Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 34



Questa mattina mi sento molto meglio, ho dormito fra le braccia del mio bellissimo uomo, come non svegliarsi di buon umore? Abbiamo dormito e niente più, è riuscito a sgattaiolare nella mia stanza quando tutti dormivano, Emma è rimasta in stanza con Maya, e perciò ci siamo potuti abbracciare e coccolare tutta la notte.
Prima di andare a fare una bella gita al luna Park, con i miei fratelli e nipoti, io ed Andrew ci siamo presi l'incarico di aiutare mio padre e andare a portare alcune provviste ai clienti in paese. La farina, le uova, e il latte alla Bake n' Take, la panetteria più conosciuta qui in paese, e la frutta e la verdura a due negozi ortofrutticoli. In verità è stata un'idea di Andrew, appena ha sentito mio padre parlarne a mia madre si è offerto di aiutarlo. Io mi sono unita per ovvie ragioni, cioè che non so nemmeno se sappia distinguere gli spinaci dall'insalata. La cosa più bella in tutto questo è il suo outfit, da vero campanaro. Camicia a quadri bianchi e azzurri in flanella e jeans con stivaletti ai piedi. Non da cowboy, sarebbe esilarante, semplici scarponcini da lavoro. Tutto di mio fratello ovviamente, anche se il mio ragazzo non porta esattamente la taglia di Scott.
È divertente vederlo guidare un 4x4 sgangherato, essendo lui abituato a macchine sportive da extra lusso.

<<Mi ci potrei abituare, lo sai?>> dice continuando a guardare la strada con una mano sul volante e l'altra che si raddrizza il capello texano.

<<Mh, non credo>> mi fa troppo ridere vestito così. Vederlo sempre perfettamente composto in giacca e cravatta e poi così spartano fa un certo effetto, anche se in qualsiasi maniera rimane il più sexy di tutti.

<<Per quale motivo scusa?>> domanda proprio non capendo.

<<Un lord inglese miliardario, e che vive in un attico di Chicago, fingersi texano? Non sei credibile...>>

<<Quindi non credi sarei un buon fattore?>>

<<Saresti un buon leccapiedi>> lui mi spintona con la mano facendomi scoppiare a ridere <<È la verità! Si vede lontano mille miglia che vuoi entrare nelle sue grazie>>

<<Dovrò pure in qualche modo compensare la perdita della sua... come ti chiama già? Cipollina?>>

<<Si hai ragione. Mia madre inoltre non la smette di dirmi di "agarrar al toro por las astas">>

<<Cioè?>>

<<Cogliere la palla al balzo. "Este chico es maravilloso, tienes que aprovechar de su interes para ti" credo si sia capito>> mia madre è incredibile.

<<Si, ho capito>> ride lui.

Abbiamo appena portato alla signora Sullivan le casse per la panetteria. Ci manca solo il signor Martinez e Brown, andremo proprio da quest'ultimo per primo. Quando scendiamo dal furgoncino per prendere le ceste di patate una voce chiama il mio nome. Non dirmi che è lui, ti prego!

<<John>> esclamo col più falso dei sorrisi. Fra tutti quelli che potevo incontrare proprio il mio primo fidanzatino del liceo dovevo beccare? Poso le casse a terra per salutarlo ma lui mi abbraccia senza pensarci due volte. Non lo vedevo da parecchi anni, mi sembra tre, l'ultima volta è stata alla fiera della zucca. Ci siamo scambiati due parole, niente più.

<<Ma quanto tempo! Sei sempre uno schianto tesoro>> oh no, Andrew l'ha sentito. Spero solo non faccia mosse azzardate. Non credo abbia preso bene le sue mani sulle mie braccia.

<<Oh John, lui è->> non finisco di parlare che conclude la frase al posto mio.

<<Andrew Foster>> il ghiacciolo è tornato. Faccia impassibile e intransigente <<Il suo fidanzato>> fantastico, ora lo saprà tutto il paese.

<<È un piacere, Andrew Foster>> dice con tono scherzoso John per sollevare un po' l'aria gelida che si è creata <<omonimo del Magnate di Chicago, forte!>> è uno dei tanti nomi con cui i giornali chiamano il miliardario inglese.

