Zombie the killer.🔪

Ore 10:13

Quella volta si erano riuniti tutti nella sua camera, perché era la più grande e perché l'altra iniziava a puzzare di cadavere. Zombie aveva da sempre odiato chi invadeva il suo spazio, ma non disse nulla.
Camminava avanti e indietro, fumando la sua decima sigaretta del mattino e guardando diffidente gli altri ospiti radunati nella sua stanza, sconosciuti e possibili assassini.
Era buffo, se c’era un serial killer in quella camera era proprio lui, che lo faceva per lavoro. Il primo indiziato, anche se nessuno sapeva che lavoro facesse, a parte il vecchio titolare.
-Ho detto di non aver mai visto il ragazzo, non di non averne mai sentito parlare.-
Improvvisamente tutti gli occhi erano puntati su di lui. Lui che insieme alla drogata dai capelli colorati e alla tipa che aveva trovato il morto, aveva dimostrato di non avere nessuna connessione con il cadavere.

-Prima che arrivassi qui, due settimane fa, ho ricevuto una chiamata su uno dei miei telefoni. Nessuno chiama me, si mettono in contatto con il mio capo di solito. Sono rimasto sorpreso, ma ho ascoltato. Dovevo far fuori un tipo. Non mi hanno dato tante informazioni, ma la descrizione era proprio quella del ragazzo. Non ho accettato, comunque.-
-E come facciamo a sapere che non lo hai fatto?- chiese stizzita la biondina, quella con il nome di una delle stagioni.
-Mi offrivano tre mila dollari, dannazione! Uccideresti qualcuno per tre mila dollari?-
Lei evitò il suo sguardo, guardando fuori dalla finestra. Ora sapevano del suo lavoro e probabilmente immaginavo che fosse il colpevole, ma non le interessava.
-Non sai chi ti ha chiamato?- Chiese la ragazza afroamericana, l'ex tipa del tipo crepato.
-No.-
Zombie spense la paglia nel posacenere stracolmo di mozziconi di sigaretta.
Alzò lo sguardo verso i suoi amici indiziati.
-Ma era una donna.-