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Chapter 22

Dopo aver messo le scarpe, mi fermai e forzai un sospiro. La mia ansia scalciava nuovamente, buttandomi giù. Mi tirai i capelli frustrata e lascia che l'adrenalina mi consumasse del tutto, era solo questione di tempo prima che le persone tornassero a fare quello che stavano facendo e dovevo assicurarmi di essere già fuori da questo castello prima che avvenisse.

Non avevo idea di dove stessi andando, i miei piani per evocare una fuga perfetta vennero dimenticati per via della disperazione che mi accecava. Ovviamente, Serentile era infestata da una grande varietà di guardie armate e persone che potevano afferrarmi in un batter d'occhio e trascinarmi dal re. Era ciò che si doveva fare quando un prigioniero correva via. Fortunatamente, i corridoi erano silenziosi per via del caos che aveva provocato Harry Styles - e tutti volevano andare a vedere cosa stava succedendo fuori.

Conoscendo il re, avrebbe prima o poi capito come avessi fatto a fuggire. Per realizzare poi che era l'unico ad avermi dato una possibilità, e questo l'avrebbe fatto infuriare.

Rhoda's POV

Saltai per tutta la cucina preparando il petto di pollo e contemporaneamente muovendo la testa per la morbida musica che proveniva dagli  altoparlanti. Terminai il tutto caricandolo sul piatto prima di versarci della salsa e di fianco il riso.

La sensazione di bruciore in gola aumentò e mi fermai per versarmi un bicchiere d'acqua, appoggiando il mio peso sul bancone della cucina.

"Dico alle altre di apparecchiare la tavola." Margaret, la mia collega borbottò mentre tirava fuori il suo telefono. Stava ancora scrivendo il suo messaggio quando intravidi una guardia in cucina, il suo volto era frenetico.

Quasi sputacchiai la mia bevanda quando ci informò improvvisamente degli eventi che si stavano svolgendo nel cortile del regno.

Fino ad ora tutti i soldati avevano fatto un grande sforzo per mantenere le loro lingue sotto controllo, ma a quanto pare Harton non era pienamente consapevole del modo in cui Harry reagiva quando un soldato oltrepassava il limite. E da quello che avevo visto, era stato abbastanza chiaro. Ero molto grata del fatto che un simile scenario non si verificasse molto spesso - ed era passato quasi un anno - ma questo pensiero venne immediatamente spazzato via quando scattammo verso la scena del crimine e osservai le caratteristiche gonfie del ragazzo.

Era un uomo giovane, abbastanza bello e sembrava facesse fatica a respirare. Era incosciente mentre 3 paramedici si occupavano di amministrare il CPR sul suo corpo. Comprimendo il suo petto ogni 30 secondi, ma il ragazzo non aveva nessun impulso.

A quanto pare la collera incontrollabile che aveva scatenato era troppo per il suo corpo, i suoi organi erano crollati sotto quella pressione.

La nausea ruotò lungo il mio stomaco in subbuglio. Quel ragazzo era giovane, troppo giovane per perdere la vita. Era molto probabile che le persone che erano intorno a lui lo amavano passando sopra le sue parole. Le sue parole erano state ridicole, ma erano uscite fuori con innocenza.

Il suono dei paramedici che spingevano il petto del ragazzo e i grugniti di Harry era tutto quello che potevo sentire. Lentamente voltai il viso per incontrare il suo sguardo attraverso i miei occhi tondi e mi permisi di scuotere la testa in segno di disapprovazione. Sapeva che disprezzavo atteggiamenti come quelli. Facevo in modo di farglielo sapere ogni singola volta.

Un po' di rabbia svanì dai suoi occhi, e mi resi conto che non era orgoglioso delle sue azioni.

Dopo tutto, Harry era solo un ragazzo che amava giocare con il fuoco. Ed era piuttosto bravo a farlo, ma non aveva la minima importanza in quel momento perché chi gioca con il fuoco prima o poi si brucia. Sapevo che aveva rispetto per me, e non ne aveva mai avuto per nessuno. E vergognarsi di fronte a qualcuno che rispetti è a mio parere una brutta cosa.

I miei occhi viaggiarono per la sua figura, misurando il casino che aveva causato.

