😈 Autumn

Ore 05:56

Autumn si portò una mano davanti alla bocca. Non riusciva a credere ai suoi occhi.
Guardò il corpo steso a terra e la pozza di sangue secco sotto di lui, quel sangue scuro che la moquette aveva assorbito.
Perché non ricordava nulla? Che cosa era successo mentre dormiva? Da quanto era in quella stanza?
Provò ad aprire le finestre, notando che anche quelle erano chiuse. Era bloccata, imprigionata in una stanza d'albergo con un morto ai suoi piedi.
Autumn si sedette sul letto e scoppiò a piangere, sporcandosi le guance paffute con le lacrime macchiate dal mascara.
Voleva tornare a casa sua, nel suo piccolo e carino monolocale in città, insieme a Miley, il suo barboncino.
Continuò a commiserarsi a lungo, ma sapeva che piangendo non avrebbe risolto nulla, che doveva fare qualcosa per uscire da quel posto.
Ricordó del telefono appoggiato sul comodino vicino al letto, e alzò la cornetta.
Il telefono funzionava, e le sembrò quasi un miracolo.
Quando si sporse per comporre il numero d'emergenza, noto che il vecchio telefono nn era collegato alla spina, che nei muri non c'era nemmeno una presa.
Impallidì, cercando di trovare una spiegazione logica , ma non ci riuscí.
Compose lo stesso il 911, e fu sorpresa quando sentì delle voci dall’altra parte della cornetta.
-911 qual è l'emergenza?- Chiese una donna con voce seria, un chiaro accento texano.
-Vi prego aiutatemi! Sono in un motel, chiusa in una stanza. Non riesco ad uscire,non ricordo chi mi ci ha portato. Devono avermi drogato. C’è un cadavere. La prego venite a prendermi! Mandi subito qualcuno!-
-Si deve calmare, signorina. Innanzitutto come si chiama e dove si trova ?-
-Mi chiamo Autumn Jackson e mi trovo in un motel in autostrada…non so dove, ma dovrei trovarmi nella strada che porta a Vaughn. Non sono molte informazioni, ma vi scongiuro, mandate qualcuno!-
Dall’altra parte nessuno rispose e la ragazza pensò che le avessero messo giù, ma qualche secondo dopo l'operatrice le rispose.
-Jackson è il suo cognome?- chiese la donna, con tono quasi amichevole.
-Cosa? Sta scherzando!?-
-Fa caldo in quella stanza, Jack? Inizia a puzzare, il ragazzo. Ti direi di aprire le finestre, se solo si aprissero. Ti direi di aprire la porta, ma è chiusa a chiave. Potresti trovare qualcosa con cui aprirla, magari riusciresti a scappare. Anche se forse, dovresti smettere di scappare dai problemi, Jack.-
Autumn abbassò violentemente la cornetta, spaventata più che mai. Come faceva quella donna a sapere tutte quelle cose? Rialzò la cornetta, notando così che il telefono non squillava più. Non funzionava.
Il telefono non era attaccato alla corrente, non avrebbe mai potuto funzionare.
Che si fosse immaginata tutto?