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Per Domi

Ciao, come stai?
Ti penso fin troppo spesso ultimamente, il che è a dir poco seccante. Seccante e inopportuno, mi ero quasi convinta di essere riuscita a superarti. Spoiler: mi stavo solo illudendo.
Riesco ad essere felice, questo sì. Sono circondata da persone che mi amano e che mi fanno sentire amata per quello che sono. Mi sento così a mio agio con loro che riesco ad accettare di essere tenera e dolce a volte. Altre volte mi rimproverano perché sono troppo aggressiva e diretta, ma non se la prendono mai sul serio. Posso essere finalmente me stessa, senza nascondere le mie ombre. Posso piangere. Posso parlare di sesso senza avere paura di essere giudicata per quello che mi piace. Non pensavo di potercela fare.
Le gocce fanno effetto. Mi stanno salvando la vita. Ho smesso di reprimere le mie emozioni. Il che implica dover avere a che fare con degli sbalzi d'umore allucinanti, ma sto imparando. Riesco ad arrabbiarmi. Riesco a litigare, persino con mia madre. E vinco.
Ma ti amo. Ti amo e mi manchi. Per quanto io sia felice, non riesco a smettere di pensare che con te lo sarei ancora di più. Sarebbe una felicità piena e completa. Ma penso anche che, forse, non riuscirei ad essere così felice con te al mio fianco. La tua oscurità è meravigliosa e la amo, ma è pur sempre oscurità e mi impedisce di brillare. Egoisticamente parlando, mi sto rendendo sempre più conto di quanto non potessi fare e cosa non riuscissi a godermi mentre stavamo insieme e sono felice che non sia più così. Sto cercando un equilibrio tra cuore e cervello, forse l'ho quasi raggiunto.
Forse è per questo che mi preoccupo sempre di più per te e per come stai tu. Non voglio che il mio stare bene implichi la tua sofferenza. Non voglio che tu soffra in generale, o almeno che tu non debba soffrire più del necessario. Ti leggo e sorrido a pensare che stai migliorando, non sai quanto questo mi renda fiera e felice. Non sai quanto vorrei poter fare qualcosa.
Ma non posso, devo mantenere una certa distanza per impedire che quel poco che abbiamo raggiunto crolli.
Mi dispiace di non esserci stata per il tuo compleanno. Mi dispiace non averti chiamato. È stato spaventosamente difficile non farlo. Sono stata tre giorni in uno stato a metà tra la trance e l'aggressività. Avevo dei progetti per te, anche se non stiamo più insieme. Ma mi sono spaventata alla reazione che ho avuto nel ricevere le tue lettere e le tue chiamate e ho preferito essere assente. E ammetto che una parte di me voleva che tu sentissi la mia assenza, così da capire che io non ci sono più per te. Forse non ci sarò più. E questo è un fatto con cui devi imparare a convivere. Io ci sto provando.
Mi spaventa come tu sia ancora ancorata a me. Come io sia ancora così importante e influente su di te. Non lo sopportavo quando stavamo insieme e non lo sopporto ancora adesso. Mi sembra qualcosa di così sbagliato che mi fa salire la nausea. Ma ora so il perché, me l'ha fatto capire la mia psicologa.
Io sono un albero senza radici: non ho una casa, non ho una famiglia, non ho un terreno su cui poggiarmi o un posto in cui riposare. Eppure sono riuscita a sbocciare e ad aprirmi al mondo. Sono una sorta di miracolo, senza radici gli alberi muoiono. Tu non sei così. Tu hai delle radici, che ti piacciano o meno, e io faccio parte di quel terreno in cui si affondano. Questa cosa per me è inconcepibile: non riesco a capire perché qualcuno debba essere così attaccato a qualcuno. L'idea che tu possa avere bisogno di me, per me, è atroce perché non riesco a capire perché una persona debba aver bisogno di un'altra per sopravvivere. Perché vuoi qualcuno? Perché vuoi me? Sono domande a cui sto imparando a rispondere, anche se la spiegazione è molto semplice: pensare che io sia l'unica a non avere delle radici mi getterebbe ancora di più nel mio abisso di rabbia e rancore. Sarei ancora più diversa dagli altri, ancora più instabile. È dura da accettare, ci sto ancora lavorando. Quello che vorrei è che tu fossi indipendente, da me come da chiunque. Che tu possa essere felice indipendente da me, che tu possa alzarti la mattina e non morire perché senti la  mia mancanza. Quello che vorrei è che sappia vivere perfettamente senza di me, ma scegliessi di non farlo. Ma è solo quello che vorrei io per te e tu hai tutto il diritto di non essere d'accordo. D'altronde, non abbiamo nemmeno la stessa idea di amore.
Al Giardino degli Aranci oggi si baciavano tutti. Ti ci volevo portare per il tuo compleanno e mi sono depressa. È ovvio che devo essere io la prima ad imparare a vivere senza il tuo fantasma. Ci vorrà del tempo, ma so che ci riuscirò.
Ognuno andrà per la sua strada, poi il destino deciderà per noi.
Spero che Lui non ti faccia soffrire. Nel caso, mollalo: non ne vale più la pena.
Con tutto l'amore del mondo,
Sognando di baciarti presto,
Tua.

Ps: Fai le coccole a Salem, Otti e Pupi anche da parte mia. Mi mancano anche i tuoi animali.

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