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Se mi fai ridere, sono già innamorata di te al 90%
(Anonimo)
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Erano passati due giorni dall'istante esatto in cui Allison aveva scoperto la verità sul fratello gemello di Jayden: Jaxon non era in Inghilterra come lui le aveva fatto credere. Jaxon era morto.

Era tornata a casa sconvolta, con gli occhi all'inizio velati di lacrime, poi, una volta al sicuro dalle bugie nella sua stanza, rossi di pianto.

Da quando era arrivata in quella cittadina aveva già pianto quattro volte: per aver quasi perso la vita in un incidente stradale, per il passato sconosciuto, ma sicuramente tormentato, di Miles, per aver litigato con Jayden a causa di un maledetto bacio, ed ora per aver scoperto la verità dalla quale era stata tenuta lontana.

Capiva benissimo che per Jay non avrebbe dovuto essere facile raccontarle una cosa simile; sapeva quanto i gemelli in generale fossero persone estremamente legate e dipendenti l'una dall'altra, ma avrebbe tanto voluto esserne a conoscenza. E più di tutto avrebbe voluto che fosse stato lui a dirglielo, il suo migliore amico, non sua sorella di appena dodici anni.

Migliore amico.

Seduta alla scrivania della sua camera, pensò bene a quelle due parole facendo roteare la matita tra il pollice, l'indice e il medio.

<<I migliori amici rispondono ai messaggi e alle chiamate, e soprattutto si dicono qualsiasi cosa>> sussurrò.

Infatti era dal giorno seguente la notizia, che cercava di riavere un dialogo col biondo. Lo aveva chiamato, gli aveva mandato persino dei messaggi con scritto quanto non potesse capire davvero la difficoltà della situazione, ma che le dispiaceva e che sarebbe stata sempre disponibile per lui, ma a nessuno di questi aveva ricevuto risposta.

Era anche andata a casa sua, perché ormai che le vacanze di Natale erano iniziate non lo avrebbe più rivisto a scuola fino a Gennaio, ma una volta davanti alla porta dell'abitazione, il signor Sullivan le aveva visibilmente mentito dicendole che Jayden non era in casa. Peccato che appena svoltato l'angolo, vide benissimo la sua ombra da dietro le tende della sua stanza.

Non sapeva più come fare, quindi decise che la cosa migliore sarebbe stata aspettare. Sì, avrebbe aspettato che lui la cercasse di nuovo. Il suo dovere di amica lo aveva fatto, se lui, però, non voleva parlarle né vederla per chiarire una volta per tutte come stavano le cose, non poteva farci più niente.

Le dispiaceva però avere, forse, buttato nel cesso quei pochi mesi di amicizia. Sempre se così si poteva chiamare un rapporto fatto di bugie.

Ma poteva davvero avercela con lui anche solo un po'? Lei non aveva mai perso un fratello, gemello per di più. Stava davvero reputando Jayden un pessimo amico solo perché le aveva tenuto nascosta la morte di Jaxon?

Fortunatamente, il suono del suo cellulare la distolse da quei pensieri. Sperava con tutto il cuore che avesse finalmente deciso di risponderle, ma quando sbloccò lo schermo, sgranò gli occhi sistemandosi meglio sulla sedia.

Da Rompipalle Bailey:

Come va ragazza patetica? Oggi sono libero se ti serve ancora aiuto per matematica.

Era la prima volta che gli mandava una sms e il suo cuore fece una capriola. Ma poi le venne in mente una cosa: dove diavolo aveva preso il suo numero? Lei non glielo aveva ancora mai dato di sua spontanea volontà.

Assottigliò gli occhi, quel ragazzo era pieno di sorprese.

Dove cavolo hai trovato il mio numero Miles?

Inviò il messaggio ed attese trepidante una risposta che non tardò ad arrivare.

Da Rompipalle Bailey:
Ha così importanza? Tu non ti decidevi a darmelo e l'ho preso grazie alle mie tecniche di seduzione.

