Capitolo 21
Ho sentito bene? Andrew Foster ha appena detto che in un certo senso conto qualcosa per lui? Sto sognando.
<<Io per lei sono solo la sua impiegata, niente di più, giusto?>> improvvisamente mi rendo conto delle parole appena uscite dalla mia bocca. Ma come ho potuto anche solamente pensare una cosa del genere? Ho persino dato voce a queste assurdità. Davanti a lui per giunta. Ho il cervello bacato <<Vado a prendere del ghiaccio>> anche perché la risposta a quella pazzia l'ho avuta la sera prima. Senza seconde esitazioni sparisco dalla sua stanza. Sono una stupida, stupida, stupida!
Ho bisogno di una pausa da quest'uomo. Una vacanza in Tailandia non sarebbe male. Io, la spiaggia e una noce di cocco. Magari anche un bel manzo... Che non sia Andrew Foster chiaramente.
È da oramai tre ore che il signore si trova rinchiuso nel suo studio. Io ed Emma stiamo giocando in salotto con le costruzioni. Sembra una bambolina. I riccioli davanti alla fronte sono raccolti da due pinzette che si abbinano al vestitino bianco decorato da fiorellini rosa. La famiglia del mio capo dovrebbe arrivare da un momento all'altro. Sistemo rapidamente i giochi sul tappeto nel loro contenitore e ordino i miei capelli in una coda alta e ordinata. Alzo le maniche della mia camicia leggermente sotto il gomito e lascio che scenda larga lungo la mia vita.
<<Saranno qui fra dieci minuti>> ecco il ghiacciolo scendere in salone. Indossa una maglia a maniche lunghe beige a dei jeans scuri. Amo quando si tira su le maniche, i suoi avambracci sono una goduria per gli occhi. <<Emma, vai un momento in cucina da Yolanda. Devo parlare con la signorina Young>> è tornato il solito uomo freddo e duro di sempre. E devo esserne contenta. Perché è questo che volevo. Giusto?
<<Toi>> corregge il padre.
<<Si tesoro, Tori>> e in quell'istante mi guarda. Io mi tocco le mano nervosa, estraendo e rinfilando l'anello di mia nonna dal mio anulare. Prima o poi il piccolo smeraldo incastonato si staccherà, me lo sento. Lei annuisce correndo da Yolanda. Io incrocio le braccia al petto e aspetto di sentire quello che mi deve dire.
<<Cosa deve dirmi signore?>> lui si avvicina e guarda il mio collo scoperto dal colletto della camicia sbottonata e libera dai miei capelli raccolti.
<<Beh vede, prima ho notato il segno che le ho lasciato la scorsa notte, che per quanto ami ammirare, non credo debba essere condiviso con i miei genitori e fratelli>> istintivamente copro con la mano il segno. Me ne sono completamente dimenticata. È come se ieri mi avesse drogata, e pensare che stamattina sono uscita con i capelli sciolti, che stupida! Come faccio a non accorgermi di certi rilevanti particolari! Per fortuna ho del fondotinta con me nella borsa.
<<N-non me n-ne ero accorta>> balbetto imbarazzata. Grande bella figura Victoria!
<<Basterà sciogliere nuovamente la tua chioma>> da dietro le spalle sfila l'elastico e mi sistema i capelli ordinatamente lungo la schiena. Il suo sospiro sul mio collo mi fa venire la pelle d'oca. Che lui nota sorridendo.
<<Vedo che continuo a farle lo stesso effetto di ieri sera>> mi giro verso di lui e lo guardo storta. Quel sorrisetto, come se per lui fosse una vittoria la mia debolezza verso di sé.
<<Affatto>> viva la sincerità <<e comunque devo obbiettare, non basteranno i capelli sciolti a nascondere il suo lavoretto, userò del fondotinta>> faccio una pausa per trovare il coraggio di dire quello che sto per dire, ma che non dovrei dire <<Non vorrei mai Felipe oggi lo venisse a scoprire>> la sua espressione derisoria si trasforma in cupa e inceneritoria. Non perderò la vita dietro di lui di certo. Non mi lascio scappare uno come Felipe.
