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Per ogni grazie non detto cade a terra un petalo di rosa.
(Betti Genova)
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La mattina seguente, Aly arrivò a scuola in largo anticipo, così decise di andare a fare un'ulteriore colazione nel bar accanto all'edificio scolastico.
Non che pane, marmellata e succo di ananas di Nonna Rose non le fossero piaciuti, anzi, ma aveva ancora un po' di fame, e in più, aveva una gran voglia di cappuccino bollente.
Entrò quindi nel piccolo locale sull'altro lato della strada e si guardò intorno incuriosita. L'interno era davvero molto grazioso: le pareti erano di un leggero e delicato celeste, mentre i tavoli erano di un color marrone chiaro, come le sedie fatte di vimini. Tutto dava l'idea di mare, soprattutto la grande palma dipinta sulla parete di fronte all'ingresso.
<<Ciao, posso esserti utile?>>
Sentendo quelle parole, Allison si voltò e davanti ai suoi occhi comparve una ragazza dai capelli tanto rossi e tanto ricci, che le ricordò subito la principessa Merida di "The Brave", che, tra le altre cose, era il suo film d'animazione preferito.
<<Oh, ehm.. Sì, direi di sì. Vorrei un cappuccino, per favore>> disse rivolgendole un sorriso amichevole.
<<Certo, te lo porto subito. Accomodati dove vuoi e sarò da te in un attimo>> rispose la cameriera, dileguandosi subito dopo. Era davvero una bellissima ragazza, con i pantaloncini che le mettevano in risalto le lunghe gambe snelle e il fondoschiena davvero notevole.
Che sto facendo? Guardo il culo ad una ragazza?, pensò accorgendosi delle sue azioni. Sorrise tra sé e sé e si andò a sedere ad un tavolo vicino alla finestra.
Poco dopo, la rossa tornò da lei con un delizioso cappuccino fumante che bevve con gran gusto. Era squisito e sapeva leggermente di... cioccolato! Amava il cioccolato, e ringraziò mentalmente la ragazza per avergliene aggiunta una spruzzatina leggera.
Appena ebbe finito, lasciò cinque dollari sotto la tazzina ed uscì con lo zaino in spalla, diretta verso un nuovo giorno di lezioni alla Monterey High School.
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Non avrebbe mai pensato che una materia come musica, potesse essere così noiosa. Insomma, dov'erano gli strumenti e le canzoni? Si aspettava qualcosa come imparare a suonare uno strumento, o imparare canzoni di qualche cantante o band famosi, tipo Beatles, Prince o artisti del genere, non certo dover ascoltare musica classica unita alla lettura della vita di Chopin, in questo caso.
In più, si sentiva fortemente a disagio, in quanto erano tutti seduti in un cerchio scomposto, professore compreso. Sentirsi gli occhi dei compagni puntati addosso le metteva ansia.
Tuttavia, con la testa appoggiata al palmo della mano e il libro aperto sulle ginocchia in una pagina che non era quella giusta, passò in rassegna, con discrezione, le facce dei suoi compagni, alcuni già visti, altri del tutto sconosciuti. Musica era una di quelle materie opzionali, non obbligatorie, che avrebbero soltanto contribuito ad aumentare i crediti per migliorare i voti alla fine dell'anno, e, in quel momento, con la noia che ormai si era impossessata di lei e di ogni parte del suo esile corpo, pensò che le sarebbe convenuto di più scegliere arte, almeno sarebbe stata in compagnia di Jayden.
Proprio nell'istante in cui spostò lo sguardo da un ragazzo pieno di lentiggini scure e gli occhiali rotondi, ad una ragazza dai capelli neri, mossi e perfettamente in piega, qualcuno bussò alla porta, costringendo così il professore ad interrompere uno dei tanti Notturni del famoso compositore in questione.
Quando la porta si aprì, non poté fare a meno di roteare gli occhi: Miles Bailey fece il suo ingresso con tanto di fiatone e divisa da basket ancora addosso.
<<Oh, Bailey, grazie per averci degnato della sua presenza. Vada pure a sedersi nell'unico posto rimasto>> gli disse il prof. Stevens accogliendolo in classe.
<<Mi scusi per il ritardo, ma sa... gli allenamenti... >> cercò di spiegare lui, giustificandosi, dirigendosi infine verso Allison.
Mentre i suoi occhi si incastrarono in quelli della ragazza e le sue labbra si aprirono in un ghigno da sbruffone, Aly si stava ancora chiedendo per quale assurdo motivo la stesse raggiungendo, anziché andare a sedersi al suo posto.
Poi comprese: quella di fianco a lei era l'unica sedia rimasta libera. Che fortuna!
<<Ci si rivede, eh?>> mormorò una volta seduto, rivolgendole un'occhiata veloce.
<<Purtroppo...>> rispose la ragazza cercando di allontanarsi da lui con il corpo, per quanto fosse possibile dato che le seggiole erano attaccate l'una all'altra.
Era completamente sudato e riusciva perfino a percepire il calore che emanava, cosa che, oltre a metterla a disagio, le scaturì un brivido lungo la spina dorsale.
<<Sei sempre così acida?>> continuò Miles guardandola con la coda dell'occhio.
