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Angolo autrice importante, vi prego di leggerlo.
Non potevo immaginare che una carezza potesse abbattere tutte le mie paure, ma tu le hai cancellate con un solo tocco. Ero convinto che l'amore non esistesse. Sei arrivata tu a dimostrarmi il contrario. Non ti ho amato da subito, ma ho sempre avuto bisogno di te. Ti amo ora, e senza di te non so vivere.
(Daniela Volontè)
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Quel sabato mattina, Allison non stava più nella pelle.
Non vedeva l'ora di partire per lanciarsi col paracadute sopra i grattaceli di San Francisco insieme al ragazzo che amava. Già, e al quale stava velatamente nascondendo la verità.
Perché sebbene fosse estremamente eccitata all'idea di provare un'adrenalina smisurata da lì a quattro ore, una parte di lei si stava dando della vigliacca.
Per quanto ancora avrebbe tenuto la notizia che era stata presa alla Seattle University per sé, senza dire niente a Miles? Ma come avrebbe potuto ora, proprio adesso che lui le aveva fatto un regalo così bello? Mai nessuno si era spinto così oltre per lei, e anche se da un lato riteneva Miles abbastanza maturo per comprendere le ragioni del suo silenzio, dall'altro temeva di rovinare tutto.
<<Sei pronta, piccola?>> le domandò il ragazzo, finendo di chiudere lo zaino nuovo di zecca che avrebbe portato con sé.
Allison legò i capelli in una treccia disordinata e annuì. <<Prontissima!>>
Dopo aver entrambi salutato i nonni, salirono sulla Jeep verde militare e partirono sulle note della canzone "Sweet Home Alabama" che stava passando alla radio proprio in quel momento.
Riconoscendo le parole cantate dal frontman della rock band statunitense Lynyrd Skynyrd, il moro cominciò ad intonarne il ritornello, mentre Aly dal canto suo sorrise sorpresa.
<<Wow, sai anche cantare>> mormorò girando il viso verso di lui.
L'autista incurvò le labbra verso l'alto in uno dei suoi meravigliosi e bianchi sorrisi.
<<C'è forse qualcosa che non so fare, dolcezza?>> domandò sicuro di sé.
La giovane scosse la testa trattenendo una risata.
<<Sì: essere modesto. Quello non ti riesce affatto>> rispose, tornando poi con lo sguardo fuori dal finestrino ad osservare il panorama marittimo.
**
Per tutto il viaggio, i due cantarono e chiacchierarono su quanto Aly, al contrario di Miles, fosse stonata come una campana, sui concerti a cui avevano assistito in passato e su quali sarebbero potuti andare insieme in futuro.
Stavano bene insieme, si completavano a vicenda. Lo si capiva dal modo in cui si parlavano, in cui si guardavano. Nessuno dei due aveva mai incontrato una persona così. Nemmeno il rapporto che Allison aveva instaurato con Jayden, ora come ora, sarebbe riuscito ad eguagliare quello con Miles.
<<Arrivati!>> esclamò ad un tratto quest'ultimo accostando l'auto di fronte ad un hotel dalle pareti esterne color panna.
Si chiamava Beresford Hotel e si trovava in Unique Square, una piazza molto frequentata da Allison l'anno precedente, quando ancora viveva lì con la madre.
<<Uhm, che strano. Questa piazza l'ho girata in lungo e in largo e non mi sono mai accorta che qui ci fosse un hotel>> confessò ridendo subito dopo della sua poca attenzione alle cose.
<<Evidentemente servivo io per farti aprire gli occhi>> sussurrò Miles beffardo, aprendo poi la portiera ed estraendo i loro zaini.
Una volta all'interno dell'edificio, si presentarono alla reception con il cognome Bailey, e, una volta mostrati i documenti necessari alla registrazione, la signora robusta dietro il bancone diede loro le chiavi della stanza.
<<E' al quarto piano. L'ascensore lo trovate in fondo alla hall, sulla destra>> disse questa, augurando ad entrambi un piacevole soggiorno e una buona giornata.
Si diressero quindi verso il sali e scendi, come lo chiamava sempre la ragazza da piccola, e una volta aperte le porte vi entrarono, scambiandosi subito occhiate languide e maliziose.
<<Cos'è quella faccia Bailey?>> chiese Allison facendo perfettamente finta di non comprendere.
Il bel giovane le si avvicinò lentamente, le prese una mano e la intrecciò alla sua, prima di abbassarsi all'altezza del suo bellissimo viso.
<<Ho sempre sognato di farlo in ascensore>> sussurrò al suo orecchio con voce roca.
Certo che quando voleva farla eccitare ci riusciva proprio bene.
