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Mi rigiro nel letto con foga, mi sento spaesata, non capisco più niente.
Spalanco gli occhi assonnati e la prima cosa che sussurro è il nome di quella ragazza, della ragazza che ho sognato per tutte le poche ore che sono riuscita a dormire.
"Cazzo" grugnisco guardando l'orario, sono le sette e fra un ora devo essere in classe ed io mi sento uno straccio, di notte ho bisogno di dormire e questa nottata è stata decisamente pessima.
Faccio tutte le mansioni che faccio ogni giorno di prima mattina per poi andare verso l'armadio e tirare fuori dei pantaloni neri a vita alta bucati sulle ginocchia, una canottiera da mettere dentro i pantaloni e una felpa fine che arriva a metà pancia grigia chiaro.
Finisco di preparare lo zaino ed esco dalla stanza per raggiungere la mia prima lezione.
Per fortuna esistono i trucchi così mi sono potuta coprire le valige che occupano quasi tutta la mia faccia.
Cammino fra i corridoi con una flemma assurda, sono così stanca che non so se apprenderò qualcosa durante le lezioni.
Entro in classe e mi accaparro il solito posto in fondo vicino alla finestra.
Durante la lezione non riesco a stare attenta, passo tutto il tempo con la faccia rivolta verso la finestra a penso ha tutto quello che mi sta succedendo.
"Devo chiamarla" penso ad alta voce attirando l'attenzione di tutta la classe.
"Chi dovresti chiamare?" Chiede la prof fulminandomi con lo sguardo. Questa è una delle prof che mi fa più paura, le rughe che le circondano gli occhi la rendono particolarmente minacciosa e spaventosa.
"Mia madre, non sta tanto bene e dovrei chiamarla" dico la prima cosa che mi passa per la testa, mica posso dirgli devo chiamare una ragazza che mi ha fatta arrivare all'orgasmo con la lingua in un bagno di un bar.
"Oh, ti concedo dieci minuti" resto sbalordita da queste parole, questa è la prima volta che fa uscire qualcuno per una telefonata.
Approfittando della situazione prendo il mio iPhone ed esco dalla classe per fare la telefonata.
La devo chiamare così magari la mia mente smette di farmi impazzire.
Cerco il suo numero e quando lo trovo faccio partire la chiamata, squilla tre volte finché dall'altra parte si sente la sua voce.
"Ciao, forse non ti ricordi di me, sono Melody" mi sento così stupida, inizio davvero a pentirmi d'averla chiamata.
"Come potrei dimenticarmi di te, pensavo non mi chiamassi più" quindi lei sapeva che l'avrei chiamata?
"Tu aspettavi una mia chiamata?" Chiedo perplessa. Speravo che col chiamarla la mia testa si sarebbe tranquillizzata, ma ora mi sento più confusa di prima.
"Ovvio, ho capito che persona sei ed ero sicura che mi avresti chiamata" sono rimasta senza parole, non so cosa dirgli, in realtà non lo sapevo nemmeno quando ho fatto partire la chiamata.
"Ci possiamo vedere?" Parlo senza pensare, ma forse è meglio incontrarsi così posso chiarirmi le idee.
"D'accordo splendore, sto tornando adesso da Toronto, se ti va ci possiamo vedere questa sera"
"Si per me va bene" il cuore mi batte all'impazzata, sono nervosa, davvero molto nervosa.
"Perfetto dove vuoi che ci vediamo?"
"Alla paninoteca vicino al bar dove ci siamo viste la prima volta?" Dico il primo luogo che mi passa per la mente.
"D'accordo, ci vediamo alle 19" Conferma l'incontro e appende senza salutare.
Ora cosa succederà, come andrà a finire, spero che una volta vista questa sera sparisca dalla mia mente per sempre. Da ubriaca mi sembrava una bella ragazza, ma vedendola da sobria magari non è come me la ricordo.
Torno in classe attirando l'attenzione di tutti e vado a sedermi al mio posto.
"Tutto bene?" Chiede la docente ed io mi limito ad annuire.
Finite le lezioni mi trovo hai Tivoli in cortile del campus con Sam per passare un po di tempo con lui.
Stranamente restiamo in silenzio per un bel po', ci limitiamo a guardarci ed io tutto quello a cui riesco a pensare è che lo amo tantissimo.
"Allora questa sera andiamo a mangiarci una pizza?" Chiede rompendo il silenzio che si è creato.
"No, non posso questa sera alle sette mi vedo con una mia amica che è un sacco che non vedo" mi sento una stronza, io amo troppo questo ragazzo e non voglio perderlo, ma continuo a mentirgli per questa faccenda.
"Oh, spero che vi divertiate, ma non troppo" Fa l'occhiolino prendendomi in giro.
"Quindi per te va bene se esco con la mia amica?"
"Perché non dovrebbe? È bello uscire con amici che non si vedono da tanto tempo, quindi divertiti anche senza di me" sorride tranquillamente.
"Ragazzi scusate il disturbo, ma avrei bisogno di parlare con Sam" un ragazzo della squadra di palla canestro alto e di carnagione molto chiara interrompe la nostra conversazione.
"Jeff dopo" borbotta infastidito il mio boy. "Amore vai pure, io vado a prepararmi per questa sera" gli do il consenso d'andare anche se avrei preferito che restasse per stare ancora un po' con lui.
"Sicura?" Chiede "ma si, vai noi ci sentiamo più tardi" dico tenendo un sorriso in volto per incoraggiarlo ad alzarsi.
"D'accordo, divertiti con la tua amica" si alza e si avvicina per baciarmi dolcemente prima d'allontanarsi cl suo compagno.
Resto seduta ancora per un po' a fissare l'orario sulla schermata del telefono, più il tempo passa e più mi sale l'ansia.
Alla fine decido d'alzare il fondoschiena e andare a prepararmi per poi andare a prendere il bus che mi porta vicino al luogo d'incontro con Roxy.
SPAZIO AUTRICE:
Cosa succederà con Roxy secondo voi?
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