47) Classica mattinata di sventura
Sedendosi alla scrivania personale di Nekoth insieme al mentore, Natalie incrociò le braccia ripensando al falchetto che, fino a quel momento, aveva visto sulla spalla di Shirley, mentre voltava il muso con innocenza osservando l'Avamposto e, sporadicamente con innocenza, usando l'acuto becco per sistemarsi la gialla pettorina.
Stringendo un pugno e mordendosi un labbro, la cacciatrice ripensò all'inaspettata intimità che fosse riuscita a raggiungere con Alexander a Yukumo prima che, con la stessa eleganza di un Jagras gambizzato in preda ad un'intossicazione di Felvine, l'animale non si lanciasse in camera loro, graffiando la schiena di lui, che impugnò una spazzola come arma, e le braccia di lei, che cacciò un urlo disumano cadendo a terra in terrore, ora che il trauma era stato risvegliato. Finendo di rantolare sulle coperte, la bestia si cappottò sul letto matrimoniale lanciando demoniaci versi che la fecero rabbrividire per i successivi giorni di viaggio; così come l'aveva incontrato e conosciuto la prima volta, così sembrava rivederlo ogni altra volta.
Lasciato tranquillizzarsi l'animale e, soprattutto, dopo aver lei stessa preso lunghi respiri, Natalie osservò Alexander sfilare cautamente il messaggio allegato alla piccola zampa. Letto e compreso, lei si limitò ai propri dubbi mentre il mentore, in maniera più aperta, lasciava trasparire un evidente allarmismo, rafforzato dalla semplice decisione di tornare istantaneamente a Pokke.
"Natalie?" venne richiamata dalla Lynian "Mi stai ascoltando?"
"Io...certamente" mentì
"Quindi cosa ne pensi?"
"Io...non lo so" ammise sospirando "non...non stavo ascoltando..."
"Piccola mia, attenzione" la riprese porgendole una tazza di the "Vuoi favorire?"
"Grazie ma declinerei"
"Uguale al tuo maestro" rise sedendosi di fronte a loro "A cosa devo il vostro ritorno?"
"A questo, ovviamente" rispose lui poggiando la lettera sul tavolo
"Ben la ricordo"
"E...quindi? Quanto tempo ci rimane? L'evacuazione quando comincia? La Wyccademia vuole-"
"Alexander" richiamò il silenzio con sguardo confuso "A cosa ti staresti riferendo?"
"Mi hai mandato un Codice Bianco!"
"Era per Natalie"
"Perdonami Nekoth, ricordi cosa era un Codice viola?"
"Chameleos"
"Codice rosso?"
"Teostra, come mai?" chiese incuriosita passandosi la zampetta sul mento
"Per esser sicuri" si voltò osservando l'allieva "Puoi spiegarmi, gentilmente, come pensi che lei sia in grado di sopravvivere all'attacco di un Ukanlos?"
"Il messaggio indicava chiaramente l'offerta di affrontare il Barioth che lei stessa ha segnalato, poiché sta aggredendo tutto e tutti indiscriminatamente. L'ecosistema però può reggerlo ancora per alcuni giorni quindi ho anche specificato che avrebbe potuto declinare o accettare una volta tornati da Yukumo" si discolpò con sguardo innocente "Non capisco dove sia il problema" sminuì la cosa mentre la coppia osservava il messaggio composto letteralmente da due parole
"A volte ti detesto" affermò come se fosse cosa risaputa appoggiandosi allo schienale "Ma tanto siam tornati quindi...Natalie?"
"Saremmo potuti restare...al caldo...alle terme..." piagnucolò con occhi lucidi e tono rotto "Io ho freddo"
"Mi farete sapere?" rise il Cavaliere
"Ti faremo sapere" rise anche lui in risposta
Alzandosi ed invitando l'allieva a seguirlo, Alexander fece strada alla ragazza che lanciò le ultime occhiatacce minacciose al falchetto prima di esser condotta verso casa loro. Entrando decise di salire immediatamente in camera sua, sistemando le proprie le proprie valige, il nuovo completo, la nuova arma ed un ulteriore Gargua gonfiabile mentre intonava il rilassante motivetto che veniva suonato in sottofondo nella Gilda di Yukumo.
Sentendosi chiamare una decina di minuti dopo, mise in pausa il suo operato per scendere al piano terra dove il mentore, seduto di fronte al focolare appena acceso, la invitò a sedersi.
"So già cosa sta per accadere" sospirò alzando gli occhi al cielo
"Davvero? Allora prego, vediamo se conosci così bene le nostre dinamiche" la sfidò
"Adesso mi chiederete se ho letto la Gigantica e mi farete domande sull'ecologia del Barioth per vedere se sono pronta ad affrontarne uno" sbuffò per poi sedersi sguaiatamente "Forza, sono pro-"
"No" la interruppe tirandole una schicchera in fronte "È vero che ti relegai a studiare l'ultima volta che ci siam seduti qui ma, se non sbaglio, ricordo di averti riconosciuta come una vera cacciatrice, sbaglio?"
