Dubbio
Panda guardò con occhi sgranati l'amica che a sua volta aveva anche lei gli occhi sbarrati a causa di quello che era appena successo.
Istintivamente le mani di Brenda corsero lungo la sua gola come a cercare la causa di quella specie di ringhio che qualche secondo fa le era uscito dalla bocca.
Il primo a staccarsi dal gruppo dei Ruiz fu proprio la ragazza, che con i suoi bellissimi e incantevoli capelli oro, si lasciò alle spalle i tre ragazzi e s'incamminò in direzione delle due amiche che guardavano la biondina in due modi completamente differenti. Panda era completamente rapita dalla sua bellezza, tutto in quella ragazza era splendido e seducente, dai bellissimi capelli ricci e biondi come Logan, dalla perfetta bocca carnosa e a cuore, a quelle forme da urlo che si accentuavano ancora di più con l'abbigliamento indossato e perfino il modo in cui stringeva il libro di Algebra a Panda le sembrò dannatamente seducente e in quel momento si sentì davvero un microbo in confronto a lei.
Dal canto suo Brenda, oltre che ammirare quello che la nuova arrivata aveva da offrire, socchiuse i suoi occhi grigi, diventati di un'antracite molto più scuro a causa della rabbia che stava attraversando tutto il suo corpo e guardò dritta negli occhi la biondina che con solo tre lunghe falcate aveva raggiunto lei e Panda che deglutiva rumorosamente mentre osservava attentamente la nuova arrivata.
Un profumo di rose fresche, appena tagliate, appena sbocciate in tutta la loro bellezza, investì in pieno le due ragazze eppure quell'odore che arrivò fin dentro le vene della rossa, le provocò un amaro in bocca difficile da digerire e l'arricciamento del naso proprio quando la spalla della biondina era a pochi centimetri dalla sua, e quando la nuova arrivata diede una spallata con evidente intenzione a Brenda, non ci vide più.
Si girò immediatamente verso quella smorfiosa che con un sorriso vittorioso su quelle labbra perfette, si stava incamminando verso l'aula di lezione facendo oscillare da una parte all'altra la chioma riccia.
Il petto di Brenda si ampliò, per catturare un enorme respiro e poi farlo morire.
La radio della scuola non stava trasmettendo niente a causa dell'inizio delle lezioni e quindi un silenzio tombale avvolgeva il corridoio dove si avvertiva tensione, elettricità.
Una rabbia cieca invase ancora una volta la povera Brenda, che si chiese di nuovo il perché.
Perché tutto questo fuoco, questa rabbia rivolta a dei semplici ragazzi? Perché?
Certo la biondina aveva sbagliato a darle quella spallata, a comportarsi così eppure perché lei si era scaldata tanto per una sciocchezza?
Domande su domande si fecero spazio nella mente della rossa provocandole una lancinante fitta alla testa che la fece leggermente oscillare.
Tutto era così strano, così surreale.
Chiuse gli occhi e cercò di respirare profondamente, sperando che quel fuoco di rabbia prima o poi si sarebbe spento, eppure quel calore non accennava ad andarsene. Era forte come delle martellate, doloroso come un proiettile e grande quanto un oceano in tempesta.
Un tocco freddo sul polso la riportò a galla e seguendo quella manina che avvolgeva non del tutto il polso diafano di Brenda, la ragazza seguì con lo sguardo risalendo al sottile braccio, fino a soffermarsi sul dolce viso di Panda che appena incontrò gli occhi grigi dell'amica, scosse ripetutamente la testa facendo oscillare la chioma da tutte la parti e alla fine come fanno tutte le mamme, sorrise dolcemente a Brenda, un sorriso che ti scioglie, un sorriso che ti rassicura, che ti scalda il cuore, che ti fa sentire amata e protetta.
