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Chapter 14

  

Gli eventi di ieri mi fecero andare a letto esausta, la sensazione era quella di un ascia che mi perforava la testa poggiata sul cuscino. Ero così stanca che avevo saltato la cena, allontanando tutte le emozioni di quelle ore passate da indifesa. 

Lentamente e con riluttanza, mi scoprii la faccia. Battei le palpebre, e nuovamente chiusi gli occhi. Il risveglio non era più il piacere di una volta. Ci fu un piccolo attimo fugace a sapere di essere ancora tutta intera ma evaporò velocemente una volta che riconobbi l'ambiente. Strisce di luce solare penetravano dalla finestra, accecandomi. Oh, fantastico - mi ero dimenticata di chiudere le tende.

Mi misi a sedere, trascinando i piedi giù dal letto e strofinando le nocche sulle palpebre. Allungai le braccia sopra la testa e sbadigliai, lasciando cadere il mio sguardo sulle mie gambe che penzolavano sul pavimento freddo.

Non ero abituata a svegliarmi da sola. Normalmente, Paige si trovava sempre di fronte a me ogni volta che aprivo gli occhi per iniziare la mia giornata con un nuovo programma e di buon umore. Ero disperata per il bisogno di volere la mia vecchia routine indietro; tutto il modello che avevo sperimentato ultimamente non faceva affatto parte della mia strada per diventare una regina.

O lo era? Non lo sapevo nemmeno più.

I miei vestiti erano umidi contro la mia pelle e mi alzai in piedi, storsi il naso quando i miei occhi guardarono le attrezzature di equitazione di Gemma. Sarei stata sei piedi sotto terra se Paige mi avrebbe sorpresa in un tale stato disordinato - senza aver fatto una doccia e senza il mio abito. Non avevo nemmeno lavato i denti. Accidenti. 

Tranquillamente camminai verso il guardaroba straniero, optando per dei pantaloni larghi e una felpa. Forse se avessi messo degli indumenti comodi e abbandonato il mio stato d'anima sfaccettato, il pericolo sarebbe stato lontano. Beh, sicuramente ci speravo.

Del vapore riempì la stanza quando accesi la doccia, l'acqua scrosciava mentre la mente mi riportò a ieri, trasformando tutto in un'illusione nebbiosa.

Ci si poteva aspettare tutto da una ragazza di diciassette anni, viziata con amore e con cura per tutta la sua vita. Mai avevo affrontato i disagi della vita fino ad ora; trovandomi nel mezzo di un conflitto piuttosto cruento.

Un dolore ardente salì alla mia gola e mi sentii come se una pianta invisibile stesse bloccando le mie vie respiratorie. Le mie lacrime travolgenti erano state costrette a stare dietro le mura sin da quando il re aveva cominciato a trattarmi con tanta violenza, ma ora, mentre l'acqua continuava a scorrermi su tutta la pelle e il dolore straziante dell'altro giorno ritornò, mi ritrovai a pezzi. Lasciai uscire fuori tutto. Le lacrime si versarono senza pietà, e suoni confusi attutiti dalla doccia lasciarono le mie labbra. 

Improvvisamente mi sentii come se fossi centinai di metri sott'acqua, con la pressione che mi spingeva più giù. Potevo ingannare tutti, potevo ingannare me stessa, ma la mia grande responsabilità poteva rompermi le ossa se giudicata male. Il pensiero compresse i miei polmoni finché sentii che non c'era più ossigeno a sinistra.

Doveva andare a destra. Dovevo solamente farlo. Così decisi che per il momento, dovevo fingere che il pericolo non era in cammino e che la vita era in una direzione di cui non riuscivo a tenere il passo.

La mia mente ritornò ai ricordi della mia amata famiglia, i quali mi mancavano oltre le aspettative.

Padre stava cercando di farmi uscire da qui? Gli mancavo? Delle persone stavano morendo a causa mia?

Contemplavo vari scenari, l'acqua correva per tutto il tempo, aiutandomi dolcemente a recuperare il mio spirito e fa riflettere la mia mente.

A pensarci bene, forse non volevo essere salvata. Certo, non c'era nulla che volevo più di uscire da questo luogo straziante. Tuttavia, ci potevano essere conseguenze gravi, soldati e altri potevano aver sacrificato le loro vite preziose. Stavo bene, potevo evocare un piano e fuggire da sola. Non c'era bisogno che qualcuno si battesse per questo, infliggendo una carneficina a causa mia.

