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Chapter 30




"Sei sicuro di volere che usi il tuo telefono?"  Chiesi, studiando l'iPhone nero il quale aveva diverse crepe che si estendevano sullo schermo. Dovetti astenermi dal ridacchiare per il fatto che il suo telefono avesse evidentemente bisogno di una protezione per lo schermo. Non pensavo che Harry Styles fosse un tipo da tenersi un telefono rotto, ma d'altra parte poteva essere una conseguenza della sua rabbia. I miei pensieri si concentrarono tutti sul povero telefono.

"Si. Cambio il mio numero di tanto in tanto ed è giunto il momento di farlo nuovamente."  Mi rispose con disinvoltura mentre un lampo di malizia attraversò i suoi occhi.

Mi tesi quando si avvicinò più a me, le sue labbra erano a pochi pollici di distanza dal mio orecchio. "Hai dei ripensamenti, principessa?" Sussurrò, l'azione da lui provocata mi fece accelerare la respirazione.

"No, volevo solo esserne certa." Mi precipitai a dire, il mio cuore mi saltò in gola quando afferrai il suo telefono digitando il numero che conoscevo a memoria.

Non riuscivo a credere che stesse realmente accadendo. Forse non nelle migliori circostanze, ma alla fine stavo davvero per entrare in contatto con la mia famiglia. Oh Dio..non avevo mai avuto problemi di ansia prima, ma in quel momento mi sembrava di necessitare una terapia.

C'era così tanto che volevo chiedere, le domande giravano nella mia mente senza meta, fino a scontrarsi. Volevo iniziare con ciò che ritenevo maggiormente importante; ma pensai a quanto fosse impossibile da quando tutto sembrava cosi..beh, importante.

Aprì un'occhio soltanto, avendo inconsciamente chiuso gli occhi mentre attendevo una risposta da mio padre. Il Re mi fissava con la bocca serrata severamente quando partì la segreteria di mio padre. 

Lottai per raccogliere i miei pensieri quando gli occhi verdi del Re si bloccarono fermamente sulla mia figura. Improvvisamente desiderai essere più insensibile, indifferente, dura di cuore; solo così tutto questo calvario non mi avrebbe fatto effetto. Dovevo trovare un mio equilibro per rimettermi in sesto, in modo che quando la linea sarebbe stata trasferita a mio padre potessi essere in grado di parlare con lui senza che il Re potesse scoprirlo. Non era certo che mi trovassi ancora nel palazzo di Serentile, quindi potevo informarlo dei miei spostamenti. Tuttavia, tutto questo avrebbe chiesto un sacco di concentrazione, visto che il Re era tutt'altro che ingenuo. 

Per terminare la chiamata, optai di chiamare il dipartimento incaricato di questioni familiari. Dovevano essere disponibili 24 ore al giorno e oltre, infatti avevamo nominato soltanto le persone abili per prendersi cura dei parenti. Digitai i vari numeri, spostando mio padre in un'altra linea.

"Segreteria del dipartimento riguardo parenti. Come posso esserle d'aiuto?" Una voce dolce rispose e le mie orecchie si rianimarono al suono della voce attenta. Pensai che fosse a causa del ID su chiamate estere.

Iniziava il gioco. Cominciai con una voce acuta e disperata, preoccupata per la mia vita (anche se in quel momento non era così).

"Pronto? Riesce a sentirmi? Sono la principessa Melody, la prego, mi aiuti! Sono scappata, oddio sono scappata per favori mi aiuti." Oramai ero entrata nel ruolo, le lacrime mi soffocarono in gola al pensiero di parlare con qualcuno di casa mia. Al villaggio non avevano telefoni che consentivano di esercitare energia elettrica, e in quel momento anche se si trattava di finzione, un turbine di emozioni vacillò dentro di me.

"Santo guacamole, La regina è viva!" Sentii sussurrare, un entusiasmo inspiegabile era agguato nel suo tono. "Oh cara, mi dispiace tanto. Vorrei poterti aiutare." Disse forzatamente, la sua voce era addolorata come se fosse stata appena accoltellata.

Lasciai fuoriuscire un respiro tremante. Non potetti fare a meno di essere colta di sorpresa alle sue parole. Cioè, era la mia famiglia e il mio paese. Avevo il diritto di sapere cosa stesse succedendo. L'incertezza offuscò la mia mente mentre cercavo di inserire disperatamente frammenti di informazioni senza alcun risultato; non ero riuscita a fare niente.

Sbirciai teneramente il Re con la coda dell'occhio, solo per avere un idea di cosa pensava di tutta questa situazione. Le sue sopracciglia erano sollevate prima che i suoi lineamenti si indurirono. La forma robusta della sua mascella si serrò. Entrambi ritenemmo la sua reazione alquanto strana. 

"Cosa vuol dire che non può aiutarmi? Che cosa sta succedendo?" Non riuscivo a nascondere il risentimento e l'amarezza nel mio tono. Tutta questa ombrosità stava ingoiando il mio ingegno. E essere allontanata dal mio popolo era ancora peggio. "Dov'è mio padre?" Dire la parola Padre ad alta voce mi squarciava il petto - avevo una sensazione viscerale come se ci fosse qualcosa di incredibilmente sbagliato.

"Mi dispiace Vostra Altezza, io la aiuterei m-ma sono una madre di tre bambini e loro hanno bisogno di me." La sua voce era strozzata e ciò mi fece vergognare di essere audace. Quella donna aveva un buon cuore, disprezzavo come appariva terrorizzata. Chi avrebbe potuto essere così senza cuore da minacciare un'innocente? E poi era assolutamente illegale; chi manipolava Ellenia andava oltre ai principi morali. Ero disgustata. 