<<Ti ricordo che dovrai rimanere qui questa sera>> ancora con questa storia. Non vuole che lo incontri e nulla più. È questa la realtà.
<<Lei vuole farmi credere che con gli zii e i nonni Emma necessiterà di me? Lei lo fa solo per darmi una punizione, per infastidirmi!>> ride beffeggiandomi.
<<Se pensi che io dia queste tipo di punizioni ti sbagli di grosso. Se finissimo quanto iniziato ieri, ti potrei mostrare in modo pratico una vera punizione...>> non l'ha detto davvero. Sono scioccata ma allo stesso tempo così desiderosa di provare una delle sue punizioni. Sono totalmente andata. La verità è che sono in astinenza da parecchi mesi, il mio ex non mi ha mai dato grandi soddisfazioni, contando che è gay ora. Ma devo placarmi. Mettermi un limite, proprio come detto ieri.
<<Lei è proprio... proprio...>> e senza lasciarmi il tempo di trovare un insulto da sputargli contro, le mie labbra vengono nuovamente impadronite dalle sue. Lo respingo per un momento ma la mia ragione perde contro il mio sentimento, e ricambio il bacio vogliosa nuovamente della sua vicinanza. Mi tiene dal collo, sfiorando con i suoi pollici le mie guance.
<<Il tuo amichetto non ti farà mai godere>> sposta una mano dietro alla mia nuca inclinando il mio capo leggermente all'indietro <<come ti farei godere io>> e riprende possesso di me. Questo uomo mi farà perdere del tutto la ragione. Perché tutto vorrei tranne che baciare qualcuno che non sia lui.
<<Sei arrogante!>> sospiro prendendo fiato. Lui sorride a pochi millimetri dalle mie labbra sfiorandole nuovamente <<e prepotente>> continuo a guardarlo imbronciata e innamorata delle sue reazioni verso di me <<e spocchioso>> ho davvero usato il termine "spocchioso"? Lui riprende il mio viso fra le mani e riprende quanto iniziato prima. Tocco il suo petto bisognosa del contatto con lui. Mi aggrappo al suo collo e continuo questo bacio passionale.
<<Tu non sei solo la mia babysitter Victoria>> stringo le mie mani alle sue spalle intrepida di un suo proseguito. Ha appena risposto alla domande fattagli poc'anzi <<sei la mia ossessione, perché ti voglio, ti desidero, ti bramo ogni secondo che sei accanto a me>> mi ha tolto definitivamente il fiato, tutto avrei pensato fuorché una dichiarazione del genere da parte del mio capo. E a quelle parole, che tanto ho desiderato, mi ributto a capofitto sulle sue labbra. Completandoci in un bacio appassionato, bisognoso l'uno dell'altro, mozzafiato e lussurioso.
<<Andrew, vuoi presentare a tua madre la tua nuova... amica?>> oh no. Ci stacchiamo immediatamente l'uno dall'altro ed Andrew prima di voltarsi verso i suoi genitori alza gli occhi al cielo. Si passa una mano fra i capelli e avanza verso i signori Foster. Da un rapido abbraccio alla madre che gli accarezza il viso, anche se lui non sembra molto sciolto, anzi, pare leggermente stizzito. Andrew Foster e le effusioni d'amore. Il padre gli sorride e gli batte una pacca sulla spalla per poi abbracciarlo. Ordino i capelli dietro alle orecchie e mi avvicino agli ospiti. Stringo due dita con la mano destra cercando di rilassarmi il più possibile.
<<Chi è questa bella signorina Andrew?>> questa volta è il padre a parlare. Sorrido impacciata e lo guardo per un istante. È un uomo dalla straordinaria bellezza, nonostante l'età avanzata evidente. I capelli sono brizzolati, non del tutto bianchi. Le rughe e gli occhi azzurri incorniciano un volto sereno e cordiale. Sembra dolce, e non calcolatore come appare il figlio a prima vista. Sono entrambi vestiti molto elegantemente, il signor Foster indossa un completo grigio di alta sartoria e la moglie affianco a lei un rigoroso cappotto ceruleo, sotto un abito stretto, bianco e attorniano da una cintura Chanel. Ha una linea e un portamento a dir poco perfetti. Scommetto che le scarpe ai piedi sono costose Jimmy Choo. Fissandola meglio vengo sorpresa dall'enorme quantità di gioielli, il diamante su quell'anulare è abbagliante! Per non parlare della collana e degli orecchini di perle insieme allo zaffiro nell'altra mano.