Chiusi gli occhi mentre l'acqua imbeveva la mia pelle, il ronzio di adrenalina cominciò a pompare dentro di me. Sì, ero una persona molto ordinaria che aveva bisogno di organizzazione, disciplina e struttura, altrimenti mi sarei sentita estremamente frustrata. Anche se qualcosa di insolito stava uscendo fuori dalle mie caratteristiche e ciò mi inviò una strana combinazione nel mio stomaco.

Ora come ora poteva anche non sembrare, ma speravo che Serentile un tempo sarebbe diventata una forza da stimare.

Ero contenta di essere riuscita a trovare la calma, così chiusi l'acqua e uscii, i miei piedi nudi premevano contro le piastrelle fredde. Raggiunsi la pila di soffici asciugamani immersi sul lavandino e ne afferrai uno, asciugando la mia pelle umida.

Subito indossai i miei vestiti e con un pettine pettinai i miei capelli bagnati prima di uscire dal bagno.

I miei occhi si posarono su una piccola figura quando entrai nella stanza, il forte odore di pancetta si diffuse intorno al mio naso, facendomi venire l'acquolina in bocca.

I suoi occhi viaggiarono per i miei indumenti e un sorriso compiaciuto si dipinse sul suo viso. "Ha avuto una giornata accogliente?"

Ridacchiai di soppiatto verso di lei. "Un accenno."

Il suo sorriso esuberante presto si trasformò in una smorfia quando intravide la mia cena, posata sulla tavola rotonda intatta.

"Pensavo che saresti stata affamata dopo aver cavalcato con Gemma. Qual'è il problema, tesoro?" Mi guardò con scetticismo.

Probabilmente pensava che stessi morendo di fame come farebbe una grande quantità di prigionieri. Poco sapeva che il cibo era una pedina nel mio piano; morire di fame mi avrebbe resa debole, e quindi non sarei stata in grado di pensare e agire in modo corretto. E ciò non rientrava nella categoria delle cose che dovevo fare.

"Sono stata portata fuori proprio quando stavo rientrando in questa stanza ad essere onesti. Mr.Styles mi aveva detto che la cena sarebbe stata mandata più tardi e quindi nemmeno mi aspettavo nulla."

Sostituii la colazione fresca con la mia cena sprecata. "Suona come se avessi passato un momento piacevole. Non è poi così male essere un ostaggio, huh?"

Alzai le spalle, cercando di fingere il mio miglior sorriso. Beh per prima cosa, avevo avuto una bella giornata finché un certo qualcuno non l'aveva trasformata in un inferno vivente trascinandomi per i capelli, spaventando il mio buon senso e facendomi affrontare un ragazzo dagli occhi odiosi che aveva fatto forzare la mia memoria.

Una divertente giornata.

"Okay cara, starai morendo di fame. Vi lascio così da poter mangiare in pace, bon appetite!" E con un ultimo sorriso, si affrettò ad uscire fuori dalla stanza. Ero stupita dal fatto che sapesse soltanto della mia piccola avventura con Gemma. Chiunque le avesse detto questa cosa le aveva detto solo una piccola parte - lasciando fuori la parte spiacevole.

Mi sedetti al mio posto, in realtà volevo danzare in punta di piedi per il delizioso profumo. Praticamente inalai le uova, pancetta e pane di grano che erano posati sul tavolo, la fame mi aveva avvolto.

Avevo davvero bisogno di chiedere a Rhoda qualcosa da fare durante la giornata o molto probabilmente sarei morta di noia. Il re aveva reso abbastanza chiaro che non mi era permesso di stare con Gemma, ma magari potevamo vederci fuori o qualcosa del genere. Mentalmente mi ricordai di chiedere a Gemma cosa faceva di solito oltre a passare il tempo con i cavalli.

Una voce stridula e rumorosa perforò il mio orecchio e si diffuse nell'aria, violando la tranquillità, con la quale avevo iniziato la giornata, facendomi sobbalzare dal mio stato di trance.

Serentile era sotto attacco.

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Ho iniziato una nuova traduzione, yeeep! 'Breathing space' se qualcuno ha voglia, passateci pure a lasciare una vostra opinione.

Domanda;

Patatine fritte o barretta di cioccolato?

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