Parte senza titolo 27
Chi erano le Baccanti o Menadi?
Le Baccanti o Menadi erano donne invasate da Dioniso (chiamato Bacco dai Romani), il dio del vino, della gioia di vivere e della liberazione degli istinti che può portare alla follia.
Danzavano selvaggiamente e si abbandonavano a rituali orgiastici in compagnia dei Satiri e dei Sileni. I Satiri sono creature dei boschi dall'aspetto umano ma con coda e zampe di capra; i Sileni, invece, sono sempre creature dei boschi dall'aspetto umano ma con coda e zampe di cavallo.
Le Baccanti o Menadi, durante le feste in onore del dio Dioniso o Bacco (perciò dette feste dionisiache o baccanali), ricoperte da una pelle di cerbiatto o di volpe, con in testa una corona di edera, la pianta sacra a Dioniso che masticata dà l'ebrezza, impugnando il tirso (il bastone ornato di edera), corrono sulle montagne al suono assordante di cembali, timpani e flauti, trascinando l'animale sacro. Al culmine dell'esaltazione, dilaniano e divorano crudo l'animale sacro (di solito un cerbiatto), per impossessarsi della divinità stessa.
Le feste in onore del dio Dioniso (che a Roma erano chiamate Baccanali) erano celebrate in tutto il Mediterraneo, anche nella Magna Grecia e a Roma; assumevano carattere così osceno da incontrare l'opposizione delle autorità.
La repressione dei culti orgiastici nel 186 a.C., in onore di Dioniso-Bacco, è documentata sia dal racconto dello storico Tito Livio, sia dal ritrovamento di un'iscrizione contenente il decreto del senato (il senatoconsulto de Bacchanalibus) trovata nel 1640 a Tiriolo, in provincia di Catanzaro, e ora conservata a Vienna.
Il culto praticato dalle Baccanti o Menadi fa da sfondo a una delle tragedie di Euripide.
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