Ps: ok, ho flirtato con la segretaria, contenta?

Allison scoppiò a ridere immaginandosi la scena dato che la Signora Parker non era proprio lo stereotipo di bella donna: bassa, grassa, con i capelli a caschetto ed un enorme neo peloso sulla guancia. Sarebbe stato comico assistere alla recita di Miles.

Povero te. Tutto questo solo per avere il mio numero. Così inizierò a pensare di piacerti Miles...

Nello scrivere quelle parole si morse l'interno guancia e si spostò dalla scrivania, al letto.

Da Rompipalle Bailey:
'Emoji che sorride'
Allora vieni da me oggi o non vuoi essere degnata della mia presenza? Dai, lo so che ti manco...


Ci pensò su.

Quel giorno era anche il 22 dicembre e dopo poco sua madre sarebbe venuta a prenderla per passare il Natale con lei a San Francisco e successivamente il Capodanno con suo padre.

Non avrebbe rivisto Miles fino alla fine delle vacanze e un po' le sarebbe dispiaciuto. In più il professor Allen aveva espressamente detto al ragazzo di darle ripetizioni fino alla fine del semestre, che tecnicamente si sarebbe concluso a Febbraio.

E se l'avesse baciata di nuovo? Avrebbe ricambiato anche questa volta? Il solo pensiero di quelle labbra di nuovo sopra alle sue, la fece sciogliere.

E fu in quel momento che ripensò al fatto che non si fosse mai innamorata davvero, nonostante avesse avuto parecchi ragazzi durante gli anni precedenti. Alcuni li aveva usati senza sentirsi mai troppo in colpa, altri erano semplicemente amici di letto e, sia a lei che a loro, era sempre andata bene così.

Ma con Miles...

Per quanto gli piacesse essere stronza e acida con chi non le andava a genio, ora con lui le cose erano cambiate.

Se, a detta di Jayden, Miles era cambiato dopo il suo arrivo a Monterey, anche lei, dopo i vari incontri e battibecchi col moro, adesso si sentiva più fragile in sua compagnia.

Tuttavia, la voglia di stargli accanto di nuovo era tanta.

Perciò, riportò lo sguardo sull'aggeggio elettronico e digitò una risposta.

A Rompipalle Miles:

D'accordo. Alle 16.00 sono da te.

Mise il cellulare a caricarsi, dopo di che continuò a fare gli schemi di biologia con mille e più pensieri per la testa e nemmeno un minimo di concentrazione.

**

<<Aly, quante volte ti ho detto che prima si fanno i calcoli tra parentesi e solo dopo calcoli il resto?>>

Miles si rivolse a lei con voce gentile, fin troppo, ma Allison non ascoltò nemmeno una parola di quello che aveva appena detto; piuttosto si fermò al suo soprannome. Il modo in cui l'aveva pronunciato era così dolce che le tremarono le gambe.

Si voltò a guardarlo, ma lui teneva la testa china sul quaderno. Aveva un profilo così delicato e una ciocca sottile di capelli gli ricadeva sulla fronte. Le ciglia lunghe gli regalavano in quel momento un'aria innocente ed infantile, e la giovane pensò che fosse davvero un ragazzo bellissimo.

<<Che c'è?>> chiese poi lui, notando il suo sguardo insistente sul suo volto.

<<Eh? No, niente>> rispose subito lei tornando con gli occhi sul libro di testo.

<<Ti piace quello che vedi?>> domandò ancora Miles, rigirando la chewingum che aveva in bocca tra i denti.

<<Oh sì, davvero bella questa disequazione piena di parentesi, quasi quasi le faccio una foto e la appendo in camera mia!>> esclamò ironicamente la ragazza, provocandogli un sorriso smagliante.

<<Ho visto che mi guardavi, non sono cieco>> replicò lui dandole una leggera spallata contro al braccio.

Aly si voltò nuovamente per osservarlo ed incrociò quegli occhi indagatori ma allo stesso tempo profondamente maliziosi che, in quel momento, la stavano mettendo a disagio.

