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4. Wrong

7/07/14 (Un anno fa...)

POV. Zayn

-Scopri come ricaricare il tuo telef...- -Oggi scopriremo i misteri degli abiss...- -Ma Eric io ti am...- -Ragazzi venite qui è pronta la merend...- -Mamma sono incinta...-
"MA TI PREGO, QUALCOSA DI DECENTE IN TV, NON CHIEDO TANTO." Urlo agitando le braccia, sdraiato sul divano del soggiorno al secondo piano, dove ormai mi trovo da un'oretta nell'intento di trovare qualcosa di interessante da guardare in tv. Direi che tra pubblicità varie, film da vomito e '16 anni e incinta', il mio tentativo sia fallito, e come se non bastasse, il caldo pomeridiano e appiccicoso, inizia ad essere sempre più fastidioso.

"Hey." Sbuca dal nulla Elisa dalla porta di vetro scorrevole che collega il soggiorno con il corridoio. "Che fai?" chiede mentre mi sollevo per farle spazio sul divano.
"Nulla di che come puoi notare, tu?" Mi giro verso di lei mentre si siede sul tessuto bordeaux, a pochi centimetri da me
"Nella tua stessa situazione."

Indossa un paio di pantaloni blu da tuta che nascondono le sue gambe magre, e un top del medesimo colore sul quale ricadono in maniera disordinata, come sempre d'altronde, ciocche castane di capelli sfuggite da una coda fatta in maniera frettolosa.
Ho sempre ammirato mia cugina, fin dalla più tenera età. Elisa ha un qualcosa di speciale e umano che, non saprei, permette di lasciarti andare quando le parli. E' sbadata, disordinata, alle volte egocentrica e ha la testa dura, ma di lei puoi fidarti, c'e sempre per chiunque.

"Come stai?" Mi chiede improvvisamente dopo qualche minuto di silenzio.
"Bene..." esito "...e tu?" Le chiedo scrutandola negli occhi. E' in difficoltà.
"Io bene." Si morde il labbro inferiore spostando lo sguardo da me al televisore.
"Ne sei sicura?" Cosa le prende ora?
"Si..e tu?" Rivolge nuovamente gli occhi a me.
"Okay, ora mi dici cos'hai?" Le dico con tono scocciato per il giochetto che ha iniziato.

Sbuffa mentre appoggia la schiena al bracciolo del divano, girandosi completamente verso di me, con le gambe incrociate sulla stoffa dal colore spento.

"No Zayn, dimmelo tu cos'hai. Non ti riconosco più, sei spento, svogliato e la notte non dormi, cosa ti pren..." Inizia continuando a guardarmi negli occhi. La interrompo.
"E' stato Liam a dirti di parlarmi giusto? Che idiota, è da un mese ormai che mi tortura con le sue stupide teorie sul fatto che io non stia bene, che non sono più io, e non fa altro che assill..."
"Zayn, sono passati tre giorni da quando viviamo insieme l'ho capito da sola che c'è qualcosa che non va. Credi che non ci abbia fatto caso che sono due sere che io, Liam e Rosy usciamo e tu accampi scuse e ci rifili un 'sono stanco'? Credi che non mi sia resa conto della tua stanchezza la mattina, anche se cerchi di nasconderla? E si, Liam mi ha parlato, ma solo perché ti vuole bene ed è seriamente preoccupato."

Parla velocemente, e quando si ferma non accenna a scostare lo sguardo da me. E' preoccupata, Liam è preoccupato, e vogliono risposte. E lo so, so che gliele devo ma non so da dove iniziare, le parole non trovano un senso logico e se tento di mettere in ordine ogni pezzo, la testa rischia di esplodermi . Così continuo a fissarla in silenzio.

