Mondo, vittima dell'uomo
Non possiamo accusare il mondo, o la vita, per essere così crudele con noi: il mondo non ci ha fatto nulla, anzi, ci ha dato pure troppo e quel troppo continuiamo a distruggerlo senza pietà.
Continuiamo a non apprezzare quello che ci è stato dato, non gli diamo valore, e ci rendiamo conto del prezzo che ha solo quando stiamo sul punto di perderlo.
Credo che nessuno possa mettersi nei panni di chi ha visto morire il proprio figlio davanti agli occhi, di chi ha perso il proprio amore tra le braccia, di chi ha assistito a così tanta crudeltà personalmente, di chi, durante un momento di gioia, ha perso tutto in un attimo.
C'è tanta tristezza per le vite stroncate; c'è tanta rabbia perché nessuno riesce a fermare questi continui massacri di innocenti; c'è troppa paura.
E' incredibile come qualcuno apparentemente come noi, con un corpo e forse un'anima, riesca a trovare il coraggio di uccidere una persona come lui, un suo simile, un essere umano. Mi correggo, però, quello che questa gente trova è tutto meno che coraggio: si tratta, infatti, dell'esatto contrario, si tratta di codardia. Solo un codardo può scagliarsi contro una folla comprendente bambini, famiglie, gente comune e totalmente innocente; solo un codardo può non provare alcun sentimento; solo un codardo può commettere qualcosa di così terribile, qualcosa che normalmente la mente umana non dovrebbe essere in grado neanche di immaginare.
Senza religioni, etnie, provenienze, siamo tutti esseri umani. Il problema è che quando commettiamo un errore, quando rechiamo danno a qualcuno, ce ne dimentichiamo totalmente e crediamo di essere superiori all'altro: essere in grado di far del male a qualcuno fa sentire potenti, forti; quando nel profondo, in realtà, siamo più deboli di chi stiamo facendo soffrire. Ed è proprio in quel momento che iniziamo a distruggere. Distruggiamo un cuore, distruggiamo un momento, una giornata, ed addirittura una vita.
Dovremmo ricordare ogni giorno, e non solo nel momento in cui accade qualcosa, che la vera forza sta nel creare, non nel distruggere.
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