Capitolo 20
Si muove esperto su di me. Il suo bacio è un'infinità di volte più bello di come lo avevo sempre immaginato nella mia mente. È passionale, intenso. Sento che lui lo desiderava quanto me. Ricambio subito i suoi movimenti unendomi a lui, le mie mani vagano sul suo petto fino ad arrivare al suo collo e infine i suoi capelli nei quali affondo le mie dita. Le sue mani scendono sulla mia vita che stringe leggermente, il bacio diventa sempre più veemente. Ho così tanta voglia di lui! I suoi palmi scivolano sulle mie natiche che tocca vogliosamente, io lo lascio liberamente esplorare la mia superficie. Scende sulle cosce e si stacca un attimo da me per prendermi in braccio e trasportarmi sul divano. Mi sistema a cavalcioni su di lui e riprende possesso delle mie labbra. Il bacio viene intensificato dall'aggiunta delle nostre lingue. Ha un sapore così fresco... vorrei questo bacio durasse per sempre. Dopo qualche minuto ci fermiamo per prendere fiato, ci guardiamo languidi negli occhi e noto quanto le sue pupille siano dilatate, sono sopra le gambe con le sue mani fra i miei fianchi e il mio sedere. Poso le mie mani sopra i suoi pettorali e abbasso lo sguardo. Lui con la sua mano mi accarezza la guancia e riporta i miei occhi sui suoi.
<<Signor Foster io->>
<<Chiamami per nome>> sussurra avvicinandosi al mio viso. Questo è strano, insolito, nuovo. Non l'ho mai chiamato per nome, solo nella mia mente.
<<Andrew>> abbozzo un sorriso come una quattordicenne innamorata. Mi sento così felice e imbarazzata allo stesso tempo.
<<Ridillo, amo il modo in cui suona dalle tue labbra>>
<<Andrew>> lui annulla lentamente la distanza fra di noi e ritorna a baciare le mie labbra, questa volta in modo suave, dolce, senza alcuna fretta. Sposta il bacio sulla mia guancia e arriva a farmi toccare le stelle quando si focalizza sul mio collo. Sospiro al contatto della sua lingua in quel punto, e mi scappa un gemito che trattengo per un pelo quando affonda leggermente i suoi denti succhiando in seguito, non mi ha fatto male, anzi, mi mordo la lingua per non far capire quanto piacere mi stia dando.
<<Sei così bella>> e la sua bocca si sposta sul mio petto <<così perfetta>> continua andando più giù. Lui sposta lo sguardo sul mio seno coperto dal mio top aderente. Accarezza i bottoni sul davanti e cerca un'approvazione da parte mia che arriva con un mio cenno dopo qualche secondo di indugio. Li sbottona uno ad uno fino a rimanere in reggiseno. E se non gli piaccio? E se non sono come le donne con cui sta solitamente? Io non sono all'altezza delle sue ex. Non sono Priscilla Stacy o Katrina Petrich. Se ve lo state chiedendo... si, ho fatto ricerche sulle sue ex, e sono tutte uno schianto. Lui cerca il mio sguardo intuendo l'esitazione dentro di me. Ed era inevitabile. Mi da un bacio a stampo sulle labbra, e poi questa volta mi fiondo io su di lui, avevo bisogno di sentirmi desiderata, voluta da lui. E l'impegno da parte della sua lingua, lasciatemi dire che ha rassicurato le mie insicurezze. Il modo in cui mi stringe, il suo possedere le mie labbra,non fa altro che convincermi del fatto che potrei interessargli.
Ma la realtà mi si stampa davanti. Domani cosa succederà? Tornerà tutto come prima? O potrebbe succedere l'impossibile? Ritornerò Victoria, la babysitter di sua figlia o c'è la possibilità di qualcosa di più? Ho bisogno di saperlo prima di fare l'errore di finire a letto con lui. Non mi posso concedere e poi domani fare finta di niente, guardarlo in faccia ricordando i momenti insieme sapendo di essere una delle tante. Una conquista e nulla più.
Mi stacco dal bacio e lui rimane per un momento smarrito. Abbasso il capo e scuoto la testa.
<<È uno sbaglio>> lui mi guarda con un velo di delusione e credo irritazione in volto.
<<È uno sbaglio che due persone che provano attrazione l'uno per l'altro si bacino? Che vadano oltre?>> mi alzo e rimetto la maglietta. Lui non può capire. Non capisce che per me un momento come questo significa intimità, sentimento, profondità. Ecco lui cosa prova. Attrazione e niente più.