"Zayn, ti prego dì qualc..."
"Cosa vuoi che ti dica Elisa?" la interrompo bruscamente. "Che la testa rischia di esplodermi? Che tutto va troppo veloce intorno a me, mentre io rimango qui fermo su questo divano a fissare i contorni di persone e cose che scorrono via?" Alzo la voce, e le parole fuoriescono dalla mia bocca come un fiume in piena, non riesco più a controllare tutto ciò che con tanta cura, per settimane, sono riuscito a tenere dentro di me.

"Hey hey, guardami. E' normale che finito il liceo tu ti senta spaventato di fronte al cambiamento, devi solo riuscire a prendere il passo di ciò che ti sta attorno, e quei contorni ricominceranno ad essere sempre più nitidi." Prende le mie mani nelle sue ma io le ritiro.
"No, non capisci. E se non ce la facessi? Insomma, se non fossi in grado di stare al passo con gli altri? La questione dell'università..." Dico tutto d'un fiato.
"Sei stato accettato ad una delle più importanti università di medicina, te ne rendi conto? Devi essere orgoglioso di te stesso. Chi se lo sarebbe mai immaginato!" mi guarda sorridendo.
"Già, chi se lo sarebbe mai immaginato che un festaiolo, una testa calda come me sarebbe entrato a medicina? E' questo il punto, se non riuscissi a sostenere lo studio, la pressione. Forse ha ragione mia madre, non sono fatto per queste cose."
"Hai sempre avuto la media più alta nelle materie scientifiche. Ti ricordi quando il primo giorno di scuola, in prima media, chiedesti se avremmo mai avuto l'occasione di svolgere una vivisezione, e tutto l'auditorium inorridì facendo versacci?" Ride appoggiando la testa sulla spalliera.

Sussurro un "già" abbozzando un sorriso, mentre quei vecchi e così lontani ricordi riappaiono nelle nostre menti.

"Tu mi conosci, alcool, feste, ragazze. Non sono mai riuscito a mettere la testa a posto, non ho mai avuto una ragazza fissa, non credo di essermi mai innamorato." E lascio che quest'ultima frase rimanga sospesa in aria. Elisa, ancora con la guancia appoggiata allo schienale, continua a sorridere guardandomi.
"C'è tempo per innamorarsi, c'è tempo per l'amore non..." inizia.
"E se non ci fosse poi così tanto tempo? Se non riuscissi a trovare il cosiddetto amore? Questa 'cosa' così grande di cui tutti parlano? Così necessaria nella vita dell'uomo? Se non riuscissi a trovare quella persona, la mia persona?"

POV. Rosy

Questo gelato fa veramente schifo, sarà ai mirtilli? Oh Gesù meglio non farsi certe domande. Salgo le scale tra il piano terra ed il secondo piano, diretta verso il frigo della cucina, magari avrò più fortuna lì. Arrivo sul corridoio e la porta scorrevole è semi-aperta, mentre sento un vociare dalla parte opposta.

Nel preciso instante in cui scosto la porta per entrare...

"...e se non riuscissi a trovare quella persona, la mia persona?"

"Benvenuti su 'The Carrie diares', ora si che vomito." Porca vacca incinta, perché non riesco mai a tenere a freno la mia lingua?

Alzo la testa dal gelato viola e mi ritrovo davanti Zayn ed Elisa seduti sul divano al centro della stanza, intenti molto probabilmente ad intrattenere una conversazione seria, molto seria... fino a pochi secondi fa almeno. Entrambi ora sono rivolti verso di me, l'uno con un'espressione scocciata e la bocca ancora semiaperta dal momento in cui l'ho interrotto, l'altra sta per incenerirmi con lo sguardo.

Torno a guardare il gelato dal colorito improbabile e poi rialzo gli occhi verso di loro.

"Scusatemi non volevo interrompervi, me ne vado in cucina." Dico con una improbabile espressione sul viso, ed a bassa voce come a volere rimediare del guaio appena fatto, indicando con la mano libera la stanza alla mia sinistra.

