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Capitolo 7

Mi trovo davanti alla Regina degli Inferi.

-Mi dispiace approfittare così della vostra gentilezza ma ho davvero bisogno di nuovi abiti- dico seduta al suo fianco.

-Oh certo cara, anche Sasha mi aveva informata che il colore degli abiti non ti aggradava molto, posso capire, per una ragazza è importante sentirsi perfetta- risponde molto comprensiva.

Bene Sasha ha fatto la sua parte informandola.

-Farò avere la lista degli abiti al demone stilista più rinomato immediatamente. Simon è il mio stilista di fiducia- continua la donna.

-Vi ringrazio infinitamente-

-Oh ti prego dammi del tu. In fondo io e tua madre ci conosciamo da molto tempo e siamo buone amiche. Chiamami semplicemente Lilith- fa strano chiamare un'altra persona con il nome della mia amica, ma dato che ci tiene...

-Certo. Ti ringrazio ancora, Lilith- doco sorridendole.

Non sembra una cattiva donna, anzi.

Ora non mi resta che attendere l'arrivo di Operetta.

Mentre torno nella mia stanza mi guardo intorno. È tutto molto lussuoso, ci sono arazzi e quadri praticamente ovunque e l'atmosfera è molto cupa.
Mi piace questo posto, tranne per il fatto che fa un caldo da matti e che mi hanno rapita.

Una volta entrata nella mia stanza mi faccio una doccia veloce e apro l'armadio per cercare un vestito per la cena. Ne noto subito due blu, Simon è stato davvero veloce ed ora ho la certezza che le mie amiche hanno ricevuto il mio messaggio.

Bussano alla porta ed entra un'elegantissima Sasha con un vestito verde scuro lungo e con lo scollo a cuore.
Solo adesso noto che i vestiti che indossa, anche se scollati, non la rendono volgare come a scuola. Anzi, è molto più bella di Eve.

-Ciao, sono venuta a vedere se avevi bisogno di un aiuto per i capelli. Ah vedo anche che hai già messu uno dei vestiti blu- dice entrando e chiudendosi la porta alle spalle.

-Certo, e ti ringrazio di averne parlato alla Regina- le dico riconoscente.

-Figurati- risponde lei mettendosi dietro di me e prendendo una spazzola.

-Qualcosa non va?- domando notando il suo sguardo cupo.

-No! Cioè stavo solo pensando...- risponde arrossendo leggermente.

-Non mi convinci...centra un ragazzo?-

-No! Ma che vai a pensare! Certo che...no- risponde troppo velocemente e arrossendo ancora di più.

-Si certo come no. Allora, chi è?- domando incuriosita.
Lei borbotta qualcosa ma non riesco a capire, quindi le chiedo di ripetere.

-Non sono innamorata se è quello che credi. Solo che mi dispiace per quelle povere ragazze sfruttate dal Principe Ryan- rivela.

-Perchè? Che fa?-

-Le sfrutta solo per portarsele a letto e poi fa come se nulla fosse mai successo, e il bello è che a loro non interessa! Vogliono solo fare in modo di farsi vedere bene a gli occho di Lucifero. E sai che cosa fa Ryan a quelle di cui si stufa perchè sono insistenti? Le uccide. Le uccide senza pietà- dice velocemente.

-Ed è ciò che è successo alla mia migliore amica, Sara- dice a sguardo basso.

-Sara? Quella Sara? A me sembravano una coppia carina- dico stupita.

-Anche Karen ha fatto la sua stessa fine, ma per mano di Erik. Solo che loro due si erano conosciuti a scuola-

-Non mi dire che anche Damien...-

-Certo Charlotte, credevi che fosse sano di mente? Beh no, non lo è. E a dire il vero mi sono stupita quando mi ha detto che Lilith era solo un modo per arrivare a te-

Andiamo a cenare e io ho un sacco di pensieri nella testa dopo le informazioni che mi ha fornito Sasha.

Lucifero mi accoglie con un gelido sorriso, tutto il contrario della Regina Lilith che addirittura mi abbraccia e vuole che io mi sieda accanto a lei.

Lucifero è a capo della lunga tavola di nobili.
Alla sua sinistra ci sono Erik, Eve, Ryan e un'altra ragazza fiversa dall'ultima volta, accanto a lui.
Alla destra ci sono Lilith, io, Damien e una ragazza, sempre diversa dalla precedente.
Più in la ci sono Lilith/William e Sasha sedute vicine.

-Spero che ti piaccia il pollo arrosto- dice Lucifero con un finto sorriso.

Spero che ti vada di traverso, scemo.

Tornata in camera mi tolgo i tacchi.
Mi domando come faccia mia mamma ad avere costantemente i tacchi.

-Operetta, ti dispiace aprirmi la cerniera del vestito?- domando iniziando a stuccarmi.

-Come facevi a saperlo?!- domanda lei sconvolta, materializzandosi sopra il letto.

-Ho percepito la tua presenza e...ho visto la mappa sopra la scrivania- le rispondo indicando la suddetta mappa.

-Che palle...- commenta alzandosi sbuffando e aprendomi la cerniera del vestito.

-Ah, ho un'informazione che potrebbe interessarti per la tua lista- la informo.

-Sarebbe?- domanda interessata.

-Lucifero non si fa le canne-

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