Attimi che parlano di te
Tu eri già grande quando io sono arrivata.
Eri contenta lo so, me lo hanno raccontato.
Eri felice di avere ancora una volta una femminuccia in giro per casa.
Perché se tu eri la più grande io ero la più piccola.
L'ultima.
La tua nipotina.
La tua piccola Annuccia.
Io dormivo con te.
Mangiavo con te.
Giocavo con te.
E anche se ti dicevano di non farlo perché preoccupati per te.
Tu mi facevi scendere dalla culla e tenendo stretta la mia manina andavamo insieme giù un gradino alla volta.
E lo so che tu ci hai provato a stare insieme a me il più possibile per regalarmi dei ricordi da portare sempre con me una volta grande.
Ma la vita è arrivata prima.
Ti ha portato via che ero ancora troppo piccola.
Tutto quello che so di te e racchiuso in ciò che mi hanno raccontato.
Nelle foto che non guardo spesso.
Nei ricordi che hai lasciato a chi avuto il tempo di viverti davvero.
A volte ci provo a ricordarmi di te.
Chiudo gli occhi e cerco nella memoria delle immagini che mi riportino lì, su quelle scale insieme a te.
Cerco un sorriso.
Uno sguardo.
Cerco di immaginarmi noi che dormiamo.
Noi che mangiamo.
Noi che giochiamo.
Ma è difficile.
Vorrei tanto.
Ma è difficile.
È difficile perché la memoria mi tradisce.
Ci provo.
Ma non ci riesco.
Troppo presto la vita ti ha fatto lasciare la mia manina e tu ti sei fermata lì, sul ciglio delle scale a vegliare dall'alto me che scendevo piano, un gradino alla volta senza di te.
E lo so che tu in realtà ci sei sempre.
Ma avrei voluto più ricordi.
Più momenti.
Più attimi che mi parlassero di te.
Ma la vita è arrivata prima.
E mi ha lasciato pochi ricordi, pochi momenti e pochi attimi che mi parlano di te.
Ma sai che c'è?
C'è che io da quando sono piccola riempio di formaggio la pasta al sugo e ogni volta che mi guarda mamma mi dice sempre che anche tu lo facevi.
Che quando ero piccola e a casa si mangiava la pasta al sugo tu lo mettevi sempre prima a te e poi a me.
Non si poteva mica mangiare senza.
Ed infatti io la pasta al sugo non riesco a mangiarla senza il formaggio sopra.
Come mi hai insegnato tu.
E anche se non me lo ricordo io quel momento.
So che dentro di me esiste da qualche parte.
È un ricordo che mi hai lasciato.
Un attimo che mi parla di te.
Un attimo che non vorrò perdere mai.
E anche se non ci sei più lo so che in realtà tu ci sarai sempre nonna, ferma lì, sul ciglio della scala, a vegliare dall'alto sul cammino che questa vita ci ha regalato.
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