-No, Zucca- disse a bassa voce Panda, scuotendo di nuovo la sua testolina. –Non ne vale la pena, credimi. Ora andiamo, anche se credo che i professori ci sbatteranno la porta in faccia!-
Brenda strabuzzò gli occhi; non si era minimamente resa conto di che ore erano e del fatto che lei e la sua amica stessero facendo tardi a lezione!
Obbligò Panda ad avviarsi alla sua lezione, se no altro che porta in faccia! Mentre lei prese in fretta e furia il materiale e tenendosi stretta al petto il libro di storia, si avviò lentamente verso l'aula, tuttavia la sua curiosità prevalse su di lei e girò leggermente la testa di lato, per vedere cosa il resto della banda dei Ruiz, per tutto questo tempo, aveva effettivamente fatto, cosa che poteva suonare abbastanza strano.
Fu sorpresa nel vedere che ormai non c'era più nessuno in corridoio, a parte due occhi verdi intenti a fissarla intensamente eppure Brenda questa volta, deglutendo un enorme groppo in gola, riuscì a domare il fuoco che c'era in lei alimentato dalla rabbia e si avviò anche se titubante, a lezione.
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-Naturalmente i signori non prendono il cibo come quello della plebe, mi sembra giusto- ragionò Panda furiosa mentre lei e Brenda stavano facendo la fila per prendere il pranzo mentre i Ruiz giustamente avevano il cibo messo da parte; insomma non si potevano mica abbassare a mangiare quello che le cuoche si ostinavano a dare agli studenti come lei, per carità!
Mentre Panda rimuginava furiosamente sui nuovi arrivati, in particolare su Logan, cercando di affacciarsi di lato per guardarli, poiché davanti a lei c'erano degli stangoni e non riusciva a vedere niente, Brenda se ne stava zitta dietro di lei a pensare, pensare e ancora a pensare.
Non aveva mai utilizzato il suo cervello così, soprattutto per sciocchezze del genere, eppure quando uno a uno sotto lo sguardo sognante di tutti gli studenti del liceo, perfino delle cuoche, i Ruiz sfilarono davanti a tutti con ognuno un sacchetto di cartone tra le mani, e poi si sedettero all'unico banco isolato dai restanti, Brenda non poté far a meno di riflettere.
I Ruiz dal canto loro sembravano più che tranquilli eppure Brenda avrebbe giurato di vedere occhiate nervose da parte loro indirizzate verso di lei ma erano degli attori nati; quindi quando la rossa era sul punto di beccarli con le mani nella marmellata, tutti e quattro gli spagnoli deviavano lo sguardo concentrandosi sul loro pranzo.
Ovviamente le voci correvano come la luce e non bastò molto per scoprire chi fossero gli altri nuovi arrivati.
La rossa ci aveva visto giusto, il ragazzo con il cappellino altro non era che il fratello gemello di Brandon, Cameron mentre la sensuale e piccante ragazza che aveva messo già KO tutti gli studenti dotati di un cromosoma Y, compresi bidelli e professori, era la dolce gemella di Logan, Eureka Ruiz.
Inutile dire che già metà della scuola aveva tentato di approcciare con i nuovi arrivati, soprattutto le gatte morte che armate di unghie e ciglia finte, si erano praticamente incollate ai tre ragazzi che stranamente non degnavano di un'occhiata nessuno, ma comunque mantennero atteggiamenti garbati e sorridevano per ogni cosa.
'Puah, che cosa ridicola', pensò Brenda tra i denti e posando con così tanta forza il bricchetto del succo sul vassoio rosso del pranzo, che il contenuto sarebbe potuto uscire fuori come la famosissima Fontana di Trevi di Roma.
