- Capitolo 5 -
- Non si è ancora svegliata? - chiese Guren all'infermiera più vicina.
- No, non ancora, ma non si preoccupi, è fuori pericolo - gli sorrise la donna dai lunghi capelli castani.
- Ha sanguinato molto dal braccio e ha rischiato di perderlo per colpa del taglio in questa zona - aggiunse il medico mostrandogli le radiografie
- ma adesso sta bene, deve solo riposare -
Guren fissò un punto indeterminato nel pavimento.
- Posso vederla? - chiese con voce apparentemente calma. In quella situazione, però, la sua preoccupazione era ben visibile.
- La sua stanza è già occupata - rispose la voce gentile della donna.
Il moro cercò di intravedere chi si trovasse nella camera dell'ospedale della ragazza, ma scorse solo quei capelli bianchi che conosceva fin troppo bene.
Da quando Sayuri era stata ricoverata non si erano rivolti più la parola, lui e Shinya.
- Vorrà dire che aspetterò -
Shinya, intanto, era seduto sulla sedia vicina al letto della ragazza.
Non era ancora riuscito a guardarla senza che i sensi di colpa gli invadessero l'animo.
Sayuri aveva gli occhi chiusi e sembrava morta, ma per fortuna i suoni provenienti dalla macchina che la affiancava decretavano il battere del suo cuore.
- Mi dispiace - ripeté per l'ennesima volta il ragazzo, fissandosi le punte delle scarpe.
Sayuri, però, non poteva comprendere le sue parole dato che stava dormendo.
- Sai, l'invidia è un demone molto più pericoloso di quelli che si trovano nelle nostre armi - le disse senza distogliere lo sguardo dalle scarpe
- Io ero geloso di te, del rapporto che avevi con Guren e sono stato posseduto dalla gelosia -
La guardò finalmente in volto.
- Un attimo di esitazione ed il mio egoismo ti ha portato quì - trattenne una lacrima compiendo uno sforzo estremo - Il fatto è che Guren mi piace, io lo amo -
- Che stupido sei stato, Shinya - disse con un filo di voce la ragazza. Si era svegliata.
Shinya arrossì al pensiero che avesse ascoltato tutte le sue parole e nascoste le guance diventate rosse girandosi dall'altra parte.
- Anche a me piace Guren, sai? - gli spiegò Sayuri, sorridendo - Ma non pensavo tu lo amassi -
Shinya nascose nuovamente il viso paonazzo.
- E sai chi mi piace anche? - gli domandò gentilmente aumentando di poco il volume della voce - Shigure, Goshi, Jūjō... ed anche tu mi piaci, Shinya -
La ragazza cercò le sue mani e le afferrò debolmente - Piacere non significa amare -
"Ti sta mentendo, vuole solo farsi credere dalla tua parte per assicurarsi che tu non la elimini in futuro. Sa che sei più forte di lei e che puoi ucciderla" disse la sua gelosia, cercando di trascinarlo nel dirupo che aveva creato dentro di sé.
- No... io... sono così debole - le disse Shinya lasciando cadere sulla sua divisa piccole lacrime trasparenti.
Che fossero stati anche gli sguardi di Sayuri frutto della sua immaginazione?
- Tu ti senti così solo - aggiunse la ragazza - ma non lo sei mai stato -
Shinya lasciò cadere il viso sul letto ed immerse la sua pelle nella morbida coperta, bagnandola di lacrime.
La ragazza gli accarezzò i capelli e gli sussurrò lentamente
- Noi siamo una famiglia -
Una famiglia?
Eppure quel sentimento che gli opprimeva il cuore non aveva ancora abbandonato il suo animo.
- Mi dispiace - le disse soffocando le parole ed i singhiozzi nelle coperte.
- Anche a me dispiace di non essermi accorta dei tuoi sentimenti - rispose la ragazza continuando ad accarezzargli i capelli.
Shinya si ricordò di aver ammesso il suo amore per Guren di fronte a Sayuri e si imbarazzò nuovamente.
- Vedi, riguardo a quello... -
- Tranquillo, sarà il nostro segreto - le assicurò la giovane sorridendo.
- Quando ti sentirai meglio, andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme, va bene? - le domandò Shinya ricambiando il sorriso.
- Certo - rispose Sayuri ridendo e salutandolo - Torna presto -
Quando Shinya chiuse la porta della stanza della ragazza trovò Guren ad aspettarlo.
Nessuno dei due aveva avuto il coraggio di iniziare una conversazione né di guardare l'altro negli occhi e ciò aveva provocato a Shinya una notte insonne e pasti dimenticati.
- Mi dispiace tanto - disse il moro abbracciandolo. Era la prima volta che i loro corpi erano così vicini.
- É stata solo colpa mia - rispose nonostante l'imbarazzo di quel momento il giovane dagli occhi azzurri. Nel suo volto pallido il rossore delle guance risaltava particolarmente.
- Ho bisogno di parlare con te - aggiunse il colonnello affondando la faccia nelle spalle dell'altro.
Per la prima volta nella sua mente non nacquero conversazione inventate. Dopotutto, aveva sempre desiderato di venir abbracciato da Guren.
Quando il moro interruppe quell'abbraccio Shinya cercò di nascondere l'espressione imbarazzata.
- Vado a vedere come sta Sayuri - concluse entrando nella stanza della ragazza.
Shinya sorrise osservando le spalle di Guren allontanarsi ed infine decise di uscire da quell'ospedale.
Passando, si specchiò nei vetri delle stanze.
La divisa iniziava a stargli larga.
_Angolo commentoso_
Siamo di già al 5 wow!! ^^
Il tempo vola ed anche oggi mi ritrovo a scrivere di notte. Solo io lo trovo il momento più calmo della giornata? u.u
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