Fra, mi dispiace, ma non lo capisco.
Non importa quali colori io scelga:
qualsiasi immagine di te che provo a
dipingere non è abbastanza fedele.
Scrivo, cancello e riscrivo ancora,
parole su parole, messe una dopo l'altra
per spiegare quello che provo per te.
Per spiegare come io possa convivere
con i tuoi occhi e il tuo odore ogni giorno,
anche non ci vediamo da quasi un anno.
Il filo che collega il mio cuore alla testa
è una matassa di sentimenti e ragioni,
in cui la verità si impiglia ad ogni respiro.
L'incoerenza tra le promesse e le azioni.
Le armi abbassate, i vessilli immacolati.
Come tutto questo mi faccia del male
perché penso sempre più spesso che ora,
ora forse potrebbe accadere qualcosa.
Penso e ho paura perché ora sto bene,
ma l'idea di riaverti scatena il panico.
Non c'è relazione alcuna senza fiducia.
Ti prego, non fare un'altra cazzata.
No, non la farò sul serio.
Ma è ora di scoprire le mie carte.
Palla al centro. A te la mossa.