Sotto lo sguardo preoccupato di una delle cuoche, la rossa sorrise scusandosi e cercando di non diventare color melanzana, anche se già lo era, lei e Panda si avviarono verso uno dei tavoli sulla sinistra, dove altre ragazze le stavano aspettando e poté notare benissimo il sorrisino arrogante comparire sul volto dannato di Brandon mentre con i suoi occhi scrutava la ragazza con un sopracciglio alzato e Brenda volle contrattaccare; così si limitò ad alzare entrambe le sopracciglia e a imbronciare il viso, cercando di risultare minacciosa ma evidentemente non ci riuscì perché il Ruiz scoppiò a ridere scuotendo la testa mentre gli altri componenti del tavolo si giravano in sincronia verso di lei, osservandola.
Clarissa, una delle amiche delle ragazze, si stava sbracciando per attirare la loro attenzione e ci riuscì, poiché le due si avvicinarono al tavolo mettendosi di fronte a lei.
Anche Clarissa era al quarto anno come le due amiche, e insieme a Lola e Maddy, altre due ragazze che si trovavano allo stesso tavolo, giocavano a pallavolo nella stessa squadra di Panda e Brenda.
Quel tavolo infatti, dove le ragazze si erano sedute, era quasi del tutto occupato dalle giocatrici di pallavolo della Minnesota State School.
Le due ragazze non fecero in tempo a sedersi che le altre tre, sedute di fronte a loro, scoppiarono in sincronia a parlare.
-Oh mio dio!-
-Avete saputo la novità?-
-Quello con il cappellino l'ho già adocchiato io!-
Panda e Brenda dopo aver guardato le tre ragazze dagli occhi sognanti, si scambiarono un'occhiata complice e alzando gli occhi al cielo si sedettero, cercando di assecondare gli ormoni delle amiche.
-E' ufficiale, mi sono innamorata- esclamò Clarissa sorridendo e sventolandosi il viso con la mano sinistra mentre osservava qualcosa in particolare, dietro le teste di Panda e Brenda.
-Infatti ho visto come ti sei fatta avanti, eh?- la rimbeccò Lola seduta di fianco a lei, guardandola di traverso mentre addentava l'hamburger scuotendo la testa rassegnata.
-Non posso mica andare vicino a lui così all'improvviso?! Devo escogitare un piano, valutare la situazione e poi attaccare- proseguì Clarissa mentre Lola, Maddy e Panda se la ridevano e Brenda invece si limitava ad alzare gli occhi al cielo.
Naturalmente con il loro fascino irresistibile, i Ruiz avevano stregato metà popolazione femminile e osservando di sfuggita tutta la sala, la rossa si rese conto che molto ragazze avevano formato un gruppo ad ogni tavolo, confabulando tra loro come delle suocere pettegole, e gesticolando in maniera abbastanza evidente, per attirare l'attenzione degli spagnoli che del tutto ignari al caos che si stava creando, mangiavano in allegria il loro gustosissimo pranzo, qualche volta ridendo tra loro e quando Brenda si soffermò a guardarli, mentre se la rideva, Brandon la beccò nuovamente e un sorrisino vittorioso si fece largo tra le sue labbra e la ragazza si girò di scatto verso le amiche, rossa dalla rabbia.
-Non so cosa ci trovate in quelle teste vuote- chiese Brenda sbuffando mentre con la forchetta ammazzava una povera foglia di lattuga, addentandola ferocemente.
Sapeva perfettamente della bellezza che emanavano i nuovi arrivati, insomma anche lei aveva ammesso quanto fossero estremamente sexy quei ragazzi.
Sembravano come delle divinità, scolpiti a mano nel marmo fin nei minimi dettagli; tuttavia il modo in cui tutte le ragazze si stavano comportando, la rossa lo ritrovò inappropriato.
-Cosa ci troviamo?! Insomma Brenda dici sul serio?! Io dico li hai visti?!- squittì Clarissa alzandosi di scatto e prendendo il vassoio per poi fare l'occhiolino alle quattro amiche sedute che in sincronia scossero la testa.
-Pensate a quello che penso io?- chiese titubante Maddy guardando sia Lola vicino a lei, che le due amiche di fronte che annuirono soffocando una risata.
