Capitolo 32
Appena finito di leggere tutta la stanza cala un un grande silenzio, spezzato solo dagli schiamazzi degli ospiti dell'hotel Esmerald.
-E così...- comincia Lilith.
-Aaaah! Che ficata inaudita!- concludiamo tutte e sette in coro, con l'aggiunta di James.
I demoni ci guardano come se fossimo impazziti.
Però....che cosa fica!
-Ho un papà molto scientifico...mi piace la questione- dice James con le lacrime agli occhi per la precedente risata.
La porta si apre all'improvviso rivelando i tre adulti che ci hanno accompagnato.
Zia Eris, Lilith e Lucifero, il quale si avvicina al figlio maggiore.
-Cosa diavolo avete fatto?!- sbraita zia Eris visibilmente arrabbiata.
-Ti spiace non imprecare sul mio nome, Eris?- dice Lucifero seduto elegantemente su una poltrona.
-Lucifero! Come puoi pensare ad una cosa del genere in un momento simile?!- lo riprende Lilith sbraitando agitata.
-Mandy vorrà le nostre teste!- dice zia Eris iniziando a fare avanti e indietro per la stanza, tenendosi le mani fra i capelli.
-Potremmo ritenerci fortunate se si limiterà ad ucciderci in maniera veloce e indolore- dice Lilith piagnucolando.
-Quante storie. Al massimo vi mutila, non vi ucciderebbe mai- dice Lucifero guardandole sbuffando.
-Ti faccio presente che a noi l'avranno anche fatta...ma tu le hai addirittura aiutate!- gli urla contro la Regina degli Inferi.
-Tanto alla fine se la prenderà con quel povero pagliaccio di suo marito- risponde Lucifero tanquillo.
-Chi sarebbe il pagliaccio?!- una voce inconfondibile tuona sull'uscio della porta e ci costringe a guardare verso di essa, rivelando Grim Reaper e Jack Skeletron, visibilmente contrariati.
-Oh non avete tardato ad arrivare vedo- commenta Lucifero, gelido.
-Grim! Jack! Siete già arrivati! Emm...Mandy è...molto arrabbiata?- domanda zia Eris.
-No, non è arrabbiata...sta solo distruggendo tutto ciò che le capita a tiro!- risponde sarcastico mio padre.
-Sally sta cercando di tenerla buona, o per lo meno cerca di mettere al sicuro tutti i mostri...quale parte di:"tenete d'occhio i nostri figli perchè se lo facciamo noi si insospettiscono" non avete capito?!- dice zio Jack arrabbiato...certo che fa abbastanza paura.
-In quanto a te, signorina, sei in punizione- mio padre si rivolge arrabbiato verso di me.
-Non credo proprio...- sibilo in risposta.
La stanza cade in un silenzio di tomba.
-Come prego? Non pensi di esserti già messa abbastanza dei guai?- risponde mio padre.
-Io penso...che se anche tu mi togliessi ogni libertà fino a tempo indeterminato, io riuscirei comunque a trovare gli altri pezzi del tuo diario- dico ghignando malefica.
-Tua madre e io siamo molto delusi da te- dice papà con tono afflitto.
-Non avete detto nulla riguardo al fatto di non cercare il tuo diario, giusto? E poi mamma sarà orgogliosa nel sentire come la sua adorata figlia ha escogitato un piano a dir poco perfetto- rispondo fissandolo in quei cerchi neri al posto degli occhi.
Due zombie si avvicinano a me per, probabilmente, tenermi sotto controllo e per farmi alzare dalla poltrona, pronti per abbandonare l'hotel Esmerald.
-Non osate avvicinarvi di un altro passo...- li minaccio guardandoli dritti negli occhi.
Loro arretrano spaventati e si nascondono dietro uno stupito zio Jack...anche papà sembra perdere il controllo della situazione.
Fortunatamente io so sempre cosa fare.
-Forza, torniamo a casa ragazze. Voi due, fateci le valigie- ordino ai due zombie che si apprestano ad eseguire i nostri ordini mentre noi usciamo dalla stanza.
-Papà muoviti!- tuono minacciosa e lui mi segue senza fiatare.
Mamma è fiera di me, e approva le mie decisioni e il mio comportamento.
Non esiste che io mi faccia mettere i piedi in testa da qualcuno, nemmeno da mio padre.
Erik aveva ragione...la Charlotte che si lascia andare alla disperazione non sono io.
E lui sembra conoscermi meglio di quanto lui stesso creda e meglio di quanto mi piaccia ammettere...
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