<<E quindi? Non montarti la testa se una ragazza ti guarda, non vogliono tutte la stessa cosa>>

Sperava di averlo messo a tacere, invece non fece altro che aumentare la sua sete di curiosità.

<<Perché sentiamo, cosa vogliono le ragazze da me secondo te?>>

Ma perché se ne usciva con queste domande imbarazzanti?

<<A giudicare dal comportamento delle nostre compagne di scuola appena ti vedono, credo che l'unica cosa che vogliano sia nei tuoi pantaloni>> rispose alzando un sopracciglio e allargando poi le labbra in un sorriso pieno di sarcasmo.

<<Oh, e dici poco?>> sghignazzò Miles tutto contento.

<<Se sapessero che hai anche un cervello non credo gli piaceresti ancora>> sussurrò di rimando.

Sorrise. Quello era per lui davvero un bel complimento. Allison era forse l'unica ragazza che conoscesse ad apprezzare la sua testa, oltre che il suo bel faccino.

<<E tu invece, cosa vuoi?>>

Nel porle quella domanda fece cadere lo sguardo sulla mano di lei, così vicina al suo cuscino. Fece scivolare piano la sua e gliela posò sopra per poi stringerla con un tocco leggero.

La ragazza si soffermò su quell'intreccio di dita, e successivamente sui suoi occhi. Con il sorriso stampato sulle labbra si avvicinò a lui e appoggiò la testa alla sua spalla, accarezzandogli piano la mano col pollice.

<<Voglio che mi aiuti a fare matematica Miles, ne ho bisogno>>

La sua voce era un flebile sussurro e lui capì benissimo quanto stesse mentendo. Le loro mani unite, la sua testa sulla sua spalla, erano segni di ben altro desiderio.
Tuttavia notò anche un leggero velo di tristezza nel suo tono, ma nonostante questo continuò ad aiutarla con gli esercizi.

**

<<Non sei affatto concentrata. Hai fatto degli errori talmente stupidi che non credo siano dovuti alla poca comprensione, quanto piuttosto al fatto che hai la testa altrove>> disse il moro dopo l'ennesimo errore.

Ed era vero. Aveva la testa che vagava tra 'sono con te a studiare matematica' e 'chissà cosa sta facendo Jay e se avrà mai voglia di rivedermi'.

Aly sospirò poi sbuffò sonoramente, abbandonandosi del tutto sul letto di Miles. Su quel materasso si sarebbe potuta addormentare in tre secondi se solo avesse chiuso gli occhi: era di una morbidezza soporifera.

<<Cosa c'è che non va?>>

Oh no, non avrebbe esternato i suoi problemi con Jayden a lui. No, quella era una cosa loro.

<<Niente, sono solo... Non lo so, niente>> mormorò mettendosi seduta e affondando il viso tra le mani.

<<Se vuoi possiamo baciarci così magari liberi la mente dai problemi>>

Non credeva alle sue orecchie. Quel ragazzo trovava sempre il modo di scherzare e di flirtare con lei in ogni momento. Eppure quella frase la fece ridere. Rise, rise tanto, così tanto che dovette appoggiare le mani sulla pancia dal male. Con poche parole era riuscito a liberarle davvero la mente, almeno dai pensieri su Jayden.

<<È una cattiva idea?>> continuò lui sorridendo e avvicinandosi un po' di più a lei.

Provocazioni su provocazioni, infondo doveva aspettarselo.

E provocazioni siano.

<<No, credo di no>> sussurrò lei di rimando, spostando di più il suo corpo verso il ragazzo.

Erano quasi labbra contro labbra, ma proprio quando Miles stava per baciarla lei gli si gettò al collo e lo strinse in un abbraccio, scoppiando a ridere.

<<Sei un credulone. Pensavi davvero che ti avrei baciato?>>

La faccia del moro era sconvolta.

<<Sei davvero una stronza! E comunque non la pensavi così tre giorni fa!>>

Ad Allison tornò alla mente il loro bacio e non poté fare a meno di sorridere e fargli una linguaccia.