-Se credi che ora andrà a pulire il vassoio dall'altra parte della sala, esattamente dove si trovano quegli schianti e che farà una bella figura perché nessuna di loro la degnerà di uno sguardo, allora sì, stiamo pensando esattamente alla stessa cosa- elaborò Lola studiando le altre tre amiche che alla fine non trattenendosi più, scoppiarono a ridere facendo girare i restanti ragazzi del tavolo.
-Vuole sfidare il destino- commentò Panda mordendosi il labbro inferiore cercando di trattenersi mentre Clarissa con rapide falcate e con il vassoio stretto tra le mani, si avvicinava vicino al tavolo dei Ruiz cercando di attirare la loro attenzione, o forse l'attenzione di qualcuno in particolare.
Miranda si alzò di scatto facendo sobbalzare Brenda che con ancora in mano la forchetta a mezz'aria, squadrò l'amica timorosa e già rossa in faccia. Non si prometteva nulla di buono.
-Che stai facendo, Panda?- sussurrò a denti stretti la rossa mentre alcuni ragazzi iniziavano a guardare la sua amica, con evidente curiosità, mentre Brenda pregava tutti i Santi affinché la ragazza si rifiutasse di fare qualche stramba pazzia.
Fu quando Panda mise le mani a coppa vicino alla bocca, che la rossa ma anche Lola e Maddy si misero a trattenere il respiro completamente paralizzate e guardando con occhi sgranati la loro amica che con la sua imponente altezza, se ne stava in piedi con gli occhi azzurri ancora più luminosi, e questo era un pessimo segno.
-Clarissa Baker! Stendili con il tuo fascino!- esclamò Panda urlando a squarciagola mentre la sua vocina rimbombava per tutta la sala facendo calare un silenzio assoluto.
La povera Clarissa si fermò a metà strada, i capelli castano scuro le nascondevano il viso eppure Brenda avrebbe potuto giurare che il viso dell'amica si fosse tinto di un rosso pomodoro, proprio come il suo e quello delle altre due che si trovavano sedute al tavolo.
Tutti, perfino le cuoche si erano girati verso Panda osservandola come se fossa impazzita.
Un silenzio che durò a malapena un minuto avvolse l'intera sala, ma una vocina stridula proveniente da uno dei tavoli messi all'inizio della mensa, emise quella che doveva sembrare una risata orribile e raccapricciante. Sembrava lo squittio di un topo quando ha mal di gola, anche se difficilmente un animaletto di questo tipo avrebbe potuto avere la gola infiammata.
Lena Gregorich aveva investito l'intera sala con la sua odiosa risata e anche se Brenda avrebbe voluto zittirla, la ragazza si rese conto che in un certo senso la capo cheerleader aveva aiutato nel confondere tutti poiché si levò immediatamente un brusio da tutte le parti.
Clarissa senza degnare di un'occhiata i Ruiz, che facevano rimbalzare i loro occhi da lei e Panda, buttò il vassoio e con testa bassa e passi decisi si avvicinò di nuovo verso il suo tavolo.
-L'hai fatta grossa, Panda- commentò sottovoce Lola guardando di sfuggita Clarissa che si stava avvicinando mentre Miranda, solo dopo essersi resa conto di quello che aveva fatto, era diventata tutta rossa e le sue labbra disegnavano una O perfetta; l'esatta copia dell'Urlo di Munch.
Brenda nel frattempo aveva preso sia il suo vassoio e quello di Panda e tenendo d'occhio l'orologio attaccato sopra alla cucina della mensa, si alzò e senza dire niente si avviò verso il cestino dove buttò tutti gli avanzi del pranzo e posò i vassoi su un carrello vicino.
Girandosi per tornare indietro, ebbe come sempre la sensazione di essere osservata.