"Non sbagliate" confermò massaggiandosi la fronte
"Quindi non preoccuparti, se ti senti pronta, ti lascerò andare. So che puoi farcela e ben sai che non ti lascerei andare se non ti ritenessi pronta"
"Perché mi volete bene?" si avvicinò ambigua con sorriso sornione
"Perché non ho il coraggio mentale di spiegare a Cleo la tua dipartita...e perché sei un'allieva di cui posso andare fiero...ma principalmente per Cleo"
"Come...come accetto questo complimento?" chiese ridendo "Volevo sentirlo da tanto ma ora è strano"
"Prego" continuò porgendole una tazza e cambiando discorso "Una cioccolata per rimpiazzare la colazione che non abbiamo mangiato"
"Non aspettavo altro" arraffò la tazza scaldandosi le mani e discostando lo sguardo "Fa troppo freddo..."
"La Stagione Fredda è alle porte"
Togliendosi le scarpe e sentendo i piedi scaldati dalle fiamme che stavano avvolgendo i ciocchi, Natalie venne pervasa dal dolce profumo di cioccolato esotico, diverso dal solito e sicuramente giunto da qualche lontano Distretto tramite la Wyccademia. Prendendone il primo sorso e vedendo, con la coda dell'occhio, che Alexander la stesse osservando con un velato sorriso in volto, fece finta di nulla, rannicchiandosi nelle spalle e continuando a bere prima di spostarsi lentamente di lato ed appoggiarsi al suo fianco.
"Accetterai?" riprese con un po' d'apprensione
"Non lo so" ammise soffiando sulla bollente tazza "ho una vaga idea di cosa finirei per affrontare ma non sono sicura"
"Motivo?"
"Temo che le vecchie paure possano riprendere il sopravvento nel peggiore dei momenti"
"Ogni Barioth ha uno stile di combattimento personalizzato. La maniera con cui attacca, quando si ritira, quanto veloce corre o come si frena sul ghiaccio saranno variabili che non potrai mai prevedere" spiegò "Ma la tua paura è qualcosa che puoi vincere e controllare"
"Pensate davvero che possa farcela?"
"Non lo penso, ne sono convinto" le sorrise per poi scompigliarle i capelli "Ma questa insolita cautela è un miglioramento"
"Rispetto a cosa?"
"Rispetto alla Natalie che si è lanciata alla cieca in un gruppo di Giaprey rimanendo quasi congelata viva"
"Idiota!" lo rimproverò tirandogli un pugno in petto, bloccandosi allarmata subito dopo "Le-Le ferite...vi ho fatto male?"
"Per niente" ribatté ridendo, dolorante e digrignando i denti
"Scusate"
"Non preoccuparti" rise in risposta "Piuttosto, quel Barioth è stato la tua nemesi fin dall'inizio ed abbatterlo sarebbe un grande passo in avanti"
"Allora vorrò un premio" ribatté prendendo l'ultimo sorso di cioccolata
"E cosa vorresti?"
"Non lo so" sospirò inginocchiandosi sul divano ed abbracciandolo, mordendogli poi il collo con dolcezza "Riprendiamo da dove siam stati interrotti?" propose prima d'alzarsi e dargli le spalle "Ad ogni modo, vado a prepararmi!"
Correndo per le scale dopo l'annuncio è richiudendosi alle spalle la porta sulla quale si lasciò scivolare, Natalie prese un lungo sospiro mentre toccava terra e si copriva il volto con le mani, paonazza e sentendo il cuore in gola.
"Kioko...Shiori...voi e le vostre idee" si lamentò
Ricomponendosi dopo qualche momento di panico, si diede due buffetti sulle guance, correndo a chiudere le persiane, sopra il suo letto, dalle quali prese una boccata di fredda aria. Osservando le pellicce e le coperte sotto le sue ginocchia e ricordando l'arrivo della Stagione Fredda, deglutì temendo le temperature ancor più basse.
Raggiungendo il roseo manichino, cominciò a liberarlo della colorata armatura, aggiustando maglia di ferro e fibbie attorno al suo corpo e prendendo, infine, il nuovissimo coltello da scalco, osservando l'arancione e lucida lama seghettata; forgiato da infiniti scontri, ambasciator di grandezza e sinonimo d'orgoglio tanto quanto monito di paure e fallimenti, lo rinfoderò lentamente, elaborando quel misto di sentimenti che portava in petto.
"Da cacciatore a cacciatrice..." ripeté tra sé e sé
Allacciando il fodero in pelle dietro la vita, uscì dalla porta richiudendola alle sue spalle, scese le scale ascoltando i conosciuti cigolii del legno e si presentò al mentore, decidendo però di fermarsi di fronte al camino per scaldarsi le mani.
"Qualcosa per tenerti alto il morale e caldo lo spirito" annunciò alzando un pacchetto in panno attentamente rilegato "Torna vittoriosa, la Dea della caccia veglia su di te"
"Non-Non possiamo andare in qualche posto caldo per...circa...tutta la Stagione Fredda?"
