Mistero nella valle dei templi Parte 1
I raggi del sole danzavano in pulviscolo dorato in mezzo alle colonne doriche. Elena seguiva la traiettoria di quei raggi, ma il suo pensiero era altrove. Il cielo era di quel colore tra il viola e l'azzurro, il sole sulla via del tramonto, lasciava una scia purpurea al suo seguito.
L'atmosfera era magica. La luce rosata si rifletteva sul tempio della Concordia, che assumeva una tonalità calda arancione. Le colonne maestose svettavano su in alto nel cielo, fin quasi a toccarlo. Toccarlo con la punta delle dita, pensò Elena, quel cielo azzurro con le nuvole sparse in qua e là dove si riflettevano i raggi solari, rendendole brillanti di luce. Voleva godere di quello spettacolo che le si presentava dinanzi agli occhi, farsi assorbire da quella luce ambrata che si rifletteva su quelle colonne, farsi trasportare in una zona spazio temporale, dove nessuno avrebbe potuto raggiungerla. Chiuse gli occhi stanchi per immergersi completamente in quel luogo in quel dato momento e percepirne il significato intrinseco, quello che si presentava solo a lei ed era nascosto agli altri. Quanta storia in quel luogo. Era tutta racchiusa lì in quella valle, la Valle dei Templi che sorgeva sulla cima di una collina nella città di Agrigento. La storia dell'antica Akragas, una città fondata da coloni greci nel 580 A.C. Quello era un luogo sacro, dedicato al culto degli dei. I Templi dorici si erano conservati in modo esemplare. Tre in particolare spiccavano nella loro bellezza: Il tempio di Giunone, il tempio di Ercole e il tempio della Concordia.
All'improvviso un guizzo davanti a sé la riportò bruscamente alla realtà, sottraendola al flusso dei suoi pensieri che la invadevano sempre in un fantasticare lento. Un lieve sovvertimento dell'aria, qualcosa le era sfrecciato davanti in modo repentino e fulmineo, fino a scomparire e a tornare tutto come prima. Cos'era stato? Si sentì afferrare dall'incanto magico che si sprigionava da quel luogo, un luogo ai tempi dell'antica Grecia dedicato all'esaltazione dei culti divini, i quali venivano celebrati lì in quei templi maestosi dai sacerdoti. Cercò di immergersi con il pensiero, fino a rievocare i suoi studi, quelli che l'avevano portata a laurearsi con lode con la sua tesina che verteva proprio sulla Valle dei Templi. Sapeva tutto quello che c'era da sapere su quel luogo. In definitiva era diventato parte di sé, tanto ci si era appassionata. Le sembrò di scorgere qualcosa proprio in prossimità delle colonne del tempio della Concordia. Non ci vedeva bene senza occhiali, li prese dalla tasca della giacca e li inforcò, quindi guardò di nuovo. Niente. Non si vedeva alcunché degno di nota. Era sola, completamente sola, in balia di quello spazio solo suo, assorbita dal silenzio.
Si avvicinò al tempio della Concordia lentamente. Le sembrava di avvertire delle voci e della musica, forse un gioco dei suoi sensi ultra vigili. I suoi sensi si stavano prendendo gioco di lei? Eppure non aveva mai sofferto di allucinazioni. Forse il sole le aveva dato alla testa, visto che era da un po' che si trovava lì, da quel pomeriggio per l'appunto e il sole adesso stava tramontando. Non si era accorta del passare delle ore, tanto era assorta nel suo lavoro, che consisteva nel catalogare dei reperti che erano stati da poco rinvenuti nell'area del tempio di Vulcano e che erano destinati ad essere messi in esposizione nel museo archeologico di Pietro Griffo, da lì poco distante. Si trattava in principal modo di vasi dipinti con la tecnica a figure nere e a figure rosse. Tra questi una quadriga con divinità e il funerale di Patroclo, entrambi dei capolavori assoluti.
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