Sapeva perfettamente di essere il soggetto dei Ruiz, tutti e quattro infatti la squadravano con sguardo indagatore, eppure beccò altre facce di altri ragazzi intenta a fissarla e senza rendersene conto divenne rossa appena raggiunse il tavolo e Panda se ne accorse poiché fece quel sorriso che solo lei era in grado di fare, un misto tra il pazzo e il perverso, e era pronta a dirgliene quattro ma la rossa con uno sguardo omicida la zittì in un solo colpo.
Brenda si avvicinò all'amica e Panda capì perfettamente di alzarsi e senza nessuna lamentela lo fece. Anche se l'amica era molto timida, sapeva come metter paura alla povera Miranda.
-Sempre alle quattro, giusto?- chiese la rossa alle altre tre ragazze, riferendosi agli allenamenti di pallavolo del pomeriggio.
Lola e Maddy annuirono in sincronia salutandole, mentre Clarissa si limitò a guardare furiosa Miranda che fece quel sorriso da innocente, anche se sapeva perfettamente che prima o poi l'amica si sarebbe vendicata.
Le due amiche salutarono le altre tre, e si diressero a passo deciso verso l'uscita della mensa.
-Vi consiglio di non fare scappatelle del genere o se no chi sa cosa penserà la gente?!- esclamò Lena appena le due compagne sorpassarono il suo tavolo.
Il resto del gruppo accampato vicino alla bionda, era composto da altre smorfiose cheerleader che avevano scartato il panino e mangiato solo l'insalata mettendo però da parte il pomodoro e le carote perché se no avrebbero messo su troppi chili, e dai prepotenti e pervertiti giocatori di football.
Gli essere più ignoranti dotati di un cervello grande quanto un mucchietto di polvere sotto al letto? Erano loro, quelli che si spacciavano come i campioni di tutto il liceo; che portavano sempre la stessa maglia tutta la settimana, perfino quando andavano al Blue Moon, Brenda li trovava sempre con il solito abbigliamento tanto che si chiese se ci andassero anche a dormire e se lo lavassero.
Facevano gli spacconi anche se non lo erano, si atteggiavano come dei pavoni anche se non somigliavano a questi uccelli nemmeno lontanamente, e si fingevano intelligenti anche se a malapena sapevano fare uno più uno. L'unica cosa che gli riusciva bene era tirare con i piedi una palla; scaricavano tutti il loro impegno lì, su un oggetto rotondo e di cuoio e se segnavano urlavano come dei lattanti mentre le loro ragazze alias le cheerleader, invece di cantare come i graziosi topini di Cenerentola, squittivano con quelle acute voci in grado di rompere l'intera cristalliera delle nonne.
Erano proprio questi prototipi di ragazzi ad essere i più popolari del liceo. Erano le celebrità, le star anche se dei porcellini sarebbero stati più intelligenti.
-Sei la prima a dirci una cosa del genere quindi questo mi fa capire quanto si spinga oltre la tua mente perversa. Non sforzare troppo la tua testolina a fare delle supposizioni che non stanno né in cielo né in terra- rispose sogghignando Panda mentre Lena spalancava la bocca rossa dalla rabbia e dall'imbarazzo.
Il resto del tavolo si zittì completamente, anche se si poteva benissimo vedere alcuni giocatori trattenersi dal ridere mentre le altre cheerleader cercavano di dirgliene quattro a Miranda in modo da far vedere cosa spettava a chi osava mettersi contro il loro capo.
Ma evidentemente non ci riuscirono poiché Brenda trattenne a stento una risata mentre Panda invece, lasciando a casa le buone maniere, scoppiò in una risata che era sempre deliziosa.
-Ci si vede in giro, Gray- ringhiò Lena arricciando quelle labbra di un rosa maialino, come dice Panda, e aggrottando le sopracciglia bionde in modo da sembrare minacciosa.