<<Io non faccio sesso solo per attrazione>> confesso. Ho messo in gioco il mio cuore. E sono rimasta fregata.
<<Lo sai molto bene che non voglio avere relazioni serie. Tu non sei l'eccezione, ma un desidero carnale>> una pugnalata al cuore. Come mi posso essere anche solo per un secondo illusa del fatto che potremmo essere stati qualcosa di più che solo capo e dipendente. Non sono l'eccezione, solo una voglia da togliersi. Mi giro dall'altra parte per far cadere la lacrima che da troppo tempo era rimasta trattenuta all'interno della mia palpebra. Alzo nuovamente il capo.
<<Non c'è niente più da dire allora>> se non che devo cambiare pagina e dimenticarmi di lui. Rimarrà il mio capo, e io la sua babysitter, con una vita sentimentale al di fuori del campo lavorativo.
<<Victoria... a me->> non lo voglio più sentire nominare il mio nome.
<<D'ora in avanti, signor Foster, la prego di chiamarmi per cognome. Non abbiamo confidenza. Lei è il mio capo, parleremo solamente più delle cose riguardanti sua figlia Emma>> concludo il più impassibile possibile. Mi meraviglio della freddezza delle mie parole. Sono una ragazza molto dolce e solare in genere, ma lui... fa uscire il peggio di me.
<<Come vuole, signorina Young>> è più freddo del primo giorno in cui lo conobbi. Senza aggiungere altro si sistema il colletto della camicia e si dirige verso la porta. Io lo fisso allontanarsi da me a braccia conserte, cercando di non far trapelare alcuna traccia di delusione sul mio volto <<A domani>> la rabbia che provo ora verso me stessa, verso di lui. Non lo sopporto! Mi sono fatta ingannare, sono caduta nella sua trappola come avrebbe fatto qualsiasi ragazza! Almeno ho avuto la coscienza di non proseguire e finire nel suo letto. Sono proprio una stupida, ha fatto la stessa cosa con Melinda la scorsa notte! Melinda! Non l'ho più richiamata, e nemmeno Andrew deve averlo fatto. Non chiamarlo per nome! Chissà come deve esserci rimasta male. Meglio se le faccio uno squillo.
Niente, non risponde. Riproverò domattina. Magari è arrabbiata con me. Avevo l'istinto omicida questa mattina alla vista di lei con la sua camicia. Ma adesso non mi importa più. Può farsi tutte le donne che vuole, non me ne faccio nulla di un uomo come lui. Ma adesso devi smetterla di pensare a lui! Pensa a... Felipe. Si! Gli devo chiedere di uscire. Magari domani nella mia pausa pranzo! Peccato che il mio capo mi abbia proibito di uscire, sicuramente per dispetto. Sarà per domani sera.
* * *
Appena faccio il mio ingresso alla residenza Foster, bado che nessuno, e per nessuno intendo il proprietario di casa, si trovi nei paraggi. Giusto per evitare momenti imbarazzanti. Saluto come al solito Yolanda e salgo inseguito sopra a svegliare Emma. Ma non si trova nel suo letto. Ieri si era addormentata proprio lì, sotto il mio sguardo. Ritorno sotto e domando alla governavate. Mi avvisa che a volte succede che il signore e sua figlia dormano insieme. Capita che Emma si svegli nella notte e vada in camera di suo padre, che la accoglie accanto a lui a braccia aperte. Quanto ti invidio Emma... No, questo non è vero, si tratta solo di un momento di debolezza. Ad ugual modo, devo portare Emma a scuola, e se non la sveglio faremo ritardo.
Rimango qualche istante interdetta nel bussare o meno. Non sono mai entrata nella sua camera da letto. A detta sua nessuna donna, se non la piccola Emma.
Faccio schioccare la porta col tocco della mie nocche alla superficie in legno. Nessuna risposta. Un'altro tocco ma niente. Devo entrare (?) Che situazione! Poggio le mie mani sulla maniglia e la spingo in basso per farmi largo nella magnifica camera matrimoniale del mio capo.
Come avevo detto Yolanda, sono entrambi spaparanzati a pancia in giù fra il piumino bianco del grande letto che fa padrone alla stanza. Il braccio del bellissimo uomo addormentato stringe la sua bambina, attaccata al fianco del padre. Hanno un'espressione uguale, visetto angelico ma con bocca e nasino incrucciato. Sono troppo belli. Il signor Foster sospira serenamente abbracciando con l'altro braccio il suo cuscino. Potrei rimanere per ore a guardarlo dormire.
