7. Selene
Non sarei tornata in quella scuola piena di umani strani, ragazze che andavano in giro con gonne inguinali e ragazzi che avevano ormoni che sarebbero scoppiati da un momento all'altro.
Ecco perché, quando Phoebe mi venne a svegliare, io rifiutai di alzarmi dal letto, preferendo rimanere in casa.
"Dai, non viene a scuola, ma almeno mi accompagni, così non sarò sola" sbuffai, vedendo il suo viso in una smorfia tenera, scostando così le lenzuola del letto per potermi alzare. Mi diedi una veloce rinfrescata, dirigendomi poi verso l'armadio, che io e Phoebe dividevamo.
Mi vestii velocemente, andando in cucina, trovando la bionda già pronta mentre beveva un bicchiere di succo, lo zaino lasciato sul tavolo. Lasciò il bicchiere vuoto nel lavandino, dirigendosi poi verso la porta di casa per uscire. La seguii, finendo entrambe travolte dal sole mattutino e dai rumori che causavano le macchine.
"Ti ricordi la strada di casa poi?" mi domandò per spezzare il silenzio.
"Sì, la ricordo. Al massimo, sennò, mi farò un giro per la città" alzai le spalle non curante, pensando effettivamente a cosa avrei potuto fare da sola. Molto probabilmente sarei andata in spiaggia, a guardare il mare, pensando a chissà quando sarei tornata a nuotare.
"Stai attenta, mi raccomando" si premurò, guardandomi per un po', forse indecisa su cosa fare. Mi abbracciò velocemente, non dandomi neanche il tempo di metabolizzare. Scappò via verso l'entrata della scuola, lasciandomi sola. Cominciai ad incamminarmi lontana dal cortile della scuola, quando una moto mi passò davanti, fermandosi poco dopo.
I miei occhi catturarono una chioma fin troppo bionda sotto il casco, che il proprietario si stava togliendo. Gli occhi azzurri di Seth mi osservarono, mentre le sue labbra si distendevano in un ghigno.
"Ma guarda chi abbiamo qui. Non entri a scuola?" chiese, forse notando che non avessi uno di quei zaini pesanti con me. Non avrei messo più piede a scuola, era qualcosa di noioso ed io avevo già frequentato quella del mio mondo.
"Non sono iscritta, non voglio entrare lì dentro e subirmi ore noiose" risposi subito, alzando gli occhi al cielo e desiderando di andarmene. Seth sorrise, quando io credevo che non ci fosse nulla di bello o divertente in ciò che avevo detto.
Mi rigirai per andarmene, quando sentii dei passi dietro di me. Seth mi sbarrò la strada, offrendomi un casco. Lo guardai confusa, non sapendo cosa volesse da me.
"Possiamo farci un giro insieme, ti va?" me lo domandò quasi seriamente, senza alcun sorriso a parlare per lui, solo i suoi occhi troppo azzurri. Quasi m'incantai ad osservarli, ricordandomi come fossero i miei, prima di tutto, quando mi riscossi velocemente.
"No, grazie per l'offerta. Preferisco passare il mio tempo ad aspettare Phoebe in un altro modo" dissi, spostandomi per passare, ma non feci nemmeno un passo, che Seth mi afferrò il braccio.
"Ti chiedo solo di fare un giro insieme. Niente di più. Cercherò anche di non provarci con te" cedetti, ritrovandomi di nuovo a fissare i suoi occhi che sembravano sinceri e qualcosa mi diceva che lui non lo fosse mai.
Accettai il casco sbuffando, facendolo sorridere. Lo superai, infilando l'oggetto tra le mie mani, voltandomi verso di lui, vedendolo con lo sguardo basso ad osservare qualcosa.
"Mi stai fissando il culo?" chiesi incredula, non capendo seriamente come gli umani potessero essere così irrispettosi e depravati. Phoebe me l'aveva spiegata questa cosa, ma credevo che non l'avrebbero mai fatto con me. Lui alzò semplicemente le mani, in segno di resa.
"Stavo osservando, non ci stavo provando con te. Il detto 'guardare ma non toccare' lo conosco" rispose, sorridendo furbo, facendomi pentire della mia scelta.
***
Dovevo ammettere che il giro in moto non era stato affatto male. Avevo riscoperto il piacere della velocità, lo stesso che sentivo quando nuotavo nelle acque dell'oceano.
"Dove abitavi prima di venire qui?"
"In Canada" risposi, ricordando delle avvertenze di Phoebe, per poter dare la stessa storia a tutti.
"Non sei mai stata in America?" mi domandò ed avrei voluto rispondergli che io avevo visto i mari di tutto il mondo, ma non potetti.
"No, prima volta qui" gli dissi, notando che mi stava portando in un bar. Entrammo dentro, sedendoci ad un tavolo.