Dopo qualche minuto percepisco il profumo di Elisa nella stanza e ho paura a girarmi.
"Possibile che tu non possa proprio fare a meno dei tuoi commentini acidi?" Mi volto lentamente, la guardo e rispondo con un'alzata di spalle. Ha le braccia incrociate e un'espressione seria in volto.

Lei sa che sono così. Mi conosce da circa quattordici anni ormai e conosce bene quasi ogni aspetto del mio carattere. Sa che faccio fatica ad esternare i miei sentimenti, che qualsiasi cosa sdolcinata mi fa venire la nausea, che non sopporto il lieto fine da fiaba 'e vissero tutti felici e contenti' nei libri, che molto spesso posso risultare acida, fredda e scontrosa. . .

"Ti chiedo solo un po' di tregua nei suoi confronti. So che ce l'hai ancora con lui per..." inizia.
"Elisa, sei pazza? Risale a quattro anni fa, è stata una semplice cotta adolescenziale finita male. Tutto qui. Credi davvero che ce l'abbia ancora con lui per avermi rifiutato all'età di quattordici anni? Prima non volevo, è stato un atto involontario, le parole mi sono uscite di bocca prima che io me ne potessi rendere conto. Sai come sono fatta. Stop." Le dico velocemente.
"Ti conosco da troppo tempo per non sapere che i tuoi atti involontari non sono poi tanti involontari. Ti ripeto, ti chiedo solo un po' di tregua, ignoralo e andrà tutto bene, okay?" mi sussurra avvicinandosi e accarezzandomi il braccio.
"E perché dovrei dargli tregua? Voglio dire, non che io non voglia, ma ne parli come se fosse in procinto di suicidarsi." La punzecchio con un sorrisetto divertito.
"Mi dispiace deluderti, ma niente casi da strizza cervelli per te questa volta." Sorride di rimando.
"Elisa fottiti!" le urlo ridendo mentre esce dalla cucina.
"Stasera devi essere pronta per le otto e mezza." Urla, già sulle scale.

Già, me ne ero dimenticata. Stasera al Coke si terrà la festa di compleanno di Luca, un nostro amico d'infanzia e per questo tutti e quattro, io, Elisa, Zayn e Liam siamo stati invitati.

Okay, sono solo le sei del pomeriggio, posso farcela.

20:50
"Rosyyyyy!" è la quinta volta che le sento urlare il mio nome per le scale. "Se non scendi immediatamente dovrai arrivarci a piedi!" A piedi? Con questi tacchi non sono neanche sicura di riuscire ad arrivare sana e salva alla fine delle scale.
"Sto scendendo!" Sbuffo, e decido di togliermi le scarpe e di camminare scalza fino alla porta di casa, cercando di limitare la tortura.

Arrivata al secondo piano trovo un'Elisa total black nel suo tubino con una scollatura a cuore e su dei tacchi vertiginosi. Come diavolo fa?
"Dove cavolo sono le scarpe? Oh no, non dirmi che le hai diment..." La zittisco mostrandole il paio di scarpe blu, dello stesso colore del vestito che indosso, che ho nella mano sinistra. Ho cercato delle ballerine che si potessero abbinare ma non sono riuscita a trovarle, e il colore del vestito, stretto in vita e che cade leggero sui fianchi, non mi ha aiutata molto.
"Ho pensato che sarebbe stato più veloce arrivare alla porta di casa senza." Le spiego.
"Ma se sono almeno di cinque centimetri più basse rispetto alle mie!"
"Io e i tacchi, amore eterno, lo sai no?" Ironizzo mentre ci dirigiamo verso la porta di casa. "Anzi sai cosa ti dico? Che posso arrivare scalza anche fino alla macchina."
"Basta che ti sbrighi, sono già le nove."
Così mi metto a correre per il vialetto fino a raggiungere la macchina nera già in moto sulla strada.

