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Capitolo 38

Alla fine è andato sutto bene e ogniuno si è ritirato nelle proprie stanze.

Non posso fare a meno di pormi domande su Erik...

Driiiin

L'orrida sveglia comincia a suonare e io mi metto il cuscino sopra la testa cercando di tapparmi le orecchie.

Dopo numerosi tentativi riesco ad uscire dal bagno truccata e preparata, anche se ho ancora l'aria da zombie.

Mi avvio per il corridoio e vedo Ryan uscire dalla sua stanza.

È il momento giusto per parlargli di Erik!

-Ciao Ryan!- lo saluto.

-Oh, buon giorno apprendista zombie!- scherza sul fatto che, davvero, sono distrutta.

-Posso parlarti...?- domando cautamente.

-Certo-

-Di...Luxifer...- a sentire quel nome si gela sul posto, e la sua espressione si fa molto meno allegra.

Mi tira dentro la sua stanza e chiude la porta.

-Che è successo?- domanda intuendo qualcosa.

Gli racconto per filo e per segno come sono andate le cose.

-Dovete stare lontani. Credimi, è meglio per tutti. E, ti prego, non fare domande- dice preoccupato ma irremovibile.

-Posso almeno sapere il perchè dei due nomi?- almeno una risposta decente voglio averla.

-Beh Luxifer è il suo vero nome, Erik solo una specie di soprannome datogli da nostra madre dopo aver...ecco...visto "la sirenetta" era il film preferito di mio fratello e allora lei ha iniziato a chiamarlo Erik per farlo contento e poco dopo tutti noi...mio padre si è rifiutato di chiamarlo Erik per anni, ma alla fine ha ceduto- racconta un pochino imbarazzato.

Erik...ad Erik...piace...la sirenetta...

-Hahahaha!- scoppio a ridere mentre Ryan agita le mani per farmi zittire.

Non ci posso credere...il Principe Erik! Hahaha! Ecco perchè sembrava di averlo già sentito da qualche parte! Hahaha!

-Ti prego non lo dire a nessunooo!- domanda supplichevole.

-Certo che tua madre è una demone proprio strana- affermo con le lacrime agli occhi a forza di ridere.

-Beh...mia madre non è una demone...- dice facendomi bloccare.

Come sarebbe a dire che non è una demone?!

Non faccio in tempo a domandare nulla che arriva James come un uragano.

-'Giorno ragazzi! Bella giornata vero? Vi aspettiamo in sala pranzo per la colazione! Forza che è un giorno di festa! Abbiamo anche degli ospiti!- e se ne corre via.

Ospiti?

Appena arrivati in sala pranzo vedo Gabriella sorridermi dolcemente.

-Gabri!- dico correndo ad abbracciarla.

-Ei Lottie!- saluta ricambiando l'abbraccio.

-Seraphin! Gabriele!- corro ad abbracciare anche loro che, ovviamente, ricambiano.

-Lucifero, Lilith e gli altri si tratterranno fino a fine giornata. Non dirmi che proprio tu ti sei dimenticata della giornata dei dolci- dice mia madre seduta comodamente a capotavola, dove in teoria(ma solo in teoria) dovrebbe sedere mio padre.

La giornata dei dolci è una giornata speciale, tutti i mostri, e dico proprio tutti, preparano un qualche tipo di dolce e alla fine si elegge il vincitore.

-Ma certo! Come ho potuto dimenticarmene!- affermo come se mi fossi appena dimenticata del mio compleanno...ma è successo solo sette volte!

-Ovviamente...tu...puoi anche non partecipare cara...o meglio...tu sei esente dalla competizione mortina mia- dice mio padre come se temesse di spezzarmi il cuore.

-Ma...ma...- comincio a balbettare sconvolta.

-Sono pienamente d'accordo. Non ho intenzione che si ripetano le brutte esperienze di quando ancora stavi in Paradiso- afferma Gabriella.

La guardo come se mi avesse appena pugnalata a tradimento.

-No no no! Io quest'anno ci riuscirò! Ve lo giuro! Io ci riuscirò!- rispondo intestardita.

-Ogni anno sempre la stessa storia...- sbuffa Twilight.

Tutti tirano fuori da chissà dove dei cartelli di due tipi, uno con scritto "NO", e l'altro con scritto "TESTARDA".

-Ma perchè nessuno ha un briciolino di fiducia in me!- piagnuccolo.

Non è giusto però!

-Tesoro, tu sei una ragazza molto determinata, e piena di buoni propositi...ma cerca di capire amore, non sei mai riuscita ad accendere un forno- dice Seraphin materna cercando di non offendermi.

-Però ho imparato ad accendere i fornelli! E so fare i panini e i tramezzini!- sbraito gesticolando.

-Oh mio Dio...- dice Gabriele sconsolato, con una nota funerea nella voce.

-Gabriele! Non dire certe cose in mia presenza! Ti ho detto stradetto di non bestemmiare davanti a me!- lo riprende Lucifero.

-Tu non capisci...tu non sai che cosa ha fatto...avrei dovuto immaginarlo che fosse la figlia della Morte!- risponde come un pazzo.

-Che ha combinato?- domanda dolcemente zia Sally.

-Lei ha preparato dei tramezzini...ha messo l'insalata dell'orto senza lavarla, stessa cosa per i pomodorini, poi ha messo dei wurstel, i citriolini sott'aceto e le cipolline...e poi ha messo la salsa barbecue e il pepe! Io ero stanco! Avevo fame! Lei era felice! Aveva fatto un gran lavoro solo per me! Non potevo dire di no! Il Padre avrebbe pensato che fossi un mostro a dire di no ad una bambina che aveva fatto un gran lavoro per genitore! E poi non si può dire di no a quegli occhioni! Non si può! E il l'ho mangiato Lucifero! L'ho mangiato! Te ne rendi conto?!- racconta Gabriele come un disperato quasi aggrappandosi alla giacca del Re degli Inferi.

Segue un lungo silenzio di tomba e poi...scoppiano tante risate isteriche da parte di tutti i presenti tranne me e Gabriele.

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