La ragazza chiuse gli occhi e si morse il labbro trattenendo il respiro.
Stava per fare il suo nome, quando un suono metallico simile ad un campanello, riempì lo stretto spazio attorno a loro.
Erano arrivati al quarto piano.
<<Oh, che peccato>> mormorò Allison prima di uscire, rivolgendo un sorriso furbetto al fidanzato in astinenza.
In realtà, in cuor suo, non aveva mai sperato così tanto che l'ascensore si bloccasse.
**
<<Sono così elettrizzata Miles, non puoi capire cosa significhi per me tutto questo>> stava dicendo la ragazza quando, dopo circa quaranta minuti di viaggio, arrivarono al campo di lancio.
<<Il luccichio nei tuoi occhi mi aiuta a capirlo>> rispose il moro afferrandole la mano una volta scesi entrambi dalla Jeep.
<<Sono così carica che mi sta venendo l'ansia>> bisbigliò Allison ridendo subito dopo e stringendosi ancora di più al braccio del compagno, compiendo qualche saltello mentre si dirigevano verso dell'enorme stabilimento.
Erano circondati da un grande prato verde, dove su un lato di esso erano disposti in fila sette aeroplani di piccole dimensioni, mentre sull'altro vi era un capannone con affisso all'entrata un cartello con scritte rosse su sfondo bianco che riportava tutte le informazioni necessarie.
<<Bailey giusto?>>
Udendo quel nome famigliare, i due ragazzi si voltarono e si trovarono di fronte ad un ragazzo poco più grande di loro. Aveva i capelli neri raccolti in una lunga coda di cavallo, gli occhi celati dietro un paio di occhiali da sole fuori moda e il fisico tonico, slanciato e abbronzato.
<<Sono Pedro>> li salutò senza attendere la risposta alla domanda precedentemente fatta.
Strinse la mano ad entrambi e continuò. <<Io e il mio collega Julian vi accompagneremo in questa avventura super adrenalinica>> esclamò sfregandosi le mani mentre sorrideva.
Allison e Miles si scambiarono un'occhiata complice.
<<Venite, non perdiamo tempo. Andiamo a infilare le imbragature>> disse ancora Pedro, incamminandosi poi all'interno del grande capannone in metallo arrugginito.
Una volta indossato l'equipaggiamento necessario, il ragazzo che li aveva accolti presentò loro anche Julian, con il quale li aiutò a spiegare come si sarebbero svolte quelle due ore successive.
<<Ovviamente, essendo voi inesperti, ci lanceremo con voi. Pedro col ragazzo ed io con la ragazza>> spiegò Julian, ricevendo un'occhiata poco convinta sia da Miles che da Allison. Ma d'altronde era palese che non potessero lanciarsi da soli, quindi accettarono in silenzio la faccenda. <<Io e il mio collega avremo sul casco una piccola videocamera con la quale vi riprenderemo, e alla fine vi invieremo il filmato sulla vostra email personale>> continuò.
La giovane non stava più nella pelle.
<<Quando possiamo andare?>> chiese, non riuscendo più a trattenersi.
I due uomini risero e, una volta anche loro vestiti adeguatamente, li scortarono verso il campo.
Raggiunto poi uno degli aerei appositi, sul quale era già al comando un pilota grasso e pelato, si alzarono in volo a circa 4.200 metri. Fecero un giro panoramico su una parte di San Francisco, poi giunti al punto dal quale si sarebbero lanciati, Pedro si alzò, si agganciò con complicate manovre dietro a Miles ed aprì lo sportello sul lato destro del mezzo volante. Julian fece lo stesso con Allison.
<<Confesso che me la sto facendo sotto>> mormorò Miles, guardando verso il basso.
Allison gli prese la mano e si allungò verso di lui per dargli un tenero bacio sotto gli occhi inteneriti dei due esperti.
<<Sarà una figata, vedrai amore!>> esclamò, sperando di avergli infuso con la sua sicurezza un poco di tranquillità. Per quanto si possa essere tranquilli a 4.200 metri di altezza.
<<Chi vuole partire?>> domandò Julian.
<<Io>>
<<Lei>>
I due ragazzi risposero in coro, provocando una risata generale.
<<Okay, allora tre, due, uno...>>
Un urlo fu tutto quello che Allison riuscì a proferire quando tutto il suo corpo entrò a contatto con il vuoto.
Stava letteralmente cadendo su San Francisco. Sotto di lei le case, i parchi, in lontananza il Golden Gate Bridge, erano delle miniature bellissime. L'unica cosa che si stagliava vasta e in tutta la sua spettacolare magnificenza era il suo amato oceano.
Le braccia spalancate e le lacrime agli occhi per la gioia del momento, In quel momento Allison non poteva essere più felice.