"Chi la sta minacciando? La prego di dirmelo così che possa agire fin da subito!" Fui presa dal panico, le mie parole uscirono irrazionali. Entrambe sapevamo di non avere armi né un piano per iniziare una missione, ma ero disposta a fare qualunque cosa.

L'agonia nella sua voce era come una nube di sconforto sulla mia coscienza. "Devo riagganciare ora. Sono addolorata, ma sei una donna forte. Salvaci. Ho fiducia in te." La mia mascella fiondò a terra alle sue parole prima che la comunicazione si interruppe. Il mio cervello non sembrava digerire il fatto che Harry Styles fosse ancora nella stanza con me quando crollai a terra.

Probabilmente volevo conservare la mia dignità un po' più a lungo, ma al momento, non poteva importarmene di meno mentre le lacrime scendevano liberamente sul mio viso. Scossi la testa e serrai gli occhi per trattenere il bombardamento di emozioni che non potevo affrontare. Non era giusto. La vita non era giusta. Come potevo salvare il mio popolo da sola? Non ero altamente qualificata, non ero una super-sofisticata assassina che poteva evocare un piano inarrestabile. Ero solo..me. La paura intasò tutti i miei pensieri, il mio cuore pompò troppo velocemente e le mie mani sudarono.

Il mio corpo era visibilmente scosso mentre sentii qualcuno accovacciarsi davanti a me. Tirai su con il naso, asciugandomi le lacrime randagie che continuavano ancora a strisciare sulle mie guance arrossate mentre sbirciai dietro le mie mani che mi fecero da nascondiglio, incontrando degli occhi complicati.

Si, complicati. Ecco come descrivevo i suoi occhi. Anche se tendevano ad essere cuciti dalla rabbia pensavo che c'era qualcos'altro di nascosto in loro.

I miei occhi si bagnarono nuovamente quando la mia mente riprodusse gli avvenimenti appena svolti. Il fatto era che la mia vita era diventata un disastro costante, moltiplicando i miei problemi senza che potessi fare qualcosa per risolverli. Se l'avessi saputo prima avrei ascoltato le parole di mio padre quando aveva provato a convincermi di non andare via.

E prima che potessi fermarmi, la mia lingua agì di propria iniziativa e iniziai a piagnucolare tutto ciò che gravava sul mio petto.

"Come potevo aspettarmi di diventare responsabile di un salvataggio per l'intero paese per conto mio? Oltre al semplice fatto che non ho idea di che cosa o chi si sta intromettendo tra la mia gente!" Sentii una fitta di incertezza, non appena le parole uscirono dalle mie labbra. Harry Styles era probabilmente l'ultima persona con la quale sfogarsi. Probabilmente avrebbe usato questa debolezza a sua vantaggio, vedendomi più debole di quando già abbastanza non fossi.

Volevo tapparmi la bocca prima che qualcos'altro schizzasse fuori senza aver avuto la possibilità di pensarci.

Scossi la testa mentre le lacrime scesero dalle mie guance. "Sono solo...mi dispiace. Non volevo-"

"Ti aiuterò." Harry mi interruppe con fermezza, non un briciolo di dubbio nella sua voce.

"Tu cosa?" Non avevo intenzione di urlare, ma le sue parole erano cariche di un certo tipo di disperazione che non poteva passare inosservata. Mi aveva appena regalato una sorta di speranza. E naturalmente, dire che era stato preso in contropiede dalla sua stessa volontà di aiutarmi sarebbe stato un eufemismo. Morivo dalla voglia di sapere cosa avvolgeva i suoi pensieri quando si offrì di aiutare Ellenia.

Si irrigidì ma prima che potessi soffermarmi a questo Harry si raddrizzò, assumendo il controllo. Un fronte che sembrava aver perfezionato.

"Sì. Potrebbe essere un problema per tutto il mondo, una monarchia instabile riflette sulle altre. I suoi effetti crolleranno sugli altri prima o poi, è meglio intervenire prima che qualcosa sfugga di mano."

Non ero sicura di quale fosse la sua idea, ma francamente? ero così felice di ricevere aiuto da non importarmene. Forse Harry non era una buona spalla su cui piangere ma mi aveva offerto un aiuto. Ellenia veniva prima di tutto e lui era disposto ad aiutarmi, il che fu sufficiente a riattaccare i miei pezzi.

"Lo apprezzo." Gli dissi, facendo un piccolo sorriso nonostante le lacrime che scorrevano dalle mie guance. "Non voglio farmi da parte, voglio aiutare, combattendo a fianco con quello che ho."

Annuì solennemente, il suo volto era pensieroso. "Dovremo finire i tuoi corsi di autodifesa. Per adesso." Lasciai andare un respiro tremante e immediatamente ci fece caso. "Cercherò di essere meno duro e cercherò di tenermi dentro i commenti malevoli, d'accordo?"

Stavo facendo del mio meglio per tenere il passo a questa nuova interazione tra noi due, cosa di cui non ero abituata. Di solito era un turbine di risposte brusche, rugosità e quant'altro, convincendomi ulteriormente di prendere le distanze. Come sarebbe stato stare con lui escludendo tutte queste cose?

Ero ansiosa di scoprirlo quando pronunciai la sola parola che voleva sentire.

"D'accordo."

E con questo, sapevo che a detta di tutti aveva la reputazione di un tiranno dal cuore di ghiaccio, ma non tutte le ossa del suo corpo erano cattive. 

//

Comunque, ecco che le cose si fanno interessanti, Harry si è offerto di sua spontanea volontà di aiutare il paese di Melody. Secondo voi, cosa sta succedendo ad Ellenia?

Ed ecco che inizieranno nuovamente i corsi di autodifesa di Melody, credete che Harry terrà a bada i suoi commenti da acido mestruato?😂

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