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Capitolo 36

Pov Charlotte.

La scorsa settimana Rainbow ha deciso di andare al Luna Park.

Ho ancora la testa che gira a causa delle montagne russe e altre giorstre simili delle quali non ricordo i nomi.

E per la gioia di Flora ci siamo bagnate due volte in due diverse giostre d'acqua.

Abbiamo mangiato un sacco di zucchero filato, e vinto una marea di pupazzi, per la felicità di Lilith.

Abbiamo riservato un'attenzione particolare alla casa degli orrori, avevamo sentito dire che quella giostra era la più spaventosa della California, quando tutti uscivano erano terrorizzati e quindi ci eravamo aspettate qualcosa di davvero pauroso, ma non è stato così la giostra non era male ma non spaventava per niente.

Questa settimana, già iniziata, tocca ad Operetta, che ha deciso di portarci in una casa per le vacanze dei suoi genitori, e ha voluto formare una band musicale: io la batteria, Alexiel il basso, Twilight la pianola, Rainbow, Operetta e Lilith le chitarre elettriche e Flora voce principale.

Inutile dire che, in soli due giorni, ci sono stati non pochi problemi dato che l'unica che sa suonare è Operetta.

-Siete delle frane- dice Operetta dopo la quinta prova di oggi.

-Non tutti hanno un padre musicista!- le risponde arrabbiata Lilith.

-Però mi sembra venuta meglio delle altre prove, voi che dite?- domanda Alexiel cercando di calmare gli animi beccandosi invece delle occhiatacce.

-...crepa- le rispondo a nome di tutte.

-Almeno siete leggermente intonate...- commenta Operetta accordando la chitarra.

-Ei! Io sono bravissima a cantare!- la riprende Flora.

-Ragazze...io sono stanca, non è che la settimana prossima puoi scegliere di fare qualcosa di tranquillo dato che tocca a te, Lilith?- domanda Twilight.

In effetti anche io mi sento molto stanca.

-Va bene- risponde lei.

Sono io che ho le allucinazioni o Lilith ha uno sguardo che non mi rassicura....mah, sarà solo la mia immaginazione.

La settimana dopo...

-Cosa di "puoi scegliere qualcosa di tranquillo" non hai capito?!?!?!- urla Twilight.

Ora so che lo sguardo poco rassicurante non me lo sono immaginato.

Siamo tutte e sette davanti all'entrata del Paese dei Balocchi. Si, esiste davvero ed è una specie di fabbrica di cioccolato con tanto di giostre da Luna Park.

-Entriamo! Entriamo!- dice Lilith emozionata.

-Innumerevoli pericolose calorie si nascondono in codesto luogo...- dice Alexiel dietro di me, con voce tremolante e allo stesso tempo riese a spaventare anche me.

-Una settimana quì dentro, dopo la scuola...cosa vuoi che...- inizia a dire Rainbow ma viene bloccata da Twilight che guarda me come in attesa che dica qualcosa, ma io la guardo senza capire cosa si aspetta che io dica e in risposta si batte la mano libera sulla fronte.

-Allora vi muovete si o no?- domanda Lilith impaziente.

-Sono certa che ce ne pentiremo tra una settimana...- dice Flora facendoci annuire in risposta.

La settimana dopo ancora...

-Mi sento balenevole- dice Alexiel.

-Questa settimana tocca a me, giusto?- chiedo sperando in un si, che poi viene confermato da Flora.

-Bene, abbiamo una settimana di vacanza quindi che ne dite di passarla in montagna?- domando.

-Per me va più che bene, così con le camminate potremmo smaltire tutti questi dolci- risponde Twilight.

-Perfetto, vado a farmi un giro- le avverto ed esco dalla stanza.

Cammino fino ad arrivare in giardino dove mi siedo sotto al solito albero.

-Ti stai divertendo a passare le giornate con le tue amiche?- domanda una voce alle mie spalle.
Non ho bisogno di girarmi per capire di chi si tratta.

-Non sono affari che ti riguardano, Erik- rispondo senza guardarlo. Lui si appoggia all'albero, ma è ancora in piedi.

-William non è ancora tornato...- mi comunica con una nota di delusione nella voce.

-Lo so...principino-

-Posso chiedere il perchè di questo nomignolo?- dice con un tono leggermente risentito.

-Perchè? Non lo sei? E poi ho notato che in queste ultime settimane hai cominciato ad usare modi più raffinati e a scuola sei eccellente- gli rispondo senza guardarlo.

-E tu più felice...- si limita a rispondere dopo qualche minuto di silenzio.

-Mi manca...-dice riferendosi a William, dopo un'ora di silenzio, e nel frattempo si è seduto anche lui.

-Anche a me...- mi limito a rispondere.

Restiamo così seduti, senza parlarci o guardarci fino a sera, quando lui si alza per andare via.
Forza lottie domani ti aspetta una giornata rilassante.

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