Allison si sistemò meglio sulla sedia scomoda e con gli occhi fissi sul professore disse: <<Oh no, a volte sono anche peggio, ma solo con chi pare a me>>
A quelle parole, il ragazzo sorrise, iniziando poi ad ascoltare ad occhi chiusi quella melodia soave e leggiadra che fuoriusciva dallo stereo.
Aly si voltò ad osservarne i lineamenti del viso, sperando di non essere vista, né dal diretto interessato, né tantomeno dall'intera classe.
Aveva la fronte ampia e liscia imperlata di sudore, il naso a patata non aveva alcuna imperfezione e le labbra rosee e piene si arricciarono nello stesso momento in cui lui deglutì, facendo alzare e poi abbassare il pomo d'Adamo ben visibile.
Stava per distogliere lo sguardo da quella visione idilliaca, quando Miles sollevò un braccio, per passarsi poi la mano tra i capelli scuri, folti e bagnati, tirandone piano le punte.
Allison rimase incantata da quel semplice gesto e, nel complesso, non poté negare che fosse proprio un bel ragazzo.
Sì, tanto bello quanto stronzo, gli suggerì subito la sua parte interna razionale.
Tuttavia, nonostante il suo carattere un po' così, non poteva dimenticare che la sera prima l'aveva salvata da un bel pasticcio, quindi, come aveva già deciso in precedenza, avrebbe dovuto ringraziarlo.
Gli diede allora una piccola gomitata sul braccio, e non appena lui aprì gli occhi gli disse di raggiungerlo fuori dall'aula perché doveva parlargli.
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<<Allora, perché siamo qui? La lezione di musica è troppo noiosa e hai bisogno di divertirti un po'?>>
Miles si avvicinò a lei pericolosamente appoggiandosi poi con la spalla sinistra alla parete, mentre i suoi occhi scuri si specchiavano perfettamente in quelli di Aly, che per un attimo rimase interdetta a causa di quel sorriso perfetto e allo stesso tempo malizioso all'ennesima potenza.
<<Ti piacerebbe>> rispose la giovane incrociando le braccia al petto e facendo un passo indietro. <<Volevo solo ringraziarti per ieri sera al faro>>
<<Senti, senti, quella che sarebbe riuscita a cavarsela da sola ora mi sta ringraziando per averle salvato il grazioso fondoschiena>> mormorò inumidendosi le labbra carnose. <<Curioso... In ogni caso, non c'è di che>> aggiunse con una alzata di spalle pronto a ritornarsene in classe.
Aveva davvero così fretta di rientrare in aula ad ascoltare Chopin? Da come si era lasciato cullare da quella melodia, per lei noiosa e soporifera, forse, se aveva scelto musica come corso opzionale, il motivo era perché ne era davvero interessato.
<<Ehi, aspetta un attimo!>> lo richiamò.
Quando Miles fu nuovamente di fronte a lei attendendo che continuasse con sguardo interrogativo, lei riprese parola.
<<Come facevi a sapere il mio nome? Io non te l'ho mai detto>>
Sentendo quella domanda, il moro scoprì i denti in un sorriso a dir poco stupendo e si morse il labbro inferiore, indugiando sulla risposta.
<<Allora?>>
<<Sai, sapevo che prima o poi me lo avresti chiesto>> disse lui mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni della tuta, appoggiandosi nuovamente al muro.
<<Mh, quindi? Mi sembra ovvio che io voglia sapere da chi, o come, hai saputo il mio nome, non credi?>> replicò Aly, decisa a conoscere la verità. <<Sei uno stalker per caso?>>
<<Ipotesi interessante, può anche essere>>
Odiava il fatto che lui rimanesse sul vago, tanto che ebbe quasi l'idea di mandarlo a farsi fottere e rientrare in classe, anche perché erano entrambi usciti da più di dieci minuti.
<<Miles, puoi essere serio per una volta?>> sbuffò la ragazza continuando a reggere, anche se a fatica, quello sguardo così penetrante.
Il moro sorrise e, questa volta, fu lui ad incrociare le braccia al petto.
<<Potrei farti la stessa domanda, d'altronde nemmeno io ti ho mai detto il mio nome, mi pare>> mormorò lui, alzando un sopracciglio.
1-1, parità.
Allison stava perdendo la pazienza.
<<Forse perché il più stronzo della scuola lo conoscono tutti!?>> disse lei, con tono fin troppo sincero.
<<Stronzo? Forse volevi dire figo>> replicò lui scoprendo per l'ennesima volta quella fila di denti perfetti.
Era strano il suo comportamento. Era come se le sue battute fossero semplicemente questo... solo battute. Non sembrava che facesse sul serio dicendo quelle parole, non sembrava vantarsi davvero, almeno non in quel momento con lei, dato che appena terminò di parlare sorrise.
Eppure, ad Aly quel suo modo di fare non andava a genio.
<<Senti, lascia perdere. Volevo ringraziarti e l'ho fatto. Ora se non ti dispiace torno in classe>>
Detto ciò, lo superò sfiorandogli la spalla, leggermente turbata per non aver ancora trovato risposta alla domanda che le ronzava in testa da ore.
Me:
Scusate, capitolo un po' di passaggio, ma i contatti fra Miles ed Aly si fanno sempre più numerosi, perciò... Che ne pensate?
Chia xx
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