<<Era solo un bacio, giusto?>> ammise lei, cercando di convincersene.

<<Ma ti è piaciuto...>> continuò lui avvicinandosi nuovamente a lei. Con una mano le cinse un fianco, mentre con l'altra le arrotolò una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio.

<<Sai è strano come tre mesi fa noi due non ci sopportassimo e ora... sei qui che flirti con me>> mormorò lei alzando il sopracciglio, prima di rivolgergli un finto sguardo ammiccante.

Miles sorrise leccandosi il labbro inferiore, gesto che fece perdere un battito ad Allison per la sensualità usata nel farlo.

Cazzo, quel ragazzo la stava maledettamente torturando, e lei, stava abbandonando quell'orgoglio che da sempre l'aveva contraddistinta. Con lui diventava fragile, si spogliava di quella maschera che ogni anno l'aveva accompagnata nel suo percorso di vita. Era stata falsa con tutti solo per essere accettata e dimostrare che nessuno, nessuno, avrebbe mai potuto metterle i piedi in testa. E tutto ciò da quando i suoi genitori avevano divorziato, da quando il giudice aveva sentenziato che avrebbe dovuto vivere per sempre con sua madre e non con suo padre, l'uomo che l'aveva protetta, amata, difesa ogni piccolo istante della sua vita.

<<Oh, Allison, ma io continuo a non sopportarti, è solo che tu sei diversa ed è proprio per questo che mi attiri così tanto. Mi piace come mi tieni testa, mi piace come mi rispondi a tono>> disse il moro incastrando i suoi occhi nocciola in quelli verdi di lei.

Rimasero a fissarsi per un po', poi Allison si fece indietro, staccandosi da lui.

<<Dovrei andare adesso. Non credo di essere in grado di continuare con gli esercizi, e i miei nonni si staranno chiedendo dove sono finita>> mormorò.

<<Non gli hai detto dov'eri?>>

Aly ripose il quaderno nello zaino e si avviò verso la porta.

<<Sanno che sono andata a casa di un amico a studiare, ma non sanno chi>> rispose guardandolo di nuovo.

Il ragazzo, che nel frattempo si era alzato, era a due passi da lei.

<<Quindi ora siamo amici..>> sussurrò. <<Mi piace>>

La giovane accennò un sorriso e gli tirò un piccolo pugno sul petto. <<Non montarti la testa Miles. Ci vediamo a scuola, buone vacanze>>

E detto ciò, lo lasciò sullo stipite della porta con un enorme vuoto nel petto.

Non l'avrebbe vista per due settimane, possibile che la cosa gli dispiacesse?

**

Due giorni dopo..

Seduta sul suo letto a San Francisco, stava vivendo la Vigilia di Natale più triste della storia. Sua madre era passata a prenderla quella mattina stessa con un gran sorriso stampato sul volto, l'aveva abbracciata, baciata, le aveva perfino arruffato i capelli come se fosse un stupida bambina di due anni. Non sopportava quella donna, la quale aveva sempre messo al primo posto il lavoro anziché la sua unica figlia. Durante la sua permanenza a Monterey l'aveva chiamata sì e no una volta a settimana, mentre suo padre le telefonava ogni sera, prima di andare a dormire.

Sospirò a quel pensiero e si abbandonò a pancia in su sul morbido piumino giallo.

Le mancava Jayden terribilmente, e sapere che probabilmente non voleva più avere a che fare con lei a causa del suo triste passato, le faceva salire le lacrime agli occhi.

Si disse più volte che non poteva dargli la colpa, che era pur sempre suo amico, ma non avere sue notizie da due giorni, anche se pochi, le lacerava il petto.

E le mancava anche Miles, che con le sue stupide battute era stato in grado di risollevarle il morale quando più ne aveva bisogno. Avrebbe voluto averlo accanto e abbracciarlo, abbracciarlo così forte da dimenticare, almeno per un po', quello che stava succedendo intorno a lei.