"Sbaglio o sei scalza?" Chiede Liam guardandomi attraverso lo specchietto, mentre Elisa entra in macchina chiudendo lo sportello.
"Hai qualcosa contro il mio spirito hippie?" Scherzo tentando di infilarmi i distruggipiedi blu.
Liam ed Elisa ridono.
Zayn si porta le mani davanti gli occh. "Anche mia cugina, di tre anni, saprebbe camminare su dei tacchi del genere." Commenta poi.
Lo minaccio guardandolo dallo specchietto, mentre gli altri due stanno per scoppiare a ridere. "Magari non saprò camminarci, ma posso sempre usarli come arma infilzandoteli nel centro del cranio razza di idiot..."
"Liam ma gli hippie non erano tutti 'pace e amore' una volta? I tempi sono proprio cambiati." Mi lancia una sguardo di sfida, Liam ed Elisa scoppiano definitivamente a ridere ed io continuo a fissarlo in cagnesco.
"Vaffanculo Zayn!"

Siamo, o meglio, sono stata tanto in pace le sere precedenti in cui non è voluto uscire.Ccos'è? Tutto ad un tratto è uscito dalla sua depressione per venire a rompere le scatole a me?

2:30
"Bhé, direi che si sia ripreso del tutto." Affermo bevendo l'ennesimo drink dal sapore strano quanto il colore. Il volume alto di 'When love takes over' mi rimbomba nel petto, la testa sta per esplodermi e i piedi... ho ancora dei piedi?
"Già, meglio così." Dice Elisa fissando a sua volta Zayn di fianco ad una moretta tutto pepe praticamente spalmata su di lui, su uno dei divanetti rossi sul lato destro del piccolo locale.
"E tu dove hai lasciato il tipo sul quale ballavi prima?" mi dice Elisa.
"Hey, intendi CON cui ballavo non SU cui ballavo!" Scoppio a ridere e lei con me.
"Si si certo, come dici tu. Per un momento ho davvero creduto che me lo sarei ritrovata domani mattina a colazione, e mi sono ritrovata a chiedermi se mi sarebbe davvero dispiaciuto."
"E poi sarei io l'ubriaca qui?" Inizio a ridere sguaiatamente insieme ad Elisa, mentre tutto intorno a me continua a girare per il troppo alcool. "Comunque l'ho seminato tra 'bring me to life' e 'don't you worry child' dicendogli che mi sarei andata a rinfrescare."
"Ma dai poverino, ci ha seriamente creduto?" Annuisco. "Cosa aveva che non andava? Muscoli, capelli da 'dottor stranamore'..."
"Occhi verdi..." continuo io.
"OCCHI VERDI?" Urla Elisa sbarrando gli occhi. "CHE DIAVOLO AVEVA CHE NON ANDAVA?"
"Mi ha chiesto se fossi fidanzata." Le spiego guardandola.
"E allora?"
"Come e allora? Vuole una cosa seria. E' un bravo ragazzo, non faccio decisamente al caso suo."
"Oh Rosy..."
"Andiamo a cercare quei due, sono quasi le tre di notte." La interrompo.
Lei annuisce e scendiamo dagli sgabelli. Per poco non cado tra l'alcool che ho in corpo e le scarpe che non accennano a darmi tregua.

3:20
Elisa riesce a stento ad aprire la porta nel buio. Si è dimenticata la chiave della porta principale, per fortuna la chiave del piano terra è sulla sbarra della tenda fatta di perline, altrimenti avremmo dovuto aspettare l'alba per chiedere ai nonni la chiave di riserva.

Entriamo, e la prima cosa che faccio e togliermi i tacchi e sdraiarmi sul piccolo divanetto verde nel grande soggiorno della cucina rustica.
"Grazie al cielo. Potrei anche dormire qui." Sospiro massaggiandomi i piedi, mentre Elisa e Liam, troppo stanchi anche per proferire parola iniziano a dirigersi al piano superiore.

