😈 Autumn.

Ore 06:25

Fu la ragazza che alloggiava nella stanza accanto insieme a quello che Autumn credeva fosse il suo ragazzo a chiamare il receptionist dell’albergo, un’ afroamericano dall’ aspetto tranquillo.
Era risultato tranquillo anche quando aveva visto il cadavere nella sua stanza.
Autumn si chiedeva come fosse possibile. Lei non riusciva a calmare la sua agitazione e nemmeno gli altri due clienti sembravano molto felici della novità.
-Chi cazzo è?- chiese la ragazza della stanza 33, i capelli verde acqua legati in una coda sfatta.
-Non ne ho la più pallida idea! Non so nemmeno che ci faccio io qui!-
-La vera domanda è perché nessuno ha chiamato ancora la polizia!- annunciò il ragazzo che le aveva aperto la porta.
Il receptionist si chinò sul ragazzo steso a terra, e lo guardò attentamente, corrugando la fronte.
Autumn era seduta su quel letto dove era rimasta legata per chissà quante ore, e piangeva, perché non poteva credere che tutto quello fosse reale.
-Ha ragione. Dovremmo chiamare la polizia e capire chi mi ha rinchiuso in questo posto e per quale assurdo motivo! Sono sicura che la stessa persona che mi ha chiuso qui ha ucciso lui. Non dovrei essere qui!-
Melrose camminava avanti e indietro per la stanza, mordendosi nervosamente le unghie.
-Voglio uscire da questa stanza. Voglio andare a casa, Kit.-
Il ragazzo annuì serio, attirando l'attenzione del receptionist.
-Nessuno si muove da questo Motel. C’è stato un omicidio.-
-Già, allora che diavolo aspetta a Chiamare la polizia?!-
-La polizia la chiamerò quando di dovere. Se c’è un assassino a piede libero, beh…-
Ci guardò attentamente uno ad uno, per poi concentrarsi nuovamente sul cadavere.
-È sicuramente qui dentro.-