I suoi capelli erano scompigliati e i suoi vestiti erano raggrinziti, ma questo non sembrava disturbarlo mentre deglutiva dell'acqua in una bottiglia. Le vene sporgenti del suo collo stavano diventando meno prominenti è tutto ciò che volevo fare era marciare verso di lui e abbracciarlo stretto, scacciando via tutto il suo passato oscuro. Ma prima che potessi reagire, gli occhi terrorizzati di Melody apparirono nella mia mente.

Dovevo rimanere a controllarla. La sua camera dava sul cortile a quanto ne sapevo, ed era rimasta seduta vicino alla finestra. Lei poteva aver assistito a tutto.

I miei piedi provocarono tonfi mentre pestai il tappeto per attraversare le sale del palazzo. Guardai oltre le porte di passaggio per cercarne una in particolare. La stanza di Melody. L'ansia rosicchiava i mie sensi e speravo di ritrovarla seduta nella sua stanza ad osservare abiti, ignara della violenza che il suo rapitore aveva provocato.

Speravo sinceramente che non puntasse il dito sulle sue azioni vili, perché sapevo per certo che se l'avesse fatto sarebbe andata molto lontano. Traumatizzante. Quella ragazza non era abituata a tali viste, molto probabilmente non ne aveva mai vista una. Era pura, ignara dei pericoli della vita. Non era mai stata esposta alle tenebre che si aggiravano all'interno dell'anima del ragazzo.

D'altra parte, Harry si era perso. Dopo averlo conosciuto per tutta la mia vita, avevo capito che era così sul serio. Il suo scopo principale nella vita era tenere il suo regno al sicuro e non come a molti piaceva credere; mantenendo il suo ego intatto. Lavorava giorno e notte per raggiungere il suo obbiettivo, oserei dire che Serentile era la zona più sicura dove poter vivere. Tutti i tentativi di attaccare i nostri cittadini fino ad ora non erano riusciti a differenza degli altri tre regni.

Ridacchiai sotto il mio respiro. Quel ragazzo era riuscito a infliggere paura ad uomini più vecchi e esperti di lui. Aveva infranto la stigmatizzazione a molte persone.

Infine raggiunsi la sua stanza, mi accigliai per l'assenza della sua guardia. Non era fuori servizio e, pertanto, doveva rimanere di guardia in questa porta come se la sua vita dipendesse da questo. Perché non c'era?

Aprii la porta e il mio corpo immediatamente si indebolì come la mia gola, provai a digerire la scena di fronte a me e mi pizzicai un braccio per controllare che non fosse un incubo. La stanza era vuota.

Disperatamente sperai che stesse vomitando, mi precipitai verso il bagno e freneticamente bussai tre volte contro la porta.

Nessuna risposta.

Aprii la porta e il respiro mi si fermò in gola una volta osservato lo spazio vuoto. Poteva essere scappata?

Pensai a quello che potrebbe aver fatto, dal momento che una grande quantità di guardie, tra cui quella che doveva perlustrare la sua stanza, avevano lasciato che la curiosità avesse la meglio su di loro, facendo in modo di allontanarsi per vedere cosa stesse succedendo.

Il pensiero mi rimase in testa per un bel po'. Potrebbe averlo fatto? Fin dal momento in cui l'avevo incontrata voleva ritornare a casa, lontana dal fuoco, ma la probabilità che ci riuscisse era così minima. Era una persona gentile con un cuore d'oro, troppo ingenua per affrontare il pericolo là fuori.

Tutti sapevano che il re di Ellenia si asteneva a lasciare andare via le sue figlie, a meno che non fosse tenuto a farlo. La povera Melody non sapeva come difendersi. E come se non bastasse, c'era molta distanza tra Ellenia e la delinquenza lungo la strada.

Scattai via dal mio stordimento quando un forte eco di orme vibrò in tutto lo spazio, la testa di Arran si intravide poco dopo, gli occhi si spalancarono quando incontrò il mio sguardo. "Dov'è la ragazza?" La sua voce uscì stridula.

Ringhiai di rabbia alle sue parole. "A me lo chiedi? Eri tu il suo responsabile!"