Come lo sveglio ora? Allungo il braccio e tocco con un dito il suo bicipite. Ma in un battibaleno apre gli occhi e mi prende il polso con una mano e me lo gira provocando uno schiocco da parte dei miei arti e un urlo stridulo dalla mia bocca. Ma che cosa gli salta in mente?
<<Sei tu...>> sospira togliendosi come un peso dal petto.
<<Certo che sono io! Ma che problemi ha? Mi ha slogato il polso!>> cerco di tenere un tono di voce basso. Mi massaggio il polso dolorante.
<<Non sapevo fosse lei! Ma come le salta in mente di svegliarmi in questo modo?>>
<<Dovevo svegliare Emma, devo prepararla e portarla a scuola>>
<<Non ce ne sarà bisogno. Oggi Emma non andrà a scuola. I nonni arrivano in città. Rimarrà a casa con loro>> i nonni? Già qui? Non perdono tempo gli inglesi.
<<Io questo non lo sapevo>> distolgo lo sguardo da lui e mi concentro sul mio polso. Che dolore! Lui si alza e me lo prende accarezzandolo e massaggiandolo.
<<Scusami, è che sono cintura nera di karate, sono allenato alla difesa>> certo, come non può Andrew Foster essere anche cintura nera? Lui può fare tutto. Onnipotente Foster.
<<E per questo è pronto a distorcere i polsi delle persone?>> buttiamola sull'ironia.
<<Una volta un uomo a cercato di accoltellarmi in una camera d'hotel. Sono vivo solo perché mi sono svegliato d'assalto prima che mi pugnalasse>> sono scioccata. Non ne avevo idea. Chi vorrebbe mai ucciderlo? Io ieri sera... Ma adesso seriamente, chi può avere così contro da volerlo morto?
<<È orrendo questo>>
<<Essere multimiliardari comporta i suoi rischi>> sospira rassegnato.
<<Alan e Matt sono guardie del corpo oltre che autisti vero?>> Matt è il suo autista personale. Alan dovrebbe essere il mio e di Emma. Ho notato da un po' di settimane che non si comporta come un semplice chauffeur. Ha sempre degli auricolari con cui parla con non so chi... A bassa voce, e il più riservato possibile.
<<Sei perspicace>> ... <<mia figlia, i miei genitori, i miei fratelli sono seguiti da guardie del corpo. I posti in cui entriamo sono controllati e sicuri>>
<<Dev'essere scocciante però, avere sempre una persona dietro, che non ti toglie mai gli occhi di dosso>> lui mi guarda pensieroso.
<<Beh... tu non te ne sei mai accorta...>> aspetta. Cosa? Io sono seguita da uomini Man in Black? Ma che? E poi perché io non lo sapevo?
<<Ho una guardia del corpo?>> domando retorica conoscendo oramai già la risposta.
<<Certo che si, lavori a contatto con me, con mia figlia. Cosa dovrei fare, lasciarti scoperta?>> ci ripenso. Infondo ha ragione. Anche io farei di tutto per mettere in salvo mia figlia.
<<Beh, però ciò vuol dire che non mi segue H/ventiquattro, giusto?>> lui non risponde.
<<C'è una persona che rimane fuori dalla tua università, da casa tua, da ogni posto in cui tu ti trovi>> ma per quale motivo, se non mi trovo a casa sua o con Emma perché dovrebbe preoccuparsi per me?
<<Non capisco...>> rimango in silenzio a formulare la frase <<non posso mettervi in pericolo se sono lontano da voi>>
<<Esistono richieste di riscatti, minacce. Pensi tu non saresti coinvolta?>> per lui è davvero una cosa così ovvia? Perché mi guarda come se non riuscisse a comprendere il mio stupore.
<<Ci sono sicuramente persone più vicine a lei. Non credo lei pagherebbe un riscatto per me>> alla fine ci conosciamo da meno di due mesi. È normale non essere tutta questa rilevanza nella sua vita.
<<Io farei carte false per impedire che ti accada qualcosa di male. Ribalterei la nazione per te>>
———————
Ho deciso di non pubblicare a San Valentino ma nel Giorno dei Single! Proprio come è la nostra protagonista. Non è andata come sperava... e nemmeno come speravamo noi.
Alzi la mano chi odia Andrew Foster?
Tuttavia... Aggiornerò presto! Fatemi sapere cosa ne pensate della storia, mi diverto molto a leggere i vostri pensieri. Cosa sperate accada? Ditemelo nei commenti, io sono sempre attiva, e rispondo a tutti!
Ci vediamo presto!
LeleMiuss
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro