Morire
" L'abbiamo ridotto proprio male stavolta". I due ragazzi accanto a me sghignazzavano orgogliosi del loro operato, l'avevano sempre fatto dopo un pestaggio, specialmente se di Izuku. È un modo come tanti di mostrare la nostra superiorità rispetto agli altri, o meglio la mia rispetto a quella di tutti persino di questi semplici esseri inutili. Non mi reggevo neanche, ma non potevo certo tirarmi indietro e mostrarmi debole, specialmente se si parlava di far tacere qualcuno come Deku, un sassolino, un buono annulla sulla mia strada. Quel ragazzo mi aveva sempre dato su i nervi, con quegli enormi occhi verdi da cerbiatto così espressivi e quel sorriso finto sempre presente. Non piangeva mai, se non di gioia, non importava quanto lo pestassi e gli intimassi di supplicarmi o di piangere, semplicemente non lo faceva. Quel giorno era persino assente mentre gli parlavamo e lo insultavamo, non era impaurito e sembrava perso nei suoi pensieri. Mi aveva fatto incazzare così tanto, chi si credeva di essere? Colpirlo era venuto naturale, ma neanche allora si era del tutto ridestato dal suo mondo fatto di fottuti sogni. Non gli bastava sognare l'impossibile ovvero voler diventare un eroe? Adesso doveva anche sognare ad occhi aperti? Che essere inutile, così piccolo, petulante eppure sempre in grado di farmi arrabbiare.
Ogni cazzo di minuto, mi riempiva la giornata con il suo blaterale e i suoi fottuti occhi grandi. No, non lo sopportavo.
Anche i colpi che seguirono furono facili, più colpivo, più mi arrabbiavo, più sentivo uno strano sollievo, potevo espellere la nitroglicerina che si accumulava nel mio corpo tramite il sudore e rilassare quei dolori che non passavano mai. La rabbia mi permetteva di non soffrire ed era sempre con me, un cane rabbioso costantemente irritato del dolore ai muscoli, alle ossa. Mi chiamavano ragazzo esplosivo, non solo a causa del mio quirk, ma per il mio temperamento, non potevano immaginare quanto avessero ragione. Ma in fondo io sono quello che sono e mi va bene, non me ne frega un cazzo degli effetti collaterali, un quirk del genere è raro e perfetto per il futuro numero uno.
"Credo sia anche svenuto ad un certo punto"
Continuavano a ridere mentre io me ne stavo con le mani in tasca a guardare di fronte a me. Si, era svenuto, e quando aveva smesso del tutto di proteggersi a causa della perdita dei sensi, accasciandosi al suolo, la sensazione di benessere era svanita. Improvvisamente ero di nuovo in me e la persona lì davanti non era più una valvola di sfogo, ma qualcuno, non era più Deku, ma Izuku. Vedendo il sangue mi resi conto di quanto ci fossimo andati giù pesante e mi sembrò di non riuscire a respirare. Silenzio, ansia, poi il suo petto si mosse e tutto tornò a scorrere, era vivo.
E l'avevamo lasciato lì, per terra, di fronte la scuola dicendo che prima o poi si sarebbe svegliato e sarebbe tornato a casa, la situazione non era poi così disastrosa. Questo dicevano gli altri.
"Noi andiamo Bakugo, a domani"
Non risposi, mi girai e li lasciai andare mentre mandavo a mia mamma un messaggio con scritto che avrei ritardato. Non potevo dire agli altri che sarei tornato lì a vedere come stava, non avrebbe avuto senso.
Raggiunsi la scuola con una strana sensazione al petto, una sensazione orribile che non la smetteva di impedirmi di respirare. Quel nerd di merda stava sicuramente bene, anzi gliene avrei suonate ancora di più per avermi costretto a tornare. Essere inutile che non era altro, con quei grossi occhi inquietanti e quelle lentiggini ridicole. Era ridotto male, ma non così tanto, non mi sarei mai spinto oltre il limite. Eppure stavo tornando indietro, perché? Magari era ancora a terra, magari aveva bisogno di un'ospedale. No, sicuramente stava già zoppicando verso casa. Cazzo però dovevo assicurarmi che fosse così, o questa sensazione opprimente non se ne sarebbe andata finché non avrei rivisto la sua faccia da culo il giorno dopo.
Arrivai davanti la scuola ma il suo corpo non era più dove l'avevamo lasciato.
La rabbia tornò, quel coglione mi aveva fatto perdere tempo, era già a casa come pensavo. Che cazzo di essere.
Proprio un deku. Stavo per girare la testa e andarmene quando una scia di sangue che portava alla porta della scuola attirò la mia attenzione. Perché andare lì? A scuola? Non ci sarebbe stati professori il pomeriggio, non eravamo incoscienti, non avremmo rischiato di farci vedere.
Un brivido lungo la schiena. La sensazione opprimente aumentò e mi spinse a guardare in alto verso il cielo.
Qualcosa cadeva dal tetto.
Cercai di mettere a fuoco la sagoma, incuriosito e spaventato. Cosa era?
Qualcosa ondeggiava a contatto con l'aria, qualcosa di verde. Sbarrai gli occhi e giurai di aver sentito il mio cuore smettere di battere. Istintivamente portai le mani dietro la schiena per saltare e darmi la spinta con il quirk, afferrarlo.
Splat
Sangue, sangue ovunque, persino sul mio volto.
Sembrava tutto ovattato attorno a me, sentivo solo il mio respiro mentre non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel cespuglio.
Mi sembrava di star affogando, non respiravo. Indistintamente sentii qualcuno urlare. Deku? Sei tu? Sei tu ad aver urlato? Ma lui era immobile, a pochi passi da me. Gli occhi aperti, spenti, non sorrideva, uno sguardo rassegnato, ma ancora speranzoso.
Caddi a terra accanto a lui, non riuscivo proprio a respirare. Non sapevo quanto fosse passato, affogavo dentro di me, mentre rivedevo la scena nella mia testa.
No, no, Deku non puoi essere tu.
Giusto?
Sentivo rumori attorno a me, ma non capivo cosa stesse succedendo.
"Credo che sia in stato di shock".
Cosa sta succedendo? È un incubo, vero?
Mi misero qualcosa addosso, ma istintivamente alzai la mano causando un'esplosione.
Ci furono urla.
"Attenzione, non è in se!"
"Lo conosco, ho chiamato la madre, arriverà tra poco".
"E dell'altro?"
"Era un così bravo ragazzo"
"Sua madre sta..."
"Izuku!" Un urlo disperato e Katsuki da sott'acqua sembro riaccendersi leggermente.
Inko? Inko sei tu?
"Signora non può passare!"
"Quello è il mio bambino!" altre grida strazianti seguirono quell'affermazione.
No, no, Inko questo non è Deku. Deku sta bene, Deku è già andato a casa. Sta zoppicando per colpa mia, ma è già a casa. Questo non è Deku.
"Non c'è polso. Si è buttato dal tetto".
Perché non ti butti dal tetto e speri di rinascere con un quirk nella prossima vita?
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