Chapter 21
[a fine capitolo un avviso che riguarda Asylum]
I pugni del re cominciarono a stringersi e la mascella a indurirsi. Non avevo mai visto qualcuno così arrabbiato prima; stava quasi tremando. Mi sedetti, congelata sul posto. I suoi occhi divennero così animaleschi e primitivi che non potetti respirare per un minuto intero. Ogni singola parola che il soldato aveva detto alimentava il fuoco dentro di lui come un veleno mortale.
Mi resi conto che nominare la sua famiglia in tutto questo era il peggior errore che il povero ragazzo potesse mai fare. Apparentemente Harton l'aveva realizzato dopo, solo che adesso era troppo tardi per rimangiarsi le parole.
"Cosa cazzo hai appena detto?" Egli sovrastò il ragazzo biondo che sembrava fiducioso e impassibile. Stava fingendo miseramente.
"Mi dispiace, io--."
I miei occhi si spalancarono e un sussulto involontario sfuggii dalle mie labbra quando il re bilanciò il suo pugno contro il volto del ragazzo, facendolo strisciare e cadere sulla schiena.
Ben presto Harry Styles si avventò sul ragazzo, gettandogli calci e pugni uno dopo l'altro. La sua abilità mi stupii, combatteva con tanta cattiveria e la rabbia era evidente, ciò causò al mio corpo di formicolare per via della pelle d'oca.
"Mai più. Mai. Menzionarli. Ancora. O. Spaccherò. Il tuo. Patetico. Culo." Urlò, le sue azioni erano ben lontano dal cessare.
Un altro grido di angoscia trafisse l'aria e oramai sapevo che il biondo sarebbe stato fortunato se si sarebbe retto in piedi con un paio di ossa rotte. Il modo in cui il giovane re stava agendo contro di lui era terrificante.
Le persone cominciarono ad avvicinarsi intorno a loro, ma senza venire in soccorso del biondo. Un momento di palpabile esitazione girò intorno al cortile, tutti condividevano la stessa espressione di esitazione e di paralisi facciali. Non eravamo tristi e abbattuti per il ragazzo, il re non stava dicendo "Mi dispiace per te amico" per poi stringere la mano di qualcuno. No, eravamo atterriti.
Le sue mani afferrarono la camicia del biondo, costringendolo a mettersi contro l'albero senza sforzo. Il mio corpo si scosse a come l'uomo furioso tirò Harton dalla sua posizione precedente soltanto per sbattergli in modo aggressivo la schiena contro l'albero. Guardai con orrore a come lanciò un pugno pesante dritto sullo stomaco di Harton prima di lasciare che il suo corpo crollasse a terra.
Il mio respiro si smorzò e guardai la scena senza parole. Da tutte le storie che avevo sentito di lui, sapevo che era duro con i suoi soldati e che aveva un grande bisogno di gestire la rabbia, ma mai avevo pensato che fosse così cattivo. Chi provocava il chiarore dell'oscurità nei suoi occhi era carne morta.
"Sir v-voi lo ucciderete se continuate così." Mentalmente mi inchinai per l'uomo che prese parola, silenziosamente desiderai che il caos si fermasse.
Onestamente, non mi ero mai vergognata del mio comportamento nella mia vita. Sapevo che me ne sarei pentita in seguito. Avrei picchiato me stessa. Ma in quel momento, ogni significato e ogni logica mi sfuggii mentre la paura si impossessò dei miei sensi. Vedendo qualcosa di così feroce che non potevo nemmeno spiegare - la vecchia me stessa sarebbe sicuramente intervenuta per aiutare il ragazzo, in nessun modo avrei lasciato che si sarebbe svolta violenza davanti ai miei occhi senza trovare un modo per fermarlo. Non importava quali erano le conseguenze.
La vecchia me stessa era virtuosa; in grado di guardare la paura negli occhi. La vecchia me non aveva paura, la mia morale veniva sempre prima. Ero senza paura.
Ma ora, mentre guardavo i gravi atti di Harry Styles, il modo in cui aveva perso il controllo e togliendo la vita al soldato innocente per un semplice lapsus, sapevo di essere spaventata. Terrorizzata. E se volevo trovare un equilibrio, per riavvolgere il tempo in cui i miei genitori mi avevano allevata, se volevo guardarmi allo specchio e vedere una guerriera coraggiosa, piuttosto che una codarda svampita, dovevo prendere tutte le misure necessarie.
Istintivamente, i miei occhi scrutarono le macchie scure sulla mia pelle. Un ricordo di aggressività e irascibilità del re, le cose di cui era capace. Ero ancora un po' scossa dal nostro ultimo incontro, non che fosse una ragione sufficiente per lasciare che tali azioni vili scivolassero via.
E il solo fatto che mi aveva forzata di essere il mio allenatore di autodifesa non faceva altro che aggiungersi alle fitte nel mio basso addome. Un errore o commento e potevo finire come Harton; in una pozza di sangue sotto l'albero.
Rischiai di lanciare un'altra sbirciata al gigante dai capelli ricci per trovare i suoi occhi scintillanti di acrimonia, il viso era acceso dalla furia e le nocche erano squarciate dal sangue fresco che colava a terra. Il colore del sangue simboleggiava pericolo. Era questo quello che ad Ellenia continuavano a dirmi. Lui era privo di emozioni mentre fissava ciò che la sua rabbia incontrollata aveva provocato, ed ero grata alla finestra per formare una sorta di barriera tra me e la scena orribile. Presi il mio labbro tra i denti e rosicchiai nervosamente. La prossima volta questa finestra non sarebbe stata qui a tenermi al sicuro.
Non sapevo cosa sarebbe successo dopo, ma di una cosa ero certa; non mi sarei trovata in questo regno un minuto di più.
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Chi è che inizia come me domani la scuola? ew non sono pronta.
Domanda; quanti anni avete?
Comunque se qualcuno di voi si è domandato come mai non ho più 'Asylum' tra le opere è perché ho deciso che non tradurrò MAI più una storia in spagnolo. Mi porta via il doppio del tempo che ci vuole per tradurre una storia in inglese, questo perché devo ancora esercitarmi ancora molto bene con la lingua. (E comunque è nelle bozze, magari più avanti potrei decidere di postarla di nuovo se proprio ci ripenso, ma ne dubito)
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