<<Io sono, il Magnate di Chicago, o Colosso d'Inghilterra... i giornali usano svariati appellativi>> incrocio le braccia e abbasso la testa imbarazzata dalla situazione.

<<Sei quello della Foster Enterprises?>> non ha mai avuto un enorme quoziente intellettivo. È alquanto tardivo nel comprende le nozioni più basilari.

<<Si è lui, ma ora dobbiamo andare. È stato un piacere rivederti John!>> prendo per la mano Andrew e ci allontaniamo <<Salutami tua madre>> gli urlo per ultimo.

<<Se vuoi ci ritroviamo coi ragazzi questa sera, da Buck, come ai vecchi tempi. Potresti venire...>> mi urla lui.

<<Ritorniamo a Chicago, con molto
rammarico dovrà declinare>> lo fulmino per aver risposto al posto mio.

<<Ma grazie John>> grido per farmi sentire.

<<"Grazie John">> mi scimmiotta Andrew prendendo le casse da terra <<Dimmi te in che fanatici devo andarmi a imbattere>>

<<Non è un fanatico. È stato gentile alla fine>> ed è la verità.

<<Ma se ci stava provando spudoratamente!>> continua lui.

<<Per colpa della tua lingua troppo lunga tutti quanti verranno a conoscenza della nostra relazione>>

<<Meglio, lo hanno capito tutti nella tua famiglia. Non ha senso continuare a mentire>> non ha del tutto i torti. La nostra impresa di nascondere la nostra storia è stata abbastanza fallimentare.


* * *

È da oramai due settimane che siamo tornati a Chicago, io ho ripreso il mio lavoro, Emma la scuola fino alle vacanza natalizie, ed Andrew il suo lavoro in ufficio. Gli esami sono terminati, in questi giorni mi sto concentrando nel fare domanda a svariati studi medici della città, ho già ottenuto un colloquio, ma ne dovrò fare chiaramente degli altri. Ho tempo fino a febbraio. A marzo ci sarà il Match Day, dove aprirò la busta con su scritto la specializzazione. E finalmente a fine marzo prenderò questa benedetta laurea. Manca poco all'inizio dei cinque anni per la seconda laurea.

Ma ora pensiamo al presente, sono alquanto in ritardo, ed il mio fidanzato sta iniziando a perdere la pazienza.

<<Victoria! Il gala inizia alle venti e noi alle diciannove e trenta siamo ancora a casa. Quanto ci vorrà a mettere un vestito?>> come se fosse solo il vestito il problema. C'è il trucco, i capelli, che non vogliono starsene in questo stupido raccolto! Avrei dovuto accettare la pettinatrice qua a casa come mi aveva proposto Andrew. Ho voluto fare la spaccona e ora mi devo arrangiare...

<<Ho quasi finito, un secondo>> grido da fuori la sua stanza. Qualche ciuffo è rimasto fuori dal raccolto, ma va bene ugualmente. Mi passo un'ultima passata di rossetto rosso e finalmente apro la porta per uscire. Andrew è appoggiato con la mano allo stipite della porta. Quando posa lo sguardo su di me rimane in silenzio senza dire nulla.

<<Sono venuti male i capelli?>> sono già impanicata, se lui rimane imbambolato mi mette ancora più ansia <<Avrei dovuto tenerli sciolti>> prima che possa smontare i capelli vengo fermata da Andrew.

<<Ero solo troppo impegnato a contemplare la tua bellezza>> quanto è stupido ma dolce allo stesso tempo. Anche lui è bello da morire. Gli salterei addosso all'istante.

<<Anche tu sei molto affascinante questa sera>> questo completo gli calza a pennello, a lui sta bene tutto. Indossa un semplice camicia bianca sotto una giacca nera e un pantalone del medesimo colore. Un normale smoking con cravatta, che noto essere ancora un po' scolta, mi avvicino al suo collo che accarezzo lentamente, creando in lui un sospiro accompagnato da un sorriso trattenuto. Gli aggiusto il colletto e inseguito stringo il nodo, terminando il tutto con un bacio al suo petto. Lui si sofferma sulle mie labbra e si avvicina per sfiorarle soccombente.

<<Ho un regalo per te>> questo è inaspettato. Sono curiosa di sapere di cosa si tratta.

