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Abbiamo condannato il lupo non per quello che è, ma per quello che abbiamo deliberatamente ed erroneamente percepito che fosse – l'immagine mitizzata di uno spietato assassino selvaggio -. Che, in realtà, non è altro che l'immagine riflessa di noi stessi.
(Farley Mowat)
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Quando aprì gli occhi, il mattino seguente, a causa sia dei raggi solari che filtravano dalla tapparella della camera, sia dal fastidioso trillare della sveglia, Aly sorrise.
Era stata svegliata nel bel mezzo di un sogno magnifico, dove lei e Miles erano intenti a guardarsi negli occhi e baciarsi appoggiati ad un tronco d'albero in un luogo non ben definito, ma nonostante questo non ne fu dispiaciuta.
Svegliarsi sarebbe equivalso a tornare alla realtà, che, nel suo caso, era molto meglio che rimanere nell'inconscio.
Infatti, appena voltò il viso verso la sua sinistra, notò quello del moro rilassato e sereno. Teneva ancora gli occhi chiusi nonostante la sveglia continuasse a suonare insistentemente, così decise di spegnerla per bearsi ancora un poco di quell'eterea visuale.
Si girò su un fianco e lo osservò a lungo. Le ciglia folte vibravano impercettibilmente sulle gote rosate, le labbra piene la invogliavano ad avvicinarsi ad esse.
Notò la sua posizione e sorrise. Era disteso a pancia in giù, con una gamba fuori dalle coperte, un braccio sul cuscino e l'altro sotto quest'ultimo.
Era così tenero da sembrare un bambino.
In più, quando la notte prima erano andati a dormire dopo aver guardato un film di due ore e mezza in TV, si aspettava di vederlo spogliarsi e restare in mutande come praticamente tutti gli uomini fanno; invece, il ragazzo si era avvicinato alla sua valigia, ne aveva estratto una tuta leggera e l'aveva indossata senza dire una parola.
Era tornato da lei, avvolta nel suo caldo e morbido pigiama, l'aveva baciata due volte e le aveva augurato una buona notte.
Adesso, mentre continuava a guardarlo, pensò per l'ennesima volta a quanto Miles non fosse il ragazzo che mostrava a tutti di essere. Era spavaldo sì, presuntuoso a volte, ma aveva un'animo dolce e sensibile proprio come lei.
Erano uguali. E ancora si chiedeva come facessero ad andare d'accordo.
Allungò una mano verso il viso del giovane e ne accarezzò lo zigomo con estrema lentezza. Un accenno di barba gli pizzicò il palmo, ma nonostante questo continuò nel suo gesto d'affetto, fino a quando non lo vide aprire gli occhi.
<<Buongiorno dormiglione>> sussurrò Aly regalandogli il suo più bel sorriso.
Lui fece una smorfia, si mosse sotto al lenzuolo, si sfregò gli occhi e si avvicinò a lei fino a stringerla tra le braccia.
<<Buongiorno Allison>> mormorò quello, con le labbra premute proprio contro il suo collo.
La ragazza rise appena per via del solletico che quel gesto le aveva procurato.
<<Oh Miles, penso che, dopo aver fatto sesso con me, tu possa benissimo chiamarmi Aly come fanno tutti>> disse la ragazza infilando le dita tra i capelli scuri e setosi del compagno.
Il moro sollevò lo sguardo e incatenò gli occhi nei suoi.
<<Sì, potrei, ma dimentichi che io non sono 'tutti'>> replicò. <<Capito, Allison?>>
Detto ciò sorrise e le baciò la punta del naso, prima di alzarsi ed entrare in bagno, lasciandola così da sola ed interdetta.
Certo, lui non era 'tutti' e questo lo sapeva benissimo, ma odiava il suo nome per intero e di certo non gli sarebbe costata molta fatica abbreviarlo e farla contenta. Tuttavia, non vi diede molto peso; se preferiva chiamarla Allison, lo avrebbe lasciato fare.
