Capitolo 67
-Dunque tu sei mia nipote...- dice una voce alle mie spalle.
Mi giro e vedo Alan.
-Si...e tu sei mio zio- rispondo.
-Sai ti avevo immaginata diversa. Bionda con gli occhi viola...ma anche così sei splendida- dice facendomi un sorriso malizioso.
Aah in che famiglia sono capitata?!
-So che non riesci ancora a controllare i poteri ereditati dallo sfigato...e che ancora non conosci quali hai ereditato da mia sorella- dice lentamente, scandendo bene le parole.
Mi fissa attendendo una reazione.
-Si, infatti. Ma immagino non sarai certo tu ad aiutarmi a scoprirli, non è così?- rispondo.
-No, infatti- ammette facendo un sorriso.
-È molto bello l'anello che porti al dito...zaffiro, giusto? Percepisco del potere provedire da esso, è per caso un oggetto con proprietà magiche?- domanda guardando l'anello.
Troppe domande...
-Tu fai sempre così tante domande?- rispondo sorridendo.
-Sono un tipo piuttosto curioso- ammette.
Lo vedo che sta cercando di provocare in me un qualche tipo di reazione.
Ma perchè? Che cosa vuole?
Vedo Erik ed Eve allontanarsi dalla sala per dirigersi in un posto più appartato.
Mi rattristo all'istante.
So che fa parte del nostro piano ma perchè deve sempre concedersi a lei ogni volta che glielo chiede?
O forse è lui a volerlo...
-Il figlio di Lucifero ha per caso fatto breccia nel tuo cuore...nipote?- domanda lo zio.
Non capisco se il tono di voce sia curioso, divertito, o accusatore.
Come ho fatto ad essere così stupida da farmi beccare in questo modo?
Dov'è finita la Charlotte Reper che non fallisce mai e che ha sempre un piano?
-No...provo solo pena per loro. Tutto quì- rispondo cercando di essere più convincente possibile.
-Ne sei sicura? A me sembrava che li stessi guardando in ben altro modo...- dice lui.
E adesso che faccio?
-Lottie vieni! Flora ha bisogno di un aiuto, non si sente bene- mi salva Operetta.
-Si può sapere che voleva?- domanda appena distanti da lui.
-Non lo so...sono riuscita a malapena a tenergli testa- dico abbassando il viso.
-Charlotte! Adeso basta. Smetti di essere insicura e torna ad essere quella di un tempo. Abbiamo bisogno di te Lottie...ti vogliamo bene- risponde Operetta.
-Non so che mi prende...sono così confusa- ammetto.
-È per via di Erik?- domanda.
-Non solo...- confesso.
-Loro hanno dei segreti che non vogliono rivelarti? Bene! Tu hai dei segreti che non rivelerai a loro!- esclama.
-Va bene...- dico rassegnata.
È vero, abbiamo dei segreti anche noi e dobbiamo proteggerli.
-Ha guardato il mio anello- la informo e lei si blocca.
-Grandioso...- sbuffa.
Il resto della serata è passato in maniera più normale.
Ma da Erik...neanche uno sguardo.
Ho fatto arrivare il mio messaggio ad Amelia e dovrebbe essere già quì ma per qualche ragione sta tardando.
-Ma dove si è cacciata?- domando a me stessa.
Sono in una grotta alla periferia della Transilvanya ad aspettarla da più di mezzora.
-Domando scusa per il ritardo tesoro ma mio marito non voleva lasciarmi venire- si scusa Amelia appena arrivata.
-Come mai?- domando.
-Oh beh niente di che, è preoccupato che possa succedere qualcosa a me o a suo figlio, cose normali insomma- risponde facendo un gesto vago con la mano andando a sedersi su una delle poltrone presenti nella grotta.
Ma...
-Per tutti gli spiriti sei incinta! Non ci posso credere!- dico emozionata.
-Hahaha! Voglio vedere te quando aspetterai un figlio se sarai ancora così entusiasta e saltellante- commenta lei.
-E da quando...?- comincio a chiedere ma lei mi interrompe.
-Due mesi e qualche giorno- dice.
-Oooooh sono così felice per te...anche se io odio i bambini...- rispondo.
-Sorvoliamo. Di cosa hai bisogno?- va al punto
-Mio cugino Lucas è stato rapito da Cordelia...tu sai qualcosa o il perchè? E, se lo sai, potresti dirmi perchè non bisogna nominare il suo nome davanti ai figli di Lucifero?- domando.
-Evidentemente lo ha rapito per sfruttarlo tramite i suoi poteri...non chiedermi quali siano perchè non lo so. E sinceramente non so neanche come possa aver potuto rapirlo dato che non può entrare o uscire dall'Abisso. Per quanto riguarda i figli di Lucifero so che gli ha fatto da...zia praticamente, ma non so rispondere alla tua domanda- risponde analizzando tutti i punti.
Quindi è così...
Non so praticamente nulla questa volta...
Non capisco...
Mi sento diversa, meno forte, meno coraggiosa...
Mi sento così male...
Così disperata...
-Charlotte!-
È l'ultima cosa che riesco a sentire prima di cadere a terra.
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