-Quando vuoi, Gregorich- rispose Miranda facendo un occhiolino alla bionda e incamminandosi insieme a Brenda verso l'uscita mentre l'ira della cheerleader si diffondeva per tutta la sala e le due amiche non poterono far a meno di ridere vittoriose.
Panda era davvero Wonder Woman. Certo, con qualche centimetro in meno ma era comunque un'eroina.
-Che cosa credevi di fare?! Povera Clarissa! Sai perfettamente che si vendicherà, lo sai vero?!- esclamò tutto insieme Brenda rossa dalla collera e della rabbia mentre faceva la ramanzina a Panda che si limitava ad arricciare le labbra alzando gli occhi al cielo.
-Di aiutare un'amica in difficoltà?! Già, in effetti povera Clari e sì, lo so- rispose Miranda tutto d'un con il solo indice della mano destra poggiato sul mento e lo sguardo pensieroso mentre l'amica si limitava a scuotere la testa ormai rassegnata.
-No invece! Tu non hai la minima idea! Aspetta aspetta- Si fermò di colpo Brenda appena una lampadina si accese e poté sentire perfettamente la canzone Alleluia farle da sottofondo mentre l'amica la guardava leggermente preoccupata con la fronte aggrottata e gli occhi azzurri socchiusi leggermente. –Tu lo hai fatto apposta! Dovevi trovare un modo per vendicarti di Logan, dico bene?!- proseguì la rossa facendo schioccare le dita come se fosse arrivata alla soluzione di un enigma.
-Può anche esser vero ma credimi una volta aver attuato il piano mi sono accorta di quanto abbia toppato... Oh oh- anche se Panda parlava veloce, Brenda sentì ogni parola uscire da quella boccuccia e quando l'amica si accorse di aver toppato di nuovo, alzò leggermente un sopracciglio ramato e la bocca serrata mentre lei si limitava a sorridere come un agnellino indifeso.
-Panda tu sei...-
-Fantastica, lo so- commentò l'amica scrollando le spalle con non chance e sorridendo leggermente in modo modesto.
Brenda alzò gli occhi al cielo e diede una leggere spinta a Panda che barcollò leggermente.
-Non volevo dire questo!- ribatté trattenendo a stento una risata. –Quello che volevo dire è che sei irrecuperabile!- proseguì scuotendo la testa ormai rassegnata.
-Ammettilo però, un'amica così e dove la trovi!- Panda diede una leggera spallata alla rossa vantandosi in modo ridicolo e non era mica la prima volta.
Quando Brenda veniva salvata dall'amica o quando veniva aiutata o consolata da lei, Miranda cercava sempre di darsi delle arie per cercare di far dire alla rossa che amica in gamba fosse ma non c'era bisogno di dirlo.
-Invece di darti tutte queste arie, oggi dovresti scusarti con Clarissa- dichiarò Brenda guardando con occhi socchiusi che sospirando, annuì rassegnata.
-Oh eccole qui! Guardatele come discutono animatamente! Su su fate la pace da brave bimbe, non sopporto i litigi e poi chi sa cosa possono pensare gli altri guardandovi qui sole solette-
Brenda e Panda s'immobilizzarono di colpo e di scatto, contemporaneamente, girarono le loro testoline verso quella voce che aveva interrotto la loro discussione e che ora stava sghignazzando di gusto.
Anche se la rossa aveva sentito a malapena una volta la voce di Logan Ruiz, si sorprese nel riconoscere immediatamente quella.
L'irritazione si fece sentire e Brenda rimase ancora più sorpresa nel vedere che non solo c'era il ragazzo con i capelli ricci biondi che gli sfioravano la fronte e un sopracciglio alzato mentre scrutava attentamente Panda, ma anche gli altri componenti della famiglia, nessuno escluso.