Approfittò del momento in cui lui era in bagno, per rispondere con un sms a Jayden, il quale le aveva scritto la sera prima quando lei, però, era già sprofondata tra le braccia di Morfeo. E di Miles.
Rilesse quindi il messaggio e pensò ad una risposta.
Da Jay:
Come procede col giovane conquistatore? Avete già fatto follie? Manchi tanto.
A Jay:
Buongiorno! Qui tutto bene. Oggi si va a Yellowstone e spero tanto di riuscire ad accarezzare un lupo. Sono in camera con lui e... sì, follia fatta! ;) Tu come stai? Sei tornato alla polizia?
Manchi anche tu, ti chiamo appena riesco.
Inviò il messaggio e si alzò dal letto dirigendosi verso la sedia dove aveva sistemato gli abiti puliti da indossare.
Si tolse il pigiama rimanendo in intimo e infilò il pesante maglione nero, i jeans chiari e le scarpe da ginnastica che aveva comprato qualche giorno prima su consiglio di Jayden.
<<Sarebbe meglio che comprassi delle scarpe comode. Temo che ci saranno salite e discese, stradine ghiaiose eccetera. Non vorrei che ti spaccassi una gamba per via delle tue Adidas dalla suola più liscia della pelle di un neonato>> le aveva detto facendola ridere. Quindi, gli aveva dato ascolto ed aveva acquistato delle splendide Puma nere e rosa, dalla suola antiscivolo e molleggiata. In una sola parola: perfette.
Si sedette nuovamente sul letto, questa volta dalla parte di Miles, per allacciarsele e fu proprio in quell'istante che, alzando lo sguardo, posò gli occhi all'interno del bagno, la cui porta era rimasta leggermente accostata.
Attraverso lo specchio, notò Miles guardarsi con espressione grave in viso, per poi sfilarsi la maglia della tuta e rimanere a petto nudo prima di voltarsi di spalle e guardarsi i lividi che il giorno prima lei aveva notato sulla sua schiena.
Continuò a fissarlo, consapevole che qualcosa non andasse per il verso giusto, ma quando lui incrociò il suo sguardo, chiuse la porta impedendole di curiosare oltre.
Una volta uscito, Aly non disse una parola a riguardo, ma era ben decisa a saperne di più sull'argomento.
**
Arrivarono davanti ai cancelli del parco circa dopo un'ora di viaggio in pullman.
All'andata, lei aveva infilato le cuffiette, ancora assonnata ma con una gran voglia di immergersi nella flora di Yellowstone, mentre Miles passò tutto il tempo con lo sguardo perso fuori dal finestrino.
Da quando si era alzato dal letto quella mattina, o meglio da quando l'aveva beccata osservarlo attraverso lo specchio del bagno, non aveva detto una parola, ed Aly cercò più volte di capire il motivo di quel suo silenzio facendosi mille pensieri, fino a quando non si decise a chiederglielo apertamente.
<<Cosa c'è che non va?>>
Si tolse le cuffiette e girò il viso verso il ragazzo al suo fianco, il quale si mosse incontrando il suo sguardo.
<<Niente, perché?>> rispose il moro con una scrollata di spalle.
<<Sei silenzioso e non è da te>> mormorò lei, abbassando il viso turbata.
Una sensazione si fece spazio nella sua mente: e se c'entrasse il fatto che avevano fatto sesso? Magari non gli era piaciuto, o forse non ne voleva più sapere di lei.
Scosse la testa ricacciando indietro quelle stupidaggini ed attese una risposta.
<<Sto pensando a casa>>
La voce di Miles fuoriuscì roca e profonda, seguita da un sospiro ansioso.
<<Sei preoccupato per tuo fratello?>> chiese la ragazza, appoggiando una mano sul suo braccio.
Lui alzò nuovamente lo sguardo verso di lei e inarcò un sopracciglio.
<<Bryan non è mio fratello. È il figlio di mia madre con un altro uomo>> confessò ed Allison sgranò gli occhi.
In effetti, pensandoci bene, i due ragazzi non si assomigliavano granché, ma era comunque convinta che fossero fratelli. Rimase spiazzata.
