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Capitolo 28

Mi sveglio sentendo bussare alla mia porta e ancora intontita borbotto un avanti non molto convinto.

-Lottie hai visto Er...- Ryan si blocca davanti alla porta.

Ops...mi ero dimenticata che Erik ha dormito con me.

-Basta. Ci rinuncio!- dice esasperato per poi uscire dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.

Erik ridacchia, segno che è più che sveglio.

-Poverino...- commento divertita.

Pov Operetta.

-...etta...-

-...peretta...- sento una voce che mi chiama.

-...Operetta...- continua a chiamarmi e a scuotermi una spalla.

-Operetta!-

-CHI È IL CANNATO CHE OSA DISTURBATE IL MIO SONNO?!- grido svegliandomi furiosa e trovandomi davanti lo splendido volto di James.

-Emm...io- James si ristrova con una guancia dolorante a causa di una mia sberla.

-Sei così raffinata...certo che però tu hai un sonno parecchio pesante- dice buttandosi sul mio letto dopo che io mi sono alzata.

-Scegli tu un vestito per me, io vado a farmi una doccia. Siamo in ritardo! Ma non potevi svegliarmi prima?!- sbraito entrando nel lussuoso bagno in camera dell'hotel, lasciando un James a dir poco sconcertato a fissarmi.

Quel ragazzo è assurdo! Sa benissimo che non sono facilmente trattabile alla mattina! Eppure lui ci tiene proprio a rischiare la vita cercando di svegliarmi!

Mi spoglio e apro l'acqua calda per poi entrare nella doccia.

Beh magari in quel diario ci trovo anche una confessione scritta nella quale Reaper dice che si canna...

La mia fisszione per le canne è più un modo per far ridere e sdrammatizzare le situazioni.
È iniziata con una lezione di matematica...

Ero seduta, come sempre, vicino a James dato che risale ai tempi della scuola che hanno fraquentato le mie amiche, perciò nella nostra accademia per mostri c'eravamo solo noi; stavamo ascoltando annoiati una lezione di matematica e il professore stava introducendo la statistica e per compito per casa ci ha dato da farene una noi a testa.
Io e James non sapevamo su cosa farle e lui per battuta ha detto di farla sulle canne.
Da quel giorno ho iniziato la mia ricerca annotando tutto sul mio quaderno.

Io voglio davvero molto bene alle mie amiche e cerco sempre un modo per farle sorridere.
Amicizia per me vuol dire tante cose, ma soprattutto verità.

Se non c'è verità è tutta finzione.
E la finzione fa soffrire.

Ho iniziato a scrivere un gazzettino in internet in prima media, riguardante tutto cio che accade a scuola, una specie di blog.
Esso ha avuto molto successo, perchè non feriva nessuno con sporche bugie ma riportava solo ed esclusivamente la verità.
E in breve tempo ho creato una grande rete di informatori, cosa di cui, lo ammetto, mi vanto molto.

Cercare il diario di Reaper per scoprire la verità sulle origini di noi mostri è qualcosa di molto importante per me e le mie amiche, perciò mi voglio impegnare al massimo per trovarlo.

Esco dal bagno in accappatoio e trovo un vestito grigio scuro sopra il letto.

Lo prendo e torno in bagno per cambiarmi e truccarmi.

Una volta uscita mi metto davanti ad uno specchio e James si posiziona dietro di me per tirarmi su la cerniera.

-Andiamo?- domanda.

-Andiamo- acconsento prendendo la borsetta.

Pov Charlotte.

Esattamente un'ora dopo la colazione inizierà l'operazione chiamata:"recuperiamo quel dannato diario, scopriamo se Reaper si canna e chiediamo l'autografo ad Alex Pettyfer".

Non riesco nemmeno a masticare il cibo dall'agitazione, ciò deve essere anche per gli altri dato che nemmeno Rainbow, Demon e Hunter hanno il solito l'appetito.

Tornate nelle nostre stanze ci prepariamo a dovere e attendiamo gli ultimi minuti.

-Ho la tremarella dall'emozione- dice Operetta.

-Chiudi quel becco, io ho lo stomaco che continua a contorcersi- le rispondo senza nemmeno guardarla e continuando a guardare l'orologio nella mia stanza, cosa che fanno tutte.

-Mi trema la mano- dice Rainbow.

-Vedi di calmatri, o ci farai l'elettroshock- le risponde Flora mentre Rainbow si sistema meglio i bulloni nel collo.

Quando siamo fuori dalla Città di Halloween o dalla Transylvania non li indossa, sempre che non debba usare i suoi poteri come in questo caso.

Scatta l'ora.

Ogniuno si dirige alle proprie postazioni per svolgere i compiti che gli sono stati affidati.

Bone e Lia ci guidano per i corridoi dell'hotel.

Scendiamo scale, attraversiamo porte e corridoi.
Scendiamo in una botola che da in un corridoio molto buio e freddo e che odora di morte e sangue secco...

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