Eureka, la gemella di Logan, aveva una mano poggiata sul braccio del fratello e si stringeva a lui con fare possessivo mentre con quei meravigliosi occhi verde-azzurri, squadrava senza scrupoli le due amiche, ma soprattutto Brenda che a sua volta guardava la ragazza scrutandola, alla ricerca di qualcosa anche se non sapeva cosa esattamente.
L'unico che se la rideva di gusto era Brandon che si passava una mano veloce tra i capelli mentre su quel maledetto viso spuntava una fossetta sulla guancia destra mentre Cameron si sistemava in modo più accurato il cappellino mentre scrutava attentamente con i suoi occhi grigi la rossa.
Nessuno disse più niente.
Gli sguardi parlavano da soli.
Brenda digrignò i denti e ci mancò poco per spezzarli.
Strinse forte in pugni le mani e guardò negli occhi tutti i Ruiz.
Quella scintilla che sembrava esser stata domata si riaccese, come un incendio.
La campanella suonò l'inizio delle lezioni e mentre la truppa spagnola con un ghigno sul volto, uno alla volta se ne andarono, Brenda sospirò di sollievo mentre Panda imprecava maledicendo nella sua strana lingua, guardandoli sfilare davanti a lei.
-Lascia perdere- dichiarò la rossa con uno sguardo indecifrabile sul viso.
Vedendo però che Panda non la rispondeva si girò verso di lei poiché aveva seguito sia con lo sguardo che con il corpo la direzione dei Ruiz, guardandoli svoltare entrambi e destra mentre Logan sghignazzava soddisfatto alla ragazza, che scrutava il ragazzo con un'espressione da serial killer eppure allo stesso tempo frastornata.
-Panda?- cercò di chiamare Brenda, scuotendo leggermente il braccio dell'amica.
-Brenda- rispose l'amica con un tono indecifrabile e immediatamente la rossa s'irrigidì.
-Cos'è successo? Che c'è?-
-Chi sa cosa possono pensare gli altri. L'ha detto Logan- proseguì Miranda senza voltarsi.
Le sopracciglia ramate di Brenda s'inarcarono, non riusciva a cogliere quello che l'amica voleva dirle, quindi rimase in silenzio aspettando il continuo che non tardò ad arrivare.
-Ce l'aveva detto prima Lena. Loro erano troppo lontani per sentire quello che ci siamo dette io e Gregorich, nessuno lo ha sentito, solo quelli del tavolo della cheerleader-
La rossa spalancò gli occhi con il cuore in gola.
Era come se qualcuno le avesse appena torto un arto, o peggio.
-E se loro erano lontani, come hanno fatto a sentirci?- proseguì Brenda con voce stranamente tesa.
Panda aveva ragione, come avevano fatto?
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Mentre tutti pensavano a dirigersi frettolosamente fuori, verso la libertà, Brenda si fermò sull'uscio dell'entrata della scuola socchiudendo leggermente gli occhi per far si che quel leggero vento la rinfrescasse un po'.
Aprì gli occhi e alzò leggermente la testa nel notare che il cielo era di un grigio cenere, proprio come il suo umore.
Scese lentamente le scale mentre dietro di lei Panda la raggiungeva correndo come se stesse facendo una maratona ed entrambe con un enorme sospiro, uscirono dal liceo dirigendosi verso il parcheggio pieno di altri studenti.
Dell'argomento di poco tempo prima, nessuna delle due amiche fu in grado di ritirarlo fuori, ma forse era meglio così, in fondo non bisognava preoccuparsi.
-Sei sicura di non voler un passaggio?- chiese Panda tirando fuori dalla tasca dei pantaloni il mazzo di chiavi con il portachiavi a forma di geco che Brenda le aveva regalato per il suo dodicesimo compleanno e indicando sul fondo del parcheggio a destra il suo mitico scooter azzurro.
La rossa scosse la testa sorridendo e ringraziando.
-Tranquilla, ho la bici. Ci vediamo oggi all'allenamento?- domandò mentre Panda annuì sorridendo e baciando sulla guancia l'amica per poi dirigersi saltellando verso Puffetta, il suo amato scooter.