<<Lei è Victoria>> Andrew si gira verso di me e mi porge la mano per avvicinarmi a lui. Gliela afferro e mi accosto a lui.
<<È un piacere signori>> regalo un sorrido sfoggiando, modestamente, la mia costosa dentatura che tanto hanno pagato i miei genitori. Allungo la mano sorridente al padre che me la afferra stringendola cortese, la signora non mi sembra molto contenta dalla sua espressione, anzi, mi rivolge un'occhiata un po' storta. Ma forse è una mia impressione.
<<Io sono la->> ma vengo interrotta dall'uomo affianco a me.
<<Mia fidanzata>> cosa? Ma dico, è impazzito? Io lo strangolo. Cosa gli passa in quella testa vuota?! Mi prende dalla vita e mi avvicina a se. Io cerco di sorridere forzatamente per non smontare l'affermazione del figlio. Ovviamente non per lui. Ma per loro. Dopo mi dovrà una spiegazione.
<<Fidanzata?>> domanda sorpresa la madre. È più o meno la mia stessa espressione stupita. Non mi sembra averla presa bene.
<<Si mamma>> sembra che Andrew sfidi sempre i suoi genitori con lo sguardo, come se non voglia che nessuno suo scudo venga abbattuto. È tremendamente riservato, ma non pensavo lo fosse anche con i genitori.
<<Perché non sapevamo nulla? Avresti potuto parlarmene, sono tua madre Addie!>> "Addie", che nomignolo adorabile. Trattengo le risate.
<<Mamma, non chiamarmi con quel nome. Lo detesto, lo sai>> grugnisce lui.
<<Nostro figlio è grande cara, non è necessario che ci fornisca la cronaca di quella che è la sua vita privata>> cerca sempre di aiutare il figlio, è così premuroso!
<<Ridicolo>> esclama la signora.
<<Piuttosto, dov'è la nostra nipotina?>> il padre batte le mani entusiasta.
<<Oh si, dov'è Emma Berniece?>> Berniece? Non credevo avesse un secondo nome Emma, e per lo più così brutto, poverina!
<<Non chiamarla così! Il suo nome è Emma!>> ma la madre è ormai corsa via alla ricerca della sua Emma Bernice. Il signore ci sorride e va dietro alla moglie verso la cucina. Dagli schiamazzi pare l'abbiano trovata. Finalmente siamo soli. Mi porto una mano alla fronte e cerco di capire il motivo della sua menzogna.
<<Dimmi il motivo della tua bugia ai tuoi genitori!>> lui inizia a giustificarsi mettendo le mani avanti.
<<Ma l'hai vista? È una iena? Ci hanno visto baciare, cosa mai avrebbe potuto pensare? Non potevo mica raccontarle la verità!>> è talmente nervoso che si è messo a gesticolare con le mani all'aria.
<<Si ma loro adesso pensano che sto insieme a te! È un disastro!>> mi metto le mani nei capelli.
<<Grazie...>> si finge offeso a braccia conserte. Io lo guardo socchiudendo gli occhi in due fessure <<comunque sia... sarà per qualche giorno, i miei genitori se ne andranno presto ed esaudirò tutto quello che mi chiedi. Una borsa, un abito, gioielli... quello che desideri>> com'è materialista, non lo sopporto! Però forse...
<<C'è una cosa che vorrei...>>
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Ecco arrivato un altro capitolo! Lo pubblico durante la mia ora di matematica... molto interessante.
Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate, mi raccomando!
Grazie sempre per il vostro supporto e i vostri commenti. Mi fanno sempre enormemente piacere.
Alla prossima settimana!
LeleMiuss
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