🔪Zombie the killer

Ore 21:30

Zombie the killer

Zombie si accese la sua sigaretta straniera, un tipo di quelle buone provenienti dall'est Europa, e si avvicinò allo stereo per alzare il volume della sua band preferita, i Metallica.

-Questa è una stanza non fumatori, Jeremy.-

Zombie odiava essere chiamato col suo nome di battesimo. Solo sua madre poteva farlo, e non gli importava un cazzo se era Dio che gli stava parlando o solo un vecchio receptionist negro.

Aspiró a lungo il fumo tossico e guardò attentamente il titolare del Motel che gli aveva affittato quella Tanzania da già due settimane, che da qualche giorno entrava nella sua stanza e parlava con lui tutte le sere, fino alle dieci. Zombie non era credente, e fino ad allora non aveva mai avuto dubbi sull'esistenza di qualcos'altro, ma Cristo, iniziava a credere che quell'uomo bizzarro fosse davvero Dio.

Si grattó l'addome ricoperto dai tatuaggi colorati e si sedette sul bordo del letto matrimoniale, di fronte al suo ospite seduto su uno sgabello di legno.

-Allora fammi cambiare stanza, Dio dei miei stivali!-

L'uomo storse la bocca.-Quelle agibili sono tutte occupate. -

-Che? Ci sono altri ospiti?-

-Oh si. Ne sono arrivati di nuovi.-

-E li hai già incontrati tutti?-

-No. Non ancora.-

-Perché allora non vai ad indagare sui nuovi coinquilini, invece che continuare a rompere a me?-

Il receptionist scosse lentamente la testa.- Non ho ancora finito con te, Jeremy. Non ho nemmeno iniziato.-