Capitolo 3
Che cos'ha da guardare adesso?!
Mah! Valli a capire i maschi.
Lui distoglie lo sguardo e con eleganza si congeda insieme ad Eve.
Anche io e James ce ne andiamo.
-Mi concede questo ballo, signorina?- domanda scherzoso ed elegante James ad Operetta.
-Certamente...ma prima credo sia meglio un cambio di genere musicale, non credi?- dice Operetta con il suo classico sorriso di chi sta per combinarne una delle sue.
-Non so se a mio padre farà piacere cambiare i piani della festa...andiamo- risponde con fare complice.
Dopo aver dato una smossa alla festa tutti si scatenano e io ballo con i miei amici e zia Eris per un po.
-Porto Bone a fare una...passeggiatina- dico mentre guardo perplessa Bone mentre 'balla' sul palco del DJ, ovvero Operetta che è affiancata da James e ogni tanto si mettono a ballate anche loro.
Sono dieci minuti che cerco di far scendere Bone.
Quel cane non ne vuole proprio sapere di ascoltare!
Balla stando su due zampe e poi a quattro.
Stanca gli metto davanti la sua ciotola di coca cola e la borsetta per cani.
Lui si fionda prima sulla coca cola e poi sulla borsetta.
Mi allontano dalla musica andando in giardino.
Bone continua a muovere la testa in modo buffo a ritmo di musica.
-Sei impossibile Bone. Davvero davvero un caso perso- dico scuotendo la testa.
Cammino per qualche minuto finchè non sento dei rumori.
Bone alza le orecchie più che può per ascoltare.
Forse c'è qualche pericolo.
Forse un nemico.
È meglio andare a controllare.
Mi avvicino cautamente ai rumori che assomogliano a respiri pesanti e gemiti.
Mi avvicino ad un muro, io e Bone spingiamo le teste oltre di esso per vedere.
Non mi sono sbagliata.
Due tipi si stanno sbaciucchiando come se non ci fosse un domani.
Peccato, avrei voluto fare a botte con qualche malfattore.
Faccio per andarmene quando mi accorgo di un particolare.
Il ragazzo ha i capelli rossi, ed entrambi un'aria familiare...Erik ed Eve!
Sarei capace di farli beccare con le mani nel sacco se non fosse che loro due sono fidanzati e un giorno saranno marito e moglie.
Sono talmente assorta dai miei pensieri che non mi accorgo di essemi girata dalla parte opposta a loro due, mentre Bone continua a guardarli.
Mi rigiro verso di loro e noto che la situazione tra i due si fa sempre più accaldata, così metto una mano davanti agli occhi di Bone ce ne andiamo.
Torno alla festa e per poco non faccio cadere la borsa con Bone dentro.
Al centro della pista ci sono il mio e i papà delle mie amiche, più zio Jack mentre ballano gangnam style in modo molto bizzarro.
Zia Eris è sul palco con Operetta e Jack, i quali hanno la mia medesima espressione, e sta ridendo a crepapelle.
Evidentemente lei centra qualcosa con questa follia.
Bone salta giù dalla borsetta e si mette a ballare come un cane ubriaco.
Tutti si uniscono a quello stano ballo e Bone, per non essere calpestato, sale su un cubo luminoso.
Lilith e Flora mi sostengono per impedirmi di cadere svenuta a terra.
-Ho cercato di dire a tua zia di non combinare guai, ma non mi ha ascoltata- si scusa Flore.
-Portatemi....il chinotto- se c'è una cosa in grado di farmi calmare, è un bel bicchiere di chinotto fresco con i ghiaccetti, il limone, l'ombrellino e la cannuccia.
-Ci ho già pensato io. Ti conosciamo come le nostre tasche- dice Twilight mentre mi porge la bibita.
Dopo un po vado a brendere una boccata d'aria fresca sotto il mio gazebo preferito, il quale sembra appena uscito da un quadro. Di notte ci sono le lucciole e gli alberi creano delle ombre intorno a me e i fiori sono ancora più belli che di giorno.
Mi rilasso chiudendo gli occhi, continuando a bere con la cannuccia il secondo bicchiere di chinotto e appoggiando le gambe sopra al tavolino.
È così rilassante...nulla potrebbe rovinare un momento così...
-Dobbiamo parlare-
...Apparte lui.
-Che vuoi- domando scocciata
-Sai cosa voglio. E comunque so che ci stavi spiando- dice con tono neutro ma deciso mentre si siede a qualche centimetro di distanza da me.
-Ti consiglio di mettere giù le gambe, potrebbe provocare qualcuno- dice guardando la mia coscia messa a nudo dal profondo spacco.
Non arrossisco per quello che ha detto, tanto è quella la sua intenzione, no? Mettermi in imbarazzo davanti a lui.
Sbuffando metto giù le gambe.
-E chi dovrebbe provocare? Te?- rispondo sarcastica.
-E comunque non sapevo che eravate voi. Allora mi dici cosa vuoi e poi te ne vai o resti quì tutta la notte?- aggiungo spazientita.
-Rivoglio William-
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