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13

«Marc!»
Richiamai la sua attenzione avanzando verso di lui.
Lui distolse lo sguardo dal sarcofago per voltarsi verso di me.
«Mavis?»
Ma quando mi vide cambiò espressione, passò dalla gioia alla confusione.
Come dargli torto, avevo quel costume addosso.
«Che diavolo indossi?» mi chiese lui visibilmente confuso.
«È una lunga storia»
«Scusa, ma non so più a cosa o a chi credere»
Aveva ragione, non potevo dargli torto.
Ma parlò prima che potessi dargli spiegazioni.
«Al momemto quello che mi viene da pensare è che tu ci abbia venduto ad Harrow per qualche tuo tornaconto personale» mi accusò Marc.
«Ascolta, vi spiegherò tutto, ma adesso dobbiamo...»
«O forse hai sempre lavorato per lui e hai fatto la parte della finta paziente della clinica psichiatrica» continuò ad  ipotizzare senza lasciarmi spiegare.
«Marc, so che per come mi sono comportata non ti resta che pensare questo, ma ti giuro che non è così»
«Marc!»
La voce di Layla, proveniente da dietro di me, mi interruppe.
Mi voltai e la vidi sulla soglia della stessa porta che avevamo attraversato noi.
«Mavis? Che ci fai tu qui?» mi chiese non appena mi vide.
«È meglio spiegarvi tutto, prima che vi facciate un'idea sbagliata su di me»
Lei si avvicinò a Marc, senza levarmi gli occhi di dosso, fermandosi proprio accanto a lui.
«Ragazzi, non ho veramente un patto con Harrow. Glielo sto solo facendo credere»
«Hai un piano?» mi chiese Layla mentre Marc continuava a fissarmi.
«Avevo» la corressi io.
«Quella sera, quando Steven ha visto lo sciacallo e poi ha evocato il costume io ho trovato lo scarabeo, solo che Harrow ha trovato me. A quel punto ho colto la palla al balzo e gli ho proposto un accordo, un falso accordo, prima che lui potesse farmi del male» feci una pausa, ma nessuno dei due proferì parola, quindi continuai.
«Gli proposi che avrei lavorato per lui se in cambio mi avrebbe promesso di non fare del male a voi due. Stranamente ha accettato»
«E il tuo piano qual'era di preciso?» mi domandò Marc con lo stesso tono di un genitore che rimprovera il figlio.
«Volevo sabotarlo dall'interno, rovinare i suoi piani se qualcosa si fosse complicato»
«Hai idea del pericolo in cui ti sei cacciata?!»
«Sono viva e vegeta, proprio qui di fronte a te. E poi non ho 10 anni, so badare a me stessa»
«Poteva comunque scoprirti»
«Ma non è successo. Si è fidato così tanto di me che mi ha dato pure dei poteri!»
«Tu non capisci»
«Se non avessi fatto così a quest'ora avrebbe potuto tenermi con sè come ostaggio. Ero spaventata e ho reagito d'impulso chiedendogli "quell'accordo"» feci le virgolette forse in modo un pò troppo plateale, ma mi stavano salendo i nervi.
«Okay ragazzi, adesso basta» si intromise Layla per non farci continuare con la discussione.
«Cerchi sempre di metterti nei guai, non capisco come sia possibile!» affermò Marc mentre io lo fulminai con lo sguardo.
Layla lo guardò male come per dirgli "Non continuare" mentre invece disse «Mettiamo da parte per un attimo questa faida tra voi due e troviamo l'hushabti di Ammit prima che lo faccia Harrow»
Marc non sembrava molto convinto ma prese comunque una grande boccata d'aria e al suo posto adesso c'era Steven.
«Oh cavolo, che mi sono perso?»
«Te lo spiegheremo più tardi. Sono dalla vostra parte comunque» ci tenni a precisare.
«Hai idea di dove sia la statuetta di Ammit?» gli chiese Layla.
Steven sembrò aver avuto un'illuminazione, si avvicinò al sarcofago in cima alla scalinata e disse «Questa è la tomba di Alessandro Magno, lui è stato l'ultimo avatar di Ammit»
«Quindi la statuetta è quì da qualche parte?» chiesi io.
«Non esattamente. Alessandro era la voce di Ammit. Questo vuol dire che...»
«Che?» lo incalzò Layla.
Steven non disse nulla, spostò il pesante coperchio del sarcofago e infilò le mani lì dentro.
«Mi scusi signor Magno»
Sentii il rumore di qualcosa che veniva strappato e capii cosa stava facendo.
Speravo solo che il fantasma di Alessandro Magno non sarebbe venuto a vendicarsi perchè stavamo letteralmente frugando tra i suoi resti.
«Eccola!» esultò alcuni minuti dopo Steven con in mano la statuetta.
Io e Layla non potemmo farlo poichè sentimmo dei passi provenire verso di noi.
«Presto, nascondetevi» ci disse Steven.
Layla, seppur un pò contraria, andò dietro una colonna; io fui fermata dalla voce di Harrow.
«Peccato, io mi fidavo di te»

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