Capitolo 42
Basta! Non ne posso più!
Gli occhi di Twilight si illuminano di rosso.
-È quello stupido quadro!- urla poi.
-Fate qualcosa! Fate qualcosa!- grida Flora disperata.
Già...ma cosa?
Gli unici che sembrano essere immuni a questa tortura sono Bone e Lia.
-Se solo fossi nella mia vera forma- sento dire Bone.
-Lia...riesci a farlo senza essere nella tua vera forma?- le domanda poi.
-No, non posso. E nemmeno tu puoi fare molto- risponde dispiaciuta.
Il mio telefono comincia a squillare.
Proprio adesso?!
Bone si avvicina e lo prende dalla borsa con non poca fatica.
-È Lilith- dice prima di rispondere.
-Pronto? Buon pomeriggio signorina, come sta? Spero bene. Quì Discordia ci ha giocato un brutto tiro e sono tutte K.O. in preda ad un caos mentale che però non appartiene a loro ma ad Eris. Mi dica signorina c'è qualcosa che posso fare per lei?- domanda molto, ma MOLTO, sarcastico.
-Questo è terribile hanno bisogno di noi! Comunque abbiamo trovato un quadro dentro all'ufficio della fabbrica ma ci vuone la password- risponde lei in preda all'ansia.
-Sappiamo che è quì che si trova il diario quindi...- comincio a dire ma vengo interrotta da Lia.
-Aspetta. Mi senti Lilith? Devi digitare "Discordia", chiaro?- dice Lia.
Passano alcuni minuti durante i quali mi sento come se stessi perdendo i sensi.
-Fatto!- grida la mia amica al telefono.
-Ci sono scartoffie e documenti...aspetta, quello cos'è?- sento dire da quella che riconosco essere Rainbow.
Al sentire il suono della sua voce Flora fa un piccolo sorriso.
-C'è una specie di quadro antico dove vi è una specie d'incantesimo- dice Alexiel.
Bone e Lia si guardano tra l'incredulità e la felicità.
-Bene, prendetelo- ordina Lia cercando di trattenere l'emozione.
Si può sapere quale oscuro segreto nascondono quei due?
Chiudono la chiamata.
Sono così confusa...
Mille domande si affollano nella mia mente...
______
- Smettila di farti tante domande. La Charlotte che ho conosciuto era decisa e sicura di se...e diabolica. La Charlotte che sto abbracciando è fragile e insicura proprio perchè si tortura con un sacco di domande-
______
Le parole di Erik quando Lia mi dava il tormento risuonano nella mia mente.
Ha ragione...decisa, sicura di me e diabolica, ma sono anche determinata, sbadata e allegra.
Sono i due lati del mio carattere...
E lui...lui, lo ha sempre saputo...
Lui...
Io...io voglio rivederlo.
Voglio delle spiegazioni riguardo al suo comportamento.
Voglio scoprire la verità su di me e la mia famiglia.
E non mi arrenderò fino a quando non otterrò ciò che voglio, anche se per fare ciò dovessi metterci del tempo.
Sento qualcosa creparsi e all'improvviso silenzio.
Io e le mie amiche ci alziamo e guardiamo il quadro che ora ha una crepa che divide in diagonale la mela d'oro raffigurata.
Bone e Lia mi fissano.
-Ma chi...cossa...che è successo?- balbetta Operetta.
-È stata lei- lice Lia indicandomi.
-Li hai visti Lia? Gli occhi...- domanda Bone sottovoce.
-Si, si sta risvegliando...- risponde lei.
Risvegliando?
Risvegliando una sega!
Giuro che appena scoprirò tutte le verità li prendo tutti quanti per il collo e li strangolo!
Compresa mia madre!
Ma hanno una minima idea del mal di testa che mi è venuto?!
Potevo morire!
O peggio...!
-Lottie che fai? Vieni a prendere il diario si o no?- domanda Operetta stravaccata sulla sedia come se nulla fosse successo.
Io, Flora e Twilight ci avviciniamo minacciose a lei.
-Io prendo il dannato diario. Voi due torturatela- ordino.
-Aaaah! No! No! Vi prego basta!- si lamenta Operetta mentre le altre due la torturano con il solletico, che lei tanto soffre.
Prendo incazzata nera il diario.
Mi giro e vedo la mia mano diventare scheletro, la trasformazione si espande e arriva al braccio a velocità sempre maggiore.
-Guai a te- dico maligna.
La mia trasformazione si blocca e torno ad essere carne.
-Hai visto? Lo ha fatto di nuovo- dice Lia a Bone che annuisce.
Quando tornerò a casa la prima cosa che farò sarà tirare in testa a mio padre il suo stupido diario!
Però...non avrei mai pensato che le parole di quello stupido Principe ed erede al trono degli Inferi mi...salvassero.
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