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Capitolo 61

-"I giorni seguenti, Mandy cominciò a comportarsi più civilmente.

Parlai con Eris e scoprii che Mandy sorrideva, qualche volta, in presenza delle sue amiche.

Quindi probabilmente mi ero fatto un'idea sbagliata su di lei...o forse no.

Fatto stà, che cominciai ad avere vere e proprie conversazioni e non: ordini; eseguire ordini.

Certo, difficile farle cambiare idea su qualcosa, impossibile, ma almeno ci si poteva parlare senza rischiare di finire smembrato da un albero che ti arriva in faccia.

C'era qualcosa di diverso in lei...o forse ero io che la vedevo in modo diverso...

-Ei tu! Mucchio d'ossa! Mi sistemeresti i lacci del vestito?- domandò un giorno.

Non mi aveva mai, MAI domandato di aiutarla, mi aveva sempre ordinato di farlo.

Dopo quel giorno fu tutto molto strano.

Ci confidavamo spesso, o meglio IO mi confidavo spesso e lei mi ascoltava...pazientemente, tranquilla.

E arrivò il giorno del mese successivo nel quale avrei potuto sentirmi meno diverso.

-Come ti senti?- mi domandò.

Eravamo da soli nel bosco e lei era china a raccogliere dei frutti di bosco, mentre io ero appoggiato al tronco di un albero.

-Tranquillo...- risposi.

Ed era vero, c'era una strana pace.

Forse era la primavera...

-Devo dirti una cosa- disse con una voce che non prometteva nulla di buono.

-Che cosa?-

-Domani pomeriggio...tornerò nell'Abisso. Questo è l'ultimo giorno che passerò quì...e non tornerò dopo pochi mesi come l'altra volta...non tornerò mai più...- rispose continuando a non guardarmi.

Non mi sentii felice come la volta precedente.

Anzi, mi sentii come se un fulmine mi avesse colpito in pieno.

-E adesso? Adesso come ti senti?- domandò nuovamente.

Aveva capito, aveva capito benissimo che non ne gioivo.

-Perchè...? Perchè devi andare via?- domandai confuso.

Lei non rispose, nè si girò verso di me.

Mi avvicinai e mi chinai.

-Perchè...?- sussurrai spostandole i capelli in modo da poterla guardare in viso.

Lei mi guardò negli occhi e si appoggiò a me.

Prese il mio braccio e lo mise intorno a lei in modo che potessi abbracciarla.

-Non farne parola con nessuno...- ordinò riferendosi a quell'attimo di debolezza.

E in quel momento compresi.

Compresi il motivo di tutte le sue azioni.

Lei era sempre stata dura e diabolica con me e io l'ho sempre detestata ma...senza di lei non solo non sarei carne ed ossa per dodici giorni l'anno, ma non sarei nemmeno diventato più forte.

Perchè era questo che ero diventato...più forte.

Lei, facendomi esasperare ogni giorno, era come se mi stesse allenando...a non cadere nella disperazione.

Perchè è ciò che sarebbe accaduto se avessi continuato con la mia vita monotona a mietere anime senza il minimo entusiasmo o resoconto.

Lei lo aveva capito dalla prima volta in cui ci incontrammo, cosa mi sarebbe accaduto...e a modo suo mi ha salvato.

-Io non ci voglio tornare li...non voglio Grim! Non voglio!- disse stringendosi di più a me.

Mi lasciò interdetto ma poi ricambiai l'abbraccio.

Volevo e DOVEVO fare qualcosa per lei...ma cosa?

Non avrei mai potuto oppormi ai voleri del Padre.

Tornati al castello, Mandy si ritirò nella sua stanza.

Pensai a cosa avrei potuto fare per, almeno, tirarle un po su il morale e mi venne un'idea.

Cucinare!

Lei lo aveva fatto per me e lo avrei fatto anche io.

Ma...non sapevo proprio da che parte iniziare.

Mi feci aiutare da Jack, e dopo vari tentativi riuscii a cucinare: fettuccine con funghi, panna e speck.

Si beh...la cucina era diventata un campo di battaglia: ma alla fine i fratelli della Morte riuscirono a trionfare!

Portai tutto nella mia stanza e preparai un tavolino e delle candele, con l'aiuto di Jack ovviamente.

E poi la feci chiamare.

-Cosa...- non finì la frase, che spalancò gli occhi stupita.

-Questo...cosa significa?- domandò confusa.

-Non posso dire al Padre di farti rimanere, però posso tentare di sollevarti il morale- risposi.

Passammo una bella serata, tranquilli e in qualche modo riuscii a distrarla da quello che sarebbe accaduto domani.

-Sai cosa mi piacerebbe? Vedere Lucifero e Michele fare lo stesso volo che hai fatto tu mesi fa haha!- disse ridendo.

La più bella risata che avessi mai sentito.

-Oh si certo, brava, ridi delle mie disavventure. Spiritosa- feci il finto offeso.

-Ammetto che è stata la caduta più epica che tu abbia mai fatto. E ti ricordi di quel'uomo che non si decideva a morire? Hahaha! Sei andato avanti per anni e poi hai scoperto che aveva fatto un patto con Jack per avere una resistenza alla morte superiore a quella dei comuni esseri umani! Lui e tutta la sua famiglia hahaha!- rise talmente tanto che si piegò in due.

Maledetto Addams! E maledetto Jack!

Che cosa gli era saltato in mente?!

-Ridi tu, ridi! Quella famiglia sfida in continuazione la mia pazienza...e io sono uno che sa aspettare, precisiamolo- risposi io divertito.

Successivamente membri della famiglia di quell'uomo diventarono mostri.

-Oh mamma...basta mi cola il trucco- disse e mi misi a ridere.

Non mi ero nemmeno accorto di quanto ci eravamo lasciati andare, soprattutto lei, che faticava anche a sorridere, stava ridendo a crepapelle.

-Beh...è meglio che vada ora- disse spegnendo il suo sorriso e alzandosi.

-Aspetta- la trattenni per un polso.

-Che..!- non la lasciai finire e la baciai.

D'apprima interdetta, poi ricambiò il bacio.

Quella...fu la notte più bella della mia vita..."-

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