante e in pizzo nero, il suo preferito. Sfila i miei pantaloni e rimango quasi del tutto nuda sopra la sua scrivania. Prima che finisca lo fermo, ora il mio turno. Sbottono la camicia e rimango deliziata dai suoi muscoli contratti che tocco e bacio morbosamente. Senza toccare il cavallo dei jeans capisco quanto sia pronto per me. Scendo dalla scrivania e lo obbligo a sedersi sulla poltrona. Abbasso i pantaloni e inumidisco la sua parte più sensibile. Soffoca un gemito quando scendo più in profondità. Stringe i braccioli e si rilassa al mio tocco. Quando mi fermo per prendere fiato mi prende dalla vita per farmi sedere su di sè. Mi muovo stuzzicandolo finché non cede spostando lo slip di lato infilandosi dentro di me. Gemiamo entrambi e mi prendo qualche secondo per abituarmi alla sua grandezza dentro di me. Lentamente inizio a muovermi sopra di lui che mi tocca veemente. Accelera i miei movimenti spostando i miei fianchi avanti e indietro. Poi sposta le mani sul mio seno che afferra e pizzica facendomi avvampare. Lo bacio desiderosa delle sue labbra sulle mie. Le nostre lingue si intrecciano e continuiamo la nostra danza non fermandomi nemmeno per un momento.
<<Ti voglio a novanta. Sulla scrivania>> ordina. Mi solleva dalle gambe e mi posiziona nell'esatto modo in cui mi desidera. Abbassa finalmente il mio perizoma ed entra dentro. Appoggio le mani sulla scrivania impugnando il bordo dell'asse per il piacere che si avvicina sempre di più al suo apice. Non riesco a trattenere i gemiti che aumentano quando il mio ragazzo afferra i miei capelli aumentando velocità.
<<Andrew sto->> vengo interrotta da un gemito.
<<Per venire>> conclude lui, non solo la mia frase ma anche i suoi movimenti. Da le ultime due spinte, affondando dentro di me e liberandosi completamente.
In quel momento mi rendo conto. Era venuto. Dentro di me.
Che cosa abbiamo fatto?
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Ciao a tutti!! Sono tornata con un nuovo capitolo <3
Fatemi come sempre sapere cosa ne pensate, amo leggerviii!
Ditemi un po'? Anche voi siete in vacanza? Se si dove vi trovate?
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