<<Ohw, ehm, capisco... mi dispiace, cioè..>>
Che diavolo stava farfugliando?
Dio, che figura di merda, pensò. Non potevo starmene zitta?
<<Ci sono molte cose che non sai di me, Allison Roberts, e giuro che te le dirò al più presto>> sussurrò Miles, stringendole le mano tra la sua. <<Ma ora godiamoci Yellowstone>> aggiunse, lasciando cadere così la conversazione.
**
<<Attenti a dove mettete i piedi ragazzi!>>
La guida, un certo Sam Collins, stava conducendo la classe nel bel mezzo di uno dei tanti freddi ed umidi boschi di Yellowstone, spiegando loro quali specie animali e vegetali lo abitassero.
Ascoltarlo era un piacere per le orecchie della giovane, la quale aveva trascinato Miles in prima fila per non perdersi nemmeno una parola della spiegazione.
Erano arrivati ad un punto cruciale, dove, per continuare la camminata, avrebbero dovuto oltrepassare un piccolo ruscello, stando in equilibrio su uno scivoloso tronco d'albero.
Cavolo, ci vorrebbe uno scout! si disse Aly, mentre, a braccia aperte e con i piedi allineati, cercava di non cadere e raggiungere l'altra parte.
Con un balzo, fu con le suole sul terreno dove Bailey la stava già aspettando.
<<Brava piccola>> le sussurrò all'orecchio, lasciandole un bacio sulla tempia e ricevendo uno sguardo inceneritore da parte della professoressa McHill.
<<Attento, che se ti becca un'altra volta a baciarmi ti manda via dalla mia stanza. Magari ti mette a dormire con lei>> rise Allison, ricevendo prima uno sguardo disgustato poi beffardo da parte sua.
<<Di certo, la farei stare tranquilla, e sai cosa intendo>> borbottò il giovane.
Mio Dio! Era davvero così perverso? Okay, la McHill era una bella donna, ma aveva comunque una cinquantina d'anni.
<<Miles, piantala! Fai ribrezzo quando parli così. Ti scoperesti sul serio qualsiasi cosa respiri?>> si lamentò, provocandogli un risolino.
<<No, tranquilla, preferisco le giovani e belle ragazze come te>> mormorò, attirandola a sè in una sorta di abbraccio.
<<Fermi!>> urlò Sam ad un tratto, e tutta la classe si pietrificò.
<<Che succede?>> domandò lei all'uomo, mantenendo un tono di voce velato.
<<Questa è zona dei lupi, se siamo fortunati ne vedremo qualcuno. Sono abituati ai visitatori quindi non è escluso che qualche esemplare provi ad avvicinarsi per cercare del cibo. In questo caso, mi raccomando, non date loro niente>> spiegò, riprendendo a fare strada.
Il cuore della ragazza iniziò a palpitare alla sola parola "lupi". Stava per realizzare, forse, uno dei suoi più grandi sogni.
<<Pazzia e regalo numero due in arrivo>> disse Miles, afferrandole la mano e intrecciandola alla sua.
<<Non ci credo, Miles, non ci credo!>> squittì in preda all'emozione.
Nel mentre, tutti gli studenti, si guardavano in giro nella speranza di vedere uno di quei grigi ed affascinanti animali selvatici.
Il cellulare in una mano pronta a scattare mille foto, le dita gelate e tremanti legate a quelle del ragazzo più bello di tutti, e le lacrime che stavano per strabordare dall'emozione.
Questa era Allison Lillian Roberts in quel preciso istante.
<<Ciao Belfire>> disse la guida ad un certo punto.
Davanti a loro comparve all'improvviso il più bel lupo grigio che avesse mai visto. Era enorme, il suo pelo era lucido ed i suoi occhi gialli e brillanti come stelle. Indossava un collare elettronico e stava avanzando verso di loro.
<<Lui è abituato alla mia presenza. Ormai siamo grandi amici, vero cucciolo?>>
Sam si abbassò e accarezzò l'animale, il quale ormai era due passi da lui.
<<Sto per svenire>> mormorò Allison, deglutendo più volte.