"Se sei qui per fare uno scambio per lo studio, perché non vuoi andare a scuola?" vedevo dai suoi occhi, che tentava di mettermi in difficoltà, peccato per lui che le sirene sapessero mentire bene.
"Nella mia scuola in Canada ho voti alti e non mi sforzo nemmeno di studiare tanto. Ho capito il programma della tua scuola e sono cose già affrontate nella mia. Se c'é qualcosa di nuovo, posso farlo tramite Phoebe" sperai di essere stata convincente, ma, fortunatamente, arrivò un cameriere che prese i nostri ordini. Io chiesi solo un grosso bicchiere d'acqua ed una boccettina di sale, perché non avevo proprio voglia di quella roba dolce.
"Perché hai chiesto dell'acqua e del sale?" mi chiese, evidentemente curioso, ed io sbuffai.
"Ma tu fai sempre così tante domande?" sbottai nervosamente, vedendo che il cameriere stava già tornando con i nostri ordini. Aprii la boccettina del sale, mettendolo tutto dentro il bicchiere, lasciandolo un po' così a sciogliere.
"Solo alle persone che m'incuriosiscono" disse, osservando curioso il mio bicchiere "Non sei come le altre, Selene. Si vede dal tuo sguardo e dai tuoi modi. Mi confondi" distolsi lo sguardo dal bicchiere, puntandolo nei suoi occhi. Lui mi stava già osservando curioso e quasi m'innervosii.
"Forse le americane sono in un modo, noi canadesi siamo in un altro. Mi dispiace essere motivo di tanta confusione. Dev'essere dura per il tuo cervello sopportare tanto stress" ridacchiò, quando io credevo che almeno se la sarebbe un po' presa. Il suo comportamento era qualcosa di non normale.
Avevo visto umani piangere, ridere sguaiatamente, provarci per desiderio, qualsiasi cosa che desse l'idea di umanità. Lui, invece, sembrava non averne. Guardava le ragazze, le osservava per un secondo, trovandosele subito ai suoi piedi ed era una cosa che lo faceva sentire potente, forse. E i potenti, di solito, non avevano molta umanità. Non rideva per divertimento, non sorrideva per qualcosa di bello, non ti guardava come se volesse veramente guardarti. Era qualcosa che le sirene avevano, qualcosa che avevano attribuito al nostro mito per secoli. Ecco perché mi sembrava quasi simile a me. Ed era un male.
"Hai finito di guardarmi?" domandai, bevendo poi l'acqua tutta in un sorso, sentendo la salinità che, per un secondo, mi fece ricordare casa.
"Qualcosa mi dice che ti piace essere guardata" questo era vero, ero pur sempre una sirena, mi piaceva sentirmi dire che fossi bella.
"Ho fatto delle ricerche su questo posto" dissi vaga. Volevo sapere lui cosa ne pensasse, sarebbe stato pericoloso, ma ero un tipo che giocava molto col fuoco. Bastava notare il fatto che avessi sfidato il tempo per recuperare la mia collana, credendo di farcela, quando in realtà mi ero ritrovata, poi, sotto l'eclissi di luna. "Ho letto storie riguardanti delle creature mitologiche. Le sirene. Tu cosa ne pensi?"
"Credo che sia puro folklore. Ogni città o paesino ha la sua storia, qualcosa che viene ricordato poi nel tempo. Non credo nelle sirene, per quanto si dica che il loro canto si sente ancora vicino a Posea. Vengono descritte come donne che amano la bellezza, che incarnano loro stesse la bellezza, qualcosa di contrario alle donne angelo, donne proibite, maligne, che ammaliano e uccidono i marinai. Non credo negli angeli, potrei credere nelle sirene, ma non ne ho mai vista una. Almeno non una ragazza paragonabile a tanta bellezza"
Annuii, rimanendo poi zitta a giocare con il bicchiere.
"E tu? Ci credi?"
"Non credo a queste cose"
E dire che io ero una di quelle creature.
HOLAAAA
Un giorno di ritardo, lo so.
In compenso, però, ho avuto modo di organizzare i capitoli per questa storia. Ne saranno in tutto 30 + l'epilogo. Ho un foglio pieno di note e mi sento molto meglio dopo tutta quell'organizzazione.
Allora, Seth non crede nelle sirene e Selene descrive il suo comportamento come qualcosa di non umano. Seth mi fa tanto pensare a Valentine di Shadowhunters.
Spero che vi stia piacendo questa storia, un po' diversa da quelle che scrivo, con ragazze di dubbia sanità mentale. V'invito a leggere la mia nuova storia 'Wrong twin' con i 5sos e di passare sul mio profilo Instagram per le storie _xjustingx.
Alla prossima,
Kisses
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