"Natalie" cominciò lui con fare solenne "viaggiatrice, esploratrice, allieva e cacciatrice...morta d'ipotermia sul sentiero tra casa e Gilda, ritrovata da un Poogie locale"
Assottigliando lo sguardo, la giovane si avvicinò con rapidi passi, tirandogli un innocuo calcio sulla gamba prima di arraffare il pacchetto e dargli le spalle.
"Cos'è comunque?"
Non sentendo una risposta, si voltò osservando il mentore chinato sul divano, intento a stringersi la gamba sinistra mentre una goccia di sangue macchiava il pantalone e una singola lacrima colava lungo la sua guancia. Abbassando lo sguardo, la giovane osservò i metallici schinieri sulle sue gambe e le appuntite scarpe d'arme ai suoi piedi, realizzando le sue azioni e valutando se fosse più pericoloso un Barioth territoriale o il mentore a cui aveva procurato ulteriori ferite.
"Io...Io..." balbettò colpevole
"Natalie..." la chiamò sottovoce a denti stretti
"Lo-Lo sentite? Vorrei fermarmi ma...ma..." farfugliò allontanandosi "ma Nekoth mi sta chiamando...arrivederci!"
Scappando di casa mentre, con la coda dell'occhio, vedeva Alexander rialzarsi con sguardo omicida, sbattè la porta riponendo il pacchetto nelle scarselle e scappando in dizione della Gilda. Entrando e battendo i piedi sulla strada interna di sterrato, si stanziò di fianco al grande camino, scaldandosi prima d'incrociare lo sguardo confuso delle Dame.
"Una...firma qui e puoi andare..." Shirley ruppe il ghiaccio porgendole un contratto "Stai bene Natalie? Perché sembri aver visto un Tigrex?"
"È...una lunga storia" rise imbarazzata
Apposta la propria firma ed informato il Cavaliere della Gilda, Natalie lasciò l'Avamposto per la lunga strada che più volte aveva intrapreso, respirando la frigida aria che, più o meno fredda, sembrava avere ogni volta lo stesso sapore. Nonostante l'alto sole del mezzogiorno, piccoli laghi e ruscelli giacevano completamente congelati o coperti da ampie lamine di ghiaccio, la più alte erbe non protette avevano cominciato ad appassire facendo largo a bassi muschi mentre i pini avevano già cominciato a perdere infiniti aghi che annerivano la neve con scure chiazze alla base dei tronchi.
Giungendo al Campobase, Natalie prese un lungo respiro, guardandosi attorno e rimboccandosi le metaforiche maniche per allestire l'accampamento al meglio delle sue possibilità, controllare i viveri e le scorte fornite dalla Gilda e preparare il luogo per il suo ritorno durante o dopo la caccia. Organizzando le sue scarselle e la sua armatura, affilando la spada, fissando meglio lo scudo e stringendo le fibbie, trovò il pacchetto che, cautamente, aprì rivelando una serie di tavolette di cioccolato attentamente allineate.
Osservandole con diffidenza, ripensò alle parole del ragazzo prima che un intenerito sorriso di facesse largo sul suo volto, facendo spallucce e mangiandone due in un sol boccone...rimpiangendo subito le proprie azioni e lasciando cadere il pacchetto mentre si alzava di scatto. Il dolce sapore venne quasi istantaneamente accompagnato da una piccantissima sensazione che la investì completamente, costringendola ad uscire dalla tenda e a prendere ampie boccate d'aria congelata mentre tratteneva evidenti lacrime. Guardandosi attorno disperatamente notò la neve depositatasi sopra la tenda, tirando quindi un calcio ad uno dei sostegno e raccogliendo quella cadde, addentandola per placare il bruciore prima di prendere un lungo e bollente sospiro.
"Ti odio!" urlò sofferente
Rientrando in tenda, raccolse da terra i restanti cioccolatini, versandoseli sul palmo e trovando un pezzo di carta; preparandosi ad una stupida perla di saggezza e ad una battuta accondiscendente con denti stretti, aprì il foglietto ripiegato.
"Cioccolato al peperoncino, attenta" lesse stringendolo, accartocciandolo e buttandolo a terra "Ripeto, ti odio..." urlò mangiandone un terzo "...ma sono buoni!"
Lasciandosi cadere sul letto, pensò attentamente a tutto quel tempo che avevano passato assieme e, quasi sapendo di doversi aspettare un evento del genere, rise, rise genuinamente.
Augurandosi di poter ancora ridere così nei prossimi tempi, scosse il capo finendo di sistemarsi, reincartando il resto del cioccolato e stringendo il coltello da scalco per farsi forza. Alzando lo sguardo al grigio cielo e spostando i violacei capelli per lanciare una chiara occhiata al sole che brillava tra gli aghi dei pini, s'incamminò lungo il sentiero che l'avrebbe portata verso la vetta, pronta ad affrontare il più decisivo scontro per il suo addestramento.
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