Capitolo 60
-"Va bene, forse avrei dovuto girarmi dall'altra parte e andarmene, dato che era immersa nuda nel bordo del laghetto.
Ma non me ne andai, anzi, cominciai ad avanzare verso di lei che era di spalle.
Le presi una ciocca dei suoi biondi capelli, erano davvero morbidi, e lei si girò arrabbiata.
-Chi sei?- domandò gelida.
Era ovvio che non poteva riconoscermi.
-Il mucchio d'ossa- le risposi.
Lei ne fu sorpresa, ma poi capì da sola il motivo del mio aspetto.
È sempre stata brava a capire al volo qualsiasi cosa.
-Oltre ad un mucchio d'ossa sei anche un pervertito- disse.
Ma non mi allontanai, ne mi voltai.
Al contrario continuavo a toccare la ciocca di capelli che avevo in mano.
Dato che ero uno scheletro non avevo mai avuto la possibilità di toccare gli oggetti come tutti gli altri.
E ci vedevo anche meglio con gli occhi, che prima non avevo.
-Cosa stai facendo?- domandò lei inacidita.
-Non avevo mai toccato davvero i capelli, sono morbidi...- risposi assorto nei miei pensieri.
Lei non disse più nulla per alcuni minuti.
-Dopo acconciami i capelli, e vedi di fare un buon lavoro incapace, chiaro?- ordinò.
Pensai che fosse una donna intollerabile e senza cuore e me ne andai.
Dopo un paio d'ore andai nella sua stanza per acconciarle i capelli come aveva ordinato.
Presi la spazzola e iniziai a pettinarle i lunghi capelli biondi.
Lei rimase in silenzio e non mi ordinò di fare in fretta dato che la stavo pettinando lentamente e lei avrebbe avuto un impegno di li a poco.
Avevo uno strano presentimento
-Perchè mi permetti di farlo?- le domandai allora, dando voce ai miei pensieri.
-Perchè nessuno meglio di me sa cosa significhi vivere privati di qualcosa- rispose calma.
Mi aveva ordinato di pettinarla per quello che le avevo risposto al laghetto.
Rimasi incredulo nel pensare che Mandy avesse un cuore..."
"Passò un altro mese e arrivò nuovamente il giorno in cui sarei stato carne ed ossa.
Toccavo il legno dei mobili raffinati, toccavo i fiori, l'acqua, i vetro, le lenzuola, i libri, gli alberi e tante altre cose.
Stavo camminando, pensando ai fatti miei, quando dovetti scendere le scale una zanzara fastidiosa mi girava intorno e per sbaglio mi misi un dito in un occhio e caddi giù.
Jack, Mandy e gli altri, che avevano visto a caduta, vennero in mio soccorso.
-Grim, non si vola giù dalle scale!- disse Jack in tono di rimprovero.
Venni portato dolorante nella mia stanza e Mandy fece sloggiare tutti e prese qualcosa per disinfettarmi la ferita alla testa e al braccio.
-Si può sapere perchè sei volato giù dalle scale?!- domandò tamponando la ferita alla testa.
-Oh beh sai ho ricevuto una chiamata dal Signore ma Lucifero si è intromesso nella conversazione- risposi sarcastico riferendomi al fatto che Dio è in cielo e Lucifero sotto terra.
Mandy smise di curarmi la ferita e si girò dall'altra parte mettendosi una mano davanti le labbra.
Ma io lo avevo visto.
Avevo visto il suo sorriso!
Ci ero riuscito!(Anche se involontariamente...)
Dopo quell'episodio, Mandy continuò a schiavizzarmi come al solito, ma non era più crudele come prima...
Passò un altro mese e arrivò nuovamente il giorno che aspettavo con impazienza.
Nel frattempo mio fratello aveva creato un cane da guardia, Cerberus, un grosso cane di due metri a tre teste, ed era solo un cucciolo.
Quel cane mi adorava e quando quel giorno andai a dargli da mangiare non mi riconobbe e iniziò a seguirmi per tutto il castello.
-Aaaah! Fate qualcosa! Fate qualcosa!- continuavo a gridare.
-Possibile che tu sia così incapace?- domando una voce gelida.
Mandy calmò Cerberus e poi mi squadrò.
-Vieni con me- ordinò
Andammo in sala pranzo, il lungo tavolo era pieno di pietanze dall'aspesso delizioso.
-Sono pietanze provenienti da vari luoghi della terra. Non hai mai mangiato cose del genere, giusto?- domandò tranquilla.
-No...- risposi incredulo.
-Mangia allora- disse.
Non ci potevo credere, aveva preparato tutta quella roba per me?
-Non ho preparato tutto io, sia chiaro- disse come se mi avesse letto nel pensiero.
Dopo un po dovetti fermarmi altrimenti sarei scoppiato per quanto avevo mangiato.
-Allora?- domandò senza fretta.
-Tutto buonissimo. Siete così fortunati voi tutti...io e mio fratello abbiamo la possibilità di essere carne ed ossa solo per dodici giorni l'anno...- dissi perso tra i miei pensieri.
Se Mandy non fosse stata così crudele non avrei nemmeno avuto questa possibilità...forse.
-Ei...guardami- ordinò ma senza prepotenza nella voce.
E feci come mi era stato detto.
Lei si bloccò per pochi istanti.
-Niente, lascia stare- disse per poi andarsene.
Pensai che fosse strana e poi mi alzai anche io.
Pensai che, forse, Mandy aveva davvero un cuore..."
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