<<Tutto bene?>>
La voce dell'uomo dietro di lei la riportò alla realtà.
<<Benissimo>> rispose lei, iniziando poi a cercare con lo sguardo il suo ragazzo.
Dopo qualche istante lo vide, appena sopra di lei. Non riuscì a scorgerlo bene in viso, ma sperava che fosse felice e rilassato tanto quanto lo era lei.
<<Ora apriamo il paracadute>> la informò la voce dietro la sua schiena, e d'improvviso si sentì più leggera. Non stava più cadendo, ma volando come sorretta da tante invisibili nuvole.
<<Allison!>> gridò Miles ad un certo punto.
Lei alzò il viso e se lo ritrovò davanti, le sorrideva entusiasta.
<<Avevi ragione, è una figata pazzesca!>> urlò elettrizzato.
La castana sorrise e continuò ad osservare quella sua espressione da bambino felice. Lui le aveva fatto il regalo più bello del mondo accompagnandola lì quel giorno ed era felice che anche Miles si stesse divertendo così tanto.
Dopo tutto, anche il ragazzo si meritava un po' di pura gioia dopo tutti i brutti momenti che aveva passato.
**
Quando tornarono in hotel, e dopo essersi fatti entrambi un doccia, si infilarono nel letto a riposarsi prima di scendere per la cena.
Parlarono del lancio, di quanto fosse stato carico di emozioni e di quanto avrebbero voluto rifarlo in futuro.
<<Sai, prima di incontrarti non credevo esistesse l'amore>> sussurrò ad un certo punto Miles guardando dritto davanti a sé. Sembrava stesse parlando con se stesso piuttosto che con lei.
Allison, alzò il viso verso il suo, cercando di carpirne l'espressione. Sorrideva.
<<Mi sfiori e al contempo annulli tutte le mie difese, mi baci e non mi fai desiderare altro per i prossimi settant'anni>> mormorò ancora, questa volta rivolgendo il suo sguardo alla diretta interessata. <<Fino a qualche mese fa, non avrei mai pensato di poter mettere in gioco la mia vita per una donna, ma tu mi hai fatto cambiare idea dal primo momento che ti ho vista. Per te farei qualsiasi cosa Allison, purché quel sorriso che ti contraddistingue non svanisca mai. Ed è per questo che non voglio che tra noi finisca, perché non sopporterei di non poter più vederti sorridere>>
Mentre pronunciava quelle parole, ad Aly si bagnarono le guance.
<<Sei schifosamente dolce, amore>> sussurrò, per poi fiondarsi sulle labbra del ragazzo, iniziando a baciarlo come mai prima d'ora.
<<Vieni con me a Los Angeles>> sussurrò lui tra un bacio e l'altro. <<Sono sicuro che ti prenderanno alla UCLA, Aly. Scappiamo insieme, dopo il diploma>>
Udendo quelle parole la giovane si fermò. Non gli aveva ancora detto di Seattle, e avrebbe tanto voluto, ma aveva una paura fottuta di rovinare quello che fino ad ora, mattone dopo mattone, avevano costruito.
Miles continuava a guardarla insistentemente attendendo una risposta, che lei però non sapeva, o meglio non voleva, dargli.
In quel momento aveva solo bisogno di fare l'amore con lui, era chiedere troppo?
Quindi, senza proferire parola, si sistemò a cavalcioni sul suo bacino e riprese a baciarlo in religioso silenzio, fino a quando lo sentì rilassarsi e stringere le mani sui suoi fianchi.
Sapeva che si stava comportando da stronza egoista, ma adesso non se la sentiva proprio di rovinare ogni cosa.
Glielo dirò una volta tornati a Monterey, pensò.
E continuò a farlo suo cercando di godersi il momento.
Me:
Ma non sembrano anche a voi Shawn e Cara nella foto? Io ho sclerato troppo quando l'ho vista!
Vabbè... passiamo oltre. Spero con tutto il cuore che la storia, sebbene stia prendendo una piega un po' "confusionaria" non vi stia annoiando.
Vi comunico che mancano davvero pochissimi capitoli alla fine (2/3) e vi assicuro che non lascerò le cose in sospeso tra i Mallison.
Una fine ci sarà, sta a voi scoprire quale.
In ogni caso, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, mi riferisco soprattutto a quelli che votano soltanto. So che ci siete, che siete sempre presenti, e proprio per questo mi piacerebbe leggere il vostro parere sincero perchè è davvero importante per me.
Detto questo vi aggiornerò nei prossimi capitoli su altre cose che ho in mente di fare.
Mi scuso per eventuali errori in questo capitolo e vi saluto con un bacio 😘
Alla prossima,
Chia xx
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