Miles le mise una mano dietro la schiena e la costrinse ad avanzare piano verso l'animale.
Sentiva il cuore martellarle nel petto così forte da non riuscire più a percepire il vociare dei suoi compagni, né tanto meno le parole dell'uomo accucciato vicino a lei.
Si abbassò con cautela, allungò una mano con un po' di timore e quando, il naso freddo e bagnato di Belfire, le sfiorò il dorso, uno lacrima le rigò il viso.
Stava accarezzando un lupo. Ci era riuscita, e tutto questo solo grazie a Miles. Già, perchè se lui non le avesse chiesto di seguirlo in quella gita, lei starebbe ancora sognando.
<<Ti scatto una foto, dammi il cellulare>>
Allungò l'oggetto al ragazzo e continuò ad accarezzare il lupo, mentre anche altri studenti si erano nel frattempo avvicinati, curiosi e divertiti.
<<Direi di proseguire, c'è molto altro da vedere ragazzi!>>
E fu così, che dovettero abbandonare le coccole e le leccate di Belfire per continuare il loro cammino nella natura selvaggia.
**
Tornati in hotel, la prima cosa che fece Miles, fu entrare in bagno per farsi una doccia. Era sudato, accaldato e puzzava di bosco.
Allison era rimasta sul letto a guardare le foto di quella bellissima giornata e quando trovò quelle di lei e Belfire, ne inviò subito una sia a Jayden che a suo padre, con ancora gli occhi lucidi e pieni di incredulità.
Scorse le fotografie una ad una fino all'ultima, fatta poco prima di salire sul pullman che li avrebbe ricondotti a Jackson.
Ritraeva lei e Miles, testa contro testa, sorridenti e felici avvolti nei loro giubbotti pesanti. Il moro col suo cappellino nuovo, lei con la sciarpa tirata fin sopra al naso.
Siamo buffi, pensò, ma incredibilmente belli. Soprattutto tu, Miles.
Osservò il suo viso a lungo. I riccioli scuri che fuoriuscivano dal cappellino, gli occhi marroni brillanti di gioia, le guance arrossate per il freddo di Febbraio e il sorriso splendente.
Aveva voglia di lui.
Bloccò il cellulare e si spogliò, rimanendo in intimo. Con decisione aprì la porta del bagno, dove il vapore della doccia aveva già scaldato tutto l'ambiente, rendendolo accogliente.
I vetri anche se appannati, non lasciavano spazio all'immaginazione.
Allungò una mano verso il box e fece scorrere l'anta, prima che Miles, di spalle, si voltasse e rimanesse spiazzato.
<<Ciao>> disse accennando un sorriso, squadrandola e soffermandosi sui pezzi di stoffa colorati di pizzo azzurro.
<<Ciao>> rispose lei, portando entrambe le mani dietro la schiena. Con un veloce gesto delle dita slacciò il reggiseno e lo lasciò cadere a terra. Fece lo stesso con gli slip e, una volta rimasta completamente nuda davanti al ragazzo, avanzò entrando nella doccia insieme a lui.
Si guardarono negli occhi per interi secondi, poi, stanca di aspettare oltre, si alzò in punta di piedi e appoggiò le labbra a quelle del moro, che ricambiò facendo scivolare le mani lungo le sue cosce fino a sollevarla e sbatterla delicatamente con la schiena contro il vetro.
<<Grazie per oggi, grazie per tutto>> sussurrò Aly tra un bacio e l'altro, ricevendo come risposta, la lingua di Miles sulla sua.
Me:
Ah niente, qua si tromba che è un piacere 😂
Beati loro che si divertono!
Cmq, abbiamo visto che Miles in pullman era pensieroso ed ha rilasciato un piccolo dettaglio: Bryan è il suo fratellastro, ovvero il figlio di sua madre con un altro uomo.
Vi dico già che nel prossimo capitolo lui racconterà ad Aly la sua storia, ma... andrà tutto bene?
Continuate a supportare la storia, se vi va, con stelline e commenti ❤
Alla prossima,
Chia xx
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