<<Dici sul serio? E di cosa si tratta?>> lui mi prende la mano e mi invita a seguirlo.

<<Vieni, è nel mio studio>> appena entriamo nella stanza lo vedo inchinarsi sul cassetto più basso della scrivania. Lo apre e tira fuori da esso un cofanetto in velluto blu notte. È dalla forma quadrata, spessa si e no due centimetri e mezzo. Ho una vaga idea di cosa potrebbe essere, ma non riesco a crederlo.

<<Non dirmi che...>> quando si posiziona davanti a me la apre. Rimango abbagliata dal luccichio che provoca ogni diamante che forma l'elegantissimo girocollo tennis. Muovo i miei occhi tra lo sguardo divertito di Andrew e il contenuto della scatoletta <<Andrew... non ho parole, è un regalo decisamente inaspettato e al quale non potrò mai ricambiare>> non oso immaginare il costo di questi innumerevoli diamanti.

<<Tu mi dai qualcosa che non potrò mai ripagare. L'amore che dai a tutti noi è ineguagliabile, non valutabile materialmente. Questo è il primo regalo che ti faccio dopotutto, ti prego di accettarlo>> dopo le sue parole non posso fare altro che stringerlo forte, posa il cofanetto sul tavolo della scrivania e mi stringe forte. Quando mi stacco è per prendere il suo viso fra le mani e baciarlo.

<<È magnifica. Io l'accetto con enorme piacere, e onore potrei dire>> lui mi lascia un bacio sulle labbra e si gira per prenderla fra le mani.

<<Posso?>> mi domanda volendomela mettere al collo. Io faccio un cenno col capo e così indosso quello che è ad oggi, l'oggetto più di valore che possiedo, economicamente parlando. Appena la chiusura è serrata, mi tocco il collo con la mano sfiorando il filo di pietre incastonate.

<<Grazie Andrew! Sei un amore!>> e lo abbraccio nuovamente, sono troppo entusiasta.

<<Non ho mai avuto una reazione del genere ad un regalo. Per le altre ragazze era sempre dovuta una borsa, un gioiello o qualsiasi altra cosa di valore. Tu invece sei così sincera>> rimango abbracciata con le braccia al suo collo ammirandolo parlare <<la tua umiltà mi emoziona>> sto sorridendo come un ebete, e non me ne importa affatto, l'unica cosa di cui mi interessa ora è rimanere unita a lui.

<<Le tue parole mi toccano profondamente>> confesso delineando i suoi zigomi col mio pollice. Lo vorrei sempre con me.

<<Ogni giorno che passa mi innamoro sempre più di te>> sono senza parole. Ha detto quello che non avrei mai pensato sarebbe uscito dalle sue labbra. Lo guardo senza dire nulla per troppo tempo. Credo il mio silenzio gli stia facendo sorgere innumerevoli sicurezze <<Forse non avrei dovuto... io ho solo->>

<<Non avrei mai creduto tu mi avresti potuto confessare queste parole>> sorrido accarezzandogli la guancia e i capelli con l'altra mano <<Sono innamorata di te Andrew>> il sorriso sorto sul suo bellissimo viso mi incolla alle sue labbra in un dolce bacio, pieno di felicità e gioia.

<<Sono sul punto di mandare all'aria questa serata e rimanere nel letto con te tutta la notte>> quanto vorrei fare l'amore con lui in questo momento, accidenti a questo gala.

<<Avremo tempo al nostro ritorno. Non ti lascerò dormire Andrew Foster!>> lo prendo dalla cravatta e lo avvicino alla mia bocca. Lui mi tocca i fianchi fino a scendere sul mio sedere che stringe provocando un leggero dolore che si trasforma in una vampata di piacere.

<<Credo potremmo rimediare anche prima, una telefonata e quella suite può essere nostra>> questa proposta mi alletta molto.

<<Credo tu debba fare quella telefonata>> sorrido maliziosa.

————————
Ciao a tutti lettori! Ecco un nuovo capitolo! Lasciatemi un commento e ditemi cosa ne pensate...
Domanda: situazione preferita fra Andrew e Tori?
Fatemelo sapere, un bacio...

LeleMiuss

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro