45) Devo farmi addentare da una volpe?
Risvegliandosi di fianco ad Alexander, Natalie osservò prima il ragazzo con sguardo intenerito, poi l'intricato intreccio di bende che gli coprivano il busto ed infine, fuori dalla finestra, il sole che ancora doveva sorgere, nascosto dagli alti picchi che, però, concedevano a qualche fievole raggio di passare.
Alzandosi per sedersi si sgranchì le braccia e la schiena, sentendo qualche schiocco delle proprie ossa prima di riadagiarsi.
"Seconda...ed ultima volta...che dormiamo assieme" sentenziò lui rigirandosi maldestramente
"Hei!" contestò "Che ti ho fatto?"
Voltandosi con sguardo basito, Alexander osservò la ragazza prima di alzare il busto, passarsi le mani sugli occhi e prendere un lungo respiro.
"Hai passato la notte a spostare le coperte, poi ti sei spogliata perché avevi caldo, poi ti sei rivestita perché avevi freddo e dopo neanche mezz'ora ti sei spogliata nuovamente, mentre sogni tiri così tanti pugni che penso di ver una costola a pezzi e tiri più calci di un'Hypnocatrice"
"Per le coperte, scusa. Per lo spogliarmi...è tutto guadagno tuo. Per i calci...cosa sarebbe una Hypnocatrice?"
Posta la domanda, la giovane si soffermò nuovamente ad osservare bende del mentore, dai bordi un poco più logori e consumati prima che questi, con una schicchera in fronte, non la richiamasse alla realtà.
"Che guardi?"
"Le bende" rispose massaggiandosi la fronte "devi cambiarle...e la smetterai mai di colpirmi?"
"Mi diverto troppo" rispose lui con sguardo furbo
Sbuffando ed alzandosi impettita, Natalie si diresse verso il suo nuovo completo, incurante ma al contempo lusingata dallo sguardo del mentore che la osservava in ogni movimento. Indossato il vestito, infine, raggiunse l'ampio cappello prima di voltarsi con fare accusatorio.
"Non meriti la mia compagnia...andrò per Yukumo con quella mia amica che ti ha azzannato" annunciò impettita "e non provare a fermarmi!"
"Non ci proverò" rise in risposta
"Tanto non funzio-" subito s'interruppe "Come no?" domandò infine delusa
"Vá, divertiti e goditi ogni momento della giornata" le augurò
"Ti odio" sospirò di fronte alla disarmante dolcezza prima di rivolgere lo sguardo altrove "se me lo chiedessi e se ci tenessi, magari, potrei aiutarti con le bende" farfugliò
"Non ti darò mai questa soddisfazione" ribatté ridendo
"Idiota" sospirò "Dove sono i rotoli, le pinzette e un coltello?
Preso il necessario, Natalie si chinò alle spalle di Alexander che, seduto sul letto a gambe incrociate, stava già slacciando alcuni dei gancetti. Cominciando a tagliare le bende annodate, la ragazza cominciò a levare i bianchi strati che nascondevano la lunga e continua cicatrice composta da decine di piccoli tagli che, percorrendo il suo busto da un lato all'altro, subito le ricordarono che quel segno avrebbe potuto essere sul suo corpo.
"Natalie?" la chiamò dopo istanti d'immobilità
"Scusa, mi sono distratta" rispose con una nota d'imbarazzo nella voce
Aiutandolo a tirare bende, osservò lo sguardo stranamente più sereno del solito, la tranquillità dei movimenti ed una certa esitazione qualora le loro mani si toccassero. Terminando in pochi minuti allacciando gli ultimi gancetti attorno al suo petto, si adagiò contro la sua schiena, appoggiando le braccia sulle sue spalle, attorno al suo collo, ed abbracciandolo con una certa cautela. Notando il suo sguardo spostarsi su di lei e sentendo una velatissima risatina compiaciuta, lo osservò con un'espressione sia furba che tagliente in volto, mordendogli la spalla e scoppiando a ridere subito dopo.
"È davvero così divertente?" sospirò lui, timoroso che potesse diventare un'abitudine
"Estremamente divertente" lo corresse mordendolo nuovamente
Continuando ad azzannarlo, morso dopo morso, prima per dispetto e poi lasciandosi trasportare mentre lui la lasciava fare, la ragazza si spostò lentamente dalla spalla fino al suo collo dove, seguendo il proprio istinto, si soffermò per lunghi momenti in cui ascoltò solo il respiro di lui mentre stringeva cautamente l'abbraccio in cui l'aveva richiuso.
"Natalie..."
Sentendolo pronunciare nuovamente il suo nome, la ragazza venne riportata alla realtà in un momento di panico e imbarazzo. Saltando all'indietro e staccandosi da lui, riprese fiato per poi osservare le proprie mani, tremanti e nervose prima di sentir la gola secca, il cuore batterle così forte da poterle esplodere in petto ed un miscuglio di emozioni nella testa.
"Io...ecco io..." balbettò scendendo dal letto ed alzandosi "Non so che mi sia preso" ammise correndo a prendere il cappello e chinandosi verso di lui col busto "Scusatemi, maestro, devo andare"
Scattando nervosamente fuori dalla stanza, la ragazza corse per i corridoi e le scale, rischiando per un paio di volte di cappottarsi. Raggiunto il pian terreno, salutò lascivamente le Dame prima di uscire dall'Avamposto ed appoggiarsi ad una delle colonne che sorreggevano l'entrata, prendendo un lungo respiro per tranquillizzarsi.
"Che sto facendo?" si domandò lasciandosi scivolare fino a terra
"Naty?"
Facendola sobbalzare e prendendola alla sprovvista, Kioko spuntò dalla lunga scalinata saltellando allegramente fin da lei, facendo rimbalzare le orecchie dell'elmo in Lagombi per poi osservarla con far incuriosito.
"Kioko...Shiori" le nominò vedendo la sorella raggiungerle "buon...buongiorno"
"Natalie, non vanti un bel colorito, stai bene?" chiese la minore
"Io...diciamo che...ho qualche problema" balbettò
"Ti dico io cos'ha" rise l'altra con sguardo sornione
"Cosa...cosa stai insinuando?" ridacchiò imbarazzata
"Nulla" rise fingendo ignoranza "ma possiamo parlarne altrove" propose porgendole una mano
"È perché dovrei raccontarvi i miei problemi?" ribatté accettando l'aiuto
"Perché siamo amiche e ti abbiamo regalato una Spada Lunga...e perché, altrimenti, rivelo a Konoha che hai una cotta per il tuo mentore"
"Non oseresti..." minacciò con sguardo sottile
"Vero, non oserei" ammise facendo spallucce "...ma non l'hai negato" ridacchiò entrando
Osservando le amiche, minuti dopo, con sguardo tanto accusatorio e tagliente quanto confuso, Natalie si sedette nella vasca termale mentre Kioko sembrava morire dall'eccitazione e Shiori le raccoglieva i capelli in un'acconciatura inutilmente elaborata per non farli bagnare.
"Perché siamo qui?"
"Qui è tradizione rilassarsi prima di una caccia e il rumore dell'acqua corrente coprirà le nostre voci" spiegò Shiori
"Dove state andando a cacciare?"
"Nella Tundra dove due Urukususu sembrano dare problemi ad un villaggio di Lynian"
"Due cosa?" chiese confusa
"Langombi" si corresse
"Attorno a Pokke non ne ho ancora visto uno" ammise "strano..."
"Piuttosto, non hai nulla da raccontare alle tue migliori amichette?" chiese Kioko con tono sensuale, avvicinandosi e ricevendo poi un colpo sulla nuca
"Sta' ferma mentre ti raccolgo i capelli" minacciò l'altra "Però Natalie, prego, racconta pure dei vostri momenti d'intimità" la invitò con far pacato ma con sguardo ugualmente intrigato
"Nulla...nulla da raccontare" farfugliò "abbiamo parlato dopo essere tornati in camera e in qualche modo l'ho visto aprirsi verso di me...e la cosa è stata...insolita"
"E vi siete baciati" esordì
"No, l'ho morso" puntualizzò facendola ridere "e poi, nulla, siamo andati a dormire...e stamattina abbiamo avuto un momento di...strana dolcezza?"
"E che avreste fatto?" la punzecchiò sedendosi di fianco a lei
"Per me qualcuno non ha dormito" insinuò l'altra
"Come...come lo sai?"
Vedendo uno sguardo, prima sconcertato, poi confuso, poi dubbioso e infine euforico, farsi largo sul volto delle gemelle che cominciarono a lanciarsi rapidi sguardi d'intesa, Natalie concepì con troppo ritardo la loro interpretazione, ritrovandosi poi presa per le spalle da Kioko.
"Sai Natalie, l'amore è come le volpi che vagano nei nostri boschi" spiegò mentre Shiori saltava in piedi e le lasciava sole
"A-Avete capito male e-e che vorrebbe dire?"
"Prima l'amore si avvicina a te muovendo l'ampia coda e prendendo tutte le tue attenzioni, attento e ipnotico, poi rimani infatuata a vita e capisci che nient'altro avrà tanta importanza come quella dolce pelliccia bicolore" raccontò con tono estasiato prima d'incupirsi "e poi ti azzanna il braccio coi suoi denti seghettati in grado di tranciare scaglie e corazze strappandoti di mano quel filetto di Coda di Barroth che hai passato due giorni ad affumicare lentamente mentre-"
Venendo colpita da un Gargua gonfiabile sulla testa, Kioko si voltò, venendo fulminata da Shiori, già di fianco alla Dama della Gilda, per l'alto tono di voce.
"Che...che ci fa tua sorella lì?"
"Sta raccontando quel che abbiamo appena scoperto. Guarda Konoha, guarda come ascolta interessata" esortò con ovvietà "Ma...come è andata a finire?"
"Non lo so" sospirò "ed è per questo che non so cosa fare"
"Lascia che ti dia un semplice consiglio" propose rialzandosi "prova a fare come la sottoscritta"
"Devo farmi addentare da una volpe? Posso far valere il morso di Ludroth?"
"Sii quella versione di te stessa che riesce ad osare un poco di più, è il modo più veloce per far venire le cose a galla...e se volessi farti addentare da una volpe, prova a girare con della carne affumicata"
"Ricorderò il consiglio" rise
Cambiandosi dietro i divisori mentre, con palese ironia, sfoggiava pose sensuali ad accompagnare ogni movimento, Kioko venne raggiunta dalla sorella che, con un secondo colpo in testa e sguardo serio, la costrinse a sbrigarsi mentre lei stessa si cambiava. Salutando l'amica mentre si preparavano a partire, infine, le gemelle lanciarono un'occhiata inequivocabile sia a lei che alla Dama, notando Alexander spuntare dalla lunga rampa di scale.
Alzando gli occhi al cielo, Natalie seguì il ragazzo con lo sguardo, notando il suo fare confuso di fronte alle insinuazioni delle Dame e vedendo, infine, Kioko rispuntare dall'uscita, sfrecciando verso di lui, salutandolo prima addentarli il braccio e scappare ridendo.
Trattenendo una risata mentre lo vedeva, sconfortato e perso, raggiungere la barriera che divideva l'ampia stanza in due, si portò le gambe al petto rannicchiandosi nella vasca termale.
"Maestro" esordì con imbarazzo, alzando di poco l'asciugamano che le copriva il seno
"Quindi Natalie-"
"Possiamo...cioè, non sono pronta per parlarne" lo interruppe discostando lo sguardo
"Quindi Natalie" riprese il discorso "hai già rinunciato alla tua giornata per Yukumo?"
"Ripeto...vi odio" sbuffò scuotendo il capo e capendo di starsi facendo troppi pensieri
Alzandosi e dirigendosi verso gli spogliatoi, la ragazza si cambiò indossando nuovamente il completo con cui si ripresentò al mentore che, vestito esattamente come lei, aspettava osservando cacciatori novizi e turisti passargli di fronte. Prendendo un lungo respiro mentre la Lynian sovrintendente delle terme la osservava, si ripresentò a lui con sguardo serio, porgendogli un elastico per capelli e dandogli, subito dopo, le spalle.
"Non farci l'abitudine, non mi chiamo Lylian" commentò raccogliendole i capelli in una coda di cavallo
"Stanne certo che c'ho già fatto l'abitudine, Lylian due" ribatté sentendo le sue mani lungo i suoi capelli, riuscendo a trovare una certa calma in quel momento
"Quindi Principessa Daymio, quali sono le tue odierne intenzioni?"
"Non so" rispose discostando lo sguardo con fare altezzoso "Sarei libera" annunciò facendolo ridere
"Come avevi detto..." si prese qualche attimo per ripensare "Se te lo chiedessi e se proprio ci tenessi, magari, girovagheresti per Yukumo con me?"
"Concesso"
Allungando la mano che subito venne presa da lui, Natalie mantenne sguardo ed atteggiamento per qualche istante facendosi aprire la porta d'uscita prima di prenderlo a braccetto mentre scendevano la lunga scalinata. Osservando gli alberi dalle rosse foglie che venivano mosse dal leggero vento insieme alle colonne di vapore, prese un lungo respiro e si soffermò ad osservare, velatamente, il rilassato sguardo d'Alexander senza farsi notare.
"Hai una vaga idea di cosa stiamo facendo o di cosa vuoi vedere?"
"Per niente" affermò con orgoglio
"Speriamo mi ricordi ancora com'è fatto il villaggio" sospirò
"Non mi avevi detto conoscessi il luogo"
"Madoka...dammi la forza" sospirò alzando gli occhi al cielo
"Niente Madoka. Natalie" puntualizzò lei "Magari anche Momo" indicò infine il Lynian indaffarato a lavorare
"Va bene, insieme a Momo sarai il mio unico pensiero odierno" commentò stringendole la mano mentre già si tenevano a braccetto "Momo, buongiorno"
"Buongio-" miagolò voltandosi e mostrando un vassoio sostenuto da un laccio che correva attorno al suo collo "Cucina locale, un assaggio, prego" li invitò porgendo loro due involucri di carta
"Con permesso" accettò lei prontamente "cosa sarebbe?"
"Germogli di bambù alla brace" miagolò "comprate, io vendo, voi date soldi, grazie" chiese facendolo ridere e sfoggiando il massimo delle proprie doti mercantili
"Compriamo" rispose lei che, con fare estasiato, mangiucchiava l'assaggio "Ne voglio altri"
"Prego" rispose il Felyne indicando una cucina mobile che si presentava come un carro gestito da altri Felyne
Comprato un sacchetto di una decina di germogli, i due cominciarono a girare, attraversando la parte turistica del villaggio per poi prolungare la loro permanenza nella parte abitativa locale dove, a detta d'Alexander, non si fosse perso ma la stesse portando lungo una rotta turistica. Provando a non farsi sentire o vedere mentre rideva, Natalie rimase momentaneamente raddolcita dall'impegno che il ragazzo stava impiegando per intrattenerla in quella giornata cominciata in maniera stranamente discutibile...
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