Capitolo 33
Uscite dalla stanza ci avviamo verso la hall.
-Ei Lilith, vuoi cercare Eliah prima di partire?- domando alla ragazza al mio fianco.
-Non lo so...io, sono confusa. E non riguardo a ciò che abbiamo appreso dal diario di tuo padre, ma riguardo a...insomma ai miei...quei cosi la!- balbetta nervosa le ultime frasi.
-Sentimenti?- suggerisce Twilight.
-...si, quelli. Non è che...potreste darmi un aiutino?- domanda speranzosa.
-Damien mente come respira, è il figlio del Diavolo in fin dei conti- risponde Bone in braccio a Flora.
-Ed Eliah è un ragazzo che hai appena conosciuto e non sai praticamente nulla su di lui. Potrebbe anche vivere molto lontano dalla Transylvania- ragiona Lia sulla spalla di Rainbow.
-Dovrei...lasciarli perdere entrambi?- domanda Lilith.
-Ascoltami Lilith, ci sono molti altri bei ragazzi di cui potresti innamorarti. Noi non ti stiamo dicendo cosa fare, ma vogliamo solo che tu abbia un quadro chiaro della situazione- dice Twilight mettendole le mani sulle spalle.
-...li lascio perdere- risponde infine.
-Su col morale ragazze! Ho finalmente l'autografo di Alex Pettyfer!- dice Alexiel entusiasta.
-Alexiel!- la rimproveriamo.
-Spero almeno che tu gli abbia chiesto se si fa le canne- dice Operetta incrociando le braccia al petto.
-Emm...non lo so-
Durante il viaggio di ritorno ogniuno si fa gli affari suoi.
Beh più o meno dato che io ed Operetta siamo in missione segreta.
-Sono o non sono una coppia bellissima?- domanda Operetta guardando i due sovrani degli Inferi facendomi annuire.
Lucifero guarda fuori dal finestrino, mentre Lilith si è addormentata sulla sua spalla.
Il resto del viaggio è stato piuttosto noioso.
Una volta arrivati nella città di Halloween andiamo dritti verso il castello dei miei genitori.
Percorriamo i corridoio e non troviamo nulla di rotto, e arrivati alla stanza del trono la troviamo intatta e papà e zio Jack si guardano intorno perplessi.
Mamma è seduta comodamente sul trono di papà e affiancata da zia Sally che quando ci vede si apre in un sorriso.
Mamma è calma, quasi compiaciuta e quando siamo tutti entrati nella sala batte le mani un paio di volte.
-Mi congratulo con voi ragazze. Sapevo che ce l'avreste fatta- dice tranquilla.
-Ma di cosa parli, Mandy?- domanda stranita zia Eris.
-Del fatto che era tutto programmato nei minimi dettagli e...meno persone sanno la verità più c'è divertimento nel vedere gli altri darsi da fare per risolvere enigmi. Giusto...mamma?- dico malefica avvicinandomi al trono su cui è seduta.
-Hahahaha! Questa è la mia bambina!- si complimenta lei con malignità e orgoglio nella voce, alzandosi dal trono di papà.
-Mi domando perchè non ho una figlia...- borbotta Lucifero.
-Perchè non te la meriti- gli risponde dispettosa.
-Oh tesoro sono così fiera di te! Hai avuto molto coraggio ad afferrare il diario pur sapendo cosa ti sarebbe accaduto...- sussurra abbracciandomi.
-Che significa Mandy?!- domanda mio padre arrabbiato.
-Zitto maschio! E non osare rivolgerti a me con quel tono!- tuona mia madre guardandolo furiosa, cosa che lo fa zittire all'istante.
Lucifero ridacchia e riceve una gomitata da Lilith.
-Gli unici che sapevano esattamente ciò che stava succedendo eravamo io e Lucifero. Due menti fredde e calcolatrici, voi altri chissà che pasticci avreste combinato- dice mia madre facendo roteare gli occhi.
-Mi stai dando della pasticciona?- domanda zia Eris indispettita.
-Esattamente- risponde mia madre facendola sbuffare.
-Bene. Trovate pure gli altri pezzi del diario, nessuno di noi vi ostacolerà...me non vi aiuteremo nemmeno. Dovrete essere voi a lavorare di testa e di ingegno. A scegliere chi vi guidi e i vostri alleati- continua.
Un momento...no. No, è impossibile, è solo la mia immaginazione anche se...
-Mamma...non è che tu...sai qualcosa sul ritorno di Lia? E chi è? E chi è Bone in realtà? Che domande stupide, è ovvio che lo sai dato che sei stata tu a rievocare Lia- dico fredda.
-Oh...e da cosa lo hai dedotto cara?- domanda lei leggermente stupita.
-Dalle parole che hai appena usato. Sono più o meno le stesse che ha pronunciato Lia prima di partire per l'hotel Esmerald. In più non sono stata certo io ad evocarla, questa volta...e credo nemmeno la prima- rispondo sicura.
-Ti faccio i miei complimenti. Hai ragione, sono stata io. Ma per ora non ti posso dire altro, le risposte le avrai quando troverai gli altri due pezzi- risponde con orgoglio verso di me.
Le do le spalle e mi avvicino alle mie amiche facendo loro cenno di prepararci per la cena.
Questa sfida si sta rivelando meno noiosa del previsto...
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