Capitolo 41
Driiiin
Apro prima un occhio e poi l'altro.
Oggi devo assolutamente arrivare a scuola in orario, quindi ho puntato la sveglia molto prima del solito.
8:00
Bene, ho giusto un'ora per....
-Aaaaaaaaah!!!!-
Ritardo ritardo ritardo!
Eppure ero sicura di averla puntata alle sei e mezza!
Come al solito mi catapulto nell'ufficio della vicepreside e la trovo, come al solito, con la penna nera in mano.
-Ho una scorta di penne nere solo per te, te ne rendi conto?- domanda esasperata.
-Anche oggi entri alla seconda ora, ma domani, te ne prego, arriva alle otto. Se riesci ad arrivare in orario prometto che non ti bocciamo- dice mentre firma.
Bocciare...significa che...sono a rischio bocciatura solo per le assenze?!
Le cose vanno di male in peggio in questo periodo...
Seconda ora: lezioni di ballo.
Ricordo quando eravamo alla scuola per angeli e demoni ed Erik cercava di insegnare a William a ballare per il suo ballo di fine anno.
Poverino era un disastro gli è addirittura caduto addosso l'armadio.
-Charlotte torna con i piedi per terra- mi riprende annoiata la professoressa.
-Come fai ad essere sempre così in ritardo?- domanda Twilight una volta finito scuola.
-Non è colpa mia! Io mi impegno ma...- mi blocco sentendo le loro risatine che mi fanno sbuffare.
-Bene, allora si incomincia la ricerca del secondo pezzo- dice Lilith prima che le strangoli tutte.
Io e il mio gruppo ci avviamo verso l'azienda.
-Non vedo molta attività...- commenta Flora una volta arrivate.
-Dev'essere giorno di riposo o roba del genere- le risponde Twilight.
-Se è chiuso vuol dire che zia Eris è alla fabbrica o alla spa...oppure a casa. Quindi campo libero per noi- dico entrando da una porta laterale.
-Ci sono tante...mele- dice Lia fermandosi davanti all'enorme magazzino.
Mele gialle, verdi e rosse praticamente ovunque.
Un luogo perfettamente organizzato e pulito.
-L'ufficio dovrebbe essere di sopra, all'ultimo piano- dice Operetta accanto a me.
-Sbrighiamoci allora- incita Bone.
Ho notato una certa fretta e impazienza in Bone e Lia da quando ci siamo messi a cercare il diario e ancora di più da quando siamo tornati dall'hotel Esmerald.
-Ci sono raggi laser ovunque- dice Twilight guardandosi intorno.
-Beh Bone può passare sotto- commenta Lia ridacchiando.
-Non è il momento- li riprende Flora.
-Abbiamo bisogno di specchi- dico guardando Operetta.
Sua madre è nientemeno che Bloody Mary, fantasma e regina del mondo al di la degli specchi.
-Non riesco a crearne dal nulla Lottie, te l'ho già spiegato- ribatte lei abbassando lo sguardo.
-Si ma riesci a passarci attraverso e a portare con te altre persone- rispondo.
-Si ma...aspetta, ho capito dove vuoi arrivare. Anche l'acqua è una forma di specchio, per questo hai fatto venire me e Flora con te- afferma guardandomi con un ghigno malefico.
-Esattamente. Sapevo che non ci sarebbero stati prove difficili da superare, così faremmo anche più in fretta. Naturalmente all'hotel Esmerald era tutta un'altra cosa- rivelo soddisfatta.
-Bene, allora tocca a me- dice Flora.
Dai suoi piedi comincia a comparire qualche goccia d'acqua fino a creare una scia fin oltre i raggi laser.
Operetta fa entrare tutti nello specchio d'acqua e ci ristroviamo immediatamente dall'altra parte.
Ripetiamo l'operazione per altri tre piani fino ad arrivare all'ultimo, dove c'è l'ufficio.
-Bene...la password. Chi ha un'idea?- domando sarcastica.
Solo ora mi rendo conto che in realtà sappiamo davvero poco di zia Eris.
È sempre solare, energica e allegra, e sa essere anche seria e professionale, però...non sappiamo praticamente nulla.
-Perchè non proviamo con "cioccolato"?- suggerisce Flora.
-Oppure "sono la più bella del mondo e nessuno può eguagliarmi"?- risponde Operetta.
-Faccio io- dice Bone in braccio a me.
Si avvicina con le zampe e digita qualcosa e, stranamente, la porta dell'ufficio si apre.
-Secondo te ha invertito anche le altre due password?- domanda Lia sottovoce a Bone.
Ma di che parlano?
-Si, l'ho sentita parlare con Mandy- le risponde lui.
Questa storia è parecchio sospetta.
La stanza è un normalissimo ufficio di una normalissima azienda.
-Caspita però...come se non si fosse capito che negli altri piani ci fossero un sacco di mele...- commenta Operetta guardando il quadro appeso dietro la scrivania.
Ci guardiamo come se fossimo appena state prese ingiro.
È logico che sia la dietro ciò che cerchiamo, insieme ad altri documenti immagino.
-Non ci sono raggi laser...- dice Twilight.
Meglio così.
Appena arriviamo a metà stanza la mela d'oro dipinta nel quadro si illumina.
Le mie amiche si tengono la testa dal dolore e iniziano a dire cose strane.
Sembra quasi che vedano e sentano cose che ci sono solo nelle loro teste...
Dopo circa due minuti anche io comincio a non capire più nulla.
Mi sento talmente male da cadere a terra.
È come se avessi delle visioni di...qualcosa di futuro o di...passato.
Tutto collegato all'immagine di un giovane e bellissimo uomo.
È come se nella mia testa ci fosse il caos...ma non è il mio dolore quello che sento...è il dolore di Discordia.
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