Quindi si alzò, andò a sedersi alla scrivania e sollevò il coperchio del Laptop per poi entrare su Facebook. Cercò il suo profilo tra gli amici e scorse le foto, notando che aveva cambiato l'immagine di copertina.
Indossava una camicia nera dal colletto aperto e stava ridendo, i denti perfettamente bianchi e allineati illuminavano il suo viso su fondo scuro, mentre i suoi capelli ricci erano leggermente sudati. Lo sguardo non diretto alla fotocamera, ma altrove.

Chissà chi stava guardando..

Passò altri due minuti a guardare il suo profilo poi si accorse che era online.

Si morse il labbro e aprì la chat.

Mi mancano le tue battute

Scrisse quelle parole senza nemmeno pensarci e, solo una volta inviate, si rese conto che sembrava una povera disperata.

Stava per chiudere tutto quando il trillo di risposta le arrivò all'udito.

Miles Bailey ti ha inviato un messaggio:

O ti manco io? ;)

Sorrise leggendo e pensò ad una frase per rispondere, felice che, anche se lontani, lui fosse rimasto sempre lo stesso.

Nah, le tue battute sono meglio di te.

Miles Bailey ti ha inviato un messaggio:

Meglio anche delle mie labbra?

Questo non se lo aspettava, cosa avrebbe dovuto rispondere ora? Di certo non gliela avrebbe data vinta, troppo facile così. Decise quindi di giocare al suo gioco preferito: la provocazione.

Ho baciato labbra migliori...

Attese per minuti che sembravano anni, ma il riscontro di Miles tardava ad arrivare. Eppure era ancora in linea.

Quando ormai era quasi certa di averlo messo alle strette, le giunse la risposta.

Miles Bailey ti ha inviato un messaggio:

Dici così perché le hai baciate solo una volta. Mi piacerebbe vederti, se ti va.

Rilesse quelle parole fino a quando non si convinse di aver letto bene. Voleva vederla. Miles Bailey voleva vederla. Ma vederla in che senso? In video chat? Su skype? O...

Se hai Skype possiamo parlare lì

Miles Bailey ti ha mandato un adesivo.

Era l'emoticon che si sbellica dalle risate, quella con le lacrime agli occhi.
Non stava capendo.

Miles Bailey ti ha inviato un messaggio:

Voglio uscire con te scema.

Non poteva crederci. Glielo aveva detto sul serio. Miles voleva uscire con lei. Si portò le mani sul viso e sorrise diventando rossa come un peperone.

Mai nella vita le era capitato di reagire così per l'invito di un ragazzo, ma lui, Dio, le causava le palpitazioni anche a chilometri di distanza.

Ma poi, tutta quella gioia incondizionata si smorzò una volta realizzato che non era più a Monterey. Non che fossero molto lontani ma sua madre non le avrebbe mai permesso di tornare dai nonni, per di più solo per uscire con un ragazzo che avrebbe potuto rivedere benissimo una volta ricominciata la scuola.

Con delusione rispose al messaggio.

Sono partita. Sono tornata a San Francisco e poi... Non sappiamo se ho preso una A nel test di Allen.

Aspettò una risposta per circa mezz'ora, poi spense il computer.

Era stata forse troppo fredda? Beh, di sicuro un "mi dispiace" poteva metterlo. Si maledisse in tremila lingue, dandosi della cogliona.

Di sicuro avrà pensato che non me ne frega un cazzo di vederlo, pensò.

Si ributtò sul letto sbuffando ed afferrò il cellulare: nessun nuovo messaggio.

Nemmeno Jayden diede segni di vita, così decise di scrivergli due semplici paroline che, però, per lei significavano il mondo.

Mi manchi.

Fanculo l'attesa.

Me:

Vi prego ditemi che si è capito qualcosa. Mi sono accorta solo alla fine di aver inserito tante scene e, boh, non so se sia venuto fuori qualcosa di decente o scombinato.
Nel secondo caso perdonatemi :(

Ily,
Chia xx

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