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Capitolo 27

Pov Charlotte

Come diavolo lo ha scoperto?! Ammetto che il mio comportamento è un pochino strano per un angelo, ma da quanto lo sa?

Lui è ancora sopra di me e attende che io parli. Non posso fare a meno di perdermi in quei rubini. Non si può guardare gli occhi rossi dei membri della famiglia reale degli Inferi, più che altro perchè ti terrorizzano e possono incenerirti, ma io non posso fare a meno di guardarli.

-Sto aspettando una tua risposta. E smettila di guardarmi negli occhi!- dice molto nervoso.

-Altrimenti?- domando spavalda.
Un albero prende fuoco alle spalle di Erik. Ma cosa crede di ottenere quel ragazzo?

-Tutto quì? Non mi sembra un granchè. Ci vuole ben altro per intimorirmi, ed ora ritira le fiamme- dico l'ultima frase in modo autoritario.

-Non sviare il vero problema. Cosa sei in realtà? Perchè sento che in te c'è una grandissima forza demoniaca mentre in tuo aspetto è quello di un angelo?- domanda senza spegnere il fuoco.

-Solo se ti scansi e mi lasci andare- non mi piace che stia così vicino, non che mi metta in soggezione sia chiaro.

-No. Spengo il fuoco ma tu resti quì dove sei, non voglio correre il rischio che mi scappi via- dice spegnendo finalmente il fuoco. Povero albero, è tutto bruciacchiato e non c'è più nemmeno una foglia.

-Non è il mio vero aspetto- confesso.

-E allora qual'è? E da quanto lo sai?- domanda facendo tornare i suoi occhi di color smeraldo. Chissà se anche i miei occhi sono così attraenti...

-Lo so da quando Peter mi ha fatto quel torto quando ero piccola, ho scatenato per la prima volta i miei poteri di demone. Ora però la mia parte angelica si sta affievolendo- lui mi lascia andare i polsi e io metto le mani sulle sue braccia per provare ad allontanarlo ma è più forte, così rimango ferma.

-Perchè si sta affievolendo?- domanda sinceramente curioso.

-Non lo so- mento.

-Si che lo sai. Dimmelo o ti brucio- ordina con i suoi occhi color rubino.

-Smettila. E va bene. La mia natura demoniaca è molto più forte di quella angelica, e ho ragione di credere che il mio tempo come angelo stia per scadere- rivelo.

-Fammi vedere- dice facendo tornare i suoi occhi normali.

-Fammi alzare e ti faccio vedere- lui sembra pensarci un po, ma alla fine si alza da sopra di me, ma non mi aiuta a fare altrettanto.

-Sai trasformarti a comando?- chiede.

-Certo- prendo un respiro profondo e chiudo gli occhi. Una luce nera e oscura mi avvolge, accompagnata da una bianca ma più debole.

Quando riapro gli occhi mi trovo davanti un Erik sconcertato.
Sono consapevole del mio aspetto: sono come divisa a metà; la mia pelle è bianca cadaverica da entrambi i lati, il mio occhio sinistro è di color rosso sangue, mentre il destro è di color acquamarina, l'aureola sembra essere ridotta a brandelli e in alcuni punti il cerchio è diviso da circa tre centimetri, ho due corna ma quella di sinistra è più affilata e nera mentre l'altra è più corta e tendente al grigio, a sinistra ho un ala di piume nere come la pece, mentre dall'altra parte sto addirittura perdendo piume bianche e all'attaccatura stanno ingrigendo.
Il mio vestito non è cambiato però, ho preferito non rovinarlo.

-Come puoi avere le corna e un'ala nera?! Sono il simbolo della famiglia reale degli Inferi! Come puoi tu...- sembra abbastanza sconvolto.

-Datti una calmata...piuttosto, da quanto hai capito che sono un demone?- domando sedendomi nuovamente per terra.

-Da qualche settimana- confessa sedendosi accanto a me alla mia sinistra e senza staccarmi gli occhi di dosso.

-Non capisco...- mormona più a se stesso che a me. Sembra incredibilmente attratto dalle mie ali, entranbe. E io perdo un'altra piuma bianca.

-Posso....posso toccarti?- mi domanda.

-Definisci 'toccare', perchè sai, detto da un demone è facile penrare male- dico deridendolo e ricevendo un'occhiataccia di rimando.

-Puoi- lui con timore sfiora la mia ala nera e la accarezza, poi passa all'altra con maggiore cautela per paura di far cadere le piume; poi tocca le corna sempre con cautela ma il suo tocco è comunque deciso; preferisce, invece, limitarsi a guardare l'aureola ormai praticamente distrutta.
E infine punta il suo sguardo sui miei occhi, prima uno e poi l'altro.

-Perchè sei così?- domanda in un sussurro.

-Conosci quella 'leggenda' di sedici anni fa? Di quella piccola demone in grado di eguagliare i poteri dei membri della famiglia reale? Quella che è stata trasformata in angelo?- lui annuisce.

-Quella bambina sono io-

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