"Hai interrogato tutti e... niente?" chiese la Regina a Cogwrite.

"Se la spia era tra loro, ha dissimulato molto bene. Ma questo non significa che non ce ne sia una."

"È quello che mi preoccupa!"

"Sono preoccupato anch'io. Ma senza prove... Accompagnerò Chambers durante lo scambio. Non sono tranquillo."

"Sì, buona idea!"

"Forse è l'occasione giusta per..." Il Generale lasciò la frase in sospeso. Si limitò a guardare la Sovrana, alzando l'angolino della bocca.

La regina esitò un attimo e disse: "Va bene. Ma sta' attento, Mordecai."

***

Come convenuto, Cogwrite scortó il carro che portava il prigioniero. Due occhi stavano scrutando l'insolito corteo di nascosto. Non appena giunsero al centro della piazza antistante la Grande Porta, due spari si susseguirono in una spietata sequenza. Dopo il primo colpo, il Generale cadde a terra. Con la seconda esplosione, una ruota del carro si sfilò dall'asse e il convoglio rovinò a terra. Si scatenò il finimondo. Un attentato! Dentro le mura di Liberia!

Da una finestra che dava sulla piazza, il cecchino guardò la scena compiaciuto. La sua missione era riuscita: aveva ucciso il Generale e aiutato il prigioniero a fuggire. Si apprestava a riporre la sua arma quando, guardando di nuovo la piazza, notò qualcosa di strano. Il corpo del Generale giaceva in una pozza di liquido nero. Il cranio era spaccato: l'apertura mostrava degli strani riflessi metallici e una molla che ondeggiava ritmicamente. Quello... cos'era? Un automa?

Improvvisamene, un'ombra coprì la visuale del cecchino e l'imposta in legno dietro la quale si stava celando saltò in mille pezzi. L'attentatore, colpito in pieno volto, cadde all'indietro rotolando. L'arma che aveva in mano volò, lontana, in fondo alla stanza. Stordito e spaventato, l'uomo cercò di rialzarsi. Era disarmato e con le spalle al muro. Aprì gli occhi, disorientato: una figura scura lo stava sovrastando. La cicatrice sul volto era inconfondibile, come pure gli occhi di ghiaccio: era Cogwrite in persona. Il sibilo inconfondibile della lama estratta dal fodero gli fece capire che non aveva scampo. Con un gesto fulmineo ingoiò qualcosa e, nel giro di qualche istante, crollò, con gli occhi riversi e una schiuma bianca che gli usciva dalla bocca. Era un militare Oros. Il Generale lo perquisì. In una tasca della divisa, trovò una pergamena con i soliti strani caratteri.

Cogwrite recuperò il suo monoposto a vapore e si lanciò nella direzione in cui era fuggito il prigioniero. Guidò a tutta velocità attraverso il bosco, fino a che non vide il capitano Chambers. Un individuo la stava per travolgere con un mezzo: non avrebbe avuto scampo. Riuscì a saltare appena in tempo per intercettare l'uomo. Rotolarono a terra, ma il Generale si rialzò più velocemente e immobilizzò l'assalitore. Con sua grande sorpresa si rese conto che altri non era che Tyrian. Chambers, per scaricare la sua rabbia, lo colpì.

L'infermiere si riprese e domandò: "Volete uccidermi?"

"No!" rispose il generale. "Per te ho una soluzione migliore: ti lascerò alle cure di Esmeralda e Bucket!"