"Avanti scansati, fammi posto." Inizia ad imprecare Zayn, gesticolando verso di me. Non sembra tanto ubriaco, non so come faccia a reggere tutto quell'alcool, mentre io sono molto poco lucida. Credo che la sua stanchezza sia dovuto per lo più al fatto che non dorma da giorni.
"Stai parlando con me?" biascico, anche se ho capito, ma non ho nessuna intenzione di alzarmi da questo divano.
"Rosy, non costringermi ad usare le maniere forti." Inizia spostandomi le gambe.
"Come mai in questo momento non sei nel letto di quella troietta bruna invece di rompere le palle a me?" Sussurro ad occhi chiusi.
Allontana le sue mani dalle mie gambe, arrendendosi evidentemente nello spostarle.

Un minuto di silenzio, credo se ne sia andato.

Ad un tratto mi sento sollevare dal divano, apro gli occhi incontrando i suoi e noto che sono in braccio a lui, capisco le sue intenzioni quando si volta verso la poltrona di fianco al divano.
"METTIMI GIU' IDIOTA NON AVRAI IL DIVANO!" urlo dimenandomi tra le sue braccia.
"Fa silenzio, sono le tre di notte, e smettila di dimenarti così cadr..."

Non fa in tempo a finire la frase che cadiamo entrambi sul divano, lui su di me. Sento il suo respiro caldo sul mio collo e il suo profumo di pulito e vaniglia mi pervade le narici, perdo totalmente quel che era rimasto della mia lucidità. Inizio a ridere come una deficiente, per la situazione, per l'imbarazzo, per l'alcool, per noi che non ci toccavamo da anni e adesso...
Lui mi segue, mentre solleva il viso dalla fessura del mio collo. Si ferma a fissarmi negli occhi con un'espressione seria per qualche secondo, poi si alza.

"Vado di sopra okay." Alza le mani in segno di resa, continuando a non staccare gli occhi dai miei.
"Finalmente l'hai capito." Dico con un sorrisetto soddisfatto alzandomi dal divano e dirigendomi verso il frigo, abbandonando definitivamente le scarpe al centro della stanza.

Ci voltiamo le spalle.
Dopo qualche secondo due mani si appoggiano sui miei fianchi facendomi voltare velocemente, mentre un paio di labbra estranee intrappolano le mie. Mi morde il labbro inferiore approfondendo il bacio, mettendo una mano dietro la mia nuca.

"Zayn siamo ubriac...non possi..." tento di reagire dopo un pò poggiando le mie mani sul suo petto, ma qualcosa in me si spezza.

Si allontana per riprendere fiato, "Se vuoi che mi fermi, dillo adesso." Soffia sulle mie labbra, e sento che la testa potrebbe esplodermi da un momento all'altro. Lo guardo negli occhi e...no, non posso, continuo a ripetermi che non posso ma non riesco ad oppormi. Così mi lascio andare.

"Senza sentimenti." gli sussurro nell'orecchio sinistro e sussulto al tocco delle sue labbra sul mio collo.
"Senza sentimenti." mi risponde mentre rafforza la presa sui miei fianchi.

Mi solleva da terra riportando le labbra sulle mie, e mi fa sedere sul tavolo del soggiorno, mentre inizio a sbottonargli la camicia nera iniziando ad intravedere il fisico asciutto ed allenato, inizio a seguire il contorno immaginario degli addominali e lui rafforza la presa sulle mie cosce.

E' sbagliato, è tutto sbagliato, eppure non riesco a muovere un muscolo per scappare da lui, da me.

LOOK AT ME.
Hola bella gente, come va?
Scusate per l'attesa e per il capitolo schifoso, ma il caldo asfissiante mi sta fondendo il cervello.
Questa volta il capitolo è ambientato nel passato, abbiamo scoperto cosa tormentava Zayn ed è venuto fuori il lato oscuro(?) di Rosy lol. Riguardo questi due...MA COSA MI COMBINANO?
Ringrazio come sempre tutti per il vostro appoggio e, se il capitolo vi è piaciuto sarebbe fantastico se lasciaste una mini recensione.

A presto,
Daisy.

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