Agitò solo le mani comicamente senza darmi una risposta soddisfacente, lasciandomi andare avanti. "Non eri tenuto a lasciare la porta! Cosa ti è preso? Per una stupida lotta? Che tipo di guardia non riesce a controllare una ragazza? Il re si fidava di te e ora lei potrebbe essere ferita!"

"Mrs. Remington so che è colpa mia, ma per favore, non abbiamo tempo da perdere. Per quanto ne sappiamo, potrebbe essere in giro con Gemma."

Disse e in un lampo fummo fuori dalla stanza. Anticipatamente mi fece strada col suo corpo, i miei polmoni erano stretti fa loro. Il mio petto era pesante quando ci fermammo di fronte alla stanza di Gemma.

Senza perdere un secondo, Arran bussò alla porta con urgenza. Non volevo sperare, ma il mio cuore accelerò quando la voce di Gemma canticchiò un "entra".

Per favore fa che Melody sia con Gemma. Era come una figlia per me e non potevo sopportare il pensiero di vederla ferita.

"Salve principessa Gemma. Per caso Melody è con lei?" Arran chiese educatamente quando la porta si aprì.
Gemma lo fissò dall'alto verso il basso confusa, prima di tornare al suo computer.

"No. Perché?"

La paura sgorgò dentro di me e mi scossi dal terrore. Prima che potessi trattenermi, spinsi Arran di lato facendo un passo avanti.

"Dove esattamente l'hai vista l'ultima volta? Gemma questo non è uno scherzo quindi ti prego di mettere via quella cosa." Fissai il suo computer portatile d'argento e per fortuna Gemma sapeva cosa era meglio per lei perché collocò l'oggetto sul letto accanto a lei.

"Stavamo facendo colazione e poi è dovuta andarsene. Mi aveva detto che aveva bisogno che l'aiutassi a fare qualcosa." Espresse e immediatamente capii che faceva riferimento alla rivista. "Perché? Dov'è Mel?"

Era la conferma di cui avevo bisogno, la mia bambina era sparita. La sensazione era come se un coltello si fosse puntato sul mio intestino, e sapevo che ciò si riflettesse sul mio viso quando Gemma balzò giù dal letto, ora era completamente allarmata mentre si precipitava a mettere le scarpe. Trovai sorprendente a come già sapeva quello che stavo accennando senza avere il bisogno di esprimerlo in parole.

"Pensiamo che sia fuggita. Forse tre di noi può arrivare da lei in tempo prima che Harry lo scopra." Accettò immediatamente e corremmo giù per le scale, Gemma e Arran ovviamente avevano un vantaggio per l'età rispetto la mia vecchiaia. 

Ma non potevo rinunciare. Era come una figlia per me.

Continuammo a procedere quando improvvisamente un boato di rumori provenne da dietro Gemma e di fronte a me. Sapevo che non avremmo saputo cosa dire. Le sue azioni si anticiparono ancora prima che potessi pensarci.

Ma ormai era troppo tardi quando gridò. "Non possiamo trovarla! Melody è fuggita!"

Le mie dita scavarono nel mio scalpo piena di frustrazione e di allarme. Gemma si voltò a guardarlo come se gli fosse cresciuta un'altra testa mentre buttava fuori un sospiro. 

"Sei fottutamente ritardato?" Gli gridò contro, osservando la distanza tra loro come se volesse colpirlo. E per essere onesti, così fu. Il suo comportamento non mi preoccupava in questo momento.

Il mio cuore batteva più forte quando vidi uno sciame di guardie correre giù per le scale. Diversi camerieri corsero fuori dalla cucina. Alcuni degli uomini più fidati di Harry arrivarono di corsa attraversando le porte, il panico alloggiava nei loro volti. 

Erano in panico per la rabbia del re.

Proprio come la lieve intercettazione delle gocce di pioggia contro le finestre del palazzo, sapevo che quel giorno non era per niente soleggiato.

//

Eccovi qui il capitolo, fatemi sapere pure cosa ne pensate.

Domanda;

Harry lo scoprirà secondo voi che Melody è fuggita o riusciranno a trovarla in tempo?😈

-Mi consigliate qualche daddykink da leggere? [possibilmente in inglese, le preferisco di più]

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