Brenda invece tenendo lo zaino per una spalla, si diresse dalla parte opposta, verso la rete metallica dove la sua bici era posteggiata e dopo aver slacciato la catena leggermente ossidata, la prese per il manubrio e portandosela verso il lato destro, si avviò verso l'uscita con il rumore della catena nelle orecchie.
Urla, risate si confondevano tra di loro eppure lei non ci fece caso e continuò per la sua strada, con la testa leggermente china.
Usciva sempre dalla seconda uscita del parcheggio poiché la prima era sempre piena di studenti e lei invece non voleva dare nell'occhio, così optava sempre per la seconda uscita che quasi nessuno usava.
Montò sulla sella nera della bici e posò i piedi sui pedali, pronta per andare a casa ma un rombo, un rumore assordante seguito da voci meravigliate, attirò l'attenzione di Brenda che strabuzzò gli occhi nel vedere sfilare davanti a lei una bellissima Berlina nera così lucida da brillare come un diamante.
La ragazza rimase a bocca aperta, completamente.
Certo, sapeva che macchine di questo tipo esistevano ma vedere un esemplare del genere davanti ai propri occhi era tutta un'altra storia.
Quella macchina era favolosa.
Non c'erano aggettivi per descriverla, era sensazionale e mentre sgommò davanti a lei rallentando lentamente, arrossì nel vedere la sua bici grigia.
Altro che mountain bike, quella Berlina era un diamante nero a quattro ruote.
La macchina dai vetri oscurati la sorpasso e prima di uscire si fermò, con i fari di un rosso acceso.
Il finestrino di destra si abbassò e ne uscì una mano aperta.
Brenda inarcò un sopracciglio; la stavano salutando?
Non poté più riflettere poiché la Berlina con un ruggito uscì dal parcheggio diventando una macchia color petrolio man mano che si allontanava.
La rossa scosse la testa e rassegnata iniziò a pedalare anche lei fuori, verso una via d'uscita che realmente esisteva.
Le macchine sfrecciavano accanto a lei e sembravano ombre indistinte veloci come dei missili.
Brenda li vedeva passare mentre pedalava leggermente alzata sulla sella e subito dopo pochi minuti, si presentò un incrocio.
Lei doveva proseguire dritto, sulla destra eppure frenò poggiando i piedi sull'asfalto liscio, fermandosi in mezzo all'incrocio mentre le macchine suonavano il clacson e i guidatori facevano gesti indecenti alla ragazza che sembrò non accorgersene, era impegnata a fare altro.
Il suo sguardo cadde immediatamente sulla destra.
I pini si stagliavano alti nel cielo come i grattacieli di Manhattan, erano di un verde scuro e i rami sembrarono tremare quando il vento soffiò su di loro cercando di portarsi con sé, qualche ago dell'albero ormai secco e morto.
Il gracchiare del corvo spaventò sia Brenda che il vento che si alzò ancora di più facendo sussultare i pini svegliandoli dal loro dolce riposo.
L'incrocio a destra non era uno qualsiasi.
Era lì che si trovava la sua casa dei sogni, la casa dei Ruiz e senza pensarci troppo, decise di prendere quella via.
Era il suo istinto a dirglielo.
Qualcosa le diceva di andare lì, era come se ci fosse una specie di calamita.
Ehilaa ragazzi! Quanto tempo! Finalmente ce l'ho fatta a pubblicare ma la scuola mi ha tenuto parecchio impegnata!
Purtroppo questo capitolo non è molto "brillante" (?) ma è fondamentale per il prossimo capitolo. E' la chiave di tutto.
Quindi gente tenetevi forte perché il bello sta per cominciare!
Tanti baci e abbracci,
By Moonline.
Purtroppo non mi fa taggare la